lunedì, settembre 30, 2013

Drizzit 808-812







Come vola il tempo! Mi sembra ieri che Frosinone si imponeva sulla scena di questo fumetto, e siamo già alla striscia in cui Wally viene macellato.

Tra i lettori di Facebook e di Shockdom, la sequenza di strisce con protagonista Gianfranco Pizzibaldi ha scatenato i più accesi dibattiti sulle questioni più secondarie del fumetto: ma Pizzibaldi invecchia? Ma perché ora ha gli occhi rossi? Ma perché Frosinone? Ma quando vende focaccine lo fa da Pizzibaldi o da Frosinone? Ma di quale segreto sta parlando? ...fino al classico, drammatico "non l'ho capita".
Naturalmente non credo sia mio dovere spiegare nulla: né svolgere una funzione di CEPU permanente, né spiegare cose che quando non sono scontate, sono comunque dettagli irrilevanti.

Mi sono molto divertito a disegnare queste strisce, come ho già scritto la settimana scorsa, e questo nonostante si tratti di strisce in cui la "trama" impone un certo ritmo, impedendomi di spaziare molto.

Giusto un paio di precisazione che ho a cuore: in molti, moltissimi, continuano a commentare "cateeeene di Andromedaaaaaa" o roba simile, in quanto rivedono in Frosinone un rimando ai Cavalieri dello Zodiaco e al cavaliere di Andromeda. Un po' come per la questione della madre di Baba, che continuamente mi viene accostata all'arpia Sylen o a qualche altro cartone degli ultimi decenni. E' ormai chiaro che il 90% dei lettori di Drizzit sono ragazzi e ragazze cresciuti immersi nella cultura popolare degli anni '90 (ok qualcuno prima, qualcuno dopo... ma sto generalizzando). Quindi è ovvio e scontato che quando vedono una catena volante la associno ai Cavalieri Dello Zodiaco, e che quando vedono una tipa con le ali pensano subito a Sylen di Devil Man. Mi piacerebbe poter tenere una lezione sul fatto che quelli di Masami Kurumada e Go Nagai non sono altro che stereotipi ripresi e rielaborati di opere precedenti, ma peccherei un po' di presunzione. Si può comunque far notare che se due autori del XXI secolo disegnano entrambi un guerriero che ruota catene taglienti, è probabile che nessuno dei due abbia citato l'altro, ma che piuttosto entrambi facciano riferimento a qualcosa di precedente o a uno stereotipo famoso, finendo così per delineare un qualcosa di simile solo perché quell'iconografia di base era già presente.

Il "diavolo delle catene" a cui fa riferimento Drizzit esiste nella cultura dei Giochi di Ruolo sin dagli anni '70, ma è chiaro che i gladiatori che lottavano con le fruste nelle arene romane già avessero creato un esempio da riprendere nella letteratura da quel momento in poi. Whiplash (il cattivo di Ironman interpretato anche da Mickey Rourke in Ironman 2) e Spawn di Todd Mcfarlane ruotano fruste, così come fanno decine di altri super-eroi dei fumetti. Anche il Troll delle caverne de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson scaglia catene contro i suoi avversari durante lo scontro nelle miniere di Moria, ma nessuno al cinema grida "catene di Andromedaaaaaa"...sarebbe quantomeno ridicolo (ok sono sicuro che qualche nerd all'ultimo stadio l'ha fatto, ma non conta). Con questo non voglio dire che sia spiacevole che i lettori annuncino trionfanti con mille commenti di aver colto un riferimento che magari non c'è, anzi credo che sia lusinghiero. Mi ricorda quando al liceo facevo l'analisi delle poesie di Giacomo Leopardi trovandoci riferimenti e rimandi a mille altri autori... ma fra me e me pensavo: «Secondo me Giacomino 'sta cosa l'ha scritta mentre era sovra pensiero in bagno appuntandosela sul rotolo della carta igienica.»

Fine degli appunti di questa settimana!
Ci si rilegge (con le strisce di Drizzit) fra quindici giorni.

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giovedì, settembre 26, 2013

Sabato e Domenica al CUSplay

 Nel prossimo weekend sarò a Pisa per il CUSplay. Per l'occasione ho disegnato (e continuo a disegnare) robe in analogico. Come dico sempre, sono una vera pippa con la matita e il pennarello. Non che in digitale io sia un mostro eh, ma quando disegno in analogico mi manca tantissimo la possibilità di tornare indietro, quella di modificare le proporzioni, quella di cancellare una parte colorata e ricolorarla di nuovo. Ehhhhh.

Nonostante tutte le mie difficoltà, qualcosina di carino ne esce. Certo i pennarelli pantone costano un occhio della testa e si esauriscono a velocità inaudita, e la carta su cui disegno (spessa, per acquarelli) non è esattamente economica... ma dopo aver finito un quadruccio non riesco a pentirmi dei soldi che ci ho buttato. Oltre che del tempo. Tra l'altro questo è il motivo per cui non posso vendere certi quadrucci a prezzi contenuti. Se ogni quattro disegni esaurisco sei pennarelli, occorre che almeno ci rientri coi costi. Ma questo i lettori credo che lo sappiano.

Insomma se passerete al CUSplay questo sabato e domenica, ci troverete me intento a firmare dediche sui miei albi, e se la pigrizia non l'avrà vinta anche con qualche bel disegno da piazzare. Tra l'altro domenica ci sarà anche Manu Tonini, autore di Deficients & Dragons. Quindi occasione ghiottissima per fare incetta di disegni originali firmati dagli autori!

lunedì, settembre 23, 2013

Drizzit 801-807








La "vera storia" di Gianfranco Pizzibaldi ha occupato precisamente e interamente la settimana di Drizzit (in realtà un po' l'ho costretta io, pubblicando una striscia in più, ma mi sembrava bello che fosse così). Il gradimento è stato alto, e io mi sono divertito molto a disegnarla... è stato un momento di divagazione che, all'interno di una serie di strisce fortemente vincolate dalla storia in corso, mi ha permesso di esprimere liberamente delirio e umorismo incondizionati.

Alcune note: la striscia 803 (quella con il paladino di passaggio) è un bell'esempio di come ogni tanto si riesca a creare qualcosa di divertente sia che si conosca il contesto che si prende in giro, sia che non lo si conosca. Non tutti i lettori di Drizzit giocano a Dungeons & Dragons, ma chi ci gioca avrà riconosciuto in "punire il male!" uno dei poteri della classe del paladino. Tuttavia la striscia risulta divertente e godibile anche senza saperlo. Mi ritengo soddisfatto quando ottengo risultati del genere.

Nella striscia 804 ricompare Gregorius! Questo personaggio secondario, giudice dell'aldilà, comparso per la prima volta in Drizzit - Le Origini, pare che abbia conquistato moltissimo i lettori. A me piace, perché è proprio il tipico personaggio da striscia a fumetti. Comunque, dalla sua prima apparizione a oggi, si è un po' evoluto e soprattutto si è evoluta la "cosmologia" di Drizzit attorno a lui. Ho deciso, in modo molto schematico, che esiste una specie di limbo chiamato "aldilà" dove queste creature, le Teste di Teschio, giudicano le anime dei defunti. Sono una sorta di impiegati statali che smistano pratiche, il loro lavoro è noioso e pieno di grane. Mi riprometto sempre di approfondire di più il discorso, ma non ne è ancora capitata l'occasione.

Infine, ringrazio tutti i lettori per le segnalazioni di errori nella striscia 805, dove i guanti di Pizzibaldi scomparivano e dove si diceva che il lavoro di Frosinone all'inferno era proseguito per secoli. Chiaramente secoli non sono stati, essendo lui nato 50 anni fa (vedi striscia 801 più sopra). Alcuni mi hanno suggerito di sorvolare, tanto si può dare per scontato che all'inferno il tempo scorra diversamente, ma certe interpretazioni potrebbero complicarmi le cose in futuro, quindi meglio correggere l'errore!

Alla settimana prossima!

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domenica, settembre 15, 2013

Drizzit 796-800







Questa settimana, una sola domanda: chi è veramente Gianfranco Pizzibaldi?

Nel frattempo è stata pubblicata la striscia 800!!! Evviva! ...in realtà come scrivevo altrove, le strisce pubblicate sono molte di più, considerati i bis, gli extra, gli speciali, le strisce doppie (o triple)... ma quello che conta ai fini della glorificazione e della commemorazione è il numeretto stampato in alto quindi questa settimana si festeggia!

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lunedì, settembre 09, 2013

CUSPlay Pisa 2013 - intervista a Bigio

In occasione della mia presenza al CUSplay Pisa 2013, sono stato intervistato su questioni relative al mio fumetto e al modo di concepire il mio lavoro. L'intervista è stata pubblicata originariamente sulla pagina di Facebook dell'evento, ma per comodità e sperando di rispettare tutte le norme a riguardo, la riporterò qui di seguito.


CUSPlay Pisa: Ciao Bigio e grazie di essere con noi!
Il CUSplay PISA è una manifestazione ancora giovane ma in continua espansione, apriremo in questa quarta edizione per la prima volta alla categoria "Autori" felicissimi della scelta fatta ospitandoti all'evento.
Cosa ti aspetti da questo CUSplay PISA 4?

Bigio: E' la prima volta che vengo invitato a Pisa, quindi mi aspetto di conoscere i lettori di Drizzit che si trovano nei paraggi e di scoprire se il fumetto è apprezzato, cosa ne pensano e cose del genere. Insomma mi interessa molto l'opinione dei lettori. Ribadisco sempre che non sono uno di quegli autori che ne tiene conto quando scrive i propri fumetti, ma credo che il feedback da parte del pubblico sia una parte fondamentale della gratificazione che un autore può ricevere dal proprio lavoro.

CP: Oltre al fatto di averti con noi per tutta la durata del CUSplay PISA 4, Bigio ed i suoi lavori avranno uno spazio dedicato nell'area spettacoli (sabato 28 settembre alle ore 18:30). Cosa proporrai all'interno del tuo stand e nell'area spettacoli?

B: Non ho ancora discusso con i responsabili della casa editrice riguardo certi dettagli, ma immagino che saremo ben lieti di presentare al pubblico quanti più volumi di Drizzit disponibili al momento e anche qualche gadget, se si fa in tempo a produrlo. Personalmente mi impegnerò per lasciare una dedica, un disegnino e un saluto a chiunque passerà a trovarmi.
Per quanto riguarda la conferenza, cercherò di mettere a disposizione di tutti la mia esperienza personale. Molti dei miei lettori sono bravi almeno quanto me in tecniche di disegno e composizione, quindi ritengo di non avere molto da dire da quel punto di vista. Dove posso dare il mio contributo è nel riportare le modalità e le condizioni che hanno permesso a uno come me di divenire un autore di fumetti.

CP: Magari qualche annuncio ancora top secret?

B: Eheh. Non credo che esista materiale "top-secret" da svelare, no.

CP: La tua pagina facebook "Drizzit" stà ottenendo un grandissimo successo, da poco sono stati superati i 21.000 Mi Piace! Agli inizi ti saresti aspettato una cosi grande risposta positiva da parte del pubblico?

B: Ovviamente no! Drizzit nasce essenzialmente dalla fortuita concomitanza di due fattori: la noia e l'acquisto di una tavoletta grafica. La qualità grafica decisamente acerba delle prime strisce dimostra quanto io abbia faticato a prendere confidenza del mezzo digitale, ma ricordo che i miei amici si congratulavano comunque con me per quelle due o tre strisce che disegnavo e mettevo online ogni settimana. Poi pian piano si è arrivati a cento, duecento, trecento fan... da notare che fino a giugno scorso i fan della pagina erano duemila e non di più. Drizzit è esploso solo di recente, ed è stato un successo del tutto inaspettato.

CP: Cos'è secondo te la "cosa" che piace di più ai tuoi fans dell'universo Drizzit?

B: Chiaramente non c'è una sola cosa che piace. Posso elencare alcuni che credo che siano i punti di forza di Drizzit, e cioè la sua frequenza (viene pubblicato al ritmo di una striscia al giorno, contando anche la pagina domenicale di The Author); si tratta di un fumetto fruibile in modo completo e gratuitamente online; unisce lo stile narrativo della comic-strip classica cercando ogni giorno di divertire, e nel contempo sviluppa una storia; è un fumetto fantasy che parodizza alcuni personaggi classici e tuttavia è perfettamente fruibile anche da chi non è avvezzo a tale contesto... e così via. Una delle cose che mi piace di più di come sta andando il fumetto, è la grande fetta di pubblico femminile conquistato: i lettori di Drizzit sono per il 50% ragazze, che è una cosa molto insolita per un fumetto di questo genere.

CP: Con questo chiudiamo ringraziandoti di averci concesso questa intervista! Non vediamo l'ora di conoscerti!
Ti aspettiamo al CUSplay PISA 4!!
Grazie, a presto!

Drizzit 789-795








Finalmente questa settimana è ri-comparsa Shedim. Ho nel cassetto alcune immagini promozionali e dell'altro materiale in cui la mamma di Baba Yaga compare, ma non potevo usarle né parlarne finché la sua presenza non fosse stata confermata. Il ritorno di Shedim è stato accolto con molto entusiasmo dai lettori, spero che anche gli sviluppi di questo personaggio nella storia siano di loro gradimento.

Mi è stato fatto notare che nella striscia speciale in cui Shedim compare, la sua gamba conta solo tre dita, mentre successivamente gliene ho sempre disegnate quattro. E' vero, ma mi sembrava che quattro dita fossero una soluzione migliore, e la cosa mi è sembrata solo dopo aver già disegnato questa Shedim. Quindi ho semplicemente cambiato il numero di dita. Avrei dovuto tornare su questa immagine per correggere le dita, ma poi ho pensato che certe imprecisioni va benissimo lasciarle, in quanto testimoniano un po' l'evoluzione dal punto di vista grafico di un personaggio (ok c'entra anche la mia pigrizia, ma è certamente un fattore trascurabile).

Sono stato tempestato anche di commenti in cui mi si chiede: ma se il kimono della tizia con le corna è lo stesso dell'anno scorso, vuol dire che non brucia? A questa domanda si potrebbe rispondere in tanti modi, il punto è che non mi interessava spiegarlo e ho preferito darlo per scontato. Grosso errore. Poi i lettori preciselli te la fanno pagare. Mi sembra ovvio che il kimono è lo stesso modello dell'anno scorso, e non lo stesso in senso stretto. Così come gli straccetti logori di Katy (ormai divenuti un classico) non sono gli stessi utilizzati in tutti i roghi degli anni precedenti, in quanto prendono fuoco e bruciano. Si tratta di un evento mondano e ci sono abiti che vengono ricreati identici. Evidentemente la mezzo-demone in kimono ha avuto successo l'anno scorso, e Kancrian ha deciso di replicare.

Questo tipo di spiegazioni sono esattamente quelle che come autore non mi interessa dare. Credo che un lettore di Drizzit possa benissimo rispondersi da solo, anche inventando la motivazione, se necessario, senza che il fumetto debba includere una risposta esso stesso. Altro esempio di questo tipo di domanda, riferito stavolta alla striscia 794, è "ma il palo non brucia?". Chiaramente un palo di legno sottoposto a un rogo dovrebbe annerirsi e consumarsi, ma a me serviva che rimanesse in piedi per "sorreggere" lo scheletro che altrimenti non si sarebbe visto. E' vero ripensandoci sarebbe stato meglio annerirlo in po', ma alla fine il mio pensiero è stato lo stesso che per le dita di Shedim: non importa. Quindi i lettori che si pongono la questione possono darsi da soli una risposta: forse Kancrian l'ha protetto magicamente, forse l'ha cosparso di liquido ignifugo, forse era di metallo verniciato di marrone... ogni spiegazione va bene. Non credo che in casi come questi spetti a una striscia umoristica il dovere di dare questo tipo di risposte.

In ultimo, era forse inevitabile che quei due puntini rossi sulle tette disegnate male che compaiono sempre nella striscia 794 causassero polemiche. Sono due TETTE NUDE. Ci sono stati lettori per i quali quelle tette nude sono state "la goccia che fa traboccare il vaso". Mi sono arrivati commenti e messaggi privati contenenti biasimo e disapprovazione per la scelta. Alcuni del tutto immotivati ("cosa ti costava coprirle con un filo di fumo?") e altri con motivazioni del tutto personali. Tra questi ultimi, un paio di hanno accusato di aver cambiato il tono della striscia, modificato il mio umorismo, che una volta era tenero e candido, e ora è becero e volgare. Accuse simili mi erano già state rivolte in passato, ricordo in particolare due momenti: quello in cui imperversava Brando, e quello in cui era apparso Collinolio. Due personaggi che facevano continuamente battutacce sconce e riferimenti sessuali, con il risultato che molti lettori si scandalizzarono. Ora, secondo questi lettori, è il turno dei riferimenti ai cartoni animati, delle tette in mostra e delle allusioni sessuali. Sono queste le cose che "ultimamente" stanno facendo scadere il fumetto.

Vorrei far notare a questi lettori che nella striscia 005 si vede un pisello di elfo nudo. Certo è disegnato male, ma mica tanto peggio delle tette della striscia 794. Si vede un pisello nudo anche all'inizio di questa serie, ed è di un nano anziano (quindi con folto boschetto bianco). Poi ci sono tette giganti che occupano due vignette intere nella striscia 118 (siamo ancora in Drizzit - Origini) mentre per quanto riguarda le parolacce, Katy grida "vaffanculo" e viene pronunciata tre volte la parola "stronzo" nella striscia 185. Riferimenti a cartoni animati e opere contemporanee sono continui in Drizzit, si tratta di una forma di umorismo nota come "anacronismo" e l'esempio più efficace che mi viene in mente di citare è quello della saga videoludica di Monkey Island (ma anche Merlino in La Spada nella Roccia è un bell'esempio). Prima di Peppa-pig avevo già citato Dragon Ball e Daitarn III, per dire solo i più evidenti.

Quindi è vero che il mio fumetto "evolve", sarebbe stupido se non lo facesse. La storia è divenuta sempre più importante, anche perché è un pretesto per introdurre nuovi spazi narrativi nei quali incastrare le battute e dopo quasi 800 strisce ce n'è davvero bisogno! Ma di certo in tre anni non è cambiato il mio umorismo. Che è sempre più o meno lo stesso... oscilla tra citazioni nerd, curate allusioni sessuali, contraccolpi nonsense, anacronismi, leve su meccanismi tipici del fantasy e dei giochi di ruolo, siparietti comici tra i personaggi (che ormai hanno una personalità sempre più complessa).
E la differenza tra il mio umorismo e quello di un cinepanettone, è l'approccio alla volgarità. Perché mentre nelle schifezze cinematografiche che affollano i cinema a Natale la volgarità è ostentata e ricercata, nel mio fumetto si tenta di annichilirla e farne un uso modesto (diciamo prossimo allo zero). Inoltre nel mio fumetto, si cerca di rispettare la dignità dei personaggi, che è un punto fondamentale che contraddistingue il mio modo di fare fumetto: i miei personaggi non sono marionette da usare a mio piacimento, facendo loro interpretare scene umanamente degradanti solo per far contento il pubblico.

Per lo stesso motivo, non opero mai fanservice all'interno del fumetto, li relego alle illustrazioni promozionali e alle immagini extra. Per dire, non chiedo mai a Baba Yaga di cadere a culo all'aria per poterla inquadrare da dietro, né utilizzo inquadrature strategiche al fine di mettere in bella mostra tette e grazie delle protagoniste. Certo, quando mi serve un'inquadratura particolare, la adopero senza curarmi se due tette finiscono in primo piano. Ma questo non è fanservice. Il fanservice lo voglio ribadire è l'esatto opposto, è quando un autore inserisce a forza inquadrature del genere, per il piacere del lettore e non per esigenze di sceneggiatura.


Poi c'è un modo molto semplice per scoprire se una cosa è fanservice o meno: chiedetelo all'autore. Se l'autore vi risponde (cosa che pochi fanno, io lo faccio) e vi dice di no, non è un fanservice. Non si tratta di un'opinione, ma di un'intenzione. Se l'autore non ha disegnato una cosa per accontentare i fan malati di immagini pruriginose, tecnicamente non è un fanservice. Personalmente, credo che la striscia 794 sia davvero difficile da scambiare per un fanservice: è chiaro che la scena prevede che la tizia resti nuda, e che l'autore abbia deciso di non censurarla. Non è stata costruita per fare vedere un paio di tette. Ma che vi devo dire? Col senno di poi, forse era il caso di coprirle, visto che di stronzi ne girano sempre troppi.

Anche se sono stato lunghetto stavolta, permettetemi invece di ringraziare tutti i lettori che mi hanno fatto notare i VERI errori e le vere cazzate che ho commesso in queste strisce. Erano piene di piccoli refusi, o di imprecisioni nei disegni, che ho velocemente corretto (le strisce qui sopra dovrebbero esserne prive). Ah, se non ci foste voi! Grazie davvero.

Ci rileggiamo presto.


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mercoledì, settembre 04, 2013

Gli appuntamenti di Settembre!

Ok, forse mi avete mancato domenica scorsa a Orvieto, ma il calendario di Settembre è pieno di occasioni per conoscere il vostro scarabocchiatore seriale preferito. Sarò praticamente in una città diversa ogni week-end per tutto il mese (poi a Ottobre si vedrà!).

Per aiutarvi nella memorizzazione, vi lascio questa immagine che riassume le tre prossime tappe del Bigio in Tour 2013! ...maggiori informazioni potete chiedermele direttamente qui sul blog, oppure potete saltare sulla pagina Facebook di Drizzit e consultare la sezione eventi.

A presto!

lunedì, settembre 02, 2013

Drizzit 782-788








Appunto sulla prima striscia di questa settimana. Katy è vergine ascendente scorpione. L'ho deciso mentre disegnavo quella striscia, mesi fa. Ho anche scelto il giorno del suo compleanno, ma per il momento non ve lo svelo (comunque è prossimo!).

Appunto sulla terza striscia della settimana: il brassiere è un altro nome per il reggiseno, ma con il tempo ha assunto un nuovo significato. Si chiama brassiere (in realtà top a brassiere, poi contratto in brassiere e basta) quel tipo di indumento elasticizzato che copre la fascia del seno sostenendolo, senza essere un reggiseno vero e proprio. Effettivamente, Katy è una tipa da brassiere, in quanto questo tipo di indumento non è adatto a misure abbondanti di balconcino. Kancrian se ne intende. Ma è stato frainteso.

E per finire, la striscia 786 è quella che ha dato il via allo STILISH KATY SACRIFICE CONTEST (di cui potete leggere nel post precedente a questo). E' tutto!


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Stilish Katy Sacrifice Contest

Già da tempo avevo programmato di lanciare questo contest, e avevo preparato tutto il necessario. Il giorno del lancio sarebbe stato quello della pubblicazione della striscia 786, quella con Katy pronta ad essere sacrificata e i due diavoli intenti a decidere in che modo sarebbe più opportuno vestirla (la striscia in questione, per comodità, ve la riporto qui a fianco). Si trattava di prendere l'immagine che avevo preparato, con la silouette di Katy pronta al sacrificio, e aggiungere la propria proposta di abito. La migliore avrebbe vinto un disegno da me realizzato.

Purtroppo per una serie di coincidenze, la striscia che avrebbe dato il via al concorso è stata pubblicata proprio all'inizio di un weekend per me densissimo di impegni: sono stato a Salerno per il Salerno In Fantasy e poi a Orvieto al Cosplay Behind The School 2 organizzato dalla Bottega della Iucci. Insomma mentre nella casella di posta elettronica di Drizzit si accumulavano decine e decine di messaggi con le proposte dei lettori io ho trascorso giornate intere a incontrare i fan del fumetto che sono venuti a conoscermi di persona. Ho firmato dediche, ho disegnato, ho chiacchierato con quelli di voi che sono passati a trovarmi... e poi ogni sera, da giovedì in poi, tornando a casa (o in albergo) mi sono ritrovato a scaricare e selezionare tutte le alternative di Katy che mi sono state mandate!

Avrei dovuto selezionare un vincitore due giorni fa, ma ad oggi non sono ancora riuscito a valutarle le proposte con attenzione. Mi preparo a farlo adesso, a mezzanotte passata di domenica. E per prima cosa, vorrei mettere in chiaro i criteri che mi hanno permesso di stabilire, tra le tante illustrazioni, quali meritavano davvero di vincere:

1) Il concorso scaturisce come una "estensione" della striscia 786, dove i due diavoli si improvvisano "stilisti" e cambiano d'abito a Katy alla ricerca dello stile giusto. Non le stanno provando costumi o travestimenti, le stanno facendo indossare degli abiti a tema, giocando un po' con gli stereotipi, ma senza trasformare il rogo in un cosplay contest delle vittime. Per questo la prima "scrematura" delle proposte inviatemi si basa su questo presupposto: niente travestimenti. Ad esempio, un abito da "archeologo anni '30" andrebbe bene, ma non uno da "Indiana Jones". Più semplicemente, qualsiasi abito che avrebbe potuto essere inserito come continuazione della striscia 786 è stato considerato come possibile vincitore, altrimenti è stato scartato.

2) L'importante è l'abito, non la battuta. Non era un contest per chi fa più ridere, bensì un vero concorso sul miglior vestito. Quindi per quanto possa far ridere una Katy con una foca monaca incollata sopra, ho deciso che tutte le proposte del genere potevano essere scartate, a favore di quelle in cui davvero si è fatto attenzione al taglio dell'abito, agli accessori, alla cura nei dettagli... insomma al vestito, e non a farsi due risate. D'altro canto il concorso diceva proprio "il miglior abito sarà premiato" e non "quello che fa più ridere sarà premiato", quindi mi è sembrato corretto procedere in questo modo.

3) Naturalmente la cura e la fattura dell'abito non era la sola cosa indispensabile: occorreva anche che l'abito corrispondesse appunto a uno stereotipo. Abiti bellissimi ma senza riferimenti sono stati quindi scartati, lasciando in concorso per la vittoria solo quelli dove la splendida fattura dell'abito era coniugata con la pertinenza a uno stereotipo. Lo stesso gioco cioè che stavano facendo i due diavoli con Katy.

Applicando questi tre principi ho operato una prima selezione quasi automatica. E poi naturalmente, ho proceduto per puro gusto personale: tra quelle rimaste, ho scelto le proposte che mi piacevano di più, del tutto arbitrariamente.

Ora, fermo restando tutto quello che ho scritto... devo assolutamente ammettere mi sono davvero divertito a sfogliare tutte le proposte che mi sono state mandate! Per alcune ho riso da solo come un cretino, altre erano talmente ben disegnate e ben realizzate che io stesso non avrei mai potuto pensare di meglio. Insomma, mi sento di fare i complimenti a TUTTI, e dico davvero a TUTTI i partecipanti al contest (che sono stati davvero tanti, più di centocinquanta!). Siete stati tutti bravissimi.


Grazie per aver partecipato!!!

Queste cinque qui di seguito sono le "opere" che ho selezionato come finaliste. Tra queste sceglierò un vincitore (o una vincitrice) entro brevissimo tempo.


[EDIT - 3 Settembre 2013] Come annunciato proprio poco fa nella pagina FB di Drizzit, la vincitrice è Vanessa D'Ambrosio con la sua "Katy Pastorella". Congratulazioni Vanessa e grazie a tutti i partecipanti del contest!