domenica, maggio 08, 2005
Libertà di stampa... dove?
Cominciamo con l'articolo 21 della Costituzione Italiana. Esso dice:
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. [...]
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Non credo che il "buon costume" c'entri con il fotomontaggio del papa in divisa da naziskin che è stata pubblicata, con estrema ironia e strafottenza, da Indymedia, un sito di notizie di ultra-sinistra. Anche perché era su un sito internet, e non esposto in mezzo ad una piazza. Allora avrebbero dovuto denunciare anche tutti i giornali che hanno riportato la foto, anche in prima pagina. Invece no. Chiudono e sequestrano solo il sito, violando la costituzione e operando in maniera assolutamente inutile (indymedia si è temporaneamente trasferito su un altro indirizzo e la foto circola ovunque su internet).
Di sabato invece è anche la notizia della denuncia al Manifesto, che con ironia più acuta e assai meno dissacrante aveva messo in prima pagina la foto del neo-eletto papa Ratzinger con la scritta "il pastore tedesco". La magistratura di Treviso (ma non era comunista, la magistratura?) querela il giornale per "vilipendio alla religione". Non può procedere per "diffamazione" perché avrebbe bisogno del consenso del "diffamato", che di queste cazzate, con gran classe, se ne frega.
In simultanea l'inquisizione procede a processare anche Diario, la premiata rivista diretta da Enrico Deaglio, settimanale intellettuale di sinistra che nel suo speciale mensile ha pubblicato, in copertina, la foto di una Madonna con sopra scritto: "Fecondazione eterologa? Maria disse di sì". Era chiaramente una provocazione ben congeniata, ben motivata e supportata da innumerevoli articoli di cultura all'interno che parlano della figura di Maria negli apocrifi, della posizione delle altre chiese cristiane, del referendum. Ma ecco che scatta la furia del Torquemada di governo, Luca Volonté (Udc): "Quella copertina è blasfema! La magistratura proceda!". A seguire voci scandalizzate da tutta la destra e la sinistra cattolica.
Non sono d'accordo con l'accostamento nazista di Ratzinger (meno ancora con quello che c'è scritto sul sito a riguardo... fa sembrare le mie critiche all'attuale Papa le note a margine di Rosy Bindi)... Ma sequestrare i siti per le loro opinioni è repressione della libertà di espressione. Denunciare la satira e l'ironia, le provocazioni geniali e il sarcasmo... ci porterà dritti dritti ad un regime di televisione e stampa narcotizzata, dove i giornalisti non fanno comande scomode, non punzecchiano le persone, non stimolano alla riflessione... insomma non fanno i giornalisti. Che è proprio quello di cui l'Unione Europea ci ha già accusato.
A quando il bando sulle barzellette con San Pietro? La sapete tutti quella del salamino e dello spirio santo, no? BLASFEMI!
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