giovedì, novembre 13, 2008

Gli Eroi di LoudWater

Mi sembra un po' scemo ammetterlo, ma questa volta invece di scrivere una mia campagna con tanto di intricatissima trama e centinaia di eventi e missioni parallele, ho semplicemente aperto l'ambientazione di Forgotten Realms - 4a edizione e ho cominciato dall'avventura introduttiva che quel manuale descrive in apertura.

La mia prima campagna alla 4a edizione di D&D comincia così, senza impegno e molto leggermente, cercando più di coinvolgere i giocatori nel nuovo sistema di gioco che di sconvolgerli con i miei soliti colpi di scena. D'altro canto, per sfogare tutte le mie pulsioni narrative, ho in corso anche una campagna ambientata in Ravenloft, dove le miniature sono bandite e l'atmosfera la fa da padrona. Per non creare troppo attrito tra le nuove regole e i giocatori di vecchia data, ho suggerito loro una mia particolare interpretazione: la 4a edizione è il miglior board-game di D&D che sia mai stato concepito. E' un board-game talmente evoluto che tutte le parti di gioco che non sono relative al combattimento, vengono gestite come un gioco di ruolo. Ma -ho ribadito- resta un board-game: sulla scheda troverete per il 99% elementi che saranno utili solo in combattimento, pertanto il combattimento sarà una componente essenziale di questa edizione (come delle precedenti), con la differenza che in questa edizione sarà gestito completamente con le miniature, proprio come si confà ad un board-game.
Molti di loro hanno accettato questa mia visione del gioco. Quelli che ritengono che i combattimenti di un gioco di ruolo fantasy possano essere gestiti in modo assai più coinvolgente ed emozionante senza doverli appiattire su un quadrettato, possono continuare a giocare con me a Ravenloft. Chi invece se ne farà una ragione, inizierà questa nuova campagna di Forgotten Realms 4a edizione.

Ho letto (qui) che il prossimo set di miniature di D&D sarà l'ultimo. Questo non significa che smetteranno di vendere miniature, significa che smetterà di esistere il gioco di miniature di D&D e che le miniature diverranno un accessorio del gioco di ruolo. Sinceramente, non vedo cosa ci sia di male. Le differenze tra il gioco di miniature e la quarta edizione di D&D erano talmente sceme da non giustificare l'esistenza del gioco di miniature come una cosa a parte. Inoltre, adesso che i DM potrebbero apprezzare la possibilità di acquistare le miniature dei mostri che intendono giocare, sarebbe il caso che la Wizards la piantasse con i box di miniature assortite a caso, e cominciasse a venderle con criteri più logici, ad esempio a "gruppi di incontri" o singolarmente. A quanto pare la nuova strategia di vendita sarà una via di mezzo, e questo mi indispone terribilmente. Se un DM vorrà scrivere un'avventura per D&D 4ed e usare le miniature anziché le molliche di pane, anche se fosse disposto ad acquistarle, sarà costretto al "gioco del caso" e si ritroverà in mano dei mostri che non gli servono a niente. Sono sicuro che ci ripenseranno presto, e troveranno una soluzione migliore per vendere le miniature, una soluzione che magari sia di aiuto al DM, e non che lo costringa a mettere in gioco i mostri che gli capitano a caso.

Vi ho parlato di questa cosa perché ho intenzione di giocare la 4a edizione in modo molto ortodosso. A Lucca ho acquistato i dungeon tiles per ricostruire le strade cittadine e i dungeon, posseggo anche un quadrettato erboso per gli scontri all'aperto, e sto cercando di mettere insieme le miniature dei gruppi di incontro che sono previsti per le prime avventure della campagna. Con qualche difficoltà, ovviamente, perché devo rincorrere i collezionisti locali di D&D e chiedere loro di scambiare miniature. Ma pare che questo, da ora in poi, faccia parte dei doveri del DM, così come ogni giocatore dovrà portare una miniatura che corrisponda al proprio personaggio. Sono sicuro che molti DM e molti giocatori preferiranno optare per soluzioni più semplici... tappeti di sughero o segnalini di plastica... qualcuno userà i dadi sia come dadi che come segnaposto per i mostri che non possiede. Io però cercherò di non farlo. Ho sperimentato già il fatto che, una volta piazzate le miniature, è davvero difficile per i giocatori inquadrare mentalmente il campo di battaglia in modo indipendente dalla plancia di gioco (e non credo che sia sbagliato non farlo... in fondo il gioco si basa sul quadrettato). A questo punto però, mi piace sperare che utilizzando la miniatura di un troll, i giocatori ricordino di aver combattuto contro un troll, e cioè visualizzino un troll, e non una "cancellina" o un "segnalino" usato al posto del troll. Molti giocatori esperti (o molto bravi) non hanno difficoltà a fare uno sforzo di fantasia e "trascendere" il segnalino immaginando il troll nel campo di battaglia, ma suppongo che il gioco sia molto più semplice e divertente se non sono costretti a farlo, se la miniatura raffigura davvero il troll. E' probabilmente una involuzione, un ritorno indietro. Tipico di un board-game, appunto.
Per giocare di ruolo, di narrazione, di vera fantasia, come ho già detto, gioco a Ravenloft.

E spero di divertirmi in ambedue le campagne.

mercoledì, novembre 05, 2008

Dell'Utri risponde

Marcello Dell'Utri, pluricondannato per crimini di mafia, braccio destro di Silvio Berlusconi, uno dei vertici di Forza Italia, si è permesso di rispondere a qualche domanda a KlausCondicio, una trasmissione politica che viene messa online su YouTube, condotta da Klaus Davi. Vi invito a seguire il link relativo per rinfrescarvi le idee su questo tizio, al quale spesso ci si riferisce con il titolo di "onorevole". Io sul mio blog faccio fatica a non chiamarlo criminale faccia da culo.

Ad ogni modo, Klaus Davi ha intervistato Dell'Utri, rivolgendogli svariate domande sullo stato attuale delle cose in Italia. Qualsiasi persona sana di mente, dopo aver ascoltato le parole di Dell'Utri, avrebbe chiamato le forze dell'ordine per farlo prelevare a forza e condurre in carcere. Ma siamo in Italia, mica in un paese normale. Dell'Utri prenderà voti anche alle prossime elezioni, nonostante le tonnellate di merda che è riuscito a vomitare dalla bocca durante questa intervista.
Da il Manifesto:

MANGANO ERA UN EROE
[...] "Tra le tante persone assunte ad Arcore - spiega Dell'Utri - c'era anche Mangano, che io conoscevo e sapevo bravo nella conduzione degli animali, perché lì c'erano soprattutto cani e cavalli. Mangano fu scelto per stare ad Arcore come stalliere e si comportò benissimo".
"Mangano, malato com'era -prosegue - sarebbe potuto uscire dal carcere e andare a casa, se avesse detto solo una parola contro di me o contro il presidente Berlusconi. Invece non lo ha fatto. Per me è un eroe, a modo suo. Un conto è dire così, un conto dire che è un eroe in senso assoluto". Il senatore, inoltre, respinge le voci di una presunta raccomandazione di Mangano da parte sua. "A parte il fatto che parliamo del 1974 - osserva - cercavamo semplicemente del personale adatto per la tenuta della casa di Arcore con i suoi 100 ettari di terreno".

ANTIMAFIA? RAPPORTO COSTI-BENEFICI SPROPORZIONATO
"L'Antimafia non è finita. C'é e ci sarà finché esiste la mafia ed è un bene. Credo, tuttavia, che, allo stato attuale, il rapporto tra costi e benefici sia assolutamente sproporzionato, soprattutto quando alcuni procuratori antimafia 'fanno politica'". Dell'Utri replica a Gian Carlo Caselli che aveva sostenuto l'impossibilità per i giudici di processare i politici collusi con la mafia. "E' giusto - aggiunge - che l'Antimafia faccia il suo lavoro e si impegni. Certamente tra le tante richieste e accuse che ha lanciato, alcune sono finite nel nulla. Ad esempio, io ero certo dell'innocenza di Calogero Mannino. Antimafia sì, insomma, ma evitando di fare politica. Questo per me è un must. In un Paese civile deve essere così. Purtroppo spesso non lo è stato. Non solo l'Antimafia, quanto piuttosto i procuratori di Palermo hanno usato molto e a sproposito lo strumento dell'aggressione politica. Io me ne sento in assoluto una vittima". "Non ci sarebbe stata l'accusa nei miei confronti - conclude - se non ci fosse stata la grande affermazione di Forza Italia in Sicilia nel 1994".

ANTIFASCISMO? E' OBSOLETO
L'antifascismo è "un concetto obsoleto. Ogni qual volta si tocca questo tasto - aggiunge Dell'Utri - succede un'insurrezione poiché questa situazione non è mai stata chiarita del tutto e la verità non è mai venuta a galla. Credo che ci sia ancora da lavorare da parte di tutti". "C'é anche da dire che il concetto di antifascismo, di per sé obsoleto - conclude - ritorna puntualmente in auge perché mancano nuovi argomenti seri di discussione e si finisce con il rivangare sempre gli stessi".

GOMORRA? NON E'GRANDE PUBBLICITA' PER ITALIA - "Penso che Roberto Saviano abbia ragione a voler andarsene dall'Italia. Il libro che ha scritto é un libro denuncia e in quanto tale oggetto di tante attenzioni poco piacevoli. Quindi capisco che possa avere paura, non ci vedo niente di male". "Certamente - aggiunge - non è una gran pubblicità per il nostro Paese anche se il male, purtroppo, esiste e quindi non possiamo negarlo. Forse però non dovrebbe essere enfatizzato in questo modo. Tuttavia non possiamo neppure negare che non ci siano questi problemi. Ad esempio il premier Berlusconi è andato a Napoli per affrontare il problema della monnezza ed è riuscito a toglierla dalle strade, ma la camorra non è altrettanto facile da estirpare". "Saviano - conclude Dell'Utri - è un fenomeno che è scoppiato dal punto di vista letterario: il successo di vendita del libro travalica qualsiasi critica. Il messaggio che dà alle future generazioni, anche se dovesse espatriare? Quello di essere delle persone oneste, che fungono da stimolo affinché lo Stato combatta la criminalità con tutte le forze e con correttezza" .

INTERCETTAZIONI: DELL'UTRI, ORA CI SONO ALTRE PRIORITA' - "Una legge la si fa quando anche all'interno della maggioranza ci sono degli accordi". "Penso che in questo momento ci siano altre priorità - aggiunge - comunque una legge sulle intercettazioni che consenta alla magistratura di poter svolgere delle indagini è difficile da farsi, quindi bisogna lavorarci con grande attenzione".

P2 STRUMENTALIZZATA PER NON PARLARE D'ALTRO - "La P2 è una cosa che è stata montata per non parlare d'altro. Certo, esisteva per fare affari, ma è stata sempre strumentalizzata, da 40 anni a questa parte. Non si è mai voluto mettere la parola fine. Non c'é niente da fare. E' il costume del nostro Paese: prima di cambiarlo ci vorranno generazioni" . Così il senatore del Pdl commenta il programma Tv condotto dal capo della P2 Licio Gelli. Dell'Utri rende noto di non essere "mai stato invitato". "Mi hanno fatto un'intervista - racconta - parlando dei diari di Mussolini che so che entrerà dentro. Gelli non lo conoscevo neanche ai tempi...".

CAMBIARE GLI UOMINI, AL TG3 SONO TROPPO DARK - "Negli ambienti della Rai ci sono ancora oggi dirigenti che sono stati messi dalla sinistra e che quindi rispondono a logiche di sinistra. E' difficile cambiare la televisione se prima non si cambiano gli uomini. E' difficile pensare che migliori la qualità della comunicazione quando a guidarla c'é gente che alimenta una visione negativa della vita". E' quanto afferma il senatore del Pdl Marcello a 'KlausCondicio' commentando la dichiarazione del premier Berlusconi secondo la quale la Tv è deprimente. "Qualcosa si sta già facendo - aggiunge - Berlusconi in prima persona continua a diffondere ottimismo. Io penso che qualcosa per forza dovrà cambiare, non so cosa, con la nuova Rai, ma comunque qualcosa cambierà". Come? Partendo da un nuovo approccio stilistico. "Le notizie, certo, bisogna darle - prosegue Dell'Utri - sennò si torna al fascismo, ma c'é modo e modo di comunicarle. Magari con conduttori più gradevoli di adesso". "Io - conclude - guardo il TG3, ad esempio, e vedo che ci sono degli anchorman che hanno già una faccia un po' gotica, un po' dark. Sicuramente, ce ne sono più in Rai che sugli altri network. Credo che il direttore del telegiornale dovrebbe dimostrare un maggiore 'esprit de finesse' in queste cose. Farle, dirle lo stesso, ma magari con un'altra espressione. ..".