Come fa la gente a tollerare il caldo? E' insopportabile. Mi inquina il cervello.
Immaginiamo un uomo primitivo, non so... l'homo erectus, che già camminava con due piedi e quindi era in grado con le sue manine di cogliere ciliegie dai rami. Un bel giorno la sua popolazione emigra fuori dall'Africa, perché lì c'erano troppi leoni e pochi cinghiali, e arrivano in Italia, nei pressi delle pianure della Tuscia. Siamo prima del neolitico, ma il clima più o meno era questo. Cioè senza gas serra ed emissioni nocive di anidride carbonica, ma comunque sempre con temperature attorno ai 30-35 gradi d'estate, e qui attorno era tutta una palude piena di zanzare. Come gli è venuto in mente di cominciare a costruire le prime casette di pietra da queste parti? Voglio dire... abbiamo avuto gli etruschi e poi anche l'impero romano, come tolleravano di trascorrere le estati grondando di sudore e divorati dagli insetti, rischiando l'insolazione ogni volta che uscivano a zappare per i campi? Nessuno di loro ha mai pensato: ma vaffanculo me ne vado in cima all'appennino? Forse lì i campi erano meno fertili e non crescevano le barbabietole, ma potevi lo stesso campare dignitosamente allevando pecore, o capre, e l'acqua fresca dei torrenti era sicuramente migliore della melma portata a valle dal "biondo" Tevere.
Credo che abbiano pensato "che mi frega d'estate giro in mutande e mi butto in acqua al mare". Perché è quello che mi risponde anche adesso il 90% della gente, quando gli chiedo come fa a tollerare l'afa già soffocante di questi giorni. E siamo ancora a Giugno. Le zanzare non sono affamate, il culmine del caldo è ancora distante, le spiagge non sono ancora piene di carne umana stesa a rosolarsi. Insomma il peggio deve ancora venire.
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