E oggi, mentre riflettevo su questa cosa, amareggiato dalla difficoltà di fotografare un passero tra i rami (ma ci sono riuscito!), mi sono ritrovato a contemplare per qualche minuto lo splendido silenzio e l'immobilità del bosco d'inverno. Avevo le mani intirizzite dal freddo, e i piedi gelati perché le scarpe affondavano spesso nella neve. Ma erano dettagli, il bosco d'inverno mi piace.
C'è silenzio, a parte il frullo di qualche passero. Gli insetti sono tutti morti, o dormono. I rami degli alberi, perlopiù spogli, disegnano quelle fantastiche trame in aria, simili a ragnatele in alcuni punti. Poi il cielo è azzurro, ma azzurro davvero, non di quel celeste slavato dal sole estivo. Ovviamente è azzurro se la giornata è bella, ma se non lo è fa lo stesso. Il grigiore delle nubi, la loro forma, l'aria di pioggia (o di neve). Il rombo del tuono lontano. E il ghiaccio sotto i piedi, che scricchiola, o la neve che decolora il paesaggio.
In questo periodo poi, gli ultimi strascichi dell'autunno colorano le macchie di rosso, giallo, verde... ho trovato bacche di un po' tutti questi colori, pendenti tra i rovi oppure sui rami sottili degli arbusti. La mia macchinetta ne ha fatto scorpacciate.
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