Il mio "giovedì cinema" di ieri ha compreso Reality di Garrone e a seguire Candidato a Sorpresa di [il regista non conta].
Il film del regista di Gomorra, ambientato a Napoli e con protagonista un padre di famiglia che quasi impazzisce di fronte all'aspettativa di entrare nella casa del Grande Fratello, mi è piaciuto. Nonostante tutto. Purtroppo a me non è sembrato il filmone italiano da Oscar che molti hanno descritto nelle loro recensioni... insomma non è un nuovo Nuovo Cinema Paradiso. La regia di Garrone privilegia due tipi di procedure: il primo piano ristrettissimo, con la telecamera che per poco rischia di infilarsi in bocca a chi viene inquadrato, e i piani-sequenza lunghissimi, con i quali ama riprendere intere scene di vita quotidiana. Incastrando per due ore queste due tecniche, Garrone confeziona un film intenso ma a tratti noioso, dove a mio parere si indugia troppo su ogni scena. Bellissimo l'accompagnamento musicale, che sa donare alle immagini il senso di fiabesca inquietudine che meritano. Gli attori sono tutti molto bravi e la ricostruzione del contesto famigliare e cittadino di Napoli è perfetto. Meno convinta è la satira nei confronti del reality. Mi sarei aspettato dalla sceneggiatura maggiori suggerimenti, invece il film si sofferma su ciò che accade raccontandolo come farebbe un osservatore disincantato seduto accanto ai protagonisti, alla fine quindi è il regista stesso che mi è sembrato assistere a tutto come farebbe un Grande Fratello annoiato. Che il senso del film sia questo? Il finale lascia perplessi. Il film non si conclude, scelta tipica di molte sceneggiature italiane. A un certo punto arrivano i titoli e tu ti dici: "ah, finisce così?". Mi chiedo come mai gli sceneggiatori in Italia pensino ancora di farla franca, magari qualcuno dovrebbe dire loro che lasciare un film a metà non è "arte" ma solo un brutto modo di chiudere una pellicola. Un film del genere meritava un finale vero, una sferzata conclusiva, un po' di cattiveria in più, o comunque una vera e propria conclusione della vicenda. Invece si resta lì imbambolati, a chiedersi cosa succederà, oppure a dare la propria interpretazione all'ultima sequenza di immagini, che inaspettatamente è divenuta quella finale.
Candidato a Sopresa è invece una commedia... a sorpresa. Conoscendo il livello medio dei film interpretati da Will Ferrell (sì lo so che ha fatto pure Vero come la Finzione, ma quella è un'eccezione), mi aspettavo una specie di "Vacanze di Natale" all'americana, con battute scoreggione e facili ilarità triviali. Ebbene, in effetti questa comicità c'è. Ma non solo. Ci sono un paio di scene che vanno oltre e che sono sinceramente divertenti, e il finale regala (oltre alla solita conclusione per bene) anche un paio di chicche umoristiche intelligenti. Il film comunque non emerge dalla marea di commedie mediocri che vengono sfornate ogni anno, quindi dubito che ne sentiremo riparlare quando sarà scomparso dai cinema. Una domanda però me la sono posta: come mai nel trailer si vede uno dei due candidati sparare all'altro con una balestra, mentre nel film nella stessa scena viene usato un fucile da caccia? Mi viene da pensare che il trailer sia stato "ritoccato" per passare il visto censura. La cosa mi perplime. Lo scopo qual'era? Convincere i bambini che avrebbero potuto vedere un film del genere, per poi farli trovare davanti a scene in cui uno dei due candidati si scopa la moglie dell'altro davanti al frigorifero aperto? Certe strategie di marketing continuano a sorprendermi.
Peccato per quell'immondizia di Resident Evil: Retribution. Ve l'avrei recensito volentieri perché era proprio il genere di filmaccio che avrei gradito in seconda serata, ma la spietata dittatura del 3D mi ha impedito di andarlo a vedere (pagare 11 euro per un film del genere non mi sembrava davvero il caso). Alla prossima.
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