sabato, marzo 28, 2009

Ricevo, apprezzo e pubblico

Daniele mi ha spedito questa sua riflessione. La condivido con voi.

Scusate... volevo dire altre 2 paroline sul testamento biologico. Parto da un articolo che è stato inviato alcuni giorni fa e che sottolineava in modo critico il fatto che la nuova legge ribadisse l'indisponibilità (oltrechè l'inviolabilità ) del diritto alla vita. In realtà mi sento di sottolineare tre volte questa cosa. Certo che il diritto alla vita è indisponibile: ma che vuol dire? Indisponibile vuol dire che non posso cedrlo a terzi, non posso venderlo. Non so facciamo un esempio: se in uno stato fosse sancita l'indisponibilità del diritto alla casa ( potremmo discutere se tale diritto sia sancito nella Costituzione italiana...ma vabbè) ciò vorrebbe dire che tutti devono poter avere ed abitare in una casa e nessuno potrebbe vendere la casa in cui abita. Ma se io decido di andarmene dalla casa in cui vivo? chi me lo impedisce? se voglio andare a convivere con alcuni amici? E' questo il punto: io rimango titolare del mio diritto alla casa ( "il dirito è mio" nessuno me lo può togliere nè io lo posso cedere) ma lo esercito come mi pare ( non sono obbòligato a starci). Certo con il diritto alla vita questo è più difficile e, anzi, il paragone potrebbe apparire inadeguato: dal momento in cui decido di non esercitare il mio diritto alla vita non ne sono manco più titolare ( e certo... sono morto!): Ma allora il punto centrale diventa un altro. Cedere il mio diritto alla vita ad un altro vuol dire consentirgli di decidre della mia vita... e della mia morte; di decidere fin quando ho diritto di viveree quando devo morire.
Davvero questa Legge sancisce l'indisponibilità del diritto alla vita? O forse mi obbliga a cederlo ad un altro( lo stato, il medico) ? ( mi sembrano domende retoriche)
Proprio grazie al fatto che il diritto alla vita è indisponibile la Signora Maria ha potuto decidere di non farsi amputare le gambe, accettando di morire in santa pace, senza temere che una sorta di "polizia sanitaria" la venisse a prendere a casa. Se però invece di beccarmi una malattia che mi lascia nella piena capacità di decidere ho la sfiga di finire in come allora non posso più decidere o, qualora l'evessi già fatto, la mia volontà viene annullata: qualcun altro decide il momento in cui mi tocca morire.
E allora? Perchè? Beh io penso che sia perchè ancora una volta si preferisce far sì che sia qualcun altro a decidere, qualcun altro a sceglier cos'è bene e male per gli altri, in fondo, è più semplice. Anche in questo modo, a mio parere, si è inferto un altro colpo alla Democrazia.
Buona Giornata
PS http://www.. biennaledemocraz ia.it/

venerdì, marzo 27, 2009

La democrazia in un taxi

di José Saramago, cuaderno.josesarama go.org, Portogallo

L
’eminente statista italiano di nome
Silvio Berlusconi, conosciuto anche come
“il Cavaliere”, ha appena partorito dal suo
cervello privilegiato un’idea che lo colloca in
maniera deinitiva in testa al plotone dei grandi
pensatori politici.
Per evitare i lunghi, monotoni e lenti dibattiti,
e per snellire le procedure, alla camera e al
senato, il Cavaliere vuole che siano i capigruppo
parlamentari a esercitare il potere di rappresentanza,
facendola inita anche con il peso
morto di alcune centinaia di deputati e senatori
che, nella maggior parte dei casi, non
aprono bocca per tutta la legislatura, se non
per sbadigliare.
A me, devo ammetterlo, sembra un’ottima
idea. I rappresentanti dei maggiori partiti, diciamo
tre o quattro, si riunirebbero in un taxi
per andare in un ristorante dove, davanti a un
lauto pasto, prenderebbero le decisioni del
caso. Dietro, ma in sella a una bicicletta, li seguirebbero
i rappresentanti dei partiti minori,
che mangerebbero al bancone, nel caso in cui
ci sia, o in un bar nelle vicinanze. Niente di più
democratico.
Sulla strada si potrebbe anche cominciare
a pensare a come liquidare questi imponenti,
arroganti e pretenziosi ediici chiamati camera
e senato, fonti di discussioni continue e spese
onerose che non aiutano il popolo. Di riduzione
in riduzione scommetto che arriveremmo
all’agorà dei greci. Ovviamente con l’agorà,
ma senza greci. Mi diranno che non bisogna
prendere sul serio questo Cavaliere. D’accordo,
ma il pericolo è che si finisca per non prendere
sul serio quelli che lo votano.

da Internazionale

martedì, marzo 17, 2009

Il senso estetico

Da Reuters:

"Del piano casa ne parleremo martedì o al massimo mercoledì con (il presidente Giorgio) Napolitano. E spero di poterlo varare venerdì", ha detto Berlusconi ai giornalisti, che gli chiedevano dei tempi del decreto che consentirà ai proprietari delle abitazioni di ampliarle con maggiore facilità di quanto non sia possibile oggi. Chi ricorrerà alle nuove opportunità edilizie, punta a migliorare, "non a ridurre il valore della sua casa", ha detto il premier parlando dell'asserita utilità del suo piano ad un evento di Confcommercio a Cernobbio. "Ho molta fiducia nel senso estetico degli italiani, che non è quello degli anni 40 e 50, è molto migliorato". "E ho fiducia nel senso di responsabilità dei professionisti che saranno chiamati a firmare i progetti".

A commentare 'ste cazzate, qualche immagine rubacchiata qua e là da internet, di recenti abitazioni che trasudano del buon gusto degli italiani e dei loro amici architetti.

Questa è a Capri. Sobria opera abusiva di gusto tutto italiano. Stile: transatlantico arenato.

Questa è direttamente dalla casa vacanze di Berlusconi. Sobrio anfiteatro in stile romano con palme, piscina e cactus immerso nel verde della Sardegna. Faccio notare che non c'è alcun abuso edilizio!!! Berlusconi è stato assolto per questa porcata. Si tratta solo di gusti di merda. Quelli di cui Berlusca si fida. Della serie: speriamo che gli italiani non abbiano il senso estetico che ha lui.

Questo discreto condominio si trova a Chieti. Complimenti al professionista. Si mimetizza perfettamente nella veduta del centro storico. Stanno raccogliendo firme per buttarlo giù.

Questo è a Motta di Livenza, dove hanno pensato bene di ristrutturare un vecchio edificio facendolo color puffo. Si tratta di un locale pubblico a ridosso della basilica francescana del sedicesimo secolo (segnalato qui).

Questo è un capannone industriale, che il buon gusto estitico dei proprietari ha spinto a mascherare da castelletto. Bellizzzzimo. A Ghemme di Piemonte.

Questo serbatoio, piazzato in maniera invisibile nel mezzo della strada, si trova in Toscana, presso il comune di Terricciola.

Questo è il santuario di Monte Grisa, sopra Trieste. Una schifezza di imponenti dimensioni che spezza il profilo dei monti soprastanti il golfo e che anche io e i miei amici non abbiamo potuto fare a meno di notare. Massì, lasciamo tutto in mano ai professionisti.

Ovviamente, tutto per decreto legge! Ampliarsi la villazza, è questione di emergenza nazionale. In culo alla Costituzione.

giovedì, marzo 05, 2009

Il Machismo di Berlusconi

di Cinzia Sasso
da Repubblica

La polemica è diventata stucchevole: Canal Plus, il telegiornale francese, smentisce la smentita di Palazzo Chigi e insiste a dire che Berlusconi, nell’incontro romano con Sarkozy, avrebbe detto davvero al presidente francese “io ti ho dato la tua donna”, riferendosi a Carla Bruni come fosse una cosa di proprietà dell’Italia, dunque sua. La contesa rasenta la noia: ma non c’è altro di più grave di cui occuparsi?
Però la questione sembra talmente seria al raffinato quotidiano che ha tra i suoi proprietari anche la moglie del presidente del consiglio da indurlo a dedicargli quattro intere pagine, a cominciare dalla prima. Quattro pagine per lavare l’ intollerabile offesa di machismo (intollerabile per chi? per il direttore de Il Foglio o per la signora Berlusconi?) che emergerebbe da quelle (false) parole. Come se il premier non fosse la stessa persona che - senza riandare ai colloqui sulla Rai, o alle foto nella villa in Sardegna - ha suggerito a una precaria di sposare un milionario, di dare un militare di guardia a ogni bella donna per combattere la violenza sessuale, di non lasciar andare Eluana perché avrebbe potuto avere un figlio.
Il Foglio conclude che Canal Plus dovrebbe chiedere scusa. E Berlusconi no?