1. Baba Yaga recupera il suo vecchio vestito. Avrebbe seguito una scena in cui, mentre parlava con gli ortaggi, il suo vestito pian piano si trasformava in quello nuovo. La cosa non mi piaceva perché distoglieva l'attenzione dalla scena che vedrete nella striscia successiva, la 1100, che secondo me è di importanza fondamentale per la psicologia di Baba. Non volevo che i lettori focalizzassero sul fatto che Baba stava creando un nuovo vestito fichissimo, volevo che si concentrassero sul "nuovo" atteggiamento di Baba. In poche strisce, è importante che i lettori abbiano chiaro che Baba è "leggermente diversa" rispetto alla Baba che conoscevano. Perché diversa? E' una lunga storia che andrà a finire addirittura nella prossima serie, ma intanto l'importante era percepire questo cambiamento. In Drizzit la psicologia e il modo di relazionarsi dei personaggi è prioritario rispetto ad altri aspetti del fumetto (è secondo solo all'umorismo, credo), quindi cerco di prediligerlo nell'impostazione delle strisce, e questa striscia mi creava problemi con la successiva.
2. La battuta finale si basava sul fatto che dovevano un arretrato di sei giorni a Baba, ma noi sappiamo bene che i personaggi sono partiti la mattina dello stesso giorno da casa di Kriguoff quindi non possono essere passati sei giorni, a meno che non si tratti di una discronia forzata e voluta (non so, tipo l'addestramento di Luke ne l'Impero Colpisce Ancora, o le vicende di Daenerys in Game of Thrones). Inserire discronie forzate in una striscia a fumetti sarebbe stato veramente eccessivo, è un mezzo che si basa sulla labilità di una trama che fa da legame alle gag umoristiche, già molto forzata dal mio volergli dare un'impostazione comunque narrativa. E poi non avrebbe avuto un senso, cosa che a me non piace. Avrei potuto cambiare la battuta, ma per la presenza dei punti 1 e 3 di questo elenco ho concluso che questa striscia andava eliminata.
3. Nelle prime vignette viene fornita ai lettori una spiegazione non necessaria. O meglio, non necessaria se sei un lettore attento e sveglio. Non mi piace sottovalutare l'intelligenza dei lettori, detesto quando un libro, un fumetto o un film lo fa, inserendo spiegazioni che non hanno luogo di esserci (come quando uno al telefono ripete tutto quello che dice l'altro per farlo capire al pubblico). Preferisco disseminare indizi e lasciare che -come diceva la Montessori- siano i lettori a riallacciare i fili, a fare il collegamento. C'è davvero bisogno di spiegare perché Baba stesse morendo di fame e come Brandolino l'ha salvata? Secondo me è qualcosa che i lettori possono intuire da soli. Eliminiamo questa striscia, e proseguiamo con la storia!