martedì, gennaio 31, 2012

Drizzit 205

La striscia 205, così come la potete leggere qui sopra, è stata più volte rielaborata. Nella sceneggiatura originale, la 205 e la 206 (che leggerete domani) erano entrambe strisce di "spiegazione" cioè di collegamento, durante le quali Edgar spiegava le sue intenzioni discutendone con Katy e con gli altri. Andando a disegnarle, mi sono reso conto che non erano granché divertenti. Allora ho frammentato il discorso in più strisce, addirittura eliminando alcune spiegazioni (che saranno date molto più in là). Nonostante questi provvedimenti, temo che siano entrambe un po' troppo verbose. Mi consolo pensando che le vignette finali della saga della "Morte e Resurrezione di Drizzit" saranno molto d'azione, e quindi compenseranno queste altre. ;)

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lunedì, gennaio 30, 2012

Drizzit 204

Questa striscia è una di quelle in cui ho azzardato un pochino. Affinché si comprenda la battuta finale, è necessario che il lettore abbia letto qualche striscia delle precedenti, cioè che sappia che Katy prima portava i capelli in maniera differente, che poi una pozione glieli ha fatti crescere costringendola a cambiare look, e che il manifestino che Edgar sta tenendo in mano (nel quale viene offerta una taglia per la sua cattura) lei è ritratta con il vecchio taglio di capelli.
Come ben sanno i lettori abituali, Drizzit è una striscia a fumetti "anomala" perché anche se ogni striscia è auto-conclusiva, l'insieme delle strisce narra una storia. Non mi preoccupo del fatto che un lettore possa non comprendere il filo della storia (se vuole, comunque, può leggersi tutte le strisce da capo in qualsiasi momento)... ma la battuta finale di una striscia non dovrebbe dipendere così tanto dalla conoscenza della trama. Mi sono permesso di azzardare semplicemente perché ritengo che una volta ogni tanto si possa dedicare una striscia ai lettori affezionati, anziché al pubblico di passaggio.

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sabato, gennaio 28, 2012

Drizzit special 02

Cliccate con il tasto destro e aprite l'immagine in un'altra finestra per leggerla!
Da da dàààà... ecco a voi la seconda parte dello speciale dedicato a Drizzit. Marco Cavinato e la redazione di Oltre l'Ordinario hanno intervistato i protagonisti del fumetto per aiutarci a conoscerli un po' meglio. Vi siete persi la prima parte? Nessun problema, potete leggerla qui.

Emilio

Oggi posto un racconto breve che ho scritto qualche anno fa. Si trattava di un concorso letterario e c'era un limite alle battute. Meglio così, in fondo i racconti brevi sono gli unici che posso condividere sul blog. Buona lettura.

Si faceva chiamare Emilio, ed era ospite dell'istituto dal 1977. Quando il dottor Teresi decise di conoscerlo, fu subito colpito dalle sue condizioni. Se ne stava seduto in un angolo della stanza, come una grossa mano invisibile ce lo tenesse premuto, interamente avvolto in una coperta di lana pesante che in pieno luglio avrebbe fatto sudare un cammello, e con i capelli talmente lunghi e spettinati che a malapena si scorgeva il suo naso. Il primo e ultimo sguardo che il dottore ricevette fu quello che Emilio gli rivolse appena Teresi entrò. Il paziente, sulla sessantina, pallido e magro, gli donò un sorriso benevolo, silenzioso. Lui, Teresi, richiuse la porta alle proprie spalle cercando di non far rumore, come se attorno a sé avesse percepito una qualche atmosfera da rispettare. Strinse la cartellina tra le dita, mosse un paio di passi incerti.
La camera di Emilio era straordinariamente in ordine, pulita, come se l'ospite fosse arrivato appena un minuto prima. Le pareti erano bianche bianche, il letto in ferro battuto rifatto di tutto punto, gli armadietti metallici come se fossero stati appena verniciati. Tutto il resto dell'ospedale sembrava sul punto di collassare, macchie di muffa sui soffitti, maniglie tenute sulle porte da giri di nastro adesivo, gli schienali delle sedie consunti dall'uso, la ruggine sui bordi degli infissi. Entrare in quella stanza, così insolitamente integra, dava quasi il capogiro. Era come saltare indietro di cinquant'anni, quando la salute pubblica era un valore e per lo stato investirvi denaro era considerato un atto generoso, anziché uno spreco sconsiderato. Persino le vetrate della finestra erano così lucide e pulite che sembravano non esserci. Con il fresco della mattinata era iniziata la solita giornata di mezza estate, trasformatasi presto nelle dodici ore di caldo rovente che tutti si aspettavano. Sole alto e condizionatori a palla. L'angolo della stanza dove stava rannicchiato Emilio era colto in pieno dal sole. Un'altra persona, persino un altro paziente, avrebbe cercato un posto più fresco per sdraiarsi a terra, ad esempio il pavimento sul lato opposto, vicino alla porta del bagno. Invece Emilio se ne stava raggomitolato nella sua coperta di lana, in pieno sole, spaziando con lo sguardo attraverso quel misero metro quadro di cielo che riusciva a scorgere da lì. Senza stillare una sola goccia di sudore.
«Buona giornata.» Disse Teresi, tanto si doveva pur cominciare da qualche parte. Emilio rispose secco:
«lo è davvero? Non sia affrettato nei giudizi.» Teresi si avvicinò al letto, cercando di non apparire troppo divertito dalla risposta. Poggiò sulle lenzuola candide la cartellina, si mise le mani in tasca e attese ancora qualche minuto. Emilio non si era neppure voltato. Seguitava a guardare il cielo, senza ferirsi gli occhi, quasi senza battere le ciglia. Non sembrava intenzionato a conversare, quindi Teresi si ritrovò a dover cercare un argomento. Ma quale? Di cosa parlare, con uno che – stando alla sua cartella clinica – si credeva Dio? Non Napoleone o Giulio Cesare, ma Dio in persona. Delirio all'ennesima potenza. Appena arrivato in questo reparto, Teresi aveva sentito subito la responsabilità di dover cominciare a familiarizzare con i pazienti. Ma con tutti era stato o troppo facile, o troppo difficile. In ogni caso, un'esperienza breve e poco significativa. Con Emilio si capiva da subito che le cose sarebbero andate diversamente. Decise allora di intraprendere una conversazione un po' meno superficiale.
«Emilio, – chiese – lei sa dove si trova?» Emilio si strinse nella coperta.
«Nell'universo.» Rispose. Teresi questa volta si lasciò sfuggire un sorriso.
«Più nello specifico – domandò il dottore – lei sa cosa sta facendo qui in questa stanza, in questo ospedale?» Emilio affermò l'ovvio:
«guardo fuori». Era chiaro che il sistema che Emilio metteva in atto per evadere le domande era basato sull'assumere il punto di vista delle stelle, vedere tutto da lontano... il punto di vista cosmico. Teresi ritenne che stare al gioco fosse la cosa più utile da fare, e gli chiese cosa stesse guardando, fuori. Si aspettava una risposta simile alle precedenti. Il cielo, ad esempio. L'anziano paziente invece rispose in maniera del tutto inaspettata. Sospirò e mormorò, con voce tremula:
«osservo come tutto va a puttane.»
Teresi affondò con forza le mani nelle tasche del camice. Era chiaro che questo tizio non era Dio. Se lo fosse stato, nella sua infinita saggezza, non avrebbe mai risposto in modo tanto banale. "Come tutto va a puttane" è una risposta da depresso. E poi il dottore si sorprese di se stesso. Ma che stava facendo? Doveva forse smentire che Emilio potesse essere Dio? Ovvio che non lo era, si trattava di un paziente, di una persona molto malata! Raccolse la cartella dal letto e cercò di congedarsi alla meglio.
«Volevo solo presentarmi, – spiegò, tornando a un tono professionale – sono il dottor Teresi e sono nuovo di qui.»
«Sì, certo che lo è... – Rispose in fretta Emilio – lei è nuovo.» Ma non distolse lo sguardo dalla finestra. Teresi sospirò, e voltando le spalle uscì dalla stanza. Un'infermiera passava per il corridoio proprio in quel momento. Teresi la fermò e le chiese perché nella cartella mancava il vero nome di Emilio, e l'età, e altri dati importanti. L'infermiera lavorava qui solo da due anni, e anzi si lamentò che il contratto fra poco le sarebbe scaduto e si sarebbe ritrovata sotto un ponte. Di Emilio sapeva solo poche cose, lui non parlava mai con nessuno. Emilio non prendeva medicine, non si muoveva mai dalla sua stanza e non dava mai fastidio agli altri. Alcune colleghe le avevano raccontato che quando era stato trasferito qui, tanti anni fa, aveva già quell'aspetto, con la barba crespa e i capelli bianchi.
«E comunque, – disse prima di andare via – a tutti sta molto simpatico, perché la sua stanza è sempre perfetta anche se fuori è tutto un casino.»

venerdì, gennaio 27, 2012

Drizzit 203

Ecco mentre scrivevo la sceneggiatura di queste strisce pensavo: ma quale sarà il punto migliore per lasciare Drizzit in "pausa" nell'aldilà e riprendere a narrare le vicende del resto del gruppo? Ho pensato che fosse questo, con Gregorius che deve trovare una soluzione per il suo caso bizzarro. Significa che dalla prossima striscia si torna a Dotto, Wally e Katy!

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Giornata della Memoria

Oggi è la giornata della memoria. Si commemorano le vittime del nazismo e del fascismo. Mi piace pensare che ricordare serva a qualcosa, anche se continuo a guardarmi attorno e a constatare con sconforto che non è così. Immigrati chiusi nei "campi di concentramento", carceri con il doppio degli ospiti e il bagno a vista, lavoratori sfruttati e sottopagati nei campi del sud Italia, neofascisti che incendiano campi nomadi. La nostra piccola Auschwitz quotidiana non ce la facciamo mai mancare.

giovedì, gennaio 26, 2012

Drizzit 202

A un certo punto diventa necessario dare qualche spiegazione. Il difficile semmai è coniugare il "dare spiegazioni" con i ritmi delle strisce. Spero di esserci riuscito, qui e in altre occasioni.

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mercoledì, gennaio 25, 2012

Drizzit 201

Spero che vi ricordiate di lui. Ho dovuto cambiargli un po' i colori, perché come al solito la prima volta che l'ho disegnato non avevo fatto nessuna prova cromatica (era bianco con riflessi gialli, praticamente impossibile ombreggiarlo). Comunque, anche se un po' abbronzato, è sempre lui: Gregorius. Il nome quando apparve una decina di strisce fa non ve lo dissi, non sapevo nemmeno io che sarebbe tornato. E' l'impiegato dell'aldilà addetto allo "smaltimento" degli arrivi. Tipo ufficio immigrazione per intenderci. Non volevo dare nessuna aura di "paradiso" all'aldilà, cioè niente più del necessario. Mi piace invece quell'atmosfera da ufficio anni '60 che si intravede in questa striscia.

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martedì, gennaio 24, 2012

L'evoluzione artistica

Tanto per essere chiari. Perché siamo gente che si prende sul serio.

Drizzit 199+200

(se avete problemi a visualizzarla, cliccate con il tasto sinistro e
aprite l'immagine in un'altra finestra... dovrebbe funzionare!)
E con questa mega-tavola festeggio le 200 strisce di Drizzit! Ho unito la striscia 199 con la 200 attraverso un vortice spazio-dimensionale (il limbo?) così il passaggio da una striscia alla seguente, per la prima volta nella storia del fumetto, può essere addirittura letto! ...ok non è sicuramente la prima volta nella storia del fumetto, ci mancherebbe! Moltissimi fumettisti hanno varcato già in passato il confine delle vignette, disegnando oltre, attraverso e nel mezzo. Ho voluto farlo anche io, e pasticciando con vari effetti grafici, sommando colori e sovrapponendo piani di disegno, il risultato è quello che avete davanti a voi!

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Certo 200 strisce sono un bel traguardo, ma se penso ai miei fumettisti di riferimento mi rendo conto che è ancora presto per tirare le somme. Se ci pensate bene, Will Watterson alla 200 striscia non aveva nemmeno completato il primo anno di Calvin & Hobbes. Un anno di strisce significa disegnarne una al giorno per 6 giorni a settimana, quindi più di 300. Ma anche 300 in fondo è solo un numero, un altro piccolo traguardo. Guardo indietro, alle prime strisce di Drizzit, disegnate con tratto incerto perché erano i primi disegni che componevo con la tavoletta grafica, e mi sembrano opere di un bambino. Non che adesso il tratto sia professionale, ma mi compiaccio dei progressi e constato con soddisfazione che lentamente il mio stile di disegno al computer si sta "uniformando" con il mio tratto a matita, indice del fatto che dopo un anno comincio ad abituarmi alla tavoletta grafica e a questo nuovo modo di disegnare.

Cosa ci riserverà il futuro di Drizzit? Come ho già anticipato un po' di tempo fa, ho intenzione di stampare il primo volume attorno a Marzo, quando avrò terminato la seconda "saga" di Drizzit (con la striscia 256). Significa investire un sacco di soldi e sperare che il volume abbia successo, ma credo di poterlo fare. E poi Drizzit proseguirà, c'è ancora tanto da raccontare. Il passato di Drizzit, quello di Dotto, come il gruppo si è formato, il drago, il maledetto medaglione del re orco, gli altri casini che inseguono Katy... insomma finché avrò forza e voglia, continuerò a disegnare. Voi continuate a seguirmi, è importante! ;)

lunedì, gennaio 23, 2012

Drizzit 198

Poiché non ho segnalato con alcun espediente che le ultime strisce erano una sorta di flashback nel passato di Katy e di Edgar, ho pensato che sarebbe stato un buon espediente che si finisse con una vignetta che si dissolve e torna al presente. Poi in fase di realizzazione ho avuto diversi ripensamenti (non è così facile realizzare una vignetta che si dissolve, e soprattutto rischi di rendere poco chiaro quello che hai disegnato nella vignetta). Così ecco la soluzione: una vignetta-fumetto che entra nella successiva, per sottolineare che il tutto era un racconto di Edgar. La prima e l'ultima vignetta di questa striscia mi piacciono molto.

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Cambiando discorso... ehi domani pubblicherò la striscia 199, che per festeggiare l'incredibile traguardo delle 200 strisce arriverà insieme alla numero 200. Come? Lo scoprirete. Tutto quello che posso anticipare è che la palla della narrazione tornerà a Drizzit (ve lo ricordate? stava per essere sventrato da Driass con la sua sventra-anime). Attendete trepidanti!

domenica, gennaio 22, 2012

Drizzit 197 ...fine primo album su facebook

Ieri sulla pagina facebook di Drizzit ho pubblicato un'altra striscia, nonostante mi fossi ripromesso di attendere lunedì. L'ho fatto quando mi sono accorto che si trattava dell'ultima striscia dell'album! Sì, perché facebook non permette di caricare più di 200 immagini in un album, e quella sarebbe stata la 199 (ricordate la 100+1 che disegnai per festeggiare il "centenario"? Ecco spiegata la striscia in più). Piuttosto che caricare un ulteriore vignetta, ho preferito creare delle immagini "guida" che spiegassero ai lettori che il primo album finisce lì e che le ulteriori vignette le troveranno in un altro album, il secondo, che inaugurerò domani con la nuova striscia inedita.
Ecco il cartello-avviso che appare alla fine del primo album:

Uno simile, che avvisa di essere all'inizio del secondo e che se si vogliono leggere le precedenti occorre selezionare il primo, lo piazzerò come prima immagine appunto nel secondo album. Dovrebbe funzionare, credo.

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Tralasciando per un attimo Drizzit, volevo condividere anche un'immagine sulla quale ho lavorato la scorsa settimana. Si tratta di un portrait di me creato a partire da una foto, che mi sono fatto scattare da mia cugina. Ho elaborato l'immagine e lo sfondo con alcuni effetti di photoshop e poi ho ridisegnato e ricolorato il soggetto (cioè me stesso) utilizzando la foto come "bozza" e aggiungendo qualche dettaglio qua e là (le due armi, ad esempio). Il sangue alle spalle è un dettaglio che mi è stato suggerito, e ha funzionato bene. "Keep on fighting" ci ho scritto dietro: continua a combattere. Non voleva essere nulla di minaccioso, solo un incoraggiamento. Sapete, la solita storia, la vita è una sfida, occorre combattere e bla bla bla. Ma stavolta il fico nel disegno sono io. ;)

Ci rileggiamo domani, buona domenica.

venerdì, gennaio 20, 2012

Drizzit 196

Ecco, quel sorrisetto nella terza vignetta dovrebbe lasciar presagire come finirà la vicenda. Eppure mi preme sottolineare che Katy non è malvagia. Cioè non nel senso stretto del termine. Lei è avida, antipatica, cinica, bastarda... ma non si azzarderebbe mai a mettere quel mantello sulle spalle di qualcuno. Non direttamente, ecco. Non senza guadagnarci. Quindi aspettate di vedere come finisce la vicenda... lunedì! ;)

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giovedì, gennaio 19, 2012

Drizzit 195

Questa striscia è un po' particolare, perché scommette molto sull'intuito del lettore, cosa che non si dovrebbe fare perché se quello non capisce si rischia di bruciare la battuta finale. Per capirci, ho dato per scontato che il lettore fosse abbastanza arguto da capire che la battuta finale è di Brando. Ho cercato di rendere la cosa disegnando dei piedi più grandi sulla sinistra della tenda e poi facendo in modo che le parole di Brando uscissero sempre dal lato sinistro della stessa. Non so se basti, ma alla fine ho pensato di scommettere sull'intuito dei lettori.
Dal punto di vista tecnico, era mia premura dare l'idea che nella tenda ci fosse "luce" e che fuori fosse notte. Non essendo granché come colorista, è stato arduo. Alla fine mi ha aiutato qualche effetto luce digitale: ho desaturato i colori esterni e ho intensificato i gialli provenienti dalla tenda. Il tutto in maniera molto sobria, non volevo calcare la mano sull'effetto speciale. Il risultato è quello che vedete e personalmente mi ritengo soddisfatto.

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mercoledì, gennaio 18, 2012

Drizzit 194

Reputo questa striscia una delle più divertenti della serie. Mi fa ridere l'esplosione di Edgar nella terza veignetta, al di là della battuta finale che secondo me è un efficacissimo riassunto della personalità di Katy. Il mio piano riguardo a Katy è semplice: vorrei che fosse la stronza più simpatica del mondo.

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martedì, gennaio 17, 2012

Drizzit 193

E qui comincia il flashback che ci permetterà di scoprire un minimo del passato di Katy. Non ho intenzione di rivelarlo per intero, giusto quel tanto che basta per capire il legame che c'è tra lei, Edgar e Brando, e cioè parte di quello che è accaduto a Topple e perché la Gilda dei Tagliagole l'ha espulsa dalle sue fila.
Sono soddisfatto di come sono riuscito a "ringiovanire" di otto anni sia Katy che Brando, ho scoperto che basta modificare alcuni piccoli dettagli per dare l'idea che un personaggio sia più piccolo o più giovane. Naturalmente non ci ho perso troppo tempo: la scritta cubitale "otto anni prima" sarebbe stata sufficiente, ma come ho detto, alla fine il risultato mi soddisfa.
Pronti per saperne di più? ...a domani!

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lunedì, gennaio 16, 2012

Drizzit 192

Nelle prime strisce in cui appariva (come in questa), ho cercato di disegnare Edgar con toni tendenti al nero. Il risultato non mi piaceva. Una macchia nera in un fumetto che mantiene colori pastello, che non esagera nelle ombre e nella luce, colorato pantone, senza troppe sfumature. No, non andava bene. Per questo man mano ho cominciato a "schiarirlo". La cappa passerà lentamente, nelle prossime strisce, dal nero cupo al grigio scuro, fino a un marrone-grigio che risulterà più adeguato alle scelte cromatiche di Drizzit.
Tutto questo perché non faccio mai abbastanza prove colore. Di solito disegno un personaggio, lo ridisegno, lo ridisegno, poi quando trovo una forma che mi piace dico: eccolo è pronto! Invece dovrei colorarlo e ricolorarlo finché non azzecco anche i colori giusti. Sono davvero una pippa.

Cambiando discorso: dalla prossima striscia, inizia il passato di Katy! ...non siete elettrizzati? Beh io sì. Non vi resta che attendere con pazienza. ;)

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Il rituale contro la malinconia

Stamattina ero un po' giù di morale. Mi sono rotolato nel letto più volte, sperando che la luce del giorno smettesse di tirarmi giù le coperte. Poi colto da non so quale slancio, mi sono alzato, vestito, e sono sceso giù al bar. La mia mission era fare colazione. Ma appena sono entrato nel locale, la vista della variopinta fauna di autoctoni mi ha convinto a portar via le provvigioni, per consumarle con calma a casa. Ho preso due tortine alla ricotta (cazzo costano 2 euro e 50 l'una, ma le fanno con l'oro?). Ho comprato la mia copia de Il Male, che era uscita giovedì scorso e che avevo mancato. Sono tornato a casa.

Ho messo la musica a palletta (1), mi sono scaldato del caffé (2), ho servito la tortine calde su un piattino con tanto di cucchiaino (3), ho impostato l'ultima puntata di True-Blood su iPad e l'ho posizionato vicino allo schermo, pronto a trasmettere alla prima pausa (4), ho aperto facebook+twitter+skype+yahoo.mail per controllare le ultime news (5) e poi mi sono detto: anche oggi lavorerò, disegnerò, scriverò, costruirò sogni, cattedrali, piccole grandi opere, darò un senso al tempo e tempo alla creatività, è per questo che esisto, per questo sono qui (6).

Ecco, i sei atti che sconfiggono la malinconia. Un rituale mistico che mi aiuta quando non posso perdermi in un bosco d'inverno con la macchina fotografica, o viaggiare fino alla Toscana o all'Abruzzo, o giocare a D&D con gli amici. Per molti basta una tisana, per me no.

sabato, gennaio 14, 2012

Drizzit 191

Questa striscia avrei dovuto pubblicarla lunedì, perché di solito non pubblico Drizzit di sabato o di domenica. Però ieri è successa questa cosa bizzarra: ero in ludoteca perché era il mio turno di tenere d'occhio il locale, e c'erano un sacco di ragazzini che giocavano a Pathfinder. Io mi ero accomodato su un tavolo a disegnare, con mac, tavoletta grafica e sceneggiature disegnate alla meglio su alcuni fogli di carta. Si avvicina uno di quei ragazzi, che è anche un fan di Drizzit, e osservandomi mentre disegno si accorge che sto dando il colore alla striscia 261 (mi pare). Mi guarda basito e mi fa: ma ieri hai pubblicato la 190! ...certo, gli rispondo, ne pubblico una al giorno ma riesco a disegnarne una decina a settimana, quindi è ovvio che ne conservi un po' nel computer. Così posso anche riposarmi, se ne avessi bisogno, senza dover rincorrere le scadenza. Niente. Il suo sguardo è attonito e dopo qualche secondo torna al tavolo da gioco. Come se avesse scoperto che Babbo Natale non esiste. Anzi come se avesse scoperto che Babbo Natale esiste, ma che fa le orge con la Befana e gli elfi tutti i mercoledì sera in una chiesa sconsacrata vicino Torpignattara. Ecco, la striscia di oggi è dedicata a Babbo Natale che fa le orge e a chiunque capisce che cosa intendo.

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venerdì, gennaio 13, 2012

Drizzit 190

Qui compare finalmente Edgar, il capo della gilda dei tagliagole di Topple. E nelle prossime strisce si svelerà una bella fetta del passato di Katy. Ho lavorato molto sulle strisce che riguardano il passato di Katy, di Edgar e di Brando. Purtroppo per saperne di più dovrete aspettare lunedì prossimo! :P

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giovedì, gennaio 12, 2012

Drizzit 189

Di nuovo sulla sospensione dell'incredulità, il concetto espresso da Coleridge per il quale un lettore è disposto in modo quasi "naturale" ad abbassare il proprio livello di diffidenza in cambio dell'intrattenimento dato dalla lettura. Si applica anche nei videogame. Ultimamente sto giocando a Skyrim, ma il discorso vale per quasi ogni altro gioco: da nessuna parte viene preso in considerazione l'ingombro (sia volumetrico che di peso) dell'equipaggiamento. Ricordo la prima volta che vidi Guybrush Threepwood infilarsi in tasca una spada: risi moltissimo. Ma in Dragon Age, o in Final Fantasy, come anche nei più recenti videogame che si definiscono "giochi di ruolo", lo zaino è sempre una specie di buco dimensionale nel quale si riescono a infilare armadi interi di oggetti più o meno utili. Le restrizioni e i limiti, se ci sono, sono ridicoli. Anche nei giochi di ruolo pen & paper raramente si tiene conto di quanta roba un personaggio ha infilato nello zaino (io chiedo ai giocatori di essere ragionevoli, ma si chiude spesso un occhio se non tutti e due). L'ingombro degli oggetti che si portano appresso è universalmente considerato un ostacolo al divertimento. E forse è davvero così. Per questo è un dettaglio sul quale anche i più accaniti role-players sono disposti a chiudere un occhio. Si cerca il realismo negli sventramenti, nelle atmosfere, nelle ricostruzioni storiche... e non si bada al fatto che il protagonista si sta trascinando appresso senza nessuna conseguenza mezza tonnellata di cianfrusaglie. Questa è la sospensione dell'incredulità. Dovrebbero spiegarla così, al liceo.
E poi magari mostrare questa striscia agli studenti. :)

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mercoledì, gennaio 11, 2012

Drizzit 188

Avete letto lo speciale di Drizzit numero uno? Se non l'avete fatto, lo trovate qui. Per motivi di formato non ho potuto postarlo su facebook, e questo mi induce a un certo tipo di riflessione: come le pubblico le altre strisce "fuori formato"? Drizzit non ha mai avuto edizioni speciali tipo "pagine domenicali" ma mi piacerebbe, ogni tanto, farne una. Uscire dal formato. In fondo è un web-comic nessuno mi costringe a mantenere la striscia, e poi sono appunto "speciali". Ma visualizzarli è un problema, sono costretto ad appoggiarmi a picasa o altri siti simili. Ho in programma una cosa del genere per la striscia numero 200, quindi restate sintonizzati!

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martedì, gennaio 10, 2012

Drizzit Special 01

Cliccate sull'immagine per ingrandirla!
Drizzit special numero uno è stato reso possibile grazie alla disponibilità di Marco Cavinato, che ha condotto la trasmissione in cambio di un thé con una merendina, e alla redazione di Oltre L'Ordinario, che ha fornito lo studio e l'attrezzatura necessaria a girare. Si ringrazia inoltre per la partecipazione Fosco Turoldi (che interpreta Wally nella serie Drizzit) e anche gli altri attori che compariranno nelle successive puntate. Alla prossima.

Annunciata la 5a edizione di D&D

Sul blog della Gilda del Drago Nero ho scritto un articolo a riguardo. E' stata annunciata la 5a edizione di D&D, in pompa magna. Ma dopo la delusione della 4a edizione, è naturale essere sospettosi. E nell'annuncio ufficiale non mancano accenni che destano sospetti. Riporto il pezzo anche qui di seguito.


Senza perderci in riassunti storici e dietrologie, possiamo dire che la 4a edizione di Dungeons & Dragons è stata la peggiore edizione del Gioco di Ruolo fantasy più longevo del mondo. Potrà anche esservi piaciuta, ma obiettivamente, è stata la meno amata, la meno giocata e tirando le somme, anche la meno longeva. Se è vero che la prima edizione ha segnato la nascita del Gioco di Ruolo come forma di intrattenimento (nonché ispirato qualsiasi cosa abbia a che fare con l'argomento fino a oggi), e se è altrettanto vero che la seconda edizione (Advanced Dungeons & Dragons), tra revisioni varie, è riuscita a trascinarsi appresso i giocatori di D&D per tutti gli anni '80 e '90, non meno successo ha avuto la terza edizione, che è nata nel 2000 e che nonostante l'annuncio della 4a edizione nel 2008, è sopravvissuta nella forma di Pathfinder fino a oggi (e chissà in futuro). Insomma ogni edizione di D&D ha dominato il campo del Gioco di Ruolo pen & paper per almeno un decennio. Ogni edizione, fino alla 4a edizione.

Nata nel 2008 e lanciata sul mercato con tutta la potenza di fuoco che una casa editrice come la Wizards poteva permettersi, la 4a edizione si è afflosciata nel giro un pochi anni (tre, per la precisione), dopo di che anche i più arditi collezionisti di manuali hanno intuito che non era il caso di gettare via altri soldi in volumi di regole supplementari del tutto inutili. Chi vuole giocare alla 4a edizione può farlo ancora e benissimo con i manuali usciti finora, ma intanto alla Wizards/Hasbro devono essere corsi ai ripari, perché non si vendeva più un manuale (e la 25edition, la casa che ha i diritti per la traduzione di D&D in Italia, ha smesso di tradurli già da tempo). Inevitabile la scelta che ne consegue: annunciare una 5a edizione di D&D. Dopo appena 4 anni dalla 4a. Probabilmente, se la 5a edizione sarà ben progettata e confezionata, la 4a edizione finirà nel dimenticatoio e della sua esistenza si smetterà di ricordare molto presto. Anzi forse ci si vergognerà pure di parlarne. Un po' come quei sequel terrificanti che nessuno vuole rivedere, Highlander 2 o Robocop 3. Meglio fare finta che non sia mai esistita. E magari, imparare dagli errori.

Monte Cook a Lucca 2010. Monte (che ha collaborato alla
3a edizione) è stato richiamato in casa Wizards per la 5a
edizione (anche se non volevano che ce ne accorgessimo).
Nell'annuncio ufficiale (nonché negli articoloni probabilmente commissionati a botte di dollari sul NY Times e altre riviste del settore) ci si vanta del fatto che la prossima edizione di D&D, per il momento ancora in fase di progettazione, sarà sviluppata grazie all'aiuto prezioso dei giocatori delle precedenti edizioni (e magari anche di altri GdR). Una strategia già adottata da altri e che ha decretato il successo di prodotti concorrenti a D&D, come appunto Pathfinder, e che quindi non suona per niente come una novità. Però lascia ben sperare. Meno convincente è la notizia che la 5a edizione sarà commercializzata alla maniera della prima edizione, e cioè in un edizione "base" che sarà poi arricchita da regole aggiuntive per i giocatori esperti. A parte il triste sospetto che si tratti del solito trucco per vendere 3 scatole anziché una sola, alla Wizards ancora non hanno capito che i giocatori sono capacissimi a stabilire da soli quale complessità di gioco vogliono.

La recente Guida del Giocatore
di Pathfinder GdR, il gioco che
sfrutta le regole della 3a ed. di
Dungeons & Dragons
A questo proposito, noi della Gilda del Drago Nero possiamo riportare diversi esempi. Organizzando partite dimostrative a Pathfinder, a Sine Requie anno XIII e a Runequest II (giochi tutt'altro che elementari, nelle regole) abbiamo notato come anche i giocatori più piccoli sappiano tranquillamente "semplificare" la meccanica di gioco a loro piacimento. Un gruppo di dodicenni che gioca a Pathfinder semplicemente ignora tutte le regole per la copertura, l'occultamento e gli attacchi di opportunità, e lo fa in modo naturale, senza che il manuale debba essere suddiviso in "regole per principianti" e "regole per esperti". Lo stesso per Runequest II, dove come Gamemaster mi sono ritrovato ad applicare delle semplificazioni nel momento in cui ho notato che la maggior parte dei miei giocatori erano alla prima esperienza di gioco. Senza bisogno di acquistare un "set base". Ma alla Wizards sembrano disconoscere la strategia commerciale della Paizo (pochi manuali, ma sostanziosi e buoni). Preferiscono dosare la fuffa. Staremo a vedere.

Intanto pare che, per l'ennesima volta, la Wizards abbia millantato una "rivoluzione" del Gioco di Ruolo, tirando in ballo la solita fantascientifica implementazione del digitale. Già lo avevano detto con la terza edizione (uscirono un paio di programmini scemi, e fine) e poi con la 4a edizione (il famoso "tavolo virtuale" che non s'è visto da nessuna parte). L'unica cosa che finora sono riusciti a fare, grazie a enciclopedie virtuali e riviste digitali, è stato convincerci che non rinunceremo mai a dadi, carta, gomma da cancellare e matite. Ma anche qui, non ci resta che vedere cosa si inventeranno. In fondo, sarei molto felice di essere sorpreso.

Drizzit 187

Questa striscia l'ho utilizzata per la mia personale tazza di Drizzit. Mi piace la dinamica che ha questa striscia: dialogo-azione-cambio di scena. Funziona piuttosto bene. Anche se Baba Yaga avesse ancora i suoi poteri magici, avrebbe difficoltà a combattere contro Driass, in quanto come già visto in precedenza (vedi striscia 50 e striscia 106) gli elfi scuri beneficiano di una naturale resistenza al magico. Quindi l'esito dello scontro era scontato, c'era ben poco da decidere.

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lunedì, gennaio 09, 2012

Drizzit 186

Nel concepire le strane creature che popolano il ricevimento di malvagi presso il quale Drizzit e Baba Yaga sono stati invitati, ho proceduto in questo modo: ho pensato a mostri che disegnati realisticamente sarebbero stati orribili, ma che inseriti nelle vignette del mio fumetto avrebbero avuto l'effetto opposto. In questo modo credo che sia più facile credere che -per esempio- il demone che ora sta parlando con Drizzit possa essere malvagissimo e spietato, in un altro contesto, ma che al ricevimento si comporti bene come farebbe un qualsiasi invitato. Bene in senso relativo, è comunque un ricevimento per malvagi.

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sabato, gennaio 07, 2012

Il mio sabato mattina


Mentre mi risveglio, già riassumo mentalmente quello che ho da fare. Finire di correggere un racconto che devo spedire, concludere la seconda saga delle avventure di Drizzit così potrò pubblicarle. Secondariamente, ci sono tre o quattro manoscritti che ho cominciato a leggere e dei quali dovrei spedire la valutazione alla casa editrice che mi ha chiesto di farlo, e poi c'è quel libro fantasy che ho già finito di scrivere e che dovrei rivedere da capo... Ma come spesso accade nella vita, alle cose più semplici viene accordata una immeritata precedenza, e così decido di fare colazione con calma controllando la posta, i cinguettii di twitter, lo stato di facebook, e le pagine dei miei giornali preferiti online.

Scavando nel fondo del mio mac ho ripescato alcuni schizzi di prova per dei personaggi di Drizzit che appariranno nelle strisce della prossima settimana (a me servono principalmente come prove di colore, visto che come colorista faccio cacare). Le abbandono sul blog, dove qualche lettore può trovarle e incuriosirsi. Chissà magari gli viene voglia di ripassare lunedì, quando pubblicherò la prossima striscia di Drizzit.

Sono sopravvissuto alle vacanze Natalizie e uscito indenne dal giorno della Befana, attraversando con impavida indifferenza i riti festaioli di Capodanno. Ieri notte camminavo per strada e la tramontana gelida mi ha messo i brividi addosso, per la prima volta, questo inverno. Adesso sì che finalmente è arrivato il 2012, quello vero, quello che ti ritrovi davanti e che devi riempire in qualche modo. Spero di saperlo fare, non sono mai stato bravo a dare valore alle cose che faccio. Ma non sono mai bravo nemmeno a smettere di fare le cose, quindi credo che proseguirò a camminare, nel freddo dell'inverno, e vediamo un po' se muoio di freddo o se arrivo a primavera.

venerdì, gennaio 06, 2012

Drizzit 185


Credo che Dotto non ne capisca molto di psicologia, e che si lasci un po' guidare dai luoghi comuni. In fondo non necessariamente un filosofo è anche una persona attenta al prossimo. E poi Dotto è un nano, un popolo che nel fantasy viene sempre rappresentato come rude e semplice. Comunque qualche volta, saltando di luogo comune in luogo comune, si rischia di andarci vicini.

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giovedì, gennaio 05, 2012

Drizzit 184

Come ho già detto in precedenza, mi piacciono le strisce in cui posso approfondire la personalità dei personaggi e le relazioni fra di loro. Non capita spesso (o almeno, capita meno spesso di quello che vorrei), perché in una striscia a fumetti si è sempre pressati dai tempi delle battute, e qualcosa deve sempre accadere entro due o tre vignette dalla prima.
Sceneggiando questa striscia ho avuto anche qualche remora riguardo l'inserimento di Freud nella battuta. Nonostante l'anacronismo sia un metodo piuttosto consueto di fare umorismo (vedi gli anacronismi di Monkey Island, o quelli di BC o del mago Wiz per restare in tema di strisce a fumetti), addirittura nominare l'eminente padre della psicanalisi poteva essere eccessivo. Ma i tempi comici richiedevano un severo quanto breve ammonimento da parte di Wally, e la scena non avrebbe funzionato con: "complimenti, psicologo!" quindi alla fine ho nominato Freud. Drizzit è anacronistico in moltissime altre vignette, e alla fine, se aiuta a rendere la striscia più divertente, credo che sia una buona soluzione.

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mercoledì, gennaio 04, 2012

Drizzit 183

Qualcuno ha detto che Brando mi somiglia. O che somiglio a Brando. Il realtà la somiglianza è puramente casuale. Ho disegnato Brando con la barba per "distinguerlo" da Brando-giovane (che incontrerete qualche striscia più avanti), e il suo personaggio ha i capelli neri, per cui somiglia effettivamente alla caricatura con la quale raffiguro me stesso nel fumetto. Ma non c'è nessun legame tra me e Brando ve lo assicuro!
Con questa striscia esce di scena il bibliotecario. Un altro personaggio la cui breve comparsata ha riscosso molto successo. Lo rivedremo? Probabilmente no. Muore. Però un giorno potrei anche scrivere una serie di strisce in cui Drizzit si scontra con il malvagio ordine dei bibliotecari, che trama (in gran segreto) per dominare il mondo. Chissà.

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martedì, gennaio 03, 2012

Drizzit 182

Credo che l'eccessiva onestà si Drizzit sia una di quelle caratteristiche che vale la pena sottolineare ogni volta. Drizzit è buono, disponibile, altruista, sincero, leale, assolutamente privo di qualsiasi malizia. Non è tonto come Wally, anzi. Ma essere terribilmente sinceri qualche volta risulta ingenuo. Come in questo caso.

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lunedì, gennaio 02, 2012

Drizzit 181

Questa striscia non era necessaria al fine di evolvere gli eventi, ma mi serviva per ...la trama in futuro. Avevo bisogno che Baba spiegasse che può ripristinare il proprio potere con dei filtri, in modo da sfruttare la cosa più avanti. Comunque l'espressione di Drizzit nella terza vignetta mi ricorda le espressioni del protagonista del mio fumetto-ispirazione, Calvin & Hobbes, quindi tutto sommato sono stato contento di realizzarla.

PS ho inserito questi comandi aggiuntivi di pagina per saltare da una striscia alla successiva. Spero che funzionino (da qualche parte sono sicuro di averne sbagliato qualcuno). Navigare tra le strisce dovrebbe essere più facile, adesso.

domenica, gennaio 01, 2012

Perché il tuo commento è stato cancellato

Quello che segue è un piccolo "vademecum" apparso a giugno del 2011 sul sito del New York Times, affinché i lettori fossero consapevoli del perché i loro commenti potessero essere scomparsi. Vorrei anche io che si rispettassero certe regole, anche se non ho lo spessore o l'autorità di Paul Krugman (il curatore del sito del NYT appunto). Comunque non l'ho postato per questo, ma semplicemente perché l'ho trovato divertente, e in qualche modo istruttivo.

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Perché il tuo commento è stato cancellato

1. Sei stato offensivo! È ovvio che molti non si rendono neanche conto di offendere qualcun'altro, ma questo è il primo motivo per cui riteniamo lecito cancellare un commento.
2. Sei fuori tema.
3. HAI USATO TROPPE MAIUSCOLE! Oppure uno sTiLe dI sCrItTuRa iDiOtA.
4. Sappiamo che sei un troll. Anche se cambi nome.
5. Il tuo commento è totalmente incoerente.
6. Sei un robot che cerca di vendere Viagra e roba simile.
...e soprattutto: succede mai che i commenti intelligenti e appropriati siano cancellati perché sono troppo efficaci? No, mai. Rilassatevi.