mercoledì, agosto 31, 2011

Drizzit 110

Mi piace ricorrere al meta-fumetto, di tanto in tanto. Mi ricorda che quella di Drizzit è solo una storia a fumetti, e che quindi ha una dimensione e dei confini ben precisi, umoristici, poco pretenziosi, esagerati per certi versi e volutamente incoerenti per altri. Non voglio che la storia di Drizzit sia considerata una specie di racconto epico a puntate. Le sue avventure dovrebbero avere più il sapore di uno spettacolino fantasy con tanti effetti speciali.

Striscia precedente; Striscia successivaLeggi Drizzit dall'inizio

4 commenti:

Surio ha detto...

Ultimamente è una moda il meta-fumetto mi riferisco all'ultimo John Doe.

Ps: letti tutti in una sera e mezza. Geniali :-)

Bigio ha detto...

Eheh grazie Surio. Non so se il metafumetto adesso sia di moda, in realtà credo che lo fosse molto di più negli anni '70-'80, comunque come ho scritto è uno strumento molto utilizzato per "ricalibrare" i toni di una storia. Vedi tutte le volte che Ortolani compare in Rat-Man, oppure per fare un esempio che esula dal contesto, ogni volta che in una sitcom il protagonista guarda verso la telecamera. Come ho scritto, non voglio che Drizzit assuma i toni di un Signore degli Anelli a strisce, e quando le situazioni si fanno molto "epiche" il rischio è che lo spettatore prenda sul serio la cosa (del tipo: cavolo! Drizzit sta per morire!). Insomma se Drizzit rimedia una spadata tra i denti lo spettatore dovrebbe ridere, non preoccuparsi. ;)

Laren ha detto...

Cavolo! Drizzi sta per morire! D:

Marco R ha detto...

"...non si vede mai il pene dei personaggi." (cit.)