mercoledì, febbraio 20, 2008

Appello per una nuova Società Civile

Questo appello è stato diffuso da Pax Christi/Mosaico di Pace, io l'ho copiato da Peacelink.
Buona lettura.

"La situazione italiana e internazionale negli ultimi mesi non fa che peggiorare. Ciascuno di noi in Italia sta cercando di proporre alternative culturali, politiche, economiche, di produzione, di partecipazione e di promozione dei diritti per tutti/e mentre il sistema politico italiano - al pari di quello di molti altri paesi - prosegue su una vecchia strada autoreferenziale e separata dalla società.

Ci sentiamo lontani da quelle scelte politiche che in questi anni hanno reso ancora più evidenti le logiche militariste e di guerra, le privatizzazioni dei beni comuni, la discriminazione e l'intolleranza verso immigrati e stranieri, la precarizzazione del lavoro. Il nostro Paese vive un declino politico economico, sociale e culturale che è frutto della palese incapacità delle classi dirigenti in ogni campo della società (la politica, l'economia, la cultura e i media) di dare risposte innovative, e centrate sul principio della solidarietà, della responsabilità, della cultura civile, alle sfide ed emergenze che viviamo. Tutto ciò che di nuovo e di solido emerge nasce da una creatività e progettualità condivisa tra i movimenti, le mille forme della protesta e della proposta, e singole persone responsabili che pure nelle istituzioni riusciamo a raggiungere, ma con crescente fatica.

A livello internazionale i rischi di guerra, a partire dall'Iran, e le conseguenze di un potere economico neoliberista fallimentare, ma pur sempre dominante, che alimenta povertà e diseguaglianze e concentrazione di potere in poche mani, stanno mettendo a rischio quelle esperienze e speranze di cambiamento che si sono fatte carico delle nuove e sistemiche emergenze ambientali e sociali, ma anche di disinnescare i prossimi conflitti e la corsa al riarmo, mosse con forza dalla società civile internazionale negli ultimi anni e che hanno generato, per la prima volta dopo decenni, nuove dinamiche politiche in alcune regioni del Sud del pianeta. Dobbiamo lavorare tutti insieme, a partire dalle persone, i piccoli gruppi, reti, comitati, iniziative locali, unire le forze subito e darci un "programma minimo" assicurando centralità alle mobilitazioni locali per i beni comuni e contro le grandi opere, la devastazione del territorio, le basi militari, nello spirito del movimento di Genova, e rilanciare le nuove forme della democrazia partecipata e deliberativa e contro ogni collateralismo o cooptazione subalterna nelle istituzioni - la proposta di una autonoma identità politica delle soggettività sociali e dei movimenti.

Non c'è bisogno di una nuova organizzazione o di un coordinamento intergruppi, ma - rispettosi dell'autonomia e dell'indipendenza delle nostre esperienze e di ciascuno - crediamo che sia cruciale cercare legami comuni per andare oltre il frammento, e costruire tra di noi modalità nuove di relazione e di rete che ci diano più forza nella nostra pressione verso le istituzioni e il sistema politico del Paese.

Rivendichiamo la nostra autonoma soggettività politica come persone e organizzazioni che si vogliono impegnare per il cambiamento. Fuori dai partiti e fuori dal sistema della rappresentanza che rappresentano comunque aspetti determinanti della formazione della volontà politica generale - si sono diffuse in questi anni forme nuove di politica dal basso che hanno dato vita a sedi e spazi di democrazia partecipata: chiediamo pari dignità tra le diverse forme della politica impegnate nella costruzione del bene comune e dell'interesse generale. Sappiamo bene anche che la politica non è altro che lo specchio della società: ed è per questo che ci sentiamo anche parimenti impegnati verso una trasformazione sociale, economica, dei comportamenti quotidiani, capace di ricostruire una politica nuova, come servizio e gratuità, come adempimento dei doveri di solidarietà e del bene comune.

Perciò vogliamo proporre l'avvio di un processo condiviso per costruire uno spazio comune dove praticare e proporre forme autentiche di democrazia, aperto a quelle organizzazioni, campagne, movimenti, ed associazioni della società civile italiana che noi crediamo siano pronte per condividere azioni e strumenti di mobilitazione ed iniziative sui temi che insieme decideremo come prioritari."

Alcuni dei firmatari della società civile: Alberto Castagnola (Formin), Alex Zanotelli (Missionario Comboniano), Alberto Zoratti (Fair), Pierluigi Sullo Gianluca Carmosino (Carta), Gianni Fazzini (Bilanci di Giustizia), Riccardo Troisi (Reorient), Gianni Minà e Loredana Macchietti (Latinoamerica e tutti i sud del mondo), Francesco de Carlo (Megachip), Patrizia Gentilini, Giovanni Malatesta, Mario Musumeci (Punto Pace del x Municipio Roma), Francesco Vignarca (Rete Disarmo), Giorgio Beretta (Coordinatore Campagna Banche Armate), Gianni Tarquini (Terre Madri), Antonella Rossi (Insieme nelle Terre di Mezzo onlus).

Per firmare la petizione e avere maggiori info: http://agirepolitico.blogspot.com/

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