Se cercate sul sito Rai qualche puntata di Satyricon, scordatevela. La Rai non le ha mai messe online. Potete scaricare Vespa, Floris e anche Report, ma non Satyricon. Così, se avete perso la puntata in cui Luttazzi invitò Travaglio a parlare di Berlusconi, non la potrete mai più rivedere. Così come sarà impossibile per voi cercare di ottenere per via ufficiale l'ultima intervista di Paolo Borsellino prima di saltare in aria... O vedere in televisione i numerosi documentari sul nostro premier che vengono realizzati all'estero... anche se doppiati in italiano dalla tv svizzera!
Beh, ho deciso di aiutarvi.
Ho aggiunto qui a sinistra un piccolo banner intitolato "Chi è Silvio Berlusconi?".
Se ci cliccate sarete teletrasportati in una piccola "isola di libertà"... come tante ce ne sono ancora su internet, unico mezzo ancora veramente libero esistente. Su quest'isola troverete tutti i documenti che cercavate sul nostro attuale premier. Se non li passano in televisione un motivo ci sarà. Scopritelo.
martedì, novembre 29, 2005
martedì, novembre 22, 2005
I caduti di Nassiriya
Non sono d'accordo a trasformare in martire ogni caduto. Meno ancora a trasformarlo in eroe.
In Italia i caduti della seconda guerra mondiale sono stati tantissimi. Erano martiri? No. Erano eroi? Qualcuno.
C'è differenza tra caduto (o vittima), martire ed eroe. Tutti e tre possono essere onorati, a tutte e tre possono essere intitolate vie, piazze, viali e per tutti e tre possono essere costruiti monumenti.
Non esiste una città in Italia, credo, che non abbia in monumento ai caduti.
Tralasciando il discorso degli eroi, la differenza tra una vittima e un martire sta nel contesto della morte. Un martire è chi muore per mettere in luce un ideale che la società non riconosce o non considera. La sua morte illumina quell'ideale, e da allora si guarda quell'ideale con occhi nuovi. I martiri cristiani venivano trucidati perché credevano nel vangelo, che la società ripudiava. Allo stesso modo se un terrorista si ribella alla sua fazione e viene ucciso per questo, è un martire. Se un giudice denuncia la mafia che inquina il sistema di cui fa parte e con cui ha a che fare ogni giorno, e viene ucciso, è un martire. Se un carabiniere si ribellasse alla guerra che viene portata avanti violando la costituzione su cui ha giurato, e venisse ucciso, sarebbe un martire.
Ma un carabiniere che salta in aria mentre è in missione con il beneplacito del sistema, non è un martire... è una vittima. Lo è come lo sarebbe un pompiere che muore per il crollo di un palazzo in fiamme. O come lo sarebbe una guardia forestale che viene sbranata da un orso. O come una guardia giurata che viene uccisa da un rapinatore.
Un sindaco ha negato una via ai "Martiri di Nassiriya", l'ha intestata invece ad Arafat (premio nobel per la pace). Ha spiegato che non erano martiri ma caduti. Fossi stato in lui avrei semplicemente proposto la targa "Caduti di Nassiriya" anziché cambiare completamente l'intestazione. La sua colpa non è nelle motivazioni, ma in come ha agito in proposito, dando il via al solito caso inesistente.
In Italia i caduti della seconda guerra mondiale sono stati tantissimi. Erano martiri? No. Erano eroi? Qualcuno.
C'è differenza tra caduto (o vittima), martire ed eroe. Tutti e tre possono essere onorati, a tutte e tre possono essere intitolate vie, piazze, viali e per tutti e tre possono essere costruiti monumenti.
Non esiste una città in Italia, credo, che non abbia in monumento ai caduti.
Tralasciando il discorso degli eroi, la differenza tra una vittima e un martire sta nel contesto della morte. Un martire è chi muore per mettere in luce un ideale che la società non riconosce o non considera. La sua morte illumina quell'ideale, e da allora si guarda quell'ideale con occhi nuovi. I martiri cristiani venivano trucidati perché credevano nel vangelo, che la società ripudiava. Allo stesso modo se un terrorista si ribella alla sua fazione e viene ucciso per questo, è un martire. Se un giudice denuncia la mafia che inquina il sistema di cui fa parte e con cui ha a che fare ogni giorno, e viene ucciso, è un martire. Se un carabiniere si ribellasse alla guerra che viene portata avanti violando la costituzione su cui ha giurato, e venisse ucciso, sarebbe un martire.
Ma un carabiniere che salta in aria mentre è in missione con il beneplacito del sistema, non è un martire... è una vittima. Lo è come lo sarebbe un pompiere che muore per il crollo di un palazzo in fiamme. O come lo sarebbe una guardia forestale che viene sbranata da un orso. O come una guardia giurata che viene uccisa da un rapinatore.
Un sindaco ha negato una via ai "Martiri di Nassiriya", l'ha intestata invece ad Arafat (premio nobel per la pace). Ha spiegato che non erano martiri ma caduti. Fossi stato in lui avrei semplicemente proposto la targa "Caduti di Nassiriya" anziché cambiare completamente l'intestazione. La sua colpa non è nelle motivazioni, ma in come ha agito in proposito, dando il via al solito caso inesistente.
giovedì, novembre 17, 2005
Lord of War

Mercoledì sono stato alla prima del film Lord of War, il film di Andrew Niccol con Nicholas Cage che uscirà domani nelle sale. Alla promozione della pellicola è stata associata la campagna Controlarms, della quale sono un accanito sostenitore.
Il film è veramente molto bello e soprattutto, molto incisivo. Non sorprende che la produzione abbia fatto fatica a raccogliere i fondi, e che in USA sia stato molto osteggiato. La scena iniziale, ad esempio, tra un titolo e l'altro, mostra la storia di un proiettile, dalla sua nascita nella fabbrica al trasporto in una cassa verso un paese dell'Africa... dove sarà caricato in un fucile e finirà per spappolare il cervello a un ragazzino.
La storia è quella di Yuri Orloff, un venditore di armi privato che compra armi da chi ne ha troppe (regimi in declino, governi che ne hanno in eccedenza, territori di guerra dove sono rimaste ni magazzini e, naturalmente, dai paesi produttori) per rivenderle a chi ne fa richiesta: eserciti privati, mercenari, dittatori... Ovunque c'è un conflitto c'è guadagno. L'Africa è una miniera d'oro da questo punto di vista.
La trama non annoia eppure il film dice tutto ciò che c'è da sapere per odiare profondamente quello che tutti i giorni succede nel mondo. Armi vengono prodotte, armi vengono esportate e vendute, armi uccidono migliaia di persone mentre altre si arricchiscono sfruttando le necessità di proiettili nei paesi travolti dalle guerre senza fine.
"Le vere armi di distruzione di massa - dice Ethan Hawk, che impersona un agente dell'Interpol - non sono i missili nucleari. Quelli tendono a starsene immobili nei silos. Nove persone su dieci che vengono uccise lo sono da armi leggere."
Magari Niccol e Cage non hanno fatto ancora la foto per la petizione, ma di sicuro ci hanno messo la faccia. Il film non è antiamericano né vago... arriva dritto ad accusare chi ha le responsabilità in materia: i governi di quelle nazioni che producono ed esportano tonnellate di morte. Le stesse che che fanno parte dell'ONU. L'Italia è la seconda esportatrice e la quarta produttrice di armi. La nostra 185/90, nonostante i continui smantellamenti subiti in questi quindici anni, resta una delle leggi migliori nel mondo per quel che riguarda il controllo del commercio delle armi, ma è aggirabile ed offre grosse libertà alle esportazioni di armi leggere.
"E' tutto legale!" Spiega Cage alla moglie, quando lei scopre che vende armi.
"Forse è legale. Ma è sbagliato." Le risponde lei.
E grazie all'aiuto del "più grosso esportatore di armi al mondo", anche quando Yuri viene arrestato, torna velocemente in libertà. "Un male necessario" si definisce. E al poliziotto che lo aveva beccato, una promozione.
sabato, novembre 12, 2005
Moderatore

Da qualche giorno ho avuto l'incarico di gestire il sito di Extreme Fantasy e di svolgere le funzioni di moderatore per il relativo forum. E' un incarico che svolgo con tranquillità e gioia. Nel frattempo... avete comprato Nephandum?
martedì, novembre 01, 2005
Lucca Comics & Games 2005

Sabato e Domenica sono stato a Lucca per visitare la città (che non avevo mai visto) e la mostra dei fumetti più importante d'Italia, Lucca Comics & Games 2005. Assieme a Paola, Federico, Alessandra e Anna ci siamo infilati nella bolgia infernale della fiera: un'esposizione densa non solo di eventi ma anche (e soprattutto) di stand e di visitatori.
Durante la mostra la 25edition ha presentato Nephandum, un manuale-accessorio per D&D al quale ho collaborato anche io (http://www.extremefantasy.it). Ho conosciuto di persona gli autori del manuale e anche alcuni ragazzi del forum della casa editrice.

A Lucca Games c'erano tornei di giochi di carte, di giochi di ruolo, di wargames... e c'erano autori e disegnatori disposti a firmare le loro opere o discutere del più e del meno. Sul palco i gruppi cantavano canzoni di cartoni animati, mentre i visitatori sfoggiavano i costumi dei loro eroi preferiti (o semplicemente giravano vestiti come il loro personaggio di Dungeons & Dragons). Ho comperato Eberron, l'ultima ambientazione per D&D, e diversi DVD a buon prezzo.

Abbiamo anche visitato la cittadina. Non avevo mai visto Lucca ma è veramente uno splendore, e non solo per le chiese, ma anche semplicemente per la concezione del centro storico, circondato da mura e ancora saturo dell'atmosfera medievaleggiante di un tempo.
Peccato per le pizze surgelate vendute al doppio del prezzo di quelle fresche, ma credo che sia un problema comune a tutte le città turistiche, da Roma in sù.
Appena tornato ho anche aggiornato il mio sito (http://www.pauldeggan.it), ma credo che il prossimo anno tornerò a Lucca solo se avrò una motivazione buona almeno come quella di quest'anno.
venerdì, ottobre 28, 2005
Controlliamo le Armi

Ieri pomeriggio, assieme a Francesco, Ilaria, Lorena e Amaniele, sono stato ad una conferenza tenuta a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, sul tema del Controllo delle Armi. Il Clan del gruppo Scout di Bracciano ha sostenuto Controlarms partecipando a diverse inziative, tra le quali una raccolta firme a Bracciano e una presso l'ultima Marcia della Pace.
Sono intervenuti Padre Alex Zanotelli, Dino Barbato di Amnesty e Riccardo Troisi di Controlarms; in più era presente un esponente della giunta provinciale in assenza del presidente Gasbarra, che dopo aver rifiutato (per motivi tecnici, pare) la diponibilità per una mostra di foto su e contro la guerra, non si è presentato a dare spiegazioni.
Alex Zanotelli in mattinata era stato presente alla sentenza di condanna di Turi Vaccaro, un pacifista nonviolento che il 10 Agosto scorso, durante l'anniversario del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare, si era infilato in una base Nato e con un martelletto comprato ad Assisi aveva sabotato il sistema computerizzato di due caccia bombardieri, rendendoli inutilizzabili e causando danni per 5 milioni di euro. Turi era stato appena condannato a 6 mesi di prigione (probabilmente 18 vista la sua non possibilità di pagare 750 mila euro di sanzione addizionale). L'accusa aveva chiesto due milioni di euro di danni, la difesa l'assoluzione, in quanto "atto di legittima difesa contro l'illegalità delle armi nucleari".
Alex Zanotelli ha dipinto la situazione delle armi in maniera allarmante. L'industria delle armi Italiana ha fatturato +16% quest'anno, ed i dati sono in riferimento solo al mercato delle armi pesanti, perché dopo "l'alleggerimento" della legge 185 non è più obbligatorio riferire al ministero della vendita delle armi leggere. Riguardo queste ultime l'italia è al 1° posto in europa per le esportazioni.
In italia la spesa pro-capite in armi è di 470 euro all'anno (quella per la sanità 520 euro). Di fronte a certe cifre Zanotelli ha ribadito il suo disagio per il tremendo vuoto e per il silenzio dell'opinione pubblica, nonché, in quanto uomo di fede, anche per il mancato intervento della Chiesa su certi temi: "Dio ha impiegato 4.200 milioni di anni a creare questo mondo, con le armi attualmente esistenti l'uomo potrebbe distruggerlo in un pomeriggio. Se non è peccato questo!"
L'intervento di Dino Barbato è stato altrettanto allarmante. Il principale produttore di armi in Italia è ancora lo Stato, e la situazione sembra volersi aggravare ulteriormente. La politica attuale, di qualsiasi parte, è assolutamente omertosa nei confronti del mercato delle armi, e anzi è al varo un disegno di legge (presentato dalla Lega) che prevede l'uso di armi come legittima difesa non solo in caso di aggressione personale ma anche in caso di violazione di domicilio e tentato furto.
La motivazione più spesso addotta è che il commercio di armi è un mercato florido, che porta ricchezza e innovazione. Questo nonostante si tratti di strumenti di morte. Dice Barbato: con la stessa motivazione lo Stato potrebbe legalizzare la produzione di droghe pesanti, il mercato è ancora più florido e forse sono anche meno mortali.
Nonostante ciò, i sindacati a livello locale (soprattutto nelle zone dove le fabbriche di armi sono presenti in maniera rilevante) appoggiano quest'industria, spesso in contraddizione con se stessi a livello nazionale. Così, quando tutti gli economisti concordano che 25 miliardi di dollari risolverebbero una volta per tutte la crisi sanitaria mondiale, vengono spesi ogni anno 1.000 miliardi per comprare armi.
La legge 185 nonostante tutto è una buona legge, ma viene violata continuamente e non dai cittadini, ma dallo stato stesso, che attraverso accordi internazionali ne aggira i vincoli e può così investire nella ricerca e nella produzione di nuove armi (ad esempio l'accordo con Israele, votato da una grossa maggioranza in parlamento, nonostante Israele sia un paese dove i diritti umani vengono violati continuamente).
A Roma, la Simel di Colleferro produce Cluster-bombs, un nuovo tipo di arma che va a sostituire le mine antiuomo, rese illegali anche grazie alla campagna promossa da Amnesty qualche anno fa.
Moltissimi enti a livello locale aderiscono ad iniziative come Controlarms, ma quando si sale di livello la delusione è grande. Attraverso la foto-petizione, Controlarms chiede all'Italia di modificare la 185 in modo da comprendere le armi leggere e di finanziare la riconversione delle fabbriche di armi. La legge 185/90 è già una buona legge e lo sforzo sarebbe minimo. Ad esempio la legge prevede già la riconversione delle fabbriche di armi, ma non ci sono mai stati i finanziamenti. La riconversione è già avvenuta con successo per le fabbriche che producevano mine negli anni '80, le quali oggi producono autobus elettrici che fanno parte di un mercato in crescita.
Ma al momento di raccogliere le adesioni solo 101 parlamentari, tra tutta la camera e il senato, hanno firmato la sottoscrizione. Ci sono state adesioni-sorpresa da parte di parlamentari Leghisti e di AN, ma molte meno adesioni di quello che ci si aspettava da parte della sinistra.
Da notare che in Finanziaria sono stati programmati finanziamenti ancora maggiori per le spese militari, che l'80% dell'8 per mille donato allo stato viene utilizzato per finanziare la guerra, che si taglia la spesa sociale (di qualsiasi spesa sociale si tratti).
La Provincia di Roma si è impegnata a promuovere la campagna Controlarms con iniziative di grande richiamo. Nel frattempo i siti di riferimento sono:
http://www.disarmo.org/
http://www.controlarms.it/
http://www.controlarms.org/
...e naturalmente il Blog del nostro Clan! ;-)
www.clanantares.blogspot.com
giovedì, ottobre 20, 2005
E adesso paga!!!
Caso "Satyricon", chiesti da Berlusconi 20 mld di risarcimentoper aver "devastato l'immagine di politico e di imprenditore"
Luttazzi e Travaglio assolti "Berlusconi non fu diffamato"
Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali
di ALESSANDRA LONGO
ROMA - Condannato. Silvio Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di 20 miliardi di lire a quel diavolo di Marco Travaglio, colpevole, in associazione a delinquere con Daniele Luttazzi, di aver "letteralmente devastato - si legge nella querela - la sua immagine di politico e di imprenditore".
Ma il giudice ha deciso diversamente e ha condannato il capo del governo a pagare le spese legali nell'ordine di centomila euro. Ne dà notizia lo stesso Travaglio, molto sollevato all'idea di non dover versare a rate, per il resto dei suoi giorni, la cifra richiesta dagli avvocati del Cavaliere.
Era il 14 marzo del 2001, un mercoledì sera. Su Raidue andava in onda Satyricon. Luttazzi chiama Travaglio a parlare del suo libro, "L'odore dei soldi", scritto a quattro mani con Elio Veltri. Storia non autorizzata sulle origini delle fortune economiche di Berlusconi, sui segreti meccanismi finanziari che portarono alla nascita della Fininvest, sullo strano arrivo, ad Arcore, dello stalliere mafioso Vittorio Mangano. Minuti televisivi senza filtro. Luttazzi chiede, Travaglio risponde, con documenti e atti che ha usato per scrivere. Da dove ha preso Berlusconi i miliardi per cominciare? Perché ha ospitato un boss, poi condannato a due ergastoli, a casa sua? Perché la Rai ha sempre scansato l'ultima intervista di Paolo Borsellino, acquisita da chi indaga sulle stragi di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi? Intervista nella quale, spiega Travaglio, il magistrato parla dell'interesse della procura di Palermo per Berlusconi, Dell'Utri e Mangano?
"Ignobile attacco al capo dell'opposizione, libercolo diffamatorio": Berlusconi s'infuria, querela, fa querelare. Partono dieci cause che sarebbero in realtà cinque raddoppiate, una per la trasmissione e una per il libro, moltiplicate appunto per cinque. Querelano anche Giulio Tremonti, citato perché la sua legge avrebbe garantito 243 miliardi di sgravi a Mediaset, e Forza Italia, partito offeso del leader offeso. In tutto le richieste di risarcimento ammontano a 150 miliardi di vecchie lire.
Pochi giorni fa, in sordina, la decisione del giudice, a breve la motivazione della sentenza. Travaglio si dice "contento, molto contento": "Nel mio libro non dicevo niente di nuovo, mi sono limitato a riordinare documenti. Non abbiamo danneggiato nessuno perché non abbiamo mentito. Le querele sono partite solo per spaventarci. Io ho scritto acqua fresca rispetto a quel che si legge nella sentenza Dell'Utri dell'anno scorso. Berlusconi è stato condannato in sede civile, dovrà pagare le spese legali. E' un passaggio importante. Con questa, ho vinto tre cause su dieci. Me ne rimangono altre sette...".
(Repubblica.it, 20 ottobre 2005)
Luttazzi e Travaglio assolti "Berlusconi non fu diffamato"
Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali
di ALESSANDRA LONGO
ROMA - Condannato. Silvio Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di 20 miliardi di lire a quel diavolo di Marco Travaglio, colpevole, in associazione a delinquere con Daniele Luttazzi, di aver "letteralmente devastato - si legge nella querela - la sua immagine di politico e di imprenditore".
Ma il giudice ha deciso diversamente e ha condannato il capo del governo a pagare le spese legali nell'ordine di centomila euro. Ne dà notizia lo stesso Travaglio, molto sollevato all'idea di non dover versare a rate, per il resto dei suoi giorni, la cifra richiesta dagli avvocati del Cavaliere.
Era il 14 marzo del 2001, un mercoledì sera. Su Raidue andava in onda Satyricon. Luttazzi chiama Travaglio a parlare del suo libro, "L'odore dei soldi", scritto a quattro mani con Elio Veltri. Storia non autorizzata sulle origini delle fortune economiche di Berlusconi, sui segreti meccanismi finanziari che portarono alla nascita della Fininvest, sullo strano arrivo, ad Arcore, dello stalliere mafioso Vittorio Mangano. Minuti televisivi senza filtro. Luttazzi chiede, Travaglio risponde, con documenti e atti che ha usato per scrivere. Da dove ha preso Berlusconi i miliardi per cominciare? Perché ha ospitato un boss, poi condannato a due ergastoli, a casa sua? Perché la Rai ha sempre scansato l'ultima intervista di Paolo Borsellino, acquisita da chi indaga sulle stragi di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi? Intervista nella quale, spiega Travaglio, il magistrato parla dell'interesse della procura di Palermo per Berlusconi, Dell'Utri e Mangano?
"Ignobile attacco al capo dell'opposizione, libercolo diffamatorio": Berlusconi s'infuria, querela, fa querelare. Partono dieci cause che sarebbero in realtà cinque raddoppiate, una per la trasmissione e una per il libro, moltiplicate appunto per cinque. Querelano anche Giulio Tremonti, citato perché la sua legge avrebbe garantito 243 miliardi di sgravi a Mediaset, e Forza Italia, partito offeso del leader offeso. In tutto le richieste di risarcimento ammontano a 150 miliardi di vecchie lire.
Pochi giorni fa, in sordina, la decisione del giudice, a breve la motivazione della sentenza. Travaglio si dice "contento, molto contento": "Nel mio libro non dicevo niente di nuovo, mi sono limitato a riordinare documenti. Non abbiamo danneggiato nessuno perché non abbiamo mentito. Le querele sono partite solo per spaventarci. Io ho scritto acqua fresca rispetto a quel che si legge nella sentenza Dell'Utri dell'anno scorso. Berlusconi è stato condannato in sede civile, dovrà pagare le spese legali. E' un passaggio importante. Con questa, ho vinto tre cause su dieci. Me ne rimangono altre sette...".
(Repubblica.it, 20 ottobre 2005)
mercoledì, ottobre 05, 2005
La Fabbrica di Cioccolato

Anche questo film meritava di avere un post nel mio Blog. Non ho visto il film con Billy Wilder e ho letto il racconto quando ero alle media, ma credo che il film abbia valore in sé, dimostrando sia il talento -altamente visionario- del regista sia le capacità camaleontiche di Johnny Depp. Nonostante Tim Burton ogni tanto sforni film non all'altezza del suo talento, questa volta quello che ne è uscito è un vero gioiello. Spassosissime le canzoncine degli Oompa Loompa (e soprattutto le coreografie durante i loro numeri musicali).
mercoledì, settembre 28, 2005
Sito del Clan Antares
Mi sembrava giusto annunciare anche sul mio Blog che è ufficialmente online il sito del Clan Antares, Gruppo scout AGESCI di Bracciano. Si tratta di un blog che sarà aggiornato con tutto quello che i ragazzi del clan faranno o avranno intenzione di metterci. Lo potete trovare a questo indirizzo: http://clanantares.blogspot.com e ogni commento sarà graditissimo.
Aggiungerò presto un link permanente, per ora visitate e divertitevi!
Aggiungerò presto un link permanente, per ora visitate e divertitevi!
giovedì, settembre 22, 2005
Il Castello Errante di Howl

Questo film meritava di essere nominato nel mio Blog.
Il migliore tra quelli che ho visto di Miyazaki (meglio anche de La Principessa Mononoke). Peccato per il finale un po' troppo sbrigativo, ma è una leggerezza insignificante, si tratta di un vero capolavoro.
martedì, settembre 20, 2005
Cioccolato amaro

"Novantasette milioni di dollari. E' la cifra che cinque multinazionali dovranno sborsare per aver danneggiato in modo irreversibile 150 lavoratori nicaraguesi sottoposti agli effetti nocivi dei pesticidi usati nelle piantagioni delle banane (se l'aeroplano lo fai passare mentre le persone lavorano risparmi tempo e denaro ndBigio). Si tratta di Dole Food Company, Standard Fruit Company, Dow Chemical, Occidental Chemical corporation e Shell. Dai documenti interni delle compagnie è risultato inoltre che le sostanze impiegate (Nemagon e Fumazone) erano vietate dalla legge statunitense ma che le aziende hanno continuato a utilizzarle nonostante fossero consapevoli dei rischi. Pesanti accuse sono cadute anche sulla Nestlé, citata a giudizio negli USA con altre due compagnie, Archer Daniels Midland e Cargill, per traffico di minori, sfruttamento e lavoro forzato (ne abbiamo fatti di passi avanti rispetto al medioevo, eh? NdBigio). Secondo l'accusa Nestlé e le altre compagnie non potevano non sapere che le coltivazioni di cacao da loro usate schiavizzassero i bambini, specie dopo i ripetuti allarmi lanciati anni fa. La parte lesa è un gruppo di bambini del Mali rappresentativo dei migliaia di minori che dal 1996 al 2000 sono stati maltrattati e costretti a lavorare in condizioni disumane senza essere pagati." - Da Atlante, Il Riformista di Lunedì 19 Settembre
Di recente la giunta Marrazzo della Regione Lazio ha proposto un "codice etico" al quale dovrebbero aderire tutte le imprese del Lazio che delocalizzano lavoro all'estero. Fortemente critica tutta la destra, il centro e pure la finta sinistra. Il codice etico prevederebbe che non si possano sfruttare minori e che siano garantiti anche all'estero i diritti dei lavoratori. Il presidente della Confindustria del Lazio ha così ribattuto: "No ai moralismi, per noi conta il profitto." Il sunto è che secondo questo tipo le imprese non devono essere etiche, devono essere legali. Se non vengono fatte delle leggi adeguate, che colpa ne hanno le imprese? Quindi ad esempio se in Indonesia la legge non tutela i bambini, che me ne frega a me di farli lavorare 18 ore al giorno e sottopagarli? E' legale!
La soluzione sarebbe allora approvare leggi a livello regionale che lo impediscano, ma questo minerebbe alla "competitività" delle nostre imprese (non sfruttare i poveracci costa!) e quindi non se ne farà nulla.
lunedì, settembre 19, 2005
Paul e Leettel Evilvase
La febbre restò nel suo corpo per quindici giorni. La chiamavano il Male delle Nebbie, e la maggior parte degli avventurieri che attraversavano il Bosco finivano per ammalarsi.
Paul si sentiva debole, aveva sudori freddi e frequenti sogni lo accompagnavano durante l'incerto sonno. Una notte, durante il sonno, tornò ai tempi degli addestramenti nel tempio di Tyr, quando era ancora un giovane allievo e la sollevare la spada era un'enorme fatica. Gli apparve in sogno Leettel Evilvase, la maestra elfa che gli aveva insegnato a comprendere le antiche scritture e i versi dei saggi di Faerun. Leettel era morta. Era accaduto molto tempo dopo, Paul era già stato investito da diversi anni. Leettel si trovava nel cortile del tempio e stava leggendo alcune delle profezie di Alaundo agli allievi, quando d'improvviso cadde a terra. E non si rialzò mai più.
I sacerdoti del tempio parlarono per molti giorni di una maledizione, altri di sangue avvelenato e addirittura di una cospirazione. Paul invece ebbe l'ennesima conferma che gli dei non potevano assolutamente intervenire presso il Piano Materiale. Perché se avessero potuto, se le loro opere miracolose fossero realtà, se avessero il potere di sollevare i mari, dispensare morte e dirigere i venti, allora sarebbe giusto non solo ringraziarli se la sventura ci evita, ma anche maledirli quando essa ci coglie.
Invece i miracoli, quelli veri, sono quelli operati dai credenti grazie alla fede, cioè le opere. Tyr non compiva miracoli, si aspettava invece che i suoi paladini fossero il miracolo. Forse era questo l'ultimo insegnamento che aveva ricevuto da Leettel.
Si svegliò rompendo il sogno e nel buio raggiunse e strinse la l'elsa della sua spada.
La pioggia non gli avrebbe impedito, l'indomani, di ripartire.
martedì, settembre 13, 2005
Marcia della Pace

Domenica io e il clan del mio gruppo scout abbiamo partecipato alla Marcia della Pace come volontari per Controlarms. E' stato veramente un piacere notare che erano presenti numerosi gruppi scout AGESCI, alla faccia di chi dice (il sindaco di Assisi, ad esempio, di AN) che la marcia è "politicizzata". Yep!
martedì, settembre 06, 2005
Il pericolo
Il pericolo è di assistere ancora una volta alla supplenza del potere politico da parte di altri poteri presenti nel Paese: la stampa, la magistratura, poteri economico-finanziari ben identificati e , dulcis in fundo, comici aspiranti a maîtres à penser - Roberto Castelli, Ministro della Giustizia
Questa dichiarazione, rilasciata dal nostro ministro-ossimoro per eccellenza (cittadino padano e politico italiano, cattolico e celtico, contro i giudici e ministro della giustizia) mi preoccupa seriamente. Il fatto che il "potere politico" sia sottoposto alla magistratura è un pericolo??? E da quando? Il pericolo semmai è il contrario, e cioè che il potere politico assoggetti quello giudiziario, trasformando la democrazia in regime! Finché la legge sarà uguale per tutti (politici e cittadini) e finché i politici finiranno in carcere per le loro mascalzonate tanto quanto i cittadini, allora sì che si potrà dire di essere in un paese democratico.
Che i poteri economico-finanziari beni identificati guidino la politica quello è certo un pericolo. Uno di questi, ben identificato con nome e cognome, è il premier: Silvio Berlusconi. E' il suo premier, ed è anche l'uomo più ricco d'Italia. Sono contento che Castelli riconosca il pericolo, ma allora perché è nella coalizione con lui?
Che la stampa o i comici possano ridurre la politica a supplenza è una gran vaccata. La stampa in Italia non è libera visto che le televisioni ed i giornali sono tutti controllati da poteri economici e politici più o meno evidenti (siamo al 72° per libertà di stampa, ce lo siamo dimenticato?). In Italia c'è omertà di stampa, sottomissione, altro che pericolo. Gli unici che dicono le cose come stanno, visto che i giornalisti non possono o non vogliono, sono i comici! Rendetevi conto di dove siamo finiti.
E infine, il "potere" appartiene al POPOLO come sancisce la costituzione. Non ai politici. Il popolo lo esercita nelle forme sancite dalla legge, e quindi ci sarà democrazia non ci sarà pericolo. Non esiste il "potere politico", esiste la politica.
Questa dichiarazione, rilasciata dal nostro ministro-ossimoro per eccellenza (cittadino padano e politico italiano, cattolico e celtico, contro i giudici e ministro della giustizia) mi preoccupa seriamente. Il fatto che il "potere politico" sia sottoposto alla magistratura è un pericolo??? E da quando? Il pericolo semmai è il contrario, e cioè che il potere politico assoggetti quello giudiziario, trasformando la democrazia in regime! Finché la legge sarà uguale per tutti (politici e cittadini) e finché i politici finiranno in carcere per le loro mascalzonate tanto quanto i cittadini, allora sì che si potrà dire di essere in un paese democratico.
Che i poteri economico-finanziari beni identificati guidino la politica quello è certo un pericolo. Uno di questi, ben identificato con nome e cognome, è il premier: Silvio Berlusconi. E' il suo premier, ed è anche l'uomo più ricco d'Italia. Sono contento che Castelli riconosca il pericolo, ma allora perché è nella coalizione con lui?
Che la stampa o i comici possano ridurre la politica a supplenza è una gran vaccata. La stampa in Italia non è libera visto che le televisioni ed i giornali sono tutti controllati da poteri economici e politici più o meno evidenti (siamo al 72° per libertà di stampa, ce lo siamo dimenticato?). In Italia c'è omertà di stampa, sottomissione, altro che pericolo. Gli unici che dicono le cose come stanno, visto che i giornalisti non possono o non vogliono, sono i comici! Rendetevi conto di dove siamo finiti.
E infine, il "potere" appartiene al POPOLO come sancisce la costituzione. Non ai politici. Il popolo lo esercita nelle forme sancite dalla legge, e quindi ci sarà democrazia non ci sarà pericolo. Non esiste il "potere politico", esiste la politica.
sabato, settembre 03, 2005
Guida Galattica per Autostoppisti
Volevo segnalarvi questo film. L'ho visto la settimana scorsa e ne sono rimasto entusiasta, La distribuzione è stata crudelissima (in tutta Roma è stato proiettato in un solo cinema) ma sicuramente lo troverete fra qualche mese in DVD. Humour inglese e fantascienza non potevano miscelarsi meglio. Divertente, demenziale, a tratti esilarante, eppure intelligente fino all'ultimo. Consigliato.
domenica, agosto 28, 2005
Foto del Campo

Ho pensato che queste cinque foto meritassero di essere viste un po' da tutti. Ma era veramente un peccato ridurne la risoluzione, perciò le ho caricate sul server in modo che possiate scaricarle cliccando sui cinque link qui di seguito. Fatelo ora perché i link non resteranno attivi per molto tempo (le foto occupano spazio prezioso!).
Hannibal Mortadella
Pigreco all'opera
La Regina Elisabetta II
Amaniello e gli altri
Sherlock e la giornalista
sabato, agosto 27, 2005
giovedì, agosto 04, 2005
Pronto per il Campo
Sabato 6 Agosto partirò per il Campo di Gruppo Scout. La levataccia sarà di proporzioni epiche: treno alle 6.58 di mattina da Bracciano, seguirà viaggio in treno fino a Firenze e poi inizieremo la Route che ci avvicinerà, ogni giono un po' di più, a Le Valli, il posto dove saranno accampati il Reparto e dove il Branco comincerà le sue vacanze.
Il Blog non sarà aggiornato finché non tornerò. Naturalmente al ritorno avrò un sacco di foto da uploadare e forse aprirò un sito apposito.
Buone vacanze a tutti!
Il Blog non sarà aggiornato finché non tornerò. Naturalmente al ritorno avrò un sacco di foto da uploadare e forse aprirò un sito apposito.
Buone vacanze a tutti!
sabato, luglio 30, 2005
Politica? Quale politica?
Qualche giorno fa sono state rifinanziate le "missioni di pace" in Iraq. Quelle che si fanno con i mitra ed i mezzi blindati, chiaramente, che avevate capito? Berlusconi ha detto "resteremo in Iraq". Pensavo lui stesse ad Arcore questo fine settimana. Tra le altre idiozie si è vantato del suo pollice verde ("ho 800 cactus diversi nel io parco") ed ha concluso che "ha sconfitto il cancro e la calvizie: adesso tocca a Prodi". Poi è stata la sagra della sparata libera: il crollo dell'economia è colpa dell'euro (ormai a questa non ci crede neppure più mia nonna); l'Italia è ricca perché abbiamo tutti il televisore, il cellulare e la lavatrice; la sinistra è pessimista stiamo tutti bene.
Questo è l'articolo del Corriere della Sera, se volete leggerlo.
La riforma della legge elettorale preannunciata da Berlusoni merita una menzione a parte. A parte il principio su cui si basa che è completamente aberrante (in pratica gli spazi pubblicitari saranno proporzionati al successo elettorale di un partito alle precedenti elezioni, salvo una frazione che sarà spartita ugualmente per tutti)... La cosa migliore da fare è lasciarvela descrivere da Berlusoni stesso. In un qualsiasi paese civile questi sarebbero considerati i deliri di un pazzo paranoico, ma qui siamo in Italia...
«Metteremo difensori del voto in ogni seggio. Saranno veri esperti», ha spiegato Berlusconi, «come avvocati, notai, commercialisti che contrasteranno i professionisti della sinistra che sono in grado di aggiustare con un tratto di penna le cifre». Sembra scritto da Charlie Chaplin, invece era nero su bianco sul Corriere della Sera.
Prodi invece è partito per la campagna elettorale su un bel Tir arancione. A ottobre ci saranno le primarie, per dicidere che è "il più mejo" della coalizione. Il Tir è arancione per non confondere le idee agli elettori, che potrebbero pensare che Prodi è di sinistra. Suppongo a questo punto che Bertinotti stia facendo propaganda dentro una cinquecento rossa. Il punto è che tutti sanno quello che pensa Bertinotti, non c'è bisogno di andare in piazza ad ascoltarlo. Invece Prodi ha bisogno di dirlo: "Se vinco io ritireremo le truppe dall'Iraq!". Immagino la reazione degli elettori: "Ehi! Hai sentito? Ha detto che ritirerà le truppe! Pensavo fosse uno di destra, tipo D'Alema o Rutelli." Ha ribadito pure che lui è di sinistra ma cattolico, un accostamento che ormai fa scalpore, visto che i presunti cattolici ormai sono forcaioli, capitalisti e guerrafondai.
Follini infatti ha commentato: «Spiace che Prodi invochi oggi il ritiro delle truppe dall'Iraq: non è un argomento giusto e non mi pare nemmeno il giorno giusto». Non è un argomento giusto? Eh, già! Non va bene parlare di ritiro delle truppe quando si è in mezzo ai casini causati dall'invio delle truppe, è meglio toccare altri argomenti, tipo i cactus del proprio giardino.
Prodi ha citato anche De Gasperi. Citare De Gasperi ormai è da reazionari.
venerdì, luglio 29, 2005
La Terra dei Morti Viventi
Ieri sera sono andato al cinema a vedere l'ultimo film di George A. Romero, ovvero il quarto della sua serie di fortunati horror con protagonisti i morti viventi. Quest'ultimo si intitola La Terra dei Morti Viventi.

Il film ha una palese connotazione politica anti-capitalista. I cattivi non sembrano mai essere gli zombie, bensì gli ipocriti e cinici superpotenti della città, con le loro ricchezze e le loro mode, del tutto indifferenti nei confronti dei poveracci che si ammassano attorno ai loro ricchi palazzi, in moderne favelas protette da fiumi che impediscono ai morti viventi di raggiungere i vivi. Ma gli zombie si organizzano, imparano a coalizzarsi, a provare pietà e a vendicarsi, e così, mentre si assiste alla loro cruenta rivoluzione, non si può provare che simpatia nel vederli sbranare signore in abiti costosi sopra poltrone zebrate da 5.000 dollari. E le frasi pronunciate dal magnate-capo, signore dei quartieri più lussuosi e ricchi, somigliano terribilmente alle cazzate che spara George Bush nelle sue conferenze, quando parla di non-diritti degli immigrati e di polso duro contro i terroristi.
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