Mentre il Beholder si aggirava per la stanza, il paladino non poteva muoversi in alcun modo. La creatura roteava gli occhi in ogni direzione, ispezionando la camera male illuminata della locanda, alla ricerca di qualcosa che Paul non sapeva. Fluttuando volse il ciclopico occhio centrale altrove, continuando a fissare la sua vittima paralizzata con almeno tre dei suoi dieci occhi tentacolari. Ma il campo antimagia si scostò da Paul nell'istante in cui il Beholder gli volse le spalle.
Paul riuscì a ruotare lo sguardo, e i suoi occhi, spostandosi ai limiti del campo visivo, riuscirono a intravedere la sua spada, poggiata ai piedi del letto. La spada reagì vibrando. Era fuori dal campo magico anch'essa.
"Cosa si prova ad essere paralizzati, paladino? Cosa si prova a non potersi muovere, ad essere estratti dal tempo e da ogni contesto? Fermo... Immobile... Senza possibilità di cambiare la propria condizione, di migliorarla, di agire... Cosa si prova?"
Il Beholder parlava a se stesso. Paul non poteva rispondere.
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