giovedì, novembre 12, 2009

Monte Cook a Lucca Comics & Games 2009

La traduzione è mia personale, e siccome non sono un traduttore di professione, e oltretutto l'ho portata a termine di corsa e nelle pause, mi scuso in anticipo per ogni imprecisione e/o errore!
Il testo qui tradotto è tratto dal blog personale di Monte Cook: http://www.montecook.com/cgi-bin/page.cgi?montejournal

LUCCA COMICS AND GAMES 2009

(è duro persino per scrivere il titolo di questo post senza sentire il ritornello della canzone ufficiale della convention nella mia testa.)

Che cosa ottenete se prendete il ComicCon, ci aggiungete il GenCon e li mettete entrambi in una stupenda città medioevale italiana circondata da mura? Non rispondete ancora, perché c'è di più. Riempite il tutto di cittadini locali che la vivono e la amano veramente, e conditelo liberamente con i ristoranti con il migliore cibo che mai assaggerete. Ora che cosa avete? Lucca Comics & Games, una convention di 140.000 persone che abbraccia tutto ciò che è "geek". E' veramente qualcosa alla quale non ero mai stato prima. La convention praticamente prende possesso di un'intera piccola città in Toscana, con le vie strette della città che si trasformano nei suoi corridoi e le piazze aperte della città (occupate da padiglioni voluminosi) che si trasformano nei centri per gli eventi e per i negozi. Ogni negozio in città ha fumetti o action figures in vetrina o in qualche modo in esposizione per entrare nello spirito delle cose.

E' grande, ma non è la grandezza quella che ti stupisce. E il calore e il divertimento della gente mescolata alla bellezza dei paesaggi (e ho già menzionato il cibo?).

La notte di mercoledì, prima che la convention iniziasse, Sue ed io vagavamo in giro mentre costruivano la mia vetrina. E' stato un vero onore per me --uno spazioso armadietto di vetro (due in realtà) per mettere in mostra una selezione dei prodotti nei quali ho lavorato nel corso degli anni. La vetrina è stata esposta per la durata dell'intera convention. Abbiamo concluso la giornata cenando in ritardo. Sue ed io abbiamo passato molto tempo quella sera con un altro ospite dell'esposizione, il progettista di boardgame francese Bruno Faidutti. E' stato grandioso poterlo conoscere.

Il giovedì, ho dato il via all'esposizione aprendo il torneo di Giochi di Ruolo con una piccola e semplice presentazione. Ogni giorno ho avuto una sessione di firme presso le stand di Wyrd Edizioni, coadiuvato dai miei amici Elisabetta e Massimo. E' stata sempre una grande occasione per incontrare molti fan italiani dei giochi di ruolo. Nel pomeriggio, ho condotto una breve sessione di gioco di due ore che abbiamo aggiunto all'ultimo minuto al mio programma. E' andata veramente bene, e ripensandoci, avrei voluto avere tempo di fare di più. Moltissima gente ha assistito, e i giocatori erano tutti eccellenti. Abbiamo avuto un traduttore a disposizione, ma --anche se era bravissimo-- per lo più non è stata molto necessaria. L'inglese dei giocatori era molto buono. (Il mio italiano, invece...)

La notte di giovedì c'è stata l'assegnazione dei premi, durante la quale a tutti gli ospiti sono stati date delle eleganti targhe e i premi sono stati assegnati a vari fumetti e giochi (ed i loro creatori). Viene la tentazione di paragonare questi premi agli Origin Awards o agli ENnies, ma in verità probabilmente sarebbe più accurato avvicinarli agli Eisners. Una cerimonia piacevole in un bel teatro, con i rappresentati degli enti locali e altre autorità presenti. Un momento bizzarro della serata è stato quando ho scoperto che avevo davvero già vinto alcuni di questi premi nel passato (per D& D 3E e Heroclix, anche se non ero stato accreditato per Heroclix, come capita spesso). Sono sicuro che le aziende che hanno pubblicato questi giochi hanno saputo di questi premi e delle due l'una: o non hanno abbastanza considerazione di questi premi, o non ce l'hanno dei designer in questione, almeno non abbastanza da farmelo sapere. Probabilmente la seconda. Ma questo può essere il tema per il post di un altro giorno.

L'evento speciale di venerdì per me è stato un gruppo di lavoro per la progettazione dei Giochi di Ruolo. Una coppia di traduttori era a disposizione, e questo volta erano indispensabili. L'evento di due ore è andato bene, penso. Per prima cosa ho tenuto un incontro e delle sessioni di Domande & Risposte con un traduttore, ed è sempre una sfida, principalmente perché devi frenarti per aspettare che il traduttore faccia il suo lavoro, ma non vorresti spezzare il flusso e perdere le idee e le informazioni. La convention ha persino fornito dei certificati per tutti i partecipanti, firmati da me, alla fine, e ho pensato che fosse un'idea piacevole.

Il sabato ho condotto un evento molto strano (per me) e interessante, in cui ho esaminato i prototipi dei giochi che la gente aveva progettato. E' molto difficile per una persona criticare i risvolti più nascosti di un RPG di un altro in appena pochi minuti, ed è altrettanto arduo fornire feedback che abbiano un senso su che cosa condivido (o non condivido). Aggiungiamoci una barriera linguistica e la necessità di un traduttore, ed ecco che in molti casi non sono sicuro al 100% che quelli che mi hanno portato i loro giochi abbiano realmente ottenuto qualcosa, se devo essere onesto. E' difficile scambiarsi suggerimenti reciproci in certe situazioni. Ma mi è piaciuto e spero --per lo meno-- che sia piaciuto anche a loro.

Domenica ha portato con se un'altra conferenza e una sessione di Domande & Risposte. Ho avuto ancora una volta dei traduttori eccellenti che mi hanno aiutato a venirne fuori. Questo genere di eventi a Lucca non sono di grande richiamo come sarebbero ad una convention americana, il che è interessante perché le sessioni di firme in Italia sono state un evento molto più grande di quello che sarebbero state in una convention negli Stati Uniti, credo. Certamente non avrei rilasciato autografi ogni giorno, negli Stati Uniti, e non si sarebbe presentata una così gran quantità di gente a ogni sessione di firme. Forse è perché si tratta di una grande mostra mercato di comics, e quindi gli autografi sono più importanti.

La notte di domenica ha segnato la fine della convention, e con essa una bizzarra tradizione. Questa tradizione ha radici nel passato, quando alcuni membri dello staff, infastiditi fino alla distrazione da un giovane gamer, hanno finito per inseguirlo tutto intorno e per sculacciarlo. Ora, ogni anno, questo gamer (ora cresciuto) si nasconde da qualche parte nella fiera e lo staff lo va a cercare, lo insegue e finge di percuoterlo. Gli artisti abbozzano dei disegni a mano sulla sua (abbondante) pancia. E il soggetto in questione, un vero gamer geek, si compiace di ogni minuto di attenzione. E' bizzarro, ma non è un modo malvagio di scaricare la tensione accumulata e divertirsi un po' alla fine dell'esposizione. (Non essendo un artista, quando mi hanno chiesto di partecipare, ho riportato su di lui una regola di gioco piuttosto che un disegno. Ognuno fa quel che può.)

Ogni serata c'era una cena in uno dei favolosi ristoranti locali. Sia giovedì notte che domenica notte c'erano sette portate nello stesso banchetto. Trovo divertente che ad una convention degli Stati Uniti (di gioco o di affari), quando senti la parola "banchetto" pensi al solita piccolo pollo della Cornovaglia triste e ad alcune verdure mezze crude. Ma questa è l'Italia, e quindi il cibo è assolutamente da impazzire. Mentre le portate continuano ad arrivare, pensi: "no, non riuscirò mai a mandare giù un altro boccone" ma poi arriva quella seguente e ha un aspetto, e senti un odore così buono, che la successiva cosa che realizzi è che l'hai già mangiata tutta.

Anche pranzo, che ci era passato dallo stand in concessione; era impressionante. Non fraintendete, non era nulla di eccezionale, ma sorpassava di gran lunga i tradizionale hot dog e i nachos che vengono offerti a tutte la convention, qui. Suppongo che quello che potrebbe essere considerato cibo scadente in Italia sarebbe roba più o meno rispettabile qui.

I gamers ed i fan all'esposizione erano simili in quasi tutto ai gamers e ai fan di ogni altro posto, naturalmente. Tranne per il fatto che erano pi magri, e più alla moda. Il più nerd e il più fetido dei geek italiani non può competere con la sua controparte americana. Tantissimi visitatori, specialmente adolescenti, sono venuti all'esposizione in costume. Proporzione probabilmente quasi uguale a quella che si ritrova in un ComiCon. Ho viso molti costumi davvero impressionanti, la maggior parte di loro ispirati a manga,anime, o il videogiochi. Proprio come qui.

Durante l'esposizione, ho rilasciato molte interviste per le riviste italiane e per i siti, ho chiacchierato con i gamers e sono uscito con lo staff della convention, ma inoltre sono riuscito a dare un'occhiata in giro. Il mercato italiano dei fumetti è estremamente forte, con sia per quanto riguarda i fumetti americani tradotti che per la grande selezione dei fumetti italiani. Per quanto riguarda i giochi, molti erano presenti in esposizione: i giochi da tavolo, i giochi di ruolo ed i videogiochi, con tutti i maggiori produttori a disposizione. in ogni caso, per me erano più interessanti i venditori locali, con i giochi che non potrei leggere tristemente ma esame goduto di ciò nonostante. Sorprendentemente, uno stand stava vendendo roba vecchia di D&D (non tradotta) e offriva la migliore selezione di roba classico rara in vendita che abbia mai visto tutta in un posto. Non solo la scatola bianca e le cose relative, ma anche i moduli rari di RPGA come To the Aid of Falx e Investigation of Hydell, Dragon #1, ecc. Roba buona. Ma sapevano cosa avevano e di conseguenza avevano valutato tutto giustamente, il che significa che erano molto cari. E non c'erano solo libri. Possedevano il vecchio raccoglitore di D&D di plastica giallo, i libri da colorare, il merchandising del cartoon, e molto altro ancora. Incredibile.

Lucca era sotto tutti gli aspetti una grande esposizione. Nacque all'inizio degli anni 60 ed lo staff della convention, si compone, in parte, della gente che è ha partecipato alla convention da bambino. Divertimento, organizzato bene, ben sviluppato e ben sostenuto, è una di migliori mostre mercato alle quali io abbia mai artecipato. I miei ringraziamenti ad Emanuele, ad Andrea, a Silvia, a Gabriele, a Anna, a Skippy, a Antonio, a Cristina e a tutti gli altri che hanno messo in piedi la convention e che la curano così bene. Inoltre grazie a Massimo, ad Elisabetta, a Sonia e a Bice di Wyrd per essere buoni amici e per l'aiuto con gli autografi, il gioco e altro. Ed ho già menzionato il cibo?


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