sabato, luglio 30, 2005

Politica? Quale politica?


Qualche giorno fa sono state rifinanziate le "missioni di pace" in Iraq. Quelle che si fanno con i mitra ed i mezzi blindati, chiaramente, che avevate capito? Berlusconi ha detto "resteremo in Iraq". Pensavo lui stesse ad Arcore questo fine settimana. Tra le altre idiozie si è vantato del suo pollice verde ("ho 800 cactus diversi nel io parco") ed ha concluso che "ha sconfitto il cancro e la calvizie: adesso tocca a Prodi". Poi è stata la sagra della sparata libera: il crollo dell'economia è colpa dell'euro (ormai a questa non ci crede neppure più mia nonna); l'Italia è ricca perché abbiamo tutti il televisore, il cellulare e la lavatrice; la sinistra è pessimista stiamo tutti bene.
Questo è l'articolo del Corriere della Sera, se volete leggerlo.

La riforma della legge elettorale preannunciata da Berlusoni merita una menzione a parte. A parte il principio su cui si basa che è completamente aberrante (in pratica gli spazi pubblicitari saranno proporzionati al successo elettorale di un partito alle precedenti elezioni, salvo una frazione che sarà spartita ugualmente per tutti)... La cosa migliore da fare è lasciarvela descrivere da Berlusoni stesso. In un qualsiasi paese civile questi sarebbero considerati i deliri di un pazzo paranoico, ma qui siamo in Italia...
«Metteremo difensori del voto in ogni seggio. Saranno veri esperti», ha spiegato Berlusconi, «come avvocati, notai, commercialisti che contrasteranno i professionisti della sinistra che sono in grado di aggiustare con un tratto di penna le cifre». Sembra scritto da Charlie Chaplin, invece era nero su bianco sul Corriere della Sera.

Prodi invece è partito per la campagna elettorale su un bel Tir arancione. A ottobre ci saranno le primarie, per dicidere che è "il più mejo" della coalizione. Il Tir è arancione per non confondere le idee agli elettori, che potrebbero pensare che Prodi è di sinistra. Suppongo a questo punto che Bertinotti stia facendo propaganda dentro una cinquecento rossa. Il punto è che tutti sanno quello che pensa Bertinotti, non c'è bisogno di andare in piazza ad ascoltarlo. Invece Prodi ha bisogno di dirlo: "Se vinco io ritireremo le truppe dall'Iraq!". Immagino la reazione degli elettori: "Ehi! Hai sentito? Ha detto che ritirerà le truppe! Pensavo fosse uno di destra, tipo D'Alema o Rutelli." Ha ribadito pure che lui è di sinistra ma cattolico, un accostamento che ormai fa scalpore, visto che i presunti cattolici ormai sono forcaioli, capitalisti e guerrafondai.
Follini infatti ha commentato: «Spiace che Prodi invochi oggi il ritiro delle truppe dall'Iraq: non è un argomento giusto e non mi pare nemmeno il giorno giusto». Non è un argomento giusto? Eh, già! Non va bene parlare di ritiro delle truppe quando si è in mezzo ai casini causati dall'invio delle truppe, è meglio toccare altri argomenti, tipo i cactus del proprio giardino.
Prodi ha citato anche De Gasperi. Citare De Gasperi ormai è da reazionari.

venerdì, luglio 29, 2005

La Terra dei Morti Viventi


Ieri sera sono andato al cinema a vedere l'ultimo film di George A. Romero, ovvero il quarto della sua serie di fortunati horror con protagonisti i morti viventi. Quest'ultimo si intitola La Terra dei Morti Viventi.



Il film ha una palese connotazione politica anti-capitalista. I cattivi non sembrano mai essere gli zombie, bensì gli ipocriti e cinici superpotenti della città, con le loro ricchezze e le loro mode, del tutto indifferenti nei confronti dei poveracci che si ammassano attorno ai loro ricchi palazzi, in moderne favelas protette da fiumi che impediscono ai morti viventi di raggiungere i vivi. Ma gli zombie si organizzano, imparano a coalizzarsi, a provare pietà e a vendicarsi, e così, mentre si assiste alla loro cruenta rivoluzione, non si può provare che simpatia nel vederli sbranare signore in abiti costosi sopra poltrone zebrate da 5.000 dollari. E le frasi pronunciate dal magnate-capo, signore dei quartieri più lussuosi e ricchi, somigliano terribilmente alle cazzate che spara George Bush nelle sue conferenze, quando parla di non-diritti degli immigrati e di polso duro contro i terroristi.

domenica, luglio 24, 2005

venerdì, luglio 22, 2005

Paul e il Picchio Muto


Paul legò Dorf nella stalla e lasciò due monete d'argento al ragazzo che si sarebbe occupato degli animali. "Trattalo bene" gli disse. Il ragazzo annuì vigorosamente ammirando le monete nel suo palmo.

Entrando nella locanda fu subito avvolto dall'odore di carne arrostita e ortaggi bolliti. L'aria ne era satura. Numerose persone dalle vesti umili e dai volti scavati dalla fatica sorseggiavano pinte di birra riunite attorno a vecchi tavolini di legno. I loro sguardi stanchi si rivolsero verso il paladino quando Paul fece il suo ingresso. L'armatura e le effigi gli garantivano di essere subito riconosciuto ovunque come un servitore della fede, anche se la sua armatura era sporca, i suoi stivali infangati e il suo volto provato dal lungo viaggio.

"Signore, vi sentite bene?" Chiese immediatamente il vecchio oste. Era un signore magro dalla pelle bruna e con lunghi capelli bianchi. Uno dei suoi occhi aveva perso la vista, la pupilla era ormai solo uno spettro grigio immerso nella sua iride sbiadita.
"Tutto bene, sono solo stanco.... non dormo da qualche giorno."
"Voi avete attraversato il bosco nebbioso, non è così?"
L'oste puntò il dito ossuto verso Paul. La risposta era abbastanza scontata. La locanda si trovava proprio al margine del bosco e all'inizio di una grossa vallata. Paul aveva letto l'insegna a stento, illuminata dal chiaro della luna: il Picchio Muto.
"Vorrei una stanza." Chiese il paladino.

L'oste si allontanò e tornò con una chiave.
"La seconda stanza a sinistra, se serve dell'acqua calda basta chiamare."
"Grazie." disse il Paladino. Ora aveva bisogno di dormire.

sabato, luglio 16, 2005

Lettera a un Religioso


Durante l'ultimo viaggio in treno ho terminato la lettura di Lettera a un Religioso, scritto da Simone Weil. L'avevo iniziato lo stesso giorno durante il viaggio di andata. L'ho finito durate quello di ritorno. E' un piccolo libro denso di riflessioni, una lettera scritta ad un prete per spiegare perché l'autrice si sentiva religiosa ma "al di fuori della Chiesa". La speranza era che il religioso al quale era indirizzata la lettera comprendesse le sue ragioni (senza la presunzione che qualcosa potesse cambiare). Ma dalla chiesa non venne mai risposta.



Si tratta di un libro particolare perchè non contiene risposte, solo domande. Eppure ritengo che, nel bene o nel male, mi sia servito molto leggerlo.

mercoledì, luglio 13, 2005

Paul e il mattino silenzioso


Il drago Slept restò a distanza quella notte. Forse il silenzio del bosco nebbioso aveva attenuato la sua fame, o forse si era distratto, ammaliato da qualche meraviglia nascosta tra gli alberi.

Paul si svegliò comunque dopo poche ore, abituato ormai a non dormire più di quanto non fosse strettamente necessario. Aveva fame, ma non poteva rischiare di addentrarsi nelle nebbie per cacciare, e la sua bisaccia era quasi vuota. Addentò un tozzo di pane nero, bevve un sorso d'acqua, quindi risistemò ogni cosa sulla schiena di Dorf.

Non riusciva ad individuare il sole. La foschia velava il giorno e le chiome degli alberi sembravano trattenerla al di sotto dei rami. Doveva raggiungere la fine del bosco, trovare del cibo per Dorf e chiedere indicazioni.
Non aveva più metamissione.

domenica, luglio 10, 2005

La penso anche io così



"La scuola deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto ad uno specialista."
Albert Einstein - Pensieri di un uomo curioso

sabato, luglio 09, 2005

La Normalità del Terrorismo


Mi unisco all'incazzatura e all'ululato di dolore generale riguardo questa guerra infame che ci ha reso complici non solo dei migliaia di morti civili in Iraq, non solo dei centinaia di morti tra i soldati, ma anche della vita dei cittadini londinesi che sono stati dilaniati dalle bombe dei terroristi.

Fare guerra al terrorismo non vuol dire nulla. E' come dire fare guerra alla mafia, o fare guerra al traffico internazionale di stupefacenti. Il terrorismo si combatte con l'intelligence, con la politica, con la collaborazione, con lo spionaggio. E soprattutto non finanziandolo, non rifornendolo di armi, non appoggiandolo indirettamente, non alimentandone la furia omicida in maniera tanto palese quanto inutile.

Più che gli interessi del popolo, i capi di stato dovrebbero avere a cuore la VITA del popolo. Dichiarazioni insensate come quella di Blair "Non ci faremo intimorire" lasciano il tempo che trovano davanti al cittandino che raccoglie i pezzi della moglie a King Cross Station. Per appoggiare qusta politica guerrafondaia e anti-umanitaria abbiamo violato in pieno la nostra costituzione ed utilizzato il Ministero della Difesa per appoggiare guerre illecite. Il conto dei morti in Iraq ha raggiunto la spaventosa cifra di decine di volte i morti dell'attentato dell'11 settembre. Di quelle morti però non eravamo responsabili, non avevamo le mani sporche di sangue. Di quelle in Iraq sì, di ognuna di quelle. Le abbiamo volute noi, con orgoglio, con arroganza.

E le morti di Madrid e di Londra si aggiungono al totale delle vite umane che abbiamo contribuito, con la politica deficiente dei nostri governi, a causare. Di fronte alle prime pagine dei giornali di questi giorni provo vergogna, amarezza e senso di colpa. Prima ancora che tristezza.

Quella la provo in seguito, voltando pagina, leggendo di come le borse sono crollate, di come i nostri politici invitino alla "normalità", per non darle vinta ai terroristi. Qualche giorno fa Piero Fassino in TV ha espresso contrarietà al risalto mediatico che è stato dato all'attentato di Londra.
Ma è così che si uccide la verità, la realtà: con la normalità. Sopendo la notizia, sedando gli animi, cambiando canale o facendo finta che non stia accadendo nulla. Uscendo a comprare la trippa per la cena e a pagare le tasse, normalmente, mentre il mondo salta in aria per colpa nostra. Non sono d'accordo. la gente deve provare rabbia, deve provare rimorso per quello che abbiamo fatto, non deve cambiare canale, non deve pensare "chissenefrega".

Probabilmente, in tutta normalità, salterò in aria anche io. Fra qualche mese, su una metro a Roma. Berlusconi si dirà "vicino ai parenti delle vittime" e Fini aggiungerà "non gliela daremo vinta".

mercoledì, luglio 06, 2005

Che vergogna!



"L'Unione europea è un progetto politico, alto e nobile, non è riducibile quindi ad una semplice zona di libero scambio". Ha detto Ciampi, in nostro Presidente, presso il parlamento europeo a Strasburgo ieri. E, subito dopo: "Il confermato, giusto rigore del patto di stabilità non è di per sé garanzia di crescita, se perdura l'inerzia. I positivi effetti dell'euro continueranno a mantenersi con difficoltà, se mancherà una gestione coordinatrice sia dei bilanci nazionali, sia dell'orientamento delle politiche economiche degli stati. Dobbiamo pensare all'avvenire dell'Unione".

Più o meno in quel momento, Mario Borghezio, Matteo Salvini e Francesco Enrico Speroni si sono messi a gridare slogan contro l'euro aprendo una grossa bandiera della Padania. Il Parlamento ha applaudito la decisione del presidente di espellerli dall'aula. Ciampi ha continuato il suo discorso senza scomporsi, ma tradendo un'emozione certamente segnata dalla contestazione imprevista. Il Capo dello Stato ha concluso dicendo "viva l'Europa". - Da Repubblica.it

Non ci sono davvero parole per commentare la vergogna che si prova a leggere certe notizie. Avere la Lega al governo ed essere rappresentati da certi politici è qualcosa di terrificante ed inaudito, uno schifo che si unisce a tutte le altre schifezze per le quali dobbiamo ringraziare questo governo. Grazie.

domenica, luglio 03, 2005

No Software Patents




Ho aderito alla campagna per evitare che gli sviluppatori di sofware perdano il diritto di modificare e vendere il proprio software. In pratica l'Europa potrebbe da qui a poche ore decidere di adottare la normativa vigente in USA, che stabilisce che se vendo un software da me creato ad una compagnia, essa acquista i diritti anche su eventuali modifiche, aggiornamenti o integrazioni del codice del programma in altre applicazioni.

VUOI SAPERNE DI PIU'?