lunedì, aprile 28, 2014

C'è modo e tempo per una commissione

Mi capita spesso che dei lettori mi contattino per un disegno o per commissionarmi un lavoro. Scrivo questo post in modo da mettere nero su bianco alcune questioni riguardanti le modalità con le quali si commissiona il lavoro di un autore (in generale) e in particolare che tipo di lavori sono propenso ad accettare (io in particolare), a quale costo e perché.

1. Contattare un autore per una commissione.

Quando si contatta un autore per una commissione, assicurarsi innanzitutto di non stare proponendo di lavorare gratis per qualsiasi motivo. L'autore in questione probabilmente ha già un lavoro retribuito e viene pagato per quel lavoro, quindi scrivergli di realizzare per voi un disegno perché è il vostro compleanno, vi sposate, la vostra ragazza è una grande fan oppure perché "avete in mente un progetto molto fico e ho pensato a te" è del tutto inopportuno. Dovete pensare che realizzare qualcosa, per un autore, è davvero il suo lavoro. Come riparare macchine è il lavoro di un meccanico. Voi andreste mai da un meccanico a dirgli: "ehi, la mia ragazza oggi compie 18 anni, le ripareresti la coppa dell'olio della panda gratis, per festeggiare?" ...non credo. Fareste la figura degli idioti. Pensateci quando scrivete a un autore chiedendogli di lavorare gratis.

In secondo luogo, evitate di rapportarvi con lui come se stesse cambiando figurine sul muretto dei giardinetti pubblici. Roba tipo: "ahò ciao quanto pigli per un disegno, così ti ricarico la postepay" andrebbe evitata. Sarebbe meglio: "ciao Bigio, volevo commissionarti un lavoro, posso chiederti qual è il prezzo di un disegno con Baba Yaga che lancia fulmini dagli occhi?". Così magari l'autore vi risponderà e voi potrete valutare la commissione, discuterne e giungere a un accordo. Non è la formalità che è richiesta, ma semplicemente la serietà visto che quello che state facendo è ingaggiare un autore per un lavoro, che è appunto una cosa seria.

2. Cosa chiedere a un autore.

Cercate sempre di domandarvi se la richiesta che state facendo è fuori luogo o meno. Ad esempio io non contatterei mai un autore di strisce a fumetti per chiedergli di progettarmi il sito web. Oppure non mi rivolgerei al disegnatore di Topolino per commissionargli un quadro ad olio con soggetto mia nonna (per quanto molti disegnatori di Topolino siano dei grandi artisti e saprebbero farlo bene), a meno che non vogliate vostra nonna in versione Disney. Non c'è nulla di male nel chiedere, sia chiaro, ma è ovvio che vi conviene sempre scegliere l'autore più adeguato al lavoro che avete in mente. Ad esempio chi contatta me per farsi fare il ritratto a matita del volto della propria ragazza sbaglia completamente autore: non sono capace e non è il mio campo! Io disegno personaggi buffi e strisce umoristiche. Per i ritratti, è meglio chiedere a un ritrattista.

Nel mio caso specifico, sono sempre ben propenso ad accettare commissioni che riguardano il mio fumetto e i miei personaggi, anche per una questione di piacere personale nel disegnarli, mentre trovo del tutto fuori luogo che mi si chieda di disegnare soggetti di altri autori o addirittura cose che non c'entrano niente con quello che faccio. Tutto il resto, lo valuto. Ma questo riguarda me personalmente, credo.

3. Quanto costa un mio disegno.

Il costo di un mio disegno dipende essenzialmente da quanto tempo spendo per realizzarlo. Il prezzo minimo è ovviamente il costo del materiale che utilizzo. Considerate tanto per capirci che i pantoni costano 3-4 euro l'uno, fino a 7-8 euro a pennarello per quelli più professionali, e si esauriscono a velocità impressionante; il cartoncino costa attorno ai 5 euro per 10 fogli (la marca che compro e uso io, naturalmente); l'inchiostro per la fudepen costa 8 euro per due cartucce e anche quelle si svuotano velocemente, in media ogni dieci disegni. Senza considerare il lavoro di un autore, il costo di un disegno inchiostro e pantoni non è meno di 5 euro per il materiale. Personalmente, parto da una base di 10 euro a disegno, più il costo del lavoro.

Il punto è che il lavoro va retribuito, e così come un operaio o una colf vengono pagati in base alle ore di lavoro, è giusto che altrettanto venga pagato anche un autore. Un disegno formato A5 realizzato china e pantoni su cartoncino non mi porta via più di un'ora o due, dipende anche dal soggetto, quindi io semplicemente moltiplico una tariffa base oraria per il tempo che impiego a realizzare il disegno e chiedo quella cifra. Ecco perché un A6 dipinto ad acquerello costa venti volte tanto un A5 disegnato a china. Perché richiede 20 volte tanto in termini di tempo di realizzazione. Contattatemi per maggiori informazioni.

4. Il tempo richiede tempo.

In ultimo, non è detto che se siete disposti a commissionare un lavoro a un autore e a pagarlo giustamente, quell'autore accetti automaticamente di farlo. Nel mio caso, spesso la questione è il tempo. Portando avanti tanti progetti, anche volendo non ho molto tempo da dedicare alle commissioni, e qualche volta pur avendo tempo preferisco dedicarlo a disegnare quello che voglio anziché al lavoro su commissione. Perché per me disegnare, scrivere e creare cose è qualcosa che non farei altrettanto bene se non fossi libero di decidere se farlo oppure no.

mercoledì, aprile 23, 2014

L'insensata fobia degli spoiler

Come tante altre cretinate che nascono su internet e per colpa di internet e poi sempre grazie a internet si diffondono senza argine, la fobia degli spoiler è un male che affligge il cervello delle persone causando danni irreparabili.

Anticipazione del nuovo abito di Baba Yaga, per il finale della serie Il Popolo del Cristallo Rosso. Se la vostra reazione a riguardo anziché essere "Fico!" oppure "Che schifo!" è più simile a qualcosa tipo: "Ehi questo è uno SPOILER!!!" allora siete malati di fobia dello spoiler. Fra qualche anno, sarete la gioia di qualche analista.

Ok, contestualizzo: bisogna finirla con 'sta fobia degli spoiler, occorre che si capisca DAVVERO cos'è uno spoiler perché mi sono rotto le palle di andare a cena in pizzeria con gente che non appena inizio a parlare di un film ti fa "no, basta non dirmi niente, odio gli spoiler!" Macheccazzo, non si può più davvero nemmeno parlare di un film?
Altro caso: metto online la locandina della nuova serie di Drizzit (la metto prima che esca la serie, altrimenti a che cazzo serve?) e gente che mi parla di "spoiler". No, ragazzi, si chiama locandina. Oppure immagine promozionale. Esiste da SECOLI, probabilmente da prima che nasceste, e sicuramente da prima che foste affetti dalla fobia degli spoiler.

Lo spoiler di un film, ad esempio, è tale sono quando TI ROVINA il film. Il trailer (se è fatto bene), non te lo rovina. La locandina di un film, non te lo rovina. La copertina di un libro, non ti rovina il libro. Non è che lo scarafaggio in copertina su "Le Metamorfosi" di Kafka è uno spoiler, cazzo! Imparate a distinguere! Se sulla locandina di Batman c'è lui con un braccio rotto, non è uno spoiler, bimbiminkia! E' una locandina! Sui sussidiari delle medie non ci sono spoiler dei libri, sono estratti fatti apposta per farti capire e apprezzare i libri, messi lì per scopo didattico! Che cazzo fai, non studi italiano perché hai paura di spoilerarti i classici? Ora, io capisco che appunto di trailer come si deve ce ne sono sempre meno... ci sono film, come il recente 47 Ronin o l'ultimo Riddick, che rimettendo in ordine le immagini del trailer avresti potuto riscostruire completamente (il che è indice anche della qualità del film, ovvio, ma non è quello il punto), ma in generale parlare di un film, sì anche di un cazzo di film che non hai visto, non è spoilerarlo, è solo -appunto- parlarne!

Poi oltretutto a me piace tantissimo parlare di libri, videogiochi, film... e mi piace anche raccontarli a chi non li ha letti, giocati o visti, perché mi piace prepararli alla visione del film, sottolineando loro quali sono le parti che mi hanno più colpito, quelle che ho apprezzato di più, quelle che secondo me dovrebbero osservare meglio, con più attenzione. E' ovvio che non rivelerei mai l'assassino, o un plot-twist importante, o che fine fa un personaggio... QUELLO sarebbe spoiler. E mi piace tantissimo quando un amico mi parla di un film che non ho visto, descrivendomi una scena che ha trovato magnifica! Quando vedrò il film, giunto a quella scena, me la godrò di più perché noterò dei dettagli su cui lui ha posto l'accento. Stessa cosa coi libri: "Devi leggere Elianto, è bellissimo! La scena con i diavoletti..." "Che succede coi diavoletti?" "Eh niente, non voglio spoilerarti nulla!" Ma VAFFANCULO raccontami 'sta cazzo di scena!!!

Imparate a capire il mondo, prima di tapparvi il cervello!

giovedì, aprile 17, 2014

Sabato @ Guruguru


Sabato prossimo 19 Aprile sarò ospite della fumetteria Guruguru a Torino.
Dalle 15.00 alla chiusura per parlare di Drizzit, webcomics, autori scemi e aspettative dei lettori. E poi naturalmente, sessione dediche e disegnini sui vostri albi. Se siete da quelle parti, passate! ...e niente scuse, è sabato santo!

lunedì, aprile 14, 2014

Il test della striscia 977ter


La striscia 977ter che vedete qui sopra fa parte delle strisce pubblicate la settimana scorsa, per la precisione è apparsa sabato scorso su Facebook e su Shockdom assieme alle altre. Si tratta di una striscia "aggiunta" cioè non originariamente prevista dalla sceneggiatura e poi disegnata perché in seconda stesura mi sono accorto che il destino di Erminio non era stato chiarito. In pratica nelle strisce precedenti si intravedeva tra le patate anche questo strano ortaggio, che sullo sfondo sfocato poteva essere un sedano, un finocchio o un porro (e poi non è che io sia un fenomeno a disegnare ortaggi). Nelle strisce successiva semplicemente questo "personaggio" scompariva. Ho ritenuto allora opportuno disegnare una striscia in cui Erminio -questo il nome del personaggio- si congedava dagli altri.

Ne ho approfittato per un piccolo esperimento umoristico, di quelli che faccio spesso nelle mie strisce (chi segue i miei post lo sa). In questo caso mi interessava creare un corto-circuito nel lettore che lo inducesse ad associare le attitudini di Erminio e il suo essere un finocchio (l'ortaggio) alla sua diversità. Il collegamento tra omosessualità e diversità, o tra omosessualità e attitudine all'estro stilistico creativo è liberamente lasciata al lettore: nella striscia effettivamente non c'è alcun elemento esplicito che induca a pensare che Erminio sia omosessuale. Dove sta scritto che Erminio è gay? Non è vero, non lo è: è solo diverso (obiettivamente diverso, in quanto ortaggio dagli altri e con ambizioni diverse). E' solo l'associazione degli elementi che porta il lettore, sulla base di deduzioni indotte, a pensare che Erminio sia gay.

In pratica questa striscia "funziona" nella misura in cui il lettore è predisposto al luogo comune, e cioè all'associazione tra "finocchio", "diverso", "stilista" e omossessualità. In un contesto sociale diverso da quello in cui viviamo, e in cui questi elementi sono del tutto scollegati fra loro, l'umorismo di questa striscia sarebbe pari a zero. Più invece il lettore associa questi elementi all'essere gay, più trova divertente la striscia. Notare che il livello di "bassezza" della striscia è allo stesso modo molto dipendente dalla sensibilità e dall'affinità del lettore con certe battute: c'è chi l'ha trovata "sottile" e chi l'ha trovata "facile", c'è chi mi ha dato del genio e chi mi ha accusato di omofobia o di umorismo pecoreccio. In pratica scorrendo i commenti si ottiene l'intera gamma delle reazioni a 360° il che conferma che i lettori di Drizzit, tra l'altro, sono un pubblico piuttosto disomogeneo.

Al di là di qualsiasi considerazione sul mio lavoro (che riguardi questa striscia o Drizzit nel complesso), a mio parere la questione che vale la pena approfondire può essere riassunta in una domanda: chiedetevi come mai avete avuto la reazione che avete avuto leggendo questa striscia. La risposta probabilmente è più interessante della striscia stessa.

martedì, aprile 01, 2014

Bigio @ Romics 2014

Questo fine settimana mi troverete al ROMICS assieme a molti altri autori della scuderia di Shockdom! Dovrebbero esserci tutti i miei albi, compreso l’ultimo appena uscito: Drizzit – Quel Demone che non ti Aspetti, e poi le tazze di Drizzit “Wally-rider” e anche dei segnalibri di Baba Yaga (se tutto va bene). Sarò allo stand tutti e quattro i giorni, anche se ovviamente non sarò SEMPRE allo stand… comunque quando sarà il mio turno di disegnare potrete farvi scarabocchiare dediche sugli albi a volontà.

Ma oltre che presso lo stand di Shockdom sarò impegnato anche su altri fronti: nel primo pomeriggio di venerdì dovrei condurre una mini avventura dimostrativa a Drizzit GdR nell’area games, mentre in altri momenti potreste trovarmi allo stand dello Zainetto Pratico di Heward dove sarà disponibile “Verità Imperfette” il libro che ho scritto in una jam-session assieme ad altri nove bravissimi scrittori per Del Vecchio Editore.

Insomma io ci sarò, e voi? ;)