Passando in libreria in uno di questi afosi pomeriggi d'estate, ho fatto incetta di libri da leggere. Oltre all'ultimo Daniele Luttazzi, ho acquistato il romanzo di Terry pratchett e Neil Gaiman che avevo puntato da qualche mese. Devo finire Oliwood Party di Travaglio e anche Oro Rapace di Yu Miri. Più qualche altro. Sono tutti lì sulla mia scrivania. Ogni tanto passo, ne afferro uno e leggo una ventina di pagine. Di questo passo non recupererò mai il distacco. La pila si solleverà sempre di più... sempre di più... finché non morirò schiacciato da tutto quello che non leggo.
Tralasciando incubi improbabili, in libreria ho trovato anche Sussurri della Lama del Vampiro, un'avventura a eventi per Dungeons & Dragons, ambientazione: Eberron. Si tratta di un'avventura per personaggi di 4° livello, pare che sia la seconda di una serie di tre ma a me sembra giocabilissima anche da sola. Il fatto è che: 1.I miei personaggi sono a livelli molto più alti, livelli che renderebbero l'intera avventura ingiocabile (ad esempio, ci sono inseguimenti... come far gioacre un inseguimento a personaggi che usano di già porta dimensionale e teletrasporto?); 2.Non sto giocando a Eberron.
Ma credo che la sfrutterò comunque. Sembra giocabile in al massimo quattro sessioni, se sufficientemente lunghe, e forse riesco a proporla come avventura di presentazione della nuova ambientazione, alla quale nessuno dei miei amici ha ancora giocato. Ancora di più la sfrutterò dal punto di vista del concept, perché questa avventura è scritta in modo insolito, che ricorda molto le avventure di Vampiri e del Mondo di Tenebra in generale, cioè è divisa in "scene" e anziché descrivere un dungeon da esplorare stanza per stanza, descrive la situazione iniziale e gli obiettivi da raggiungere, lasciando poi al DM e ai giocatori il compito di sviluppare la vicenda. Avevo già scoperto questo modo di scrivere avventure, ma questa avventura in particolare mi suggerisce come esso è codificato in D&D. Suppongo quindi di poterlo prendere come "esempio" per le scene delle mie avventure che vorrò sviluppare e scrivere in questo modo.
Lo so, sono dettagli da giocatore di ruolo (anzi da sviluppatore di giochi di ruolo), ma mi andava di appuntarli sul mio blog, tanto per non perderli di vista.
lunedì, luglio 30, 2007
mercoledì, luglio 11, 2007
Le notizie del G8 che nessun telegionale dà
GENOVA - Massacrata a calci e manganellate nell'inferno della scuola Diaz. Arrestata illegalmente con prove false. Trascinata via per i capelli, il volto ridotto ad una maschera di sangue. Ma Anna Nicola Doherty, cittadina inglese di 27 anni, quella notte maledetta entrando nella caserma di Bolzaneto dichiarava di "non temere per la propria incolumità fisica". Di non voler parlare con i propri familiari, con un legale, tantomeno con l'ambasciata britannica. E come lei tutti gli altri no-global stranieri, 66 delle 93 vittime del blitz poliziesco durante il G8.
Secondo i verbali ufficiali del ministero della Giustizia - redatti nel centro di prima detenzione - i ragazzi non avevano paura e non volevano parlare con nessuno. Sei anni più tardi la Procura di Genova è riuscita a dimostrare la falsità di quei documenti, e stamani chiederà che venga ascoltato in aula il perito che ha smascherato la bugia delle forze dell'ordine. I rapporti erano stati compilati in anticipo.
Per evitare rogne e differire quanto più possibile i contatti tra le persone fermati nella scuola e l'esterno, circostanza che getta ombre ancora più cupe sulla sciagurata irruzione del 21 luglio 2001. Se oggi il presidente del tribunale non dovesse accettare l'inserimento della nuova indagine nel processo per i soprusi e le violenze di Bolzaneto - 47 imputati tra funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri e della polizia penitenziaria, guardie carcerarie e medici - , i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati apriranno l'ennesimo fascicolo per falso nei confronti delle persone allora responsabili della caserma.
Ancora un falso, ancora uno scandalo per coloro che durante il vertice internazionale dovevano garantire l'ordine pubblico. La perizia calligrafica dimostra che nel centro di prima detenzione furono preparati due modelli precompilati. In entrambi era scritto in anticipo che il detenuto sosteneva di "non" appartenere ad alcun clan criminale, ma soprattutto che "non" temeva per la propria incolumità personale o fisica e che "non" voleva che del proprio stato di detenzione venisse data comunicazione al consolato o all'ambasciata del suo paese.
La cosiddetta "dichiarazione di primo ingresso" recava l'intestazione Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, e in calce il timbro del magistrato Alfonso Sabella, allora capo del servizio ispettivo del Dap (la sua posizione è stata archiviata nel gennaio scorso). All'arrivo a Bolzaneto, ciascun detenuto si vedeva intestare il relativo verbale. E via, chiuso in cella, costretto a restare per ore con le mani alzate. Insultato, minacciato, ancora picchiato. Accecato con i gas lacrimogeni gettati tra le sbarre. Spogliato, deriso, con gli agenti che mimavano atti sessuali. Senza distinzione tra detenuti maschi o femmine.
Ad uno di loro, un poliziotto divaricò le dita di una mano fino a strappare letteralmente la pelle.
Ma ufficialmente, secondo i verbali, i fermati non avevano paura e preferivano non parlare con l'esterno. Il falso, certificato dal perito Laura Parodi, è oggettivamente distinguibile anche ad occhio nudo. In 49 casi è stato usato un modello pre-compilato, in 17 un altro. In questi che i pm ricordano essere atti redatti da pubblici ufficiali, ci sono poi alcuni strafalcioni grotteschi. In calce a quello di Anne Nicola Doherty c'è scritto che "il dichiarante si rifiuta di firmare".
La dichiarazione di Achim Nathrath, di Monaco di Baviera, non porta neppure la firma.
Quella di stamani è l'ultima udienza dei processi genovesi per i fatti del G8, prima della pausa estiva. Sabato è in programma l'interrogatorio dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, indagato recentemente per aver istigato il questore Francesco Colucci a testimoniare il falso.
(Repubblica. it, 9 luglio 2007)
Secondo i verbali ufficiali del ministero della Giustizia - redatti nel centro di prima detenzione - i ragazzi non avevano paura e non volevano parlare con nessuno. Sei anni più tardi la Procura di Genova è riuscita a dimostrare la falsità di quei documenti, e stamani chiederà che venga ascoltato in aula il perito che ha smascherato la bugia delle forze dell'ordine. I rapporti erano stati compilati in anticipo.
Per evitare rogne e differire quanto più possibile i contatti tra le persone fermati nella scuola e l'esterno, circostanza che getta ombre ancora più cupe sulla sciagurata irruzione del 21 luglio 2001. Se oggi il presidente del tribunale non dovesse accettare l'inserimento della nuova indagine nel processo per i soprusi e le violenze di Bolzaneto - 47 imputati tra funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri e della polizia penitenziaria, guardie carcerarie e medici - , i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati apriranno l'ennesimo fascicolo per falso nei confronti delle persone allora responsabili della caserma.
Ancora un falso, ancora uno scandalo per coloro che durante il vertice internazionale dovevano garantire l'ordine pubblico. La perizia calligrafica dimostra che nel centro di prima detenzione furono preparati due modelli precompilati. In entrambi era scritto in anticipo che il detenuto sosteneva di "non" appartenere ad alcun clan criminale, ma soprattutto che "non" temeva per la propria incolumità personale o fisica e che "non" voleva che del proprio stato di detenzione venisse data comunicazione al consolato o all'ambasciata del suo paese.
La cosiddetta "dichiarazione di primo ingresso" recava l'intestazione Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, e in calce il timbro del magistrato Alfonso Sabella, allora capo del servizio ispettivo del Dap (la sua posizione è stata archiviata nel gennaio scorso). All'arrivo a Bolzaneto, ciascun detenuto si vedeva intestare il relativo verbale. E via, chiuso in cella, costretto a restare per ore con le mani alzate. Insultato, minacciato, ancora picchiato. Accecato con i gas lacrimogeni gettati tra le sbarre. Spogliato, deriso, con gli agenti che mimavano atti sessuali. Senza distinzione tra detenuti maschi o femmine.
Ad uno di loro, un poliziotto divaricò le dita di una mano fino a strappare letteralmente la pelle.
Ma ufficialmente, secondo i verbali, i fermati non avevano paura e preferivano non parlare con l'esterno. Il falso, certificato dal perito Laura Parodi, è oggettivamente distinguibile anche ad occhio nudo. In 49 casi è stato usato un modello pre-compilato, in 17 un altro. In questi che i pm ricordano essere atti redatti da pubblici ufficiali, ci sono poi alcuni strafalcioni grotteschi. In calce a quello di Anne Nicola Doherty c'è scritto che "il dichiarante si rifiuta di firmare".
La dichiarazione di Achim Nathrath, di Monaco di Baviera, non porta neppure la firma.
Quella di stamani è l'ultima udienza dei processi genovesi per i fatti del G8, prima della pausa estiva. Sabato è in programma l'interrogatorio dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, indagato recentemente per aver istigato il questore Francesco Colucci a testimoniare il falso.
(Repubblica. it, 9 luglio 2007)
giovedì, luglio 05, 2007
Rivoluzione o crisi di nervi?
dal blog di Beppe Grillo:
- Il Csm, il consiglio superiore della magistratura, ha denunciato il Sismi per aver spiato le procure della Repubblica di Milano, Roma, Torino e Palermo, sorvegliando le iniziative di 47 magistrati italiani, con lo scopo di intimidirli e screditarli con azioni “anche traumatiche” e, inoltre, ha spiato 156 magistrati europei
- Tra i magistrati spiati alcuni erano impegnati in processi che vedevano coinvolti esponenti del centro destra
- Tra i magistrati spiati vi sono Bruti Liberati, Colombo, D’Ambrosio, Ingroia, Caselli, Bocassini, Davigo, Greco, Paciotti ...
- La denuncia è stata votata all’unanimità e nella sostanza avallata, dal presidente della Repubblica, nella sua veste di presidente del Csm
- Nella denuncia del Csm è riportato che il Sismi svolse un compito “estraneo alle sue attribuzioni e alle sue competenze” in quanto doveva “vigilare sull’integrità di uno Stato e non garantire la stabilità del governo contingente”
- Il Sismi, il servizio segreto militare italiano, dipende direttamente dal Ministro della Difesa al quale compete di stabilirne l'ordinamento, curarne l'attività sulla base delle direttive impartite dal Presidente del Consiglio
- Il Sismi ha esercitato questa attività illegale dal 2001 al 2006 durante il governo Berlusconi
- Titolare del Sismi era Nicolò Pollari, ministro della Difesa Antonio Martino e presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
delle due l’una:
- il Csm ha preso un colpo di sole
- Pollari, Martino e Berlusconi sono coinvolti nel più serio atto di eversione contro la democrazia in Italia.
- Il Csm, il consiglio superiore della magistratura, ha denunciato il Sismi per aver spiato le procure della Repubblica di Milano, Roma, Torino e Palermo, sorvegliando le iniziative di 47 magistrati italiani, con lo scopo di intimidirli e screditarli con azioni “anche traumatiche” e, inoltre, ha spiato 156 magistrati europei
- Tra i magistrati spiati alcuni erano impegnati in processi che vedevano coinvolti esponenti del centro destra
- Tra i magistrati spiati vi sono Bruti Liberati, Colombo, D’Ambrosio, Ingroia, Caselli, Bocassini, Davigo, Greco, Paciotti ...
- La denuncia è stata votata all’unanimità e nella sostanza avallata, dal presidente della Repubblica, nella sua veste di presidente del Csm
- Nella denuncia del Csm è riportato che il Sismi svolse un compito “estraneo alle sue attribuzioni e alle sue competenze” in quanto doveva “vigilare sull’integrità di uno Stato e non garantire la stabilità del governo contingente”
- Il Sismi, il servizio segreto militare italiano, dipende direttamente dal Ministro della Difesa al quale compete di stabilirne l'ordinamento, curarne l'attività sulla base delle direttive impartite dal Presidente del Consiglio
- Il Sismi ha esercitato questa attività illegale dal 2001 al 2006 durante il governo Berlusconi
- Titolare del Sismi era Nicolò Pollari, ministro della Difesa Antonio Martino e presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
delle due l’una:
- il Csm ha preso un colpo di sole
- Pollari, Martino e Berlusconi sono coinvolti nel più serio atto di eversione contro la democrazia in Italia.
martedì, luglio 03, 2007
lunedì, luglio 02, 2007
C'è di più di quel che vedi
Oggi ho visto Trasformers, un film che tenevo d'occhio da tempo. E da tempo non speravo in niente di più di un bel tripudio di effettacci speciali. Poi la regia è di quel fracassone di Michael Bay, e la cosa non mi faceva sperare in nulla di meglio.
Per fortuna qualche volta entrare al cinema con le aspettative più infelici è un bene. Il film è stato molto meglio di quello che speravo. Il che non significa che sia un capolavoro, né giustifica il voto assurdamente alto che ho trovato su imdb. E' semplicemente un bel filmaccio di effetti speciali. Ci si diverte e si trascorrono due ore iacevoli, sballottati da un'esplosione all'altra in mezzo a robottoni che si pestano. Il resto sono siparietti pseudo-comici che vogliono farci simpatizzare con la situazione del protagonista, il solito sfigato sedicenne medio-borghese alla ricerca di una ragazza. La bonazza di turno c'è, e naturalmente finisce per diventare la sua compagna di avventura. Però se non si è sedicenni sfigatelli medio-borghesi americani (ma soprattutto se non si è più sedicenni) le disavventure del protagonista lasciano piuttosto indifferenti e il primo tempo del film risulta molto banale. Poi inizia il secondo tempo, i robot iniziano a lanciarsi l'un l'altro contro i grattacieli ed è una festa per gli occhi.
Per fortuna qualche volta entrare al cinema con le aspettative più infelici è un bene. Il film è stato molto meglio di quello che speravo. Il che non significa che sia un capolavoro, né giustifica il voto assurdamente alto che ho trovato su imdb. E' semplicemente un bel filmaccio di effetti speciali. Ci si diverte e si trascorrono due ore iacevoli, sballottati da un'esplosione all'altra in mezzo a robottoni che si pestano. Il resto sono siparietti pseudo-comici che vogliono farci simpatizzare con la situazione del protagonista, il solito sfigato sedicenne medio-borghese alla ricerca di una ragazza. La bonazza di turno c'è, e naturalmente finisce per diventare la sua compagna di avventura. Però se non si è sedicenni sfigatelli medio-borghesi americani (ma soprattutto se non si è più sedicenni) le disavventure del protagonista lasciano piuttosto indifferenti e il primo tempo del film risulta molto banale. Poi inizia il secondo tempo, i robot iniziano a lanciarsi l'un l'altro contro i grattacieli ed è una festa per gli occhi.
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