Il secondo motivo è che è la prima illustrazione le cui chine (virtuali, io disegno tutto direttamente in digitale) le ho realizzate tramite Manga Studio. Si tratta di un programma che mi hanno consigliato alcuni amici illustratori e fumettisti (Vito Potenza, Marco Cosentino), e che in effetti ho trovato fantastico per quanto riguarda i pennelli (sempre virtuali) che mette a disposizione: la correzione delle incertezze, la smussatura delle pennellate, il modo in cui guida la penna su schermo è eccezionale. Purtroppo non posso dire altrettanto degli strumenti di colorazione... l'ho trovato farraginoso e terribilmente complicato. Per colorare questa illustrazione sono tornato immediatamente a Photoshop, e durante l'importazione ho avuto anche diversi problemi... ma questi ultimi probabilmente erano dovuti alla mia inesperienza.
Altri amici fumettisti (Emanuele Tonini) mi hanno consigliato di continuare così: disegno con Manga Studio, colori al Photoshop. Ma lo trovo complicato. O forse sono solo pigro. Se in futuro riuscirò a impratichirmi con il Manga Studio, gli darò un'altra possibilità. Per adesso, torno al Photoshop e pazienza se la mia mano tremolante e incerta continuerà a dare ai miei disegni quell'aria poco professionale.
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