Ho acquistato un libro (sai che novità). Ma di questo volevo parlarne. E' un libro di strisce a fumetti, si tratta della raccolta di Inside Woody Allen di Stuart Hample. Furono pubblicate dal 1976 al 1984 su molti giornali statunitensi e il protagonista era proprio Woody Allen. Il comico mise a disposizione di Hample la sua sterminata collezione di battute, e lo autorizzò ad utilizzarle per farne delle strisce. Hample aveva chiesto di poter utilizzare Allen come protagonista di una striscia, ma non si aspettava tutta quella collaborazione. Nella raccolta, pubblicata da ISBN edizioni col titolo La Vita secondo Woody Allen, sono state inserite le 300 migliori strisce e anche molto materiale relativo alla collaborazione tra Woody e Stuart. Al di là della genialità delle battute (che suppongo molti conosceranno già) non mi ero mai accorto di come queste potessero incastrarsi così bene nella struttura di una striscia a fumetti. Nonostante ormai molti riferimenti siano obsoleti (si tratta di vignette pubblicate 30-40 anni fa!) restano ancora godibilissime e piacevoli da leggere.
Ovviamente non sto qui a parlare di questo libro per fargli pubblicità. Anche se ve lo consiglio. Lo faccio innanzitutto perché alcuni dei consigli che Woody Allen ha dato per iscritto a Stuart Hample valgono non solo per lui, e non solo per i disegnatori di strisce (categoria nella quale sono un mediocre esordiente dilettante), ma più in generale per tutti gli scrittori. C'è un punto in cui dice:
"Non aver paura di essere FUORI. Stai davanti ai tuoi lettori, non affannarti ad inseguirli. Resisti alle battute facili, prevedibili. Valori ed interessi sono solo apparentemente, e non realmente, intellettuali. Per cui le battute non devono essere commerciali." - Woody Allen
E dopo averla letta mi sono messo a pensare... davvero valori e interessi sono falsamente intellettuali? In effetti spendersi in dettagli insignificanti riguardanti un interesse specifico, non è cultura. Per vincere al milionario o al Trivial infatti, non si richiede di essere colti, solo di fare il pieno di nozioni. L'intelligenza, diceva la Montessori, si fa coltivando l'abitudine di fare i collegamenti. Certo farsi rincorrere dai lettori, nel 2011, è abbastanza facile se ti chiami Woody Allen... la gente legge Fabio Volo, Federico Moccia e Dan Brown e pensa di trovarci la filosofia. Ecco ho scritto una cosa snob. E non me ne pento.
L'altro motivo per cui ho voluto dedicare un post a questo libro, è che in una vignetta su tre ci riconosco gli stessi meccanismi mentali che animano i miei pensieri. Ovviamente, io inseguo Woody Allen come lui si aspetta che facciano i suoi lettori. Ma è estremamente "confortevole" leggere una riflessione e dire: ehi anche io ieri stavo pensando a questo. Oppure: ehi questa battuta potrebbe riferirsi anche a quello che io penso. Ti fa sentire meno alieno, meno solo.
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