Striscia 034, Wally si trasforma per colpa dell'uso errato del "piuttosto"... una piaga che dilaga. |
Ad esempio è normale dare per scontato che qualsiasi creatura poco intelligente e tuttavia in grado di parlare che il gruppo incontri, finirà distrutta da Wally (mettendo in pericolo il gruppo stesso). Allo stesso modo, Wally deve essere tenuto lontano dalle persone di poca cultura, contadini e popolani che non hanno studiato, altrimenti si rischia che si trasformi. E per finire, tutti coloro che vogliono avere a che fare con lui, devono parlare italiano perfettamente o si rischia di innescare la trasformazione.
Per fortuna Dotto è un filosofo, Katy una pignola rompicoglioni e sia Drizzit che Baba hanno accumulato abbastanza anni di studio da non sbagliare i congiuntivi. Ma i problemi di convivenza del gruppo di Drizzit si ripercuotono anche su chi scrive le storie, cioè su di me. E' chiaro che non posso permettermi di sbagliare nulla, o i lettori si chiederanno come mai Wally non si sia trasformato. Per fortuna il mio lavoro mi ha spinto a uno studio attento della grammatica, della sintassi e della scrittura della lingua, per cui quando ci scappa l'errore è sempre colpa di una distrazione, di un refuso. Solitamente i lettori (che scandagliano le strisce come segugi) mi avvertono repentinamente, e io correggo la striscia prima di pubblicarla di nuovo. Di questo non posso che ringraziarli, praticamente mi fanno il lavoro di un revisore, e lo fanno gratis!
"Mi chiedo se esiste" o "mi chiedo se esista"? Per lingua italiana sono corrette entrambe le forme, e io ho optato per l'indicativo. |
Il discorso che "è accettato nel parlato ma è scorretto nello scritto" è una cazzata fotonica col botto. Se la grammatica accetta come corrette alcune forme tipiche del parlato, quelle non sono errore e basta. Se una particolare forma linguistica non è un errore, e nella realtà si dice e si usa, allora si può scrivere e usare anche nelle forme scritte. Ribadisco: se non è errore. Fintanto che la lingua italiana mi consente di farlo, può darsi che io preferisca usare una forma scritta più aderente alla realtà che vivo, piuttosto che un registro più formale e meno diffuso. Le forme "tollerate" sono corrette, "tollerato" significa che è meglio non usarle nei testi in cui il registro deve essere formale, e non (come intendono gli oltranzisti della correttezza) che sono errore ma si può chiudere un occhio! Siccome scrivo racconti che parlano della vita di tutti i giorni, e non saggi filosofici in italiano rigoroso, le posso usare. Io come il 99,9% degli autori italiani. E soprattutto nei fumetti, i testi rappresentano quello che un personaggio dice, pertanto dovrebbero essere il più fedeli possibile alla lingua parlata.
Poi vabbé, esistono ed esisteranno sempre i difensori ad oltranza dell'uso indiscriminato del congiuntivo, oppure i negazionisti della grammatica che si scagliano con la penna rossa contro il "ci " di frasi come "a noi non ci piace". Ma in fondo, sticazzi. Wally è tranquillo, la lingua italiana è d'accordo con me e io posso fregarmene.
Quel «dì» nell'ultima vignetta doveva essere un «di'» ma il testo ci entrava a malapena e mi sono concesso un piccolo errorino per salvare l'allineamento delle righe. |
E così finora sono riuscito ad andare avanti tenendo Wally sotto controllo. Speriamo di non commettere mai l'errore fatidico.
2 commenti:
... puoi sempre fare in modo che gli effetti del cappello-ravanello si facciano ri-sentire, no?
Anche se adesso Wally non ce l'ha più, Baba ne ha fatto uno una volta, quindi può sempre fornigli qualcos'altro che abbia lo stesso effetto ...
E, quando ti servirà invece che Wally si scateni, potrai sempre fargli togliere quell'oggetto magico ...
Sempre pronto a fare il "correttore di bozza".... anzi, sono rimasto in po' indietro, quando posso recuperare? :)
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