sabato, ottobre 01, 2011

L'evidente e attuale pericolo rappresentato dai capitani spaziali

Stamattina apro la mia pagina di facebook e ci trovo una interessante segnalazione da parte di Neil Gaiman (della cui pagina sono fan). Si tratta del post di un blog nel quale si segnala che a un professore universitario del Wisconsin è stato imposto di rimuovere dalla porta del suo ufficio un poster di Firefly, perché il capo della polizia scolastica lo considerava diseducativo. Ne nasce una interessante riflessione sul fascismo, sulla violenza e sul senso della censura.

Il post del blog segnalato da Neil Gaiman è questo qui. Si intitola "L'evidente e attuale pericolo rappresentato dai capitani spaziali." Se conoscete un minimo l'inglese sarà facile comprenderne il testo, altrimenti proverò a tradurlo/riassumerlo qui di seguito.

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James Miller, un professore dell'Università del Wisconsin, è un fan di Firefly, la serie di fantascienza dalla vita assai breve creata da Joss Whedon. Evidentemente Lisa A. Walter, il capo della polizia scolastica, non lo è. Dopo che Miller ha affisso sulla porta del suo ufficio un poster di Firefly, Walter l'ha rimosso, percependolo come un evidente e attuale pericolo per la sicurezza pubblica. Il poster raffigurava Nathan Fillion nel ruolo di Malcolm "Mal" Reynolds e riportava una didascalia tratta dal primo episodio della serie: "Se mai ti ucciderò, sarai sveglio. Mi starai affrontando. E sarai armato." (era una risposta alla domanda di uno dei passeggeri che si chiedeva se avesse dovuto temere di essere ucciso nel sonno).
In una email del 16 settembre, Walter spiegava a Miller che "è inaccettabile aver esposto qualcosa che fa riferimento al fatto di uccidere qualcuno" e quando Miller le chiese di rispettare i "diritti espressi nel primo emendamento", Walter gli rispose che appendere un poster non era uno di quelli: "La libertà di espressione può essere limitata in seguito al ragionevole dubbio che questa causi materiale e/o sostanziale interferenza alle attività scolastiche e/o che costituisca una minaccia alla sicurezza. Abbiamo appreso dell'affissione del poster e l'abbiamo interpretato come una minaccia perché altri avrebbero potuto interpretarlo come un modo per incoraggiare azioni simili a quelle indicate su di esso. Il poster poteva indurre gli altri a temere per la propria incolumità, quindi è stato rimosso."
Per protesta alla censura, Miller ha affisso un poster arancione con l'immagine di un poliziotto che manganella un uomo a terra e la scritta "PERICOLO: FASCISMO" a grossi caratteri. "Il fascismo può causare danni contundenti e/o morte violenta" diceva poi un piccolo riquadro sotto la scritta più grande "Tenete il fascismo lontano da bambini e da animali domestici."
A questo punto secondo voi la Walter ha forse ceduto, comprendendo l'errore della sua precedente decisione, e ha restituito a Miller il poster di Firefly porgendogli le sue scuse? Neanche per scherzo. Ha rimosso anche il nuovo poster, e ha esposto le sue ragioni in un'altra email.
"Il poster è stato rimosso perché raffigurava scene di violenza e di morte. Il consiglio direttivo della sicurezza del campus si è riunito ieri e ha preso la decisione che quel poster andava rimosso. Allo stesso modo sarà rimosso qualsiasi poster il cui messaggio possa causare materiale e/o sostanziale interferenza alle attività scolastiche e/o che costituisca una minaccia alla sicurezza."
Miller è stato poi convocato per discutere "le ragioni esposte dal consiglio direttivo della sicurezza del campus" assieme ad altri. Nel frattempo la Fondazione per i Diritti delle Persone nell'Educazione ha fatto richiesta che l'amministrazione faccia un passo indietro e che si restituisca la libertà di espressione a Miller. Si fa notare che, al contrario dei poster esposti da Miller, il comportamento del capo della polizia scolastica Walter rappresenta davvero una "seria minaccia".

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Riflessioni a margine. Mi sovviene di quando chiesero a Marilyn Manson se le sue canzoni istigassero la gente alla violenza, e lui rispose: di certo non di più dell'esempio di un presidente che bombarda uno stato per il petrolio. Nel caso sopra esposto, il poster non rappresentava nessuna minaccia, mentre il comportamento della polizia scolastica sì. Altra riflessione a margine: come vedete la parola fascismo, fuori dall'Italia, non viene mai tacciata di indicare un "evento storico del passato ormai distante". Fascismo ha un significato, anche oggi, e non bisogna avere paura di usarlo. E' una parola attuale, come attuale sono gli episodi di fascismo ai quali è possibile assistere ogni giorno attorno a noi. Infine: grazie Neil Gaiman per avermi segnalato il pezzo.

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