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lunedì, maggio 28, 2012

Orte e Narni(a)

Narni
Oggi ho visitato Orte e Narni, due cittadine che distano una mezz'ora di macchina l'una dall'altra. Entrambe hanno borghi medievali di pregevole rilievo storico e artistico, con chiese e edifici del XII secolo e incredibili storie da raccontare. Basti pensare che a Orte sono ancora attive alcune delle Confraternite medievali affiliate alla chiesa che nel XII secolo e nei secoli successivi hanno gestito opere di bene e controllate gran parte del potere cittadino, mentre Narni è il paese che ha ispirato i romanzi di Narnia, ben noti a molti grazie ai film Disney da essi tratti.

Narni, centro storico
Ho scattato un bel po' di foto, alcune ve le allego così potete farvi un'idea di quanto valga la pena visitare certi paesini. Ma (c'è sempre un ma) anche stavolta il mio puntiglio e la mia capacità critica non hanno saputo risparmiarsi. Come ho detto prima, le due città sono a mezz'ora di macchina l'una dall'altra. Allora come si spiega che Orte è amministrata in maniera così assolutamente idiota dal punto di vista turistico, mentre Narni dimostra molta più attenzione di quanto non ci si aspetti?

Esempi. Il centro storico di Orte è intasato dalle automobili! ...e stiamo parlando di viuzze larghe un paio di metri che si snodano tra palazzi medievali, con piccole piazzette e chiese incantevoli. Come cazzo è possibile che tali viuzze siano inondate di automobili? Ci sono piazze di dieci metri per dieci nelle quali trovano posto cinque automobili, stipate in cinque posti auto ricavati non si sa con quale gioco di incastri. E se si va a vedere, si tratta di auto con l'autorizzazione a entrare, quindi di persone che abitano nel centro storico e che hanno ottenuto il permesso di parcheggiarvi. Come è possibile, mi chiedo? Non si rendono conto che devastano il paesaggio e il patrimonio comune? Mi direte: ma la vecchina che abita nel centro storico mica può farsela a piedi. Beh, vi assicuro che c'erano dei SUV tra le auto autorizzate! Le vecchine comprano dei fuoristrada lunghi quattro metri per girare nei centri storici? Ne dubito fortemente. Per non parlare dei parcheggi inventati: nel centro storico di Orte ogni pertugio è buono per infilare la macchina. C'è un parcheggio a pagamento nel mezzo della città storica, costruito con ingegno (e spudoratezza, se vogliamo) che costa 0,50 centesimi all'ora. Eppure, appena fuori dal parcheggio a pagamento, ci si imbatte in automobili parcheggiate gratuitamente ai margini dei risicatissimi passaggi stradali. Sono autorizzati pure quelli? Perché allora non farli parcheggiare nel parcheggio (oggi è vero era lunedì, ma era vuoto!), oppure multarli? Non si spiega. Per scattare le foto delle vie più caratteristiche ho dovuto faticare, perché ogni volta dovevo evitare la coda di un pandino o il cofano di una Yaris che mi entravano nell'inquadratura. Uno scempio. Del quale tra l'altro i cittadini non sembrano accorgersi. Infatti nonostante il centro storico sia bellissimo, sembra che nessuno voglia trattarlo come se si trattasse di una risorsa da valorizzare: per loro in fondo si tratta del paese in cui vivono, e quindi deve essere vivibile. Sticazzi dei turisti. Quindi che succede? Che andando verso l'acquedotto rinascimentale, ai margini del centro storico, ci si imbatte in percorsi di discesa dalla città chiusi dalle erbacce e sbarrati da cancelli arrugginiti, scalinate che si perdono in mezzo ai prati senza essere mai state pulite o restaurate, e soprattutto a due passi dall'acquedotto hanno tirato sù una palazzina anni '70 di quattro piani, stile casa popolare, con balconcini e parcheggio asfaltato! Uno scempio! Considerate che la palazzina in questione è un cazzotto in faccia anche quando ci si avvicina a Orte e si guarda verso il paese: il panorama del centro storico è stupendo, poi in basso appare il condominio arancione in questione, terrificante. Chi ha permesso che fosse costruito quello schifo? Che aspettiamo a demolirlo (ovviamente offrendo alle famiglie case del valore equivalente altrove, s'intende, come si fa in tutti i paesi civili)? E l'acquedotto in questione giace in rovina tra due strade asfaltate, senza indicazioni né cartelli che ne spieghino il significato storico. Una tristezza. Le foto di Orte, per tutti questi motivi, mi hanno intristito e non sono venute un granché.

Poi ci si sposta a Narni, e sembra di aver cambiato regno. Intendiamoci, mille paesini della Toscana mi sono apparsi da subito amministrati ancora meglio, ma è chiaro che almeno a Narni c'è un vero interesse nel promuovere le bellezze locali, il patrimonio storico, l'architettura del paese. Nel centro storico niente parcheggi, si parcheggia fuori e poi ci sono ascensori (gratuiti) e navette-bus che ti portano velocemente a un passo dai monumenti principali. Le strade sono sgombre da veicoli in sosta selvaggia. Gli interventi di ammodernamento sembrano fatti con criterio (le buche non sono ricoperte con l'asfalto, ma con mattoncini che rispettino il contesto medievale delle vie). Vicino al parcheggio c'è un distributore di acqua potabile per riempire le proprie bottiglie a pochi centesimi. Le piazzette nelle vie più antiche sono valorizzate con fontanelle e panchine, non con posti per le automobili! Giudicate voi.





Mi chiedo, come è possibile che due paesi così vicini sulla cartina siano così distanti dal punto di vista delle politiche del turismo? La risposta me la sono data da solo. Orte è nel Lazio, Narni è in Umbria. Non vedo altra spiegazione, e se ce n'è un'altra mi piacerebbe saperla.

sabato, maggio 12, 2012

Tartarughe, portachiavi e il genere umano


A quanto pare, in Cina c'è gente che prende animali vivi, li imbusta dentro portachiavi di plastica assieme a cibo per un mesetto, e poi te li vende. Pesci rossi, tartarughine. Li compri, li appendi alle chiavi e te li porti in giro. Alcune altre foto testimoniano l'esistenza di tartarughe di terra (testuggini) vive con il gancio del portachiavi appeso al carapace.

Non so se siano notizie vere o meno (considerato che esistono molti filmati diversi, direi che sono veri, ma ho sempre il dubbio di clamorosi fake quando si parla di certe cose), comunque non mi stupiscono le centinaia di risposte indignate da parte di animalisti, persone sensibili, meno sensibili, e bambine minchione che gridano allo scandalo. Si tratta di qualcosa di orribile, che solo menti malate (o bramose di denaro senza troppi scrupoli) possono aver escogitato. Ma non mi ritrovo per niente nelle manifestazioni di indignazione.

Tralasciando il fatto che a me una tartaruga dura molto meno di 3 mesi (sono un disastro con gli animaletti), un pesce rosso due mesi, e un bonsai un mese... io ho letto un po' in giro su internet e un mercante cinese intervistato giustamente dice: una volta che le compri puoi farci quello che ti pare! Lì dentro in effetti c'è cibo per un mese, io te le vendo e poi l'assassino sei tu se le lasci lì dentro a morire. Sono imbustate come un portachiavi così le puoi portare in giro per qualche giorno, farle vedere agli altri amici stronzi come te, e vantarti di quanto sei coglione ad avere un animale vivo appeso alle chiavi, ma poi devi aprire la plastica e metterle in un acquario, altrimenti oltre che stronzo e coglione sei pure un deficiente.

E poi... ma lo sa chi si sdegna per certe cose, che il pollo che compra al supermercato è allevato dentro batterie intensive? A volte subendo mutilazioni terribili, polli costretti a vivere tutta la vita (si fa per dire, fino all'uccisione) dentro gabbie talmente strette che non riescono a nemmeno girarsi o a sollevare la faccia dalla vasca del mangime. Per non parlare di quello che fanno alle mucche, sia da latte che da carne, o di quello che succede negli allevamenti intensivi di suini. Basta cercare su internet, c'è tutto quello che bisogna sapere sull'argomento.

Ecco, mi immagino l'utente medio di internet che legge la notizia delle tartarughine, magari perché gli è arrivata via mail o via facebook la solita catena di Sant'Antonio con scritto: FATE GIRARE!!! FERMIAMO QUESTA STRAGE!!! e lui prende, condivide, commenta indignato. Poi va in cucina e si fa due petti di pollo alla piastra. E si preoccupano per le tartarughine cinesi? Bah. A me 'ste catene di Sant'Antonio fanno solo incazzare.

Povere tartarughine certo, e ma povero ancora e molto di più il genere umano.

venerdì, maggio 20, 2011

Don Milani e l'acqua pubblica

"Chi non crede dirà allora di noi che pretendiamo di saper troppo, avrà orrore dei nostri dogmi e delle nostre certezze, negherà che Dio ci abbia parlato o che il Papa ci possa precisare la parola di Dio. Dicendo così avrà detto solo che siamo un po’ troppo cattolici. Per noi è un onore. Ma sommo disonore è invece se potranno dire di noi che, con tutte le pretese di rivelazione che abbiamo, non sappiamo poi neanche di dove veniamo o dove andiamo, e qual è la gerarchia dei valori, e qual è il bene e quale il male, e a chi appartengono le polle d’acqua che sgorgano nel prato di un ricco, in un paesino di poveri."
- Don Lorenzo Milani.


Tanto per ricordare che fra meno di un mese si vota per impedire la completa privatizzazione dell'acqua e il rincaro delle tariffe a favore dei privati che prenderanno in gestione gli impianti. Certo sono importanti anche gli altri due quesiti, per impedire che si investa nel nucleare e per bocciare l'ennesimo schifo di legge ad personam a favore dei soliti politici sotto processo. Maggiori informazioni su perché è fondamentale andare a votare e votare sì, le trovate qui.

Colgo l'occasione per fare i complimenti al popolo intero della Sardegna, che lo scorso weekend, con un devastante 97% dei voti, si è espresso contro il nucleare nella loro bellissima isola. Siete mitici, cazzo! Vi stimo tantissimo.

Vorrei anche far notare che questo referendum non è stato accorpato alle elezioni amministrative, costringendo gli italiani a tornare alle urne a distanza di un mese e sprecando una quantità del tutto inutile di denaro pubblico (stiamo parlando di centinaia di milioni di euro). Insomma i soldi non ci stanno mai, tranne che per boicottare i quorum ai referendum scomodi. O per pagare le auto blu ai politici. O per finanziare i partiti (li chiamano rimborsi). O per comprarci caccia bombardieri. Sempre la solita storia.

venerdì, marzo 25, 2011

A proposito di giustificazioni

Di nuovo, mi sento in dovere di consigliare un articolo apparso sul Fatto Quotidiano riguardante il reale fabbisogno elettrico dell'Italia. Al di là di quello che c'è scritto (se vi interessa, leggetelo), mi sembrava interessante riflettere sul pretesto iniziale del pezzo. E cioè il fatto che tutti dicono: "compriamo l'elettricità dalla Francia, tanto vale mettere anche noi le centrali nucleari".


Lo si sente dire spesso. E' una frase che rientra nella grande categoria delle "supercazzole giustificate dalle supercazzole" ...una categoria, modestamente, di mia invenzione. Cioè è come quando qualcuno ti dice: ehi stai buttando la cartaccia a terra! e tu gli rispondi: ma lo fanno tutti!
Ecco: supercazzola giustifica supercazzola. Qualche giorno fa quel coglione di Giuliano Ferrara ha montato su una puntatina della sua trasmissione sull'evangelico "chi è senza peccato scagli la prima pietra" e partendo dalle parole di Gesù intendeva giustificare le puttanate (letterali) del nostro presidente del consiglio. Ma Gesù certo non intendeva dire che se esiste un malcostume, allora si è giustificati. Gesù insomma non giustificava le supercazzole con le supercazzole.
Forse Ferrara scambia Gesù con Craxi (capita spesso, soprattutto a una certa corrente politica), il quale, Craxi, quando fu chiamato in parlamento a giustificare i soldi che si era fregato e le mazzette che giravano nel suo partito, si giustificò dicendo più o meno: ma lo fanno tutti!

Bisognerebbe prendere il coraggio a due mani e cominciare a dire che se una cosa fa schifo, se un comportamento è ingiusto, degradante, violento, ignobile, deprecabile... beh lo resta anche se ci sono esempi numerosi e illustri che ne fanno sfoggio. Perché l'umanità procede verso livelli di civilità e di progresso maggiori, indipendentemente dall'esempio di questi esseri (anzi direi, nonostante l'esempio di questi esseri), e bisogna smettere di giustificare lo schifo con lo schifo. O la supercazzola con la supercazzola.

martedì, gennaio 04, 2011

Persuasori occulti

Vi segnalo questo articolo, uscito su Il Fatto Quotidiano, che pone interessanti questioni riguardo la manipolazione dell'opinione pubblica. Il tema è il nucleare.
Suppongo che chiunque guardi la televisione anche solo un pochino più di me, avrà visto passare quel curioso spot nel quale due scacchisti (in realtà la stessa persona) dibattono sulla possibilità o meno che il nucleare sia il futuro dell'energia. Alla fine dello spot lo spettatore è invitato a discuterne presso il forum di un sito internet.

Io di televisione ne guardo poca, ma 'sto spot me lo sono sciroppato al cinema, poco prima dei titoli di testa di Megamind. L'ho trovato imbarazzante, ridicolo e involontariamente divertente (lo spot, il film era fichissimo). O perlomeno questa è la mia opinione. Bellissimo quando uno dei due scacchisti fa all'altro: il nucleare produce scorie! e l'altro gli risponde: ma è meno di una pedina all'anno per persona! Adesso, a parte il fatto che stiamo parlando di materiale tossico radioattivo, non di bucce di banana, ma chiunque fa presto a moltiplicare "una pedina per persona" per 60 milioni di persone, all'anno. Fanno 60.000.000 di pedine di materiale radioattivo tossico ogni anno. Fusti di quel materiale, prodotti dalle nostre centrali nucleari negli anni precedenti al referendum, adesso languono solitarie su qualche spiaggia in Africa o in qualche paese del terzo mondo, dove qualcuno ha provveduto a scaricarle. Tranquilli, fra ventimila anni saranno innocue.

A quel punto, nello spot, l'altro scacchista controbatte nuovamente: ma stoccate in siti specializzati sarebbero al sicuro per anni! Certo, per ventimila anni. La soluzione migliore, lo sappiamo tutti, è seppellirle in qualche cava abbandonata la cui composizione minerale aiuti a contenerne la radioattività. Una delle ipotesi erano le cave di salgemma, in Sardegna. Ma è probabile che adesso esistano metodi più moderni per trattare rifiuti del genere, di questo non ne dubito. Probabilmente esistono, e saranno appaltati ad aziende controllate dalla mafia, come accade sempre in Italia. Napoli è sepolta dall'immondizia, le mozzarelle diventano blu per colpa della diossina che emerge dai terreni dove la camorra ha fatto sparire carichi di rifiuti tossici provenienti dal nord, le ecoballe stoccate nei magazzini sono inutilizzabili perché fatte senza criterio, non esiste un piano decente di raccolta differenziata nella maggior parte dei comuni italiani (siamo indietro 20 anni rispetto a qualsiasi altro paese europeo), i soldi delle emergenze rifiuti vengono intascati da politici e amministratori che si danno il cambio e non finiscono mai in galera, i posti nelle aziende pubbliche che dovrebbero occuparsi di rifiuti sono regalati in cambio di voti o utilizzati per piazzare amici e parentame vario. E noi adesso vogliamo gestire scorie tossiche radioattive da stoccare al sicuro per 20.000 anni?
Mi accontenterei se riuscissero a gestire la discarica di Cupinoro per i prossimi 20 anni, a due passi da dove abito io. Ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Insomma a un certo punto uno dei due scacchisti avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dire all'altro: ma vattela a pià 'nder culo! come avrebbe fatto il miglior Tomas Milian. Ma siamo in Italia, è nel clima di distensione delle tensioni e di apertura al dialogo che ci viene iniettato nei cervelli ogni giorno dagli stessi politici che poi ce lo mettono in quel posto, lo spot si conclude invitandoci a farci un'idea chiara sull'argomento.

Ecco il punto è proprio quello. Non c'è nessuna idea chiara da farsi. Il referendum ha sancito che il nucleare in Italia non si deve fare. Punto. Non è una tragedia! Basta investire in altro. Energia rinnovabile. Tutti gli altri stati del mondo stanno investendo in quello, il nucleare era (forse) una soluzione 40 anni fa quando abbiamo deciso di non farne uso. Il plutonio si esaurirà entro breve, e le centrali nucleari non produrranno che una frazione minima dell'energia necessaria, quando saranno pronte, fra 10 anni (forse, ma siamo sempre in Italia, facciamo 20). Nessuno costruisce più centrali nucleari. Gli USA hanno smesso negli anni '70 e investono milioni nella ricerca di alternative. Tutte le università del mondo ricevono ingenti finanziamenti sulla ricerca per nuove fonti di energia pulita, rinnovabile, a impatto ambientale zero. Noi coi soldi ci costruiamo il ponte di Messina, ci paghiamo le auto blu e gli stipendi e centinaia di enti inutili, ci assicuriamo caccia da guerra e ci regaliamo i decoder digitali terresti. E ovviamente, ci tiriamo su nuovissime centrali nucleari, contro la volontà popolare.

E parlando di costi, comprare l'energia elettrica dagli altri stati non è una vergogna, se mi tiene una centrale atomica lontano da casa. Ce l'hanno in Francia? Sticazzi. Noi siamo italiani e abbiamo detto di no, i francesi facessero quello che vogliono, se poi una centrale esplode in Francia moriremo anche noi per colpa dei francesi teste di cazzo ma intanto noi abbiamo deciso che le centrali nucleari non le vogliamo (c'è stato recentemente un incidente grave in Africa ma queste cose accadono ogni anno, solo che le notizie del genere non vengono riportate, mica fanno vendere vaccini).

L'articolo sopra citato parla proprio della strategia utilizzata per far cambiare idea ai cittadini. Perché il governo ha già deciso, in barba alla costituzione e alla volontà popolare di chi andò a votare 40 anni fa: il nucleare torna. Solo che rischia come al solito che la gente si incazzi, e poi bisogna mandare l'esercito a presidiare i siti e prendere a manganellate i pacifisti. Roba che si fa in certe dittature sudamericane, qui ai politici pare brutto (lo fanno lo stesso, ma pare brutto). Allora si fa così: discutiamone. E partono gli spot. Discutiamone ma noi abbiamo già deciso, quindi vedi se ti va di cambiare idea, così eviti le manganellate.
Persuasori occulti li chiama l'articolista arguto. Persuasori occulti.

martedì, marzo 17, 2009

Il senso estetico

Da Reuters:

"Del piano casa ne parleremo martedì o al massimo mercoledì con (il presidente Giorgio) Napolitano. E spero di poterlo varare venerdì", ha detto Berlusconi ai giornalisti, che gli chiedevano dei tempi del decreto che consentirà ai proprietari delle abitazioni di ampliarle con maggiore facilità di quanto non sia possibile oggi. Chi ricorrerà alle nuove opportunità edilizie, punta a migliorare, "non a ridurre il valore della sua casa", ha detto il premier parlando dell'asserita utilità del suo piano ad un evento di Confcommercio a Cernobbio. "Ho molta fiducia nel senso estetico degli italiani, che non è quello degli anni 40 e 50, è molto migliorato". "E ho fiducia nel senso di responsabilità dei professionisti che saranno chiamati a firmare i progetti".

A commentare 'ste cazzate, qualche immagine rubacchiata qua e là da internet, di recenti abitazioni che trasudano del buon gusto degli italiani e dei loro amici architetti.

Questa è a Capri. Sobria opera abusiva di gusto tutto italiano. Stile: transatlantico arenato.

Questa è direttamente dalla casa vacanze di Berlusconi. Sobrio anfiteatro in stile romano con palme, piscina e cactus immerso nel verde della Sardegna. Faccio notare che non c'è alcun abuso edilizio!!! Berlusconi è stato assolto per questa porcata. Si tratta solo di gusti di merda. Quelli di cui Berlusca si fida. Della serie: speriamo che gli italiani non abbiano il senso estetico che ha lui.

Questo discreto condominio si trova a Chieti. Complimenti al professionista. Si mimetizza perfettamente nella veduta del centro storico. Stanno raccogliendo firme per buttarlo giù.

Questo è a Motta di Livenza, dove hanno pensato bene di ristrutturare un vecchio edificio facendolo color puffo. Si tratta di un locale pubblico a ridosso della basilica francescana del sedicesimo secolo (segnalato qui).

Questo è un capannone industriale, che il buon gusto estitico dei proprietari ha spinto a mascherare da castelletto. Bellizzzzimo. A Ghemme di Piemonte.

Questo serbatoio, piazzato in maniera invisibile nel mezzo della strada, si trova in Toscana, presso il comune di Terricciola.

Questo è il santuario di Monte Grisa, sopra Trieste. Una schifezza di imponenti dimensioni che spezza il profilo dei monti soprastanti il golfo e che anche io e i miei amici non abbiamo potuto fare a meno di notare. Massì, lasciamo tutto in mano ai professionisti.

Ovviamente, tutto per decreto legge! Ampliarsi la villazza, è questione di emergenza nazionale. In culo alla Costituzione.