Sembra una cosa stupida da dire, invece non lo è affatto. Non intendo dire che una cosa, se viene curata, riparata e conservata, impiega meno tempo a distruggersi. No, questo darebbe banale. Intendo "abbandonata" nel senso di "lasciata sola". Ecco forse così si capisce meglio: le cose lasciate sole, decadono più velocemente.
Stamattina stavo camminando sul ciglio di una provinciale, e mi sono imbattuto in una stazione di servizio abbandonata. La scritta ERG era accartocciata dal sole. Il blu della pensilina era scolorito e venato di rosso laddove la ruggine era emersa. I cartelli sbiaditi. L'erba che si faceva strada lungo il marciapiede.
Eppure quella stazione ha chiuso solo un anno fa, me lo ricordo. E i cartelli non sbiadiscono così velocemente, le scritte non si piegano al tempo in così poco tempo. L'erba non sale sui marciapiedi e non li spacca con tale rapidità e forza. Anche senza ridipingere il blu, anche senza strappare le erbacce, anche senza sostituire la scritta ERG, quel posto avrebbe resistito alla decadenza in modo migliore se non fosse stato abbandonato. Se la stazione non fosse stata lasciata sola.
Io ho posseduto un locale. Ho vissuto molto più tempo di un anno nella stessa casa. Ho visto trascorrere il tempo per decine di stazioni di servizio, anche trascurate. Ma niente invecchia e si ingiallisce, perde forza e si affievolisce, muore e si disgrega tanto velocemente fintanto che non viene lasciata sola.
Credo che sia un principio universale. Vale per le cose, e vale per le persone. Se le lasci sole, invecchiano, si incupiscono, si chiudono in se stesse. Abbandonate, perdono vita con incredibile celerità. Quando si staccano dal resto del mondo, il mondo si stacca da loro. Appassiscono, come le piante alle quali vengono recise le radici. Appassiscono. Ecco cosa è successo a quella vecchia stazione di servizio: è appassita.
1 commento:
Dopo "La solitudine dei numeri primi" ............ "La solitudine del GPL"
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