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domenica, settembre 13, 2015

Un fumetto in 24 ore: Secondo Natura

Potete leggerlo tutto e nell'edizione a colori
sul blog di Del Vecchio Editore: Senzazucchero.

venerdì, maggio 31, 2013

Rosso.

Per fortuna un autore può sempre contare sui suoi personaggi per dire cose che lui stesso non saprebbe dire, o per fare cose che lui stesso non potrebbe fare.


martedì, giugno 19, 2012

Una proposta poco legale

Nuova proposta di oggi: pagare il biglietto del treno solo DOPO aver usufruito del servizio, e in base alla qualità dello stesso. Sarebbe un bel modo di fare sapere alle ferrovie dello stato il modo in cui vengono amministrati certi tratti di ferrovia.

Faccio un esempio. Oggi. Compro il mio biglietto integrato andata/ritorno da Roma. Il mio treno per sulla FR3 porta 15 minuti di ritardo. Roba che la quasi totalità dei pendolari nemmeno ci fa caso. Dieci, quindici minuti di ritardo sono la norma, ci siamo abituati, anzi CI hanno abituati. Tuttavia, avendo un appuntamento con il dottore, mi sono preoccupato di riuscire ad arrivare in tempo. Cazzo lo pago a tariffa oraria, se ritardo 15 minuti mica mi ridà i soldi.
Quindi quando sono passato davanti alla macchinetta che timbrava i biglietti, mi sono detto: «Sai che c'è? Stavolta non timbro in anticipo. Se passa il controllore gli mostrerò il BIRG e gli spiegherò le mie ragioni, e si vedrà.»

Arrivo a Roma con 10 minuti di ritardo (il treno ne recupera miracolosamente cinque, su una tratta di un'ora scarsa). Devo correre un po' per la strada, che con le temperature africane di oggi significa arrivare sudato come un levriero dopo un giro al cinodromo. Comunque, nonostante il disagio, mi ero quasi convinto a timbrare il biglietto al ritorno. Ma le ferrovie dello stato sembrano volerti per forza convincere che il loro servizio fa schifo, a tutti i costi.

Tornando a Bracciano, trovo le scale mobili della stazione inoperative (scale di corsa col caldo? ma sì! in culo ai vecchietti). Il treno passava alle 13.36 e per prenderlo in tempo devo essere tempestivo, ho già fatto la mia corsa diverse altre volte, e diverse altre volte ho trovato le scale mobili inoperative. Ma arrivato al binario ecco il sopresone: il treno in arrivo non è il mio, bensì quello precedente con 45 minuti di ritardo. E non arriva a Bracciano, si ferma prima. Quando il treno apre le porte, becco il capotreno e gli chiedo se quello dopo, programmato per 13.36, passerà mai, visto che questo non mi porterà a Bracciano. La risposta? Non lo sa. "Le conviene prendere questo".
Non ce l'avete un cazzo di telefonino a bordo? Non vi potreste informare? Evidentemente no.

Salgo. Il treno parte ma inaspettatamente non arriva a destinazione. Si ferma dopo un paio di stazioni. NESSUN ANNUNCIO avverte i passeggeri di scendere. Un timido passaparola si diffonde per solidarietà. A nessun cazzo di impiegato delle FS viene in mente di prendere il microfono e annunciare quello che sta succedendo, e cioè che bisogna scendere e cambiare treno, perché quello dopo ci ha raggiunti (!!!). Insomma scrivo queste righe mentre sono ancora in viaggio.

Oggi NON timbrerò il mio biglietto, me lo terrò per un giorno in cui meriteranno i miei soldi. Così come se compro una bottiglia di latte ed è scaduta rivoglio i soldi indietro, allo stesso modo se pago 8 euro per un servizio e fa schifo sento il diritto di non pagarti. Anche perché questo è l'unico modo per farsi sentire, perché l'unica cosa che interessa a certi dirigenti sono i soldi.

sabato, maggio 12, 2012

Tartarughe, portachiavi e il genere umano


A quanto pare, in Cina c'è gente che prende animali vivi, li imbusta dentro portachiavi di plastica assieme a cibo per un mesetto, e poi te li vende. Pesci rossi, tartarughine. Li compri, li appendi alle chiavi e te li porti in giro. Alcune altre foto testimoniano l'esistenza di tartarughe di terra (testuggini) vive con il gancio del portachiavi appeso al carapace.

Non so se siano notizie vere o meno (considerato che esistono molti filmati diversi, direi che sono veri, ma ho sempre il dubbio di clamorosi fake quando si parla di certe cose), comunque non mi stupiscono le centinaia di risposte indignate da parte di animalisti, persone sensibili, meno sensibili, e bambine minchione che gridano allo scandalo. Si tratta di qualcosa di orribile, che solo menti malate (o bramose di denaro senza troppi scrupoli) possono aver escogitato. Ma non mi ritrovo per niente nelle manifestazioni di indignazione.

Tralasciando il fatto che a me una tartaruga dura molto meno di 3 mesi (sono un disastro con gli animaletti), un pesce rosso due mesi, e un bonsai un mese... io ho letto un po' in giro su internet e un mercante cinese intervistato giustamente dice: una volta che le compri puoi farci quello che ti pare! Lì dentro in effetti c'è cibo per un mese, io te le vendo e poi l'assassino sei tu se le lasci lì dentro a morire. Sono imbustate come un portachiavi così le puoi portare in giro per qualche giorno, farle vedere agli altri amici stronzi come te, e vantarti di quanto sei coglione ad avere un animale vivo appeso alle chiavi, ma poi devi aprire la plastica e metterle in un acquario, altrimenti oltre che stronzo e coglione sei pure un deficiente.

E poi... ma lo sa chi si sdegna per certe cose, che il pollo che compra al supermercato è allevato dentro batterie intensive? A volte subendo mutilazioni terribili, polli costretti a vivere tutta la vita (si fa per dire, fino all'uccisione) dentro gabbie talmente strette che non riescono a nemmeno girarsi o a sollevare la faccia dalla vasca del mangime. Per non parlare di quello che fanno alle mucche, sia da latte che da carne, o di quello che succede negli allevamenti intensivi di suini. Basta cercare su internet, c'è tutto quello che bisogna sapere sull'argomento.

Ecco, mi immagino l'utente medio di internet che legge la notizia delle tartarughine, magari perché gli è arrivata via mail o via facebook la solita catena di Sant'Antonio con scritto: FATE GIRARE!!! FERMIAMO QUESTA STRAGE!!! e lui prende, condivide, commenta indignato. Poi va in cucina e si fa due petti di pollo alla piastra. E si preoccupano per le tartarughine cinesi? Bah. A me 'ste catene di Sant'Antonio fanno solo incazzare.

Povere tartarughine certo, e ma povero ancora e molto di più il genere umano.

domenica, febbraio 27, 2011

Piero Ostellino, mi fai SCHIFO

“Una donna che sia consapevole di essere seduta sulla propria fortuna e ne faccia – diciamo così – partecipe chi può concretarla non è automaticamente una prostituta. Il mondo è pieno di ragazze che si concedono al professore per goderne l’indulgenza all’esame o al capo ufficio per fare carriera. Avere trasformato in prostitute – dopo averne intercettato le telefonate e fatto perquisire le abitazioni – le ragazze che frequentavano casa Berlusconi, non è stata (solo) un’operazione giudiziaria, bensì (anche) una violazione della dignità di donne la cui sola colpa era quella di aver fatto, eventualmente, uso del proprio corpo.”

Piero Ostellino, dal Corriere della Sera del 19 Gennaio 2011

Qui posso dirlo, Piero Ostellino mi fai schifo. Non c'è altro da aggiungere.
Per fortuna qualcuno si è accorto della gravità di quanto sopra scritto, e l'ha denunciato.
Brave ragazze, continuate così.

venerdì, febbraio 15, 2008

IVG

Tanto per capirci, il partitino di Giuliano Ferrara NON è contro l'aborto.

Giuliano Ferrara dice di essere contro l'aborto, ma non è così. Giuliano Ferrara è a favore dell'aborto clandestino. Che è ben diverso da essere a favore dell'aborto.

Chi è veramente contro l'aborto (come dovrebbero essere tutti i veri cattolici) dovrebbe sostenere la legge 194, perché grazie a questa legge gli aborti in Italia sono diminuiti tantissimo. Grazie a questa legge, i dati sull'aborto vengono costantemente monitorizzati e valutati. Grazie a questa legge, ci sono psicologi nei consultori invece che preti.
Chi è veramente contro l'aborto si augura che venga praticato il meno possibile, ma si augura anche che nei casi in cui venga richiesto, le persone possano godere del massimo appoggio della società e dello stato. E non che vengano criminalizzate come se fossero degli assassini.
Chi è veramente contro l'aborto sa che l'interruzione volontaria di gravidanza può essere solo regolamentata oppure abbandonata alla clandestinità, e non impedita. E non si può fare nessun discorso in generale su certe situazioni, perché ognuna di esse ha una sua storia, vive un suo dramma, ha un percorso doloroso dietro, e va giudicata a parte.
Chi è veramente contro l'aborto non si sogna di accostarlo ad una forma di anticoncezionale "a posteriori", insultando così tutte le donne in un sol colpo.

Il partito di Ferrara non è contro l'aborto, vuole criminalizzarlo, vuole metterlo fuori legge, vuole renderlo clandestino. E noi davvero vogliamo che si torni alla gruccia e ai ferri da calza? Alle donne morte per infezione e per emorragia? Vogliamo davvero tornare ai numeri di prima della legge 194, con più aborti e meno sicurezza per chi ne fa richiesta?
Nessuno dei giornali o dei telegiornali ha mai riportato una riflessione del genere, tranne uno. Indovinate quale.