Vedi, siamo appena al principio.
Come prima di ogni cosa. Con mille e un sogno dietro di noi e senza azione.
Non posso immaginare di conoscere altre beatitudini se non questa: divenire colui che inizia. Uno che scrive la prima parola dietro a un punto di sospensione lungo interi secoli.
Mi viene in mente, pensando a questa osservazione, che noi, come i veri primitivi, continuiamo ancora a dipingere gli uomini su sfondo d'oro. [...] E' comprensibile, per riconoscere gli uomini fu necessario isolarli. [...] Pensa alla vita stessa. Ricorda che gli uomini hanno grandi parole e i loro innumerevoli gesti sono sempre pieni di enfasi. Se solo per un istante fossero quieti e ricchi come i bei santi dei dipinti medievali, vi troveresti dietro il paesaggio che è tutt'uno con loro.
[...] E poi ci sono istanti in cui l'uomo si staglia innanzi a te dal suo splendore, chiaro e silenzioso. Sono rari momenti di festa che mai potrai dimenticare. Da quell'istante lo amerai per sempre: con le tue mani, pervase di tenerezza, ti sforzi di ripetere i contorni della sua personalità, così come l'hai riconosciuta in quell'ora.
[...] E l'arte non ha fatto altro che mostrarci il turbamento in cui spesso ci troviamo. Ci ha recato angoscia invece di calma e di silenzio. Ha dimostrato come ciascuno di noi viva su un'isola diversa; e tuttavia ogni isola non è abbastanza lontana dall'altra perché si possa stare in tranquilla solitudine. Uno può disturbare l'altro, terrorizzarlo, perseguitarlo con un giavellotto - nessuno, però, può aiutare nessuno.
[...] Quando due o tre persone si riuniscono, non si può dire che siano insieme. Sono come marionette appese a fili tenuti da mani diverse. Solo quando un'unica mano li regge, su tutti scende un sentire condiviso che li muove all'inchino o alla lotta. [...] Solo in quell'ora di comunione, nella comune tempesta, all'interno della stanza in cui si incontrano, finiscono per trovarsi. Solo quando dietro di loro c'è uno sfondo, entrano finalmente in relazione.
Sia il canto sussurrato di una lampada o la voce di una tempesta, sia il respiro della sera o il gemito del mare intorno a te, sempre veglia alle tue spalle una vasta melodia intessuta di mille voci, dove da un punto all'altro il tuo assolo trova spazio. [...]
Anche noi qui davanti siamo così. Struggenti nostalgie che dispensano benedizioni. La nostra pienezza si compie lontano, nello splendore degli sfondi. Dove è volontà e movimento. Dove si narrano storie di cui noi siamo i titoli in ombra. [...] Noi siamo là mentre qui, in primo piano, muoviamo avanti e indietro.
Ricorda le persone che hai trovato raccolte, senza che attorno a loro vi fosse un'ora condivisa. I parenti, ad esempio, che si incontrano al capezzale di morte di una persona cara. Ciascuno vive in un proprio ricordo. Dall'uno e dall'altro le loro parole scivolano via, ignorandosi reciprocamente. Disorientati in un primo momento, le loro mani non si sfiorano, finché, dietro, il dolore si fa grande. Si siedono, chinano il capo e tacciono. Frusciando passa su di loro un mormorio, come una foresta, e sono vicini come non mai.
E se non è un grave dolore a gettare su di loro un unanime silenzio, gli uomini ascoltano la potente melodia dello sfondo ciascuno più o meno intensamente. Molti ormai non l'avvertono più. Sono come alberi che hanno dimenticato di avere radici e credono che il frusciare dei rami sia la loro vita, la loro forza. Altri non hanno tempo di prestarle ascolto. Non tollerano che un'ora li circondi. Sono questi, poveri senza patria, che anno perduto il senso dell'esistenza.
- da Rainer Maria Rilke, Appunti sulla melodia delle cose, Passigli Editore
...Questo mentre viene giù così tanta pioggia da far dimenticare a tutti che esiste un sole. Bello, quand'è così. :)
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