– da Immanuel Kant, Saggio sulle malattie della mente
Stamattina mi sento più fuori-luogo del normale, più del dovuto diciamo. Percepisco che non ne avrei ragione, ma certi giorni uno si alza così, e certe sensazioni se le tiene. Così, leggendo il piccolo Saggio sulle malattie della mente di Kant, ci ho trovato tante cose interessanti. In realtà, credo che molte siano delle constatazioni anche piuttosto semplici e (con tutto il rispetto di Kant) banali. Questa qui sopra ad esempio ci dice che la società civile è marcia, perché costruita sullo sciacallaggio e l'egoismo, e chiunque sia un minimo benintenzionato non può che essere deriso o considerato un babbeo da chi accetta invece il meccanismo sociale imperante. E per Kant essere benintenzionati, e cioè disprezzare lo stato delle cose, è un segno di intelligenza. Per cui alla fine le persone intelligenti, quelle consapevoli, sono quelle critiche, che muovendosi controcorrente, privilegiando atteggiamenti di solidarietà, finiscono per rendere la propria vita un inferno. Sono dei babbei, dei coglioni.
PS: ho vinto il premio Rac-Corti indetto da Flanerì, con il racconto Dodici Dita. :)
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