mercoledì, gennaio 30, 2008

Qualcosa non va?

Berlusconi prosciolto per il caso SME.
La Magistratura non vedeva l'ora, visto che il reato era caduto in prescrizione da diversi anni, grazie alle leggi che depenalizzavano il falso in bilancio (riducendo la prescrizione) varate da... Berlusconi. Ma erano costretti a procedere, perché questo vuole lo stato: impunità subito e giustizia ingolfata a portare a termine processi inutili. Inoltre il falso in bilancio non è nemmeno più reato, dopo le modifiche alla legge apportate da... Berlusconi. Insomma congratulazioni a Berlusconi che grazie alle leggi di Berlusconi è stato assolto dai reati commessi da Berlusconi.

lunedì, gennaio 28, 2008

Suggerimento per Ilaria e Jes

In risposta a una mail di Ilaria che sembrava piuttosto allarmata dai recenti avvenimenti di cronaca politica, e che riflettendone con Jes ne erano usciti entrambi sfiduciati.

Cara Ilaria (e sapendo che ci legge anche lui, Caro Jes),

Mi permetto di suggerirvi una strategia.

E' ormai palese a tutti* che Berlusconi non si è inventato niente. Il suo programma è semplicemente la copia del piano di rinascita democratica della P2 di Gelli. Al tempo le cose si facevano nell'ombra, una strategia che le lobby clericali ancora continuano ad adottare perché i sepolcri imbiancati fanno chic se vengono esposti nei salotti, checché ne dica Gesù Cristo. Berlusconi ad un certo punto ha dovuto rischiare, anche perché la mafia pretendeva risultati e cominciavano ad accumularsi un po' troppi processi a suo carico. Quindi che ha fatto? Ha fondato un bel partito con un nome del cazzo, con l'intento di attuare il piano di Gelli davanti agli occhi degli italiani senza che nemmeno se ne rendessero conto.
Ha capito che poteva farlo, perché tanto possedeva 3 televisioni che trasmettono su scala nazionale (grazie a Craxi, e se una era abusiva si trattava di un problema che avrebbe risolto a breve), nonché un giornale tutto suo (intestato al fratello) con tanto di periodici, una casa editrice potentissima e rubata (la Mondadori), una squadra di calcio, telepiù (intestata a prestanomi) e se non possedeva anche una radio era solo colpa di una legge malandrina che avrebbe poi pensato a cambiare (e infatti l'ha fatto, e ora possiede anche quella). Poi una persona che è proprietaria, direttamente o indirettamente, di mezza Italia, può contare su tanti amici: dipendenti che vogliono fare carriera, debitori che vogliono salvarsi l'anima, mafiosi che da quando non c'era più la DC non sapevano più chi votare, politici che dopo Mani Pulite non sapevano più cosa fare e stavano quasi pensando di andare a lavorare, i diecimila avvocati che seguivano le decine di suoi casi giudiziari... e di amici ne avrebbe avuti ancora di più una volta poggiato il culo sulla poltroncina del parlamento.
Certo, una legge dice che non può presentarsi alle elezioni. Ma tanto, chi le rispetta le leggi? E soprattutto, chi le fa rispettare? Così anche se la legge (legge numero 361 del 30 Marzo 1957, articolo 10) dice che non puoi essere eletto se sei proprietario di una società che macina miliardi su concessione statale (per esempio Mediaset), in Italia basta dire: "fate finta di niente, la questione la risolvo dopo" ed è come se la legge l'avessi rispettata.

Insomma come è potuto succedere tutto questo? Cioè come è potuto succedere che un tizio ex-pidduista che era sotto processo per appropriazioni indebite, corruzioni, frodi fiscale, falsi in bilancio e tutto il resto, con sospetti collegamenti con la mafia, un tizio che tra le altre cose ha la stessa statura politica di Massimo Boldi, che abbiamo visto fare battute pecorecce ai convegni internazionali, che ha dato del Kapò al leader socialista tedesco quando quello gli faceva notare che stava usando il suo potere per salvarsi dai processi, uno che si fa costruire un vulcano finto nella villa in Sardegna ed un mausoleo ad Arcore per quando morirà, che scrive canzoni per Apicella... come fa un tizio del genere a presentarsi illegittimamente alle elezioni con un programma politico che è quello della P2 e ad essere eletto? La risposta è semplice: perché è un genio dell'invasione pubblicitaria. O come ci ricorda Luttazzi: un piazzista.

Guardate la televisione adesso. Accendi Dr.House, e in un'ora di puntata ci sono tre o quattro stacchi pubblicitari da cinque minuti. Dieci anni fa, un telespettatore si sarebbe indignato. Mi ricordo che alle elementari ci facevano fare i temi: "la pubblicità in televisione è una cosa bella o una cosa brutta?", e qualcuno faceva discorsi su quanta pubblicità c'era nei cartoni animati. Adesso tre stacchi pubblicitari in Dr.House sono solo l'inizio!!! Poi c'è la falsa pubblicità dell'automobile con il Dr.House finto che fa battute sceme. Poi ci sono le strisce pubblicitarie che passano sopra la faccia dei protagonisti (o sui sottotitoli) per informarti della bontà dei Loacker. E le reazioni della gente? NESSUNA. Quando lo faccio notare, mi guardano come se avessi scoperto l'acqua calda. Cioè per tutti è normale che per vedersi Dr.House devi mandare giù un secchio di pubblicità. Cioè in pratica, ci hanno abituato al marketing, è diventato ambiente, è diventato parte della nostra vita. Nessuno si lamenta più che Roma, città turistica, è tappezzata di cartelloni giganti 8x3 metri. Andate all'estero, e guardate se si permettono di coprire un palazzo o un viale alberato con un cartellone pubblicitario. Per noi italiani invece è la normalità, nemmeno ci facciamo più caso. E la pubblicità nei cartoni animati, di cui dicevo prima? La legge dice che non ci va (vedi Legge Mammì, 223/90, titolo II, articolo 8). Per un po' l'hanno rispettata, poi hanno cominciato a trovare smagheggi per aggirarla (dopo la sigla iniziale, prima della sigla finale). Ad un certo punto se ne sono proprio fregati! Tanto se ti trascinano in tribunale, è tutto prescritto, e se arrivi alla fine, stacchi un assegno e puoi continuare a fare quello che ti pare (ricordiamoci che il Berlusca per aver frodato il fisco per cinque anni, dal 1997 al 2002, cioè milioni di euro, ha pagato una sanzione di 1800 euro, divisi in due rate, ed finita lì). Tanto che ormai la magistratura, se potesse evitarlo, non perderebbe più tempo nemmeno a fargli causa, lo lascerebbe delinquere a piacimento. Ma ora siamo ancora oltre: adesso i cartoni animati sono la pubblicità: cioè adesso sono i cartoni animati stessi che vengono creati apposta per vendere i prodotti che si vedono nel cartone animato. Cioè abbiamo cartoni basati su prodotti pubblicitari interrotti da spot pubblicitari illegali. Che volete di più, per il vostro bambino?

E quando ci fu il referendum se volevamo la pubblicità in televisione, Berlusconi mandava cartelli pietosi all'inizio di ogni film con scritto "in questo film ci sono solo tre stacchi pubblicitari, ma grazia a questa pubblicità potete guardarlo gratis". Un messaggio tre volte ingannevole, innanzitutto perché nulla avrebbe impedito agli stacchi pubblicitari di moltiplicarsi appena passato il referendum. Poi c'è il fatto che se mi sorbisco quindici minuti di stronzate commerciali a film, moltiplicate per tutti film che vedo in un anno, faranno a occhio e croce duecento ore di pubblicità... e non è un costo, questo? Se lo chiedessero a me preferirei pagare il canone e levarmele dai coglioni, soprattutto visto che adesso non sono più tre stacchi, ma ben di più. Infine, accettare la pubblicità nei film ha significato per mediaset una crescita di guadagni spropositata che ha costretto la RAI a fare la stessa cosa, per evitare di essere schiacciata dalla concorrente. La RAI infatti non può più permettersi ancora oggi, nemmeno contando sul canone, di non fare pubblicità in mezzo ai film come prima faceva solo Mediaset. Non solo, attualmente non può più permettersi neppure di mandare la cultura in prima serata, o di non trasmettere stronzate come i reality show. E questo perché la tv di Berlusconi è un concorrente potente che attira spettatori sottraendo profitti alla tv di stato. La tv di stato è costretta a rispondere con le stesse armi.
Insomma il risultato qual'è? Tonnellate di pubblicità ovunque, su qualunque televisione, rivista, cartellone, vestito, partita di calcio, cartone animato, programma televisivo e radiofonico.

Ma torniamo agli italiani. Voi capite bene che un popolo rincoglionito a tal punto da considerare la pubblicità una cosa normale come l'aria, è naturale che abbassi le difese contro di essa. Cioè: se io non mi considero più "assaltato" dal prodotto pubblicitario, non mi infastidisco più, non provo più indignazione... beh, lascio correre. L'italiano medio vive in una specie di incubo non percepito, una vita dove viene in continuazione bombardato di cazzate e non reagisce, perché "è normale". Non si indigna, non risponde, non si incazza. E' stato abituato a viverci dentro, insieme, in simbiosi. Ecco, proprio così: in simbiosi con le cazzate, al punto di tollerarle, fregarsene. In metropolitana, sui giornali "gratuiti" che trova sul treno, alla stazione (dove spesso il televisore 16:9 al plasma trasmette spot, mentre quello scassato in bianco e verde trasmette gli orari dei treni), in ufficio quando ascolta la radio, a casa quando accende la tv, nelle rivistacce che compra... ovunque.
Il suo livello di criticità è AZZERATO. E' abituato a bersi tonnellate di cazzate in maniera passiva, acritica, senza rifletterci, inconsapevolmente. Ma noi ben sappiamo che anche se non ci poni l'attenzione, le cose ti entrano in testa lo stesso. Alla quinta, sesta volta nella stessa giornata che l'italiano sente alla radio che "bababa baciamoci con bauli", quando va al supermercato e vede Bauli gli sembra di conoscerlo, e non compra il panettone Equo e Solidale. Mica lo fa con cattiveria! E' normale. Dopo dieci volte che senti dire "gli immigrati sono tutti criminali", lo ripeti anche tu quando vai dal droghiere. Il luogo comune, la cazzata che gira, si attacca come il morbillo! I primi a sapere di questo meccanismo sono quelli che fanno le pubblicità. O pensate che le pubblicità vengano fatte per colpire chi le analizza con attenzione?

Riprendiamo il discorso di Berlusconi. Dopo aver abituato così bene gli italiani, per 20 anni, a bersi cazzate in maniera acritica, come potete pensare che se lui compare col suo faccione su tutti cartelloni pubblicitari 8x3 di tutte le città dicendo "meno tasse per tutti" quelli si mettano ad analizzare il messaggio? Se bababa-baciamoci con bauli allora anche meno tasse per tutti. Se qualcuno muove obiezioni, ha metà dei media sotto il suo controllo diretto (proprietario) o indiretto (amici e leccaculo). Quindi finisce 50 e 50. E se la coscienza critica di un paese è azzerata, l'opinione di chi crede che Berlusconi sia un grande leader politico vale tanto quanto l'opinione di quelli che credono che sia un fantoccio, perché non hai la possibilità di far ragionare le masse se le masse hanno smesso di ragionare.

Quindi qual'è la strategia che volevo suggerirvi, cari Ilaria e Jes?
Semplice: quella di impegnarvi affinché le persone riprendano a ragionare, ad avere uno spirito critico, una coscienza di ciò che accade, affinché sappiano analizzare il mondo, che sappiano distinguere la fuffa dalla realtà. Soprattutto le persone del domani, perché per quelle di oggi ormai c'è ben poco da fare. E il vostro impegno non deve aspirare all'assoluto, vi è chiesto solo di fare quanto potete, che vi assicuro non è poco perché possiamo tutti fare tantissimo e siamo circondati da persone che fanno niente, quindi bisogna pure stare attenti a non considerare tanto il poco. Insomma la mia strategia è: continuate a fare quello che state facendo con lo scoutismo, cioè a educare ragazzi ad essere buoni cittadini e ad avere una coscienza critica tenace e robusta, è la cosa migliore da fare, spero ve ne rendiate conto.
Ciao
Bigio

*tutti = tutti coloro che non ritengono Libero un giornale e il TG2 un telegiornale.

mercoledì, gennaio 16, 2008

Lettera di Marcello Cini

Lettera di Marcello Cini (Docente di Fisica dell'università La Sapienza di Roma) al Rettore, scritta in occasione del cambio di programma della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico.

Signor Rettore, apprendo da una nota del primo novembre dell'agenzia di stampaApcom che recita: «è cambiato il programma dell'inaugurazione del 705esìmo Anno Accademico dell'università di Roma La Sapienza, che in un primo momento prevedeva la presenza del ministro Mussi a ascoltare la Lectio Magistralis di papa Benedetto XVI». Il papa «ci sarà, ma dopo la cerimonia di inaugurazione, e il ministro dell'Università Fabio Mussi invece non ci sarà più».

Come professore emerito dell'università La Sapienza - ricorrono proprio in questi giorni cinquanta anni dalla mia chiamata a far parte della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali su proposta dei fisici Edoardo Amaldi, Giorgio Salvini e Enrico Persico - non posso non esprimere pubblicamente la mia indignazione per la Sua proposta, comunicata al Senato accademico il 23 ottobre, goffamente riparata successivamente con una toppa che cerca di nascondere il buco e al tempo stesso ne mantiene sostanzialmente l'obiettivo politico e mediatico.

Non commento il triste fatto che Lei è stato eletto con il contributo determinante di un elettorato laico. Un cattolico democratico - rappresentato per tutti dall'esempio di Oscar Luigi Scalfaro nel corso del suo settennato di presidenza della Repubblica - non si sarebbe mai sognato di dimenticare che dal 20 settembre del 1870 Roma non è più la capitale dello stato pontificio. Mi soffermo piuttosto sull'incredibile violazione della tradizionale autonomia delle università - da più 705 anni incarnata nel mondo da La Sapienza dalla Sua iniziativa.

Sul piano formale, prima di tutto. Anche se nei primi secoli dopo la fondazione delle università la teologia è stata insegnata accanto alle discipline umanistiche, filosofiche, matematiche e naturali, non è da ieri che di questa disciplina non c'è più traccia nelle università moderne, per lo meno in quelle pubbliche degli stati non confessionali. Ignoro lo statuto dell'università di Ratisbona dove il professor Ratzinger ha tenuto la nota lectio magistralis sulla quale mi soffermerò più avanti, ma insisto che di regola essa fa parte esclusivamente degli insegnamenti impartiti nelle istituzioni universitarie religiose. I temi che sono stati oggetto degli studi del professor Ratzinger non dovrebbero comunque rientrare nell'ambito degli argomenti di una lezione, e tanto meno di una lectio magistralis tenuta in una università della Repubblica italiana. Soprattutto se si tiene conto che, fin dai tempi di Cartesio, si è addivenuti, per porre fine al conflitto fra conoscenza e fede culminato con la condanna di Galileo da parte del Santo ufficio, a una spartizione di sfere di competenza tra l'Accademia e la Chiesa. La sua clamorosa violazione nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico de La Sapienza sarebbe stata considerata, nel mondo, come un salto indietro nel tempo di trecento anni e più.

Sul piano sostanziale poi le implicazioni sarebbero state ancor più devastanti. Consideriamole partendo proprio dal testo della lectio magistralis del professor Ratzinger a Ratisbona, dalla quale presumibilmente non si sarebbe molto discostata quella di Roma. In essa viene spiegato chiaramente che la linea politica del papato di Benedetto XVI si fonda sulla tesi che la spartizione delle rispettive sfere di competenza fra fede e conoscenza non vale più: «Nel profondo.., si tratta - cito testualmente - dell'incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall'infima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire "con il logos" è contrario alla natura di Dio».

Non insisto sulla pericolosità di questo programma dal punto di vista politico e culturale: basta pensare alla reazione sollevata nel mondo islamico dall'accenno alla differenza che ci sarebbe tra il Dio cristiano e Allah - attribuita alla supposta razionalità del primo in confronto all'imprevedibile irrazionalità del secondo - che sarebbe a sua volta all'origine della mitezza dei cristiani e della violenza degli islamici. Ci vuole un bel coraggio sostenere questa tesi e nascondere sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro gli ebrei, lo sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i roghi dell'Inquisizione che i cristiani hanno regalato al mondo. Qui mi interessa, però, il fatto che da questo incontro tra fede e ragione segue una concezione delle scienze come ambiti parziali di una conoscenza razionale più vasta e generale alla quale esse dovrebbero essere subordinate. «La moderna ragione propria delle scienze naturali - conclude infatti il papa - con l'intrinseco suo elemento platonico, porta in sé un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda {sui perché di questo dato di fatto) esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali a altri livelli e modi del pensare - alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l'ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell'umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi a essa significherebbe una riduzione inaccetabile del nostro ascoltare e rispondere».

Al di là di queste circonlocuzioni (i corsivi sono miei) il disegno mostra che nel suo nuovo ruolo l'ex capo del Sant'uffizio non ha dimenticato il compito che tradizionalmente a esso compete. Che è sempre stato e continua a essere l'espropriazione della sfera del sacro immanente nella profondità dei sentimenti e delle emozioni di ogni essere umano da parte di una istituzione che rivendica l'esclusività della mediazione fra l'umano e il divino. Un'appropriazione che ignora e svilisce le innumerevoli differenti forme storiche e geografiche di questa sfera così intima e delicata senza rispetto per la dignità personale e l'integrità morale di ogni individuo.

Ha tuttavia cambiato strategia. Non potendo più usare roghi e pene corporali ha imparato da Ulisse. Ha utilizzato l'effige della Dea Ragione degli illuministi come cavallo di Troia per entrare nella cittadella della conoscenza scientifica e metterla in riga. Non esagero. Che altro è, tanto per fare un esempio, l'appoggio esplicito del papa dato alla cosiddetta teoria del Disegno Intelligente se non il tentativo - condotto tra l'altro attraverso una maldestra negazione dell'evidenza storica, un volgare stravolgimento dei contenuti delle controversie interne alla comunità degli scienziati e il vecchio artificio della caricatura delle posizioni dell'avversario - di ricondurre la scienza sotto la pseudo-razionalità dei dogmi della religione? E come avrebbero dovuto reagire i colleghi biologi e i loro studenti di fronte a un attacco più o meno indiretto alla teoria danwiniana dell'evoluzione biologica che sta alla base, in tutto il mondo, della moderna biologia evolutiva?

Non desco a capire, quindi, le motivazioni della Sua proposta tanto improvvida e lesiva dell'immagine de La Sapienza nel mondo. Il risultato della Sua iniziativa, anche nella forma edulcorata della visita del papa (con «un saluto alla comunità universitaria») subito dopo una inaugurazione inevitabilmente clandestina, sarà comunque che i giornali del giorno dopo titoleranno (non si può pretendere che vadano tanto per il sottile): «Il Papa inaugura l'Anno Accademico dell'Università La Sapienza».

Congratulazioni, signor Rettore. Il Suo ritratto resterà accanto a quelli dei Suoi predecessori come simbolo dell'autonomia, della cultura e del progresso delle scienze.

Marcello Cini, Novembre 2007

sabato, gennaio 12, 2008

Non è affatto leggenda

Sono andato al cinema a vedere Io sono Leggenda, l'ultimo rifacimento cinematografico del racconto di Richard Matheson (del quale il film, almeno stavolta, mantiene il titolo). Una bellissima cornice piena di niente. Ero andato al cinema pieno di speranza, perché conoscevo il soggetto del film e soprattutto il voto di internet movie database era incoraggiante. Cosa mi sono ritrovato? Un film banale, anzi banalissimo. Attenzione, perché potrebbe sembrare che non mi sia piaciuto: non è così. Tutto sommato ho passato due ore scarse in maniera piacevole, tutto scorre, Will Smith è bravo, il cane meglio ancora (dovrebbero candidarlo all'oscar). Nonostante il film mi sia piaciucchiato, non posso che pormi le seguenti domande:

1) Perché un film che parte da un soggetto che ha come scopo analizzare la solitudine umana, il senso di vuoto, la drammatica presa di coscienza di poter essere davvero l'ultimo uomo sulla terra butta questa possibilità nel cesso e riduce l'introspezione psicologica del protagonista a degli intermezzi tra un'inquadratura digitale e la successiva scena d'azione?

2) Perché gli sceneggiatori hanno deciso invece di concentrarsi sull'aspetto terrificante della mutazione dell'umanità in esseri spietati e notturni (che nel romanzo erano una specie di "parodia" del criminale all'ennesima potenza) riprendendo pari pari idee già viste e riviste in film come 28 giorni dopo? Abbiamo già visto quel film. Questo era un altro film, su temi diversi. Perché hanno abbandonato l'idea originale del film per fare la copia di uno già fatto?

3) Perché quei due o tre guizzi di genialità della sceneggiatura sembrano buttati nel mezzo della storia senza che siano minimamente approfonditi? Ad esempio, perché fanno quasi intendere che i notturni abbiano ripreso ad avere un qualche tipo di struttura sociale, senza poi approfondire il tema? Faceva davvero schifo sprecare due o tre scene per far capire che il capo (?) dei notturni forse provava qualcosa per la donna rapita dal protagonista? Ma soprattutto... se questo risvolto non ha nessuna conseguenza, che ce lo metti a fare? E se invece lo ritieni importante... perché non lo sviluppi adeguatamente?

4) Cosa ce ne frega dei flashback del passato del protagonista dove si vede con gran sfarzo di effetti speciali che i ponti che collegano Manhattan alla terra ferma vengono fatti saltare in aria dagli aerei militari? Non si capiva già abbastanza dalle inquadrature in cui si vedeva chiaramente il ponte di Brookleen sventrato? Non era meglio che il racconto di quello che accadde venisse fatto da Will Smith a parole, non avrebbe arricchito di più il personaggio? Insomma c'era proprio bisogno di impiegare centinaia di comparse e effetti speciali per quelle tre o quattro inutili scene di flashback? Non finiscono per rompere l'atmosfera del film? Forse no, perché non c'era.

5) E' davvero una cosa intelligente aver ricreato i notturni al computer, secondo il regista ed il suo staff? Per quale motivo? Per far spalancare loro la bocca oltremisura e farli saltare come spiderman da una parte all'altra? Non era molto meglio rispettare l'idea originale del racconto e dare l'idea che si muovano come teppisti, in bande e animati da una furia cieca? Secondo loro, trasformarli in trogloditi senza cervello che saltano come cavallette rende meglio l'atmosfera oppure è in netto contrasto con la sensazione di silenzio e vuoto assoluto che dovrebbe accompagnare ogni fotogramma del film?

6) Ma c'era davvero bisogno di far vedere che gli esseri umani sono sopravvissuti da qualche parte? In fondo a noi... cosa ce ne frega? La storia è incentrata sul protagonista. Che incontri due altri esseri umani guasta completamente la tensione che si dovrebbe creare nell'immedesimarsi in lui... unico rimasto, solo, sperduto. Ma va bene, è una scelta. Però che alla fine il film faccia anche vedere che i due sopravvissuti raggiungono davvero la colonia è assolutamente inutile, non ha uno straccio di senso. Insomma una scena da tagliare, anzi da non girare nemmeno.

7) "Io sono Leggenda" non c'entra una minchia con il fatto che lui ha scoperto la cura per il virus. Io sono leggenda si riferisce al fatto che se un uomo è l'unico sopravvissuto della razza umana, è leggenda. Il titolo insomma aveva un altro significato rispetto a quello che il regista ha voluto dargli, facendo riassumere tutta la storia in quelle due o tre frasi che si sentono pronunciare alla fine e che danno un'interpretazione sbagliata (rispetto all'intento originale) del titolo. Allora mi chiedo... che senso ha riprendere il titolo del racconto originale se poi devi storpiarne il senso?

8) Ma perché mai 'sto film dura un'ora e cinquanta minuti? Alla fine, scorrendo le sette domande che mi sono posto fin qui, ho notato che almeno la metà dei difetti che ho riscontrato in questo film (superficialità, poco spazio all'introspezione del protagonista, poco respiro alle scene di solitudine e atmosfera) potevano essere risolte con mezzora di film in più. Abbiamo davvero paura che i ragazzini rincoglioniti si annoino a vedere un film che indugia sulla desolazione della città deserta? O sulle psicosi che il protagonista accusa restando solo per mesi e mesi? Perché non far durare questo film due ore e mezza e aggiungere maggiore valore alla recitazione di Will Smith, visto tra l'altro che viene pagato milioni? Perché non farci sentire soli e abbandonati per mezzora di più? Alla fine l'incontro con i notturni avviene troppo presto. E quello con gli altri sopravvissuti arriva così in fretta che non abbiamo fatto in tempo a provare la sensazione di solitudine nemmeno un pochino. Ecco, alla fine, perché il film non ha funzionato.

Per concludere, aggiungo il link ad una recensione del romanzo di Matheson. Basta la recensione a comprendere che occasione sprecata sia questo ultimo film.

martedì, gennaio 08, 2008

Riotta si rivolge a Grillo

Esilarante questo spezzone video in cui Gianni Riotta, attuale direttore del TG1, si rivolge a Beppe Grillo come se Grillo fosse un leader politico e lo invita al confronto.



Ok, facciamo il punto. Anzi, facciamo i punti.

Uno: Grillo è un comico (cazzo! un comico!!!) e che non è a lui che ti devi rivolgere, Riotta, ma alle 300.000 persone che visitano il suo blog e partecipano ai V-Day, delle quali Grillo è il collante comune. E' a loro che ti devi rivolgere, testaccia di tubero, non a Grillo! Se 300.000 persone sono d'accordo con le minchiate che dice Grillo, prendi il coraggio a due mani e rispondi a quelle 300.000 persone! Che cazzo ci viene a fare Grillo in trasmissione??? Il portavoce? Ma se uno dei punti focali della protesta è proprio la merda di televisione dove tu lavori, ti sembrerebbe coerente che venga da te a fare il faccia a faccia??? COGLIONE!

Due: "A nessuno piacciono i politici corrotti... le lobby economiche..." bene, bravo Riotta! Allora invece di dedicare una puntata a ribattere a Grillo, dedicala ai 30 politici condannati in via definitiva che siedono in parlamento, dedicala alle multe milionarie che paghiamo alla UE perché la nostra legge sulla televisione pubblica è stata dichiarata uno schifo senza pari; dedica la tua rabbia a Berlusconi e invitalo a rispondere alle domande alle quali non ha mai risposto e per le quali è stato giudicato COLPEVOLE e prescritto; invita Andreotti a parlare dei suoi rapporti con la mafia prima degli anni '80; spiega ai tuoi telespettatori quali sono le conseguenze della Legge 30 invitando in trasmissione non politici del cazzo e servi della gleba ma economisti con i controcazzi, magari di fama internazionale, poi manda in onda lo spezzone in cui Casini si dice "orgoglioso" di averla varata; prova a rivolgere la tua indignazione dei miei coglioni alla Binetti e a Ferrara, che vogliono rivedere la legge 194, che dati alla mano è una delle poche leggi in Italia che funziona e che ci pone ad uno dei posti più bassi in Europa nella classifica del numero di aborti. "A nessuno piace..." e te la prendi con un comico! TESTA DI CAZZO!

Tre: Hai mai pensato, Riotta, invece di sparare proclami nella televisione più controllata dalla politica di tutta Europa, di presentarti a casa di Beppe Grillo e registrare un'intervista per il suo blog, dove spieghi le tue ragioni e tutto il resto? Oppure hai mai pensato che potresti scrivergli una lettera? Secondo me CERTO che ci hai pensato. Ma preferisci sparare cazzate dal televisore, dove non c'è controbattito. Sei tu il Berlusconi della situazione, piccolo uomo! Sei tu che ti sottrai al giudizio degli altri. Metti la tua faccia su internet, vai tu da Grillo invece che invitare lui a venire in trasmissione. Lo sai bene che se sparassi le tue stronzate in un contesto assolutamente democratico come è internet verresti massacrato in due minuti, proprio come mi sto prendendo la briga e la soddisfazione di fare io! IDIOTA.

Bene, stamattina mi sono sfogato. Fatelo anche voi, aiuta a mantenersi calmi.

lunedì, gennaio 07, 2008

Il filo comune

Qualche giorno fa, parlando con alcuni giocatori di D&D, spiegavo come mi salta in mente di progettare una campagna. In fondo potrei proporre una semplice sequenza di avventure slegate fra loro, sarebbero divertenti lo stesso. Anzi, molti DM chiamano campagna proprio questo: una serie di avventure giocate con lo stesso personaggio, o comunque con lo stesso gruppo di personaggi. Però io non ho mai interpretato una campagna in questo modo... le mie campagne, sin da quando alle medie giocavo all'AD&D, sono sempre state percorse da un filo comune che racchiudeva l'intera storia. All'inizio questo "filo comune" era esile... ad esempio poteva essere il semplice intento del gruppo di reclamare un regno, e quindi la campagna era l'ascesa al potere e alla gloria dei loro personaggi. Poi ho iniziato a capire che il legame tra un'avventura e l'altro poteva essere più profondo, poteva veicolare un messaggio o comunque allargare il respiro dell'intera vicenda. Così ho iniziato presto a tracciare profili di campagne piuttosto complessi. Alcune volte troppo, al punto che nemmeno i PG capivano che cavolo stava succedendo... ma pazienza. A volte gli eventi che ci travolgono sono più grandi di noi, giusto? Anzi, io lo spero.

Insomma ho iniziato di recente una nuova campagna, La Zona di Contatto. Tutte le mie campagne scaturiscono sempre dalla domanda "Che accadrebbe se...?" e anche quest'ultima scaturisce dal desiderio di esplorare alcune situazioni particolari, il modo in cui reagirebbero i personaggi e come la situazione potrebbe evolversi. Di questa campagna non posso scrivere nulla perché il miei giocatori potrebbero leggere e rovinarsi la sorpresa. Comunque sul mio blog personale non l'avevo ancora annunciata. Eccola lì, per chi vuole curiosare!

domenica, gennaio 06, 2008

Il gusto del cinema

Recentemente mi è capitato di vedere una serie di film che, anche se non tutti bellissimi, mi hanno lasciato un buon sapore in bocca. Ho iniziato con The Good Shepherd che è un film di un genere che normalmente mi lascia indifferente. E in effetti mi ha lasciato indifferente, ma ho saputo rendermi conto che era un ottimo film, scritto e girato molto bene. Ho apprezzato Lanterne Rosse, che credevo mi avrebbe appallato a morte, e mi è piaciuto molto anche l'ultimo film di David Cronenberg, Eastern Promises (il titolo italiano mi sfugge). Infine, dopo mitologici racconti da parte dei miei amici che mi prospettavano The Fountain come un film dai mille significati e dalle centinaia di interpretazioni possibili, l'ho noleggiato e l'ho visto. Risultato? Mi è sembrato decisamente chiaro. Insomma, niente di incomprensibile o interpretabile. Tra l'altro, Pi, dello stesso regista, era decisamente più oscuro e più bello (anche se mi rendo conto, più indigesto).
Tutto questo non fa che dimostrarmi che sono entrato a pieno nella terza età della cinematografia, cioè in quella fascia di utenti che per godersi un film demenziale devono compiere violenza sul proprio cervello fino a raggiungere il regresso mentale sufficiente. Bene.

venerdì, gennaio 04, 2008

Lettera a Michele

Ciao Miché!

Finalmente ho qualche minuto per riscriverti. Con calma, dopo aver messo a soffriggere il salamino con la cipolletta, che poi impasterò con la ricotta per farci una bella torta rustica da infornare prima di cena. Che vuoi, ho passato capodanno con la febbre e l'influenza intestinale, e dopo aver svomitazzato per tre giorni adesso mi devo prendere la rivincita!!!

Ma non ti sto scrivendo per metterti a corrente delle mie condizioni gastrointestinali. Ti scrivo perché da quando sei partito per "Molto Molto Lontano" ci si sente poco. Ogni tanto di vedo spuntare su Skype, ma c'è sempre un motivo scemo per non cliccare su "chiama"... sai si va di fretta, ora non ho tempo, devo finire di mandare questa mail, devo consegnare questo capitolo eccetera eccetera... quindi alla fine non ci si scambia più quelle due parole con serenità che avevamo tempo di scambiarci quando ci vedevamo da queste parti (e poi... non è che sia proprio la stessa cosa).
Ma come diceva il Merovingio in Matrix Reloaded "Non c'è mai tempo, non c'è mai tempo. Ma se non ce lo prendiamo, il tempo, quando mai ce l'avremo il tempo?"...E quindi il tempo me lo sono preso. Adesso vado a togliere la cipolletta col salamino dal fuoco e torno.

Rieccomi qua. Allora che stavamo dicendo? Ah, sì... delle mancate due chiacchiere. Ho letto con piacere mail che ci hai inviato per le feste, sono felice che lì le cose vadano bene. Poi magari quando ci rincontreremo mi racconterai meglio (non c'è bisogno di riscrivermi una lettera-fiume come ho fatto io, di scemo basto io). Anche qui le cose vanno un po' meglio. A quanto pare fra pochi giorni potrò finalmente acquistare il mio negozietto, e in un mese magari aprire l'attività. Dovrò sacrificare un po' il servizio, ma avrò di che campare e questo (anche senza voler diventare ricchi) è una gran cosa. Magari così Paoletta potrà smettere di fare tre lavori contemporaneamente e riusciremo anche a venirvi a trovare. Poi magari troveremo una casa un po' più grande, Pietro diverrà un grande editore, Paola una grande traduttrice di poesie e boh... a quel punto non so più cosa accadrà. Va bene progettarsi la vita ma non esageriamo.

Per ora invece, da questa parte del mondo, le cose sono continuate a girare allo stesso modo di sempre. Insomma è cambiato poco o niente. Io e Paola siamo capi-clan orgogliosi di un manipolo di piccoli eroi rivoluzionari che a 18 anni vorrebbero rivoluzionare il mondo e propongono attività di solidarietà con l'america latina, capitoli sui diritti umani e sfruttamento della prostituzione, riflessioni sull'ambiente e cineforum sul coraggio delle scelte. Quasi tutti entrano in CoCa (quest'anno abbiamo festeggiato l'arrivo di Jes e Lorena! Il prossimo anno forse anche Teddy e Marzia). Per quanto armati di buona volontà, non pare proprio che il mondo voglia girare dalla parte giusta. Berlusconi è ancora qui che spara cazzate del tipo che la finanziaria è stalinista e la magistratura (che lo ha iscritto di nuovo nel registro degli indagati per una questione di poltrone alla RAI) sta attaccando la politica. Noi sappiamo che in Italia la magistratura è "una macchina che trita acqua", proprio ieri leggevo un libro di Bruno Tinti dove lui stesso (un giudice) dimostrava che con le attuali norme il 95% dei reati commessi in Italia cade in prescrizione, e del restante 5% solo una piccola frazione viene scontato con la galera. Insomma in Italia per finire in prigione -è lui stesso che fa questo esempio- bisogna ammazzare la propria moglie con ripetute coltellate, ma solo dopo averla violentata e magari torturata un po' per qualche giorno, e poi bisogna chiamare un avvocato e andare subito a deporre confessando di essere l'omicida. In questo caso, tra sconti, attenuanti e condizionali, forse 5 anni di galera vera te li fai davvero. Altrimenti ciccia.

Insomma è un grosso teatrino e noi poveri scout restiamo "impotenti ed attoniti" (come dice la canzone) a guardarci in wide-screen le ultracazzate sparate dai potenti di turno. Per dirtene due o tre velocemente: Walterino Veltroni è d'accordo con Forza Italia su tutto; Ferrara ha lanciato una moratoria per abolire la legge 194 sull'aborto e Tarcisio Bertone ha commentato che una revisione è "doverosa"; hanno chiuso la trasmissione di Luttazzi che andava in onda (miracolosamente) alle 23.30 di sabato su La7 perché "non ha fatto un uso coscienzioso della libertà accordatagli" (e intanto imperversano in prima serata Ciao Darwin e L'Isola dei Famosi); la sinistra "estrema" (cioè la sinistra) ha votato a favore del rifinanziamento delle missioni di guerra assieme a tutto il resto del parlamento (e Zanotelli ha scritto una lettera talmente amara in proposito che mi sono quasi commosso); a Napoli sta per scoppiare una guerra civile perché l'immondizia li sta seppellendo e l'unica soluzione che i politici intravedono è "il termovalorizzatore" (faccio notare che a Napoli non c'è nemmeno la raccolta differenziata); Il parlamento non discute altro che di modificare la legge elettorale; continuiamo a pagare sanzioni esorbitanti alla UE perché la legge Gasparri è vergognosa; la tav si farà come pure l'aeroporto a Viterbo, e nessuno mette in collegamento queste due grandi opere con il fatto che il petrolio oggi ha toccato 100 euro al barile e finirà in 15 anni al massimo... probabilmente i motori degli aerei andranno a scoregge; poi c'è Beppe Grillo e qualche pugno di comici che stanno organizzando manifestazioni di risonanza globale, come il V-Day, 300.000 persone senza che fosse pubblicizzato su nessun giornale o telegiornale, ne ha parlato anche il Times, ma l'informazione in Italia preferisce dedicarsi a cose più importanti, come il freddo o i regali di Natale. Ovviamente il Papa parla di famiglia.

E così le nostre iniziative diventano sempre più uno spiraglio di luce nelle tenebre, e i genitori ci guardano sempre più con la compassione di chi sa che siamo dei poveri coglioni pieni di speranze e di utopie. Ma questo, semberà strano, anziché scoraggiarmi mi riempie di orgoglio. Mangiarsi una mela sul ciglio di una montagna a mille metri, mentre la brezza ti asciuga il sudore sulla fronte... insomma in qualche modo mi ripaga di tante amarezze.

Poi in questi ultimi mesi Paola a cominciato a lavorare per una scuola di inglese qui a Bracciano, e io il giovedì pomeriggio, tengo un corso di disegno per i bambini più piccoli (elementari e poco più). E' un altro piccolo tassello che riempie la mia vita, assieme al cinema ogni tanto, la pizza al Vicinato o al Riposo, le riunioni di Clan. Adesso aspetta che vado a stendere la sfoglia della torta rustica. Torno subito.

La torta rustica è in forno. Vorrei concludere con qualche cosa di fico ma non mi viene niente in mente, quindi cadrò banalmente sul pratico. Io ancora non ho capito dove e come spedirti le cose, se volessi spedirtele. Mi sembrava che il corriere espresso fosse la cosa migliore... DHL o simili... ma poi quando ci siamo sentiti mi hai in qualche modo dissuaso. Beh se c'è un modo sicuro per spedirti qualcosa fammelo sapere... non so, lasciami anche l'indirizzo (da quel che ho capito, lì non si usa il numero civico, ma suppongo che i postini vengano addestrati di conseguenza a riconoscere l'odore del destinatario). Ci sono un sacco di fumetti che dovrei spedirti, e poi tutto il resto.

Ogni tanto visita anche il sito del Clan!!! Così saprai sempre in che casini ci stiamo infilando. Sai, ultimamente abbiamo anche dato una mano a quei tuoi amici di Sol Mansi, con la lotteria di Natale... non che sia andato molto bene, però forse li facciamo venire per una presentazione dei loro progetti ad una prossima riunione dei genitori. Insomma vediamo di combinare qualcosa anche con loro. Ti auguro che la stagione delle pioggie finisca, prima o poi. Giulietto Chiesa, che di recente è stato a Bracciano, dice che il clima ormai è andato, ma tanto prima di morire di caldo ci ammazzerà la terza guerra mondiale, prevista per la fine delle risorse energetiche. Speriamo di rivederci prima.

Un saluto anche da Paola e da Lidda.
Bigio