giovedì, dicembre 26, 2013

Being half-demons today

Riporto qui di seguito l'intervista a Baba Yaga e Wally che il Time ha pubblicato questa settimana, tradotta da me medesimo (quindi perdonatemi eventuali errori di traduzione). Nota bene: questa è la versione integrale dell'intervista, che è stata pubblicata solo in parte sulla rivista cartacea. Qui ho preferito riportarla per intero, anche se è un po' lunghetta.



Esiste un luogo distante, un mondo parallelo, una dimensione alternativa alla nostra, dove la magia è qualcosa di consueto. Questo luogo potrebbe essere raggiunto facilmente se anche nella nostra realtà fosse possibile attingere al mana, una sorta di energia libera e intangibile che permea l'etere e che quindi attraversa ogni cosa materiale, compresi i corpi viventi. Gli incantatori di questa distante dimensione hanno appreso da secoli il modo di manipolare il mana, e lo utilizzano per manipolare il loro mondo così come noi utilizziamo la tecnologia. Non c'è da stupirsi quindi se per molti aspetti, quella realtà parallela ci sembra somigliare molto a una sorta di medioevo: la linea evolutiva dei popoli che vi abitano è stata sconvolta dalla scoperta del mana e della magia, e lo sviluppo di molte tecnologie per loro è stato superfluo: la medicina, le telecomunicazioni, le forme di trasporto più veloci, l'industria bellica. In questo mondo parallelo l'utilizzo della magia sostituisce il progresso scientifico e tecnologico grazie a soluzioni come gli incantesimi curativi, le divinazioni, il teletrasporto.

Anche se noi non possiamo andare da loro, loro possono giungere da noi. Ed è per questo che ringraziamo Wally e Baba Yaga, due abitanti del mondo di Gulfingar, di averci concesso questa intervista [in realtà Gulfingar è il nome del regno da cui provengono, l'intervistatore deve aver frainteso ndBigio]. L'aspetto che ci interessa approfondire con loro sono i rapporti che gli abitanti di Gulfingar hanno con i demoni, o i diavoli, cioè con gli abitanti degli inferi. Perché a quanto pare, gli abitanti degli inferi al contrario di noi sanno benissimo attraversare le dimensioni e lo fanno spesso, finendo per interagire di frequente e in maniera diretta con la storia di Gulfingar. Entrambi i nostri ospiti sono mezzo-demoni, cioè figli di un demone e di un umano. La prima domanda quindi è scontata: cosa significa essere un mezzo-demone nella società di Gulfingar?

Wally - Innanzitutto vorrei premettere che il mio personaggio, nel fumetto, non saprebbe rispondere a questa domanda, in quanto non ha piena consapevolezza di essere un mezzo-demone. Sa di esserlo, perché la sua velocità di guarigione è sovrumana e perché ha collezionato molti indizi a riguardo durante la sua vita, ma ad esempio non ha ancora capito che il suo demone interiore emerge quando assiste a strafalcioni linguistici.
Time - Se noi sbagliassimo un congiuntivo, qui in redazione, voi* vi trasformereste? [*you, ndBigio]
Wally - Lei no. Al limite mi dovrei trasformare io perché...
Baba Yaga - Wally, non intendeva "voi" nel senso di "noi" ma nel senso di "tu". Lo perdoni, per noi è una seconda lingua.
Time - Comunque la parlate benissimo.
Baba Yaga - Io devo ammettere che sto facendo uso di un incantesimo che mi dona la capacità di comprenderla e parlarla alla perfezione. Wally l'ha studiata bene, invece. Per noi è una lingua planare, tra le meno diffuse devo ammettere ma alcuni esterni ne fanno uso.
Time - Non credo di aver compreso appieno, ma ripeterei la domanda a Wally, nella certezza che ora abbia compreso che mi riferivo a voi*. [*di nuovo you, ndBigio]
Wally - Ha detto "voi" nel senso di "noi" o nel senso di...?
Baba Yaga - Si riferisce a te, idiota.
Wally - Ma usare due pronomi diversi no, eh?
Baba Yaga -  Rispondi alla domanda, Wally.
Wally - No, non mi trasformerei perché l'uso provocatorio o intenzionale dell'errore, per qualche strano motivo, non innesca la metamorfosi. E' come se il demone in me capisse che l'errore è stato fatto apposta. Sarebbe ben idiota il contrario, non crede? Che si potesse scatenarlo sbagliando apposta un congiuntivo. E comunque, il mio problema con il mio demone interiore è stato definitivamente risolto.
Time - Davvero? ...non mi risulta, stando alle informazioni in mio possesso.
Wally - Sì, accade in una delle serie del fumetto che non è stata ancora pubblicata, dove io sono...
Baba Yaga - Wally, non ci è permesso rivelare dettagli della trama futura. Hai detto fin troppo.
Time - Comunque, anche se adesso il problema è risolto, non deve essere stato facile attraversare l'infanzia e l'adolescenza con questa maledizione addosso... una maledizione che, per l'appunto, deriva dal vostro* essere mezzo-demone. [*your nell'originale, ndBigio]
Wally - Vostro di chi?
Baba Yaga - Tuo.
Wally - Ah... sì certo.

Quando ero piccolino, il demone non usciva spesso. La mia infanzia è stata relativamente tranquilla devo dire, certo ogni tanto qualche mio compagno di classe veniva trovato morto, dilaniato e sepolto nella neve, ma si trattava di eventi sporadici. Il demone cominciò a farsi più presente con l'adolescenza, e soprattutto in relazione agli strafalcioni linguistici commessi dai saggi della nostra tribù, più che dai miei coetanei. Quelli che per dare un tono altisonante al discorso usano "piuttosto che" come se fosse "oppure" ...ricordo che una volta, durante una lezione di caccia allo smilodonte, ebbi un'improvvisa amnesia e al mio risveglio due dei miei compagni avevano le teste scambiate e il maestro cacciatore era stato ripiegato come una t-shirt e riposto in un cassetto della cattedra. Fu la prima volta che sopravvisse qualcuno alle mie "amnesie" e i miei compagni di classe mi denunciarono immediatamente ai sapienti.
Time - I sapienti sono una sorta di poliziotti?
Baba Yaga - No, erano i capi della comunità natale di Wally. Simili ai vostri politici, ma meno corrotti dalle case farmaceutiche e dai mercanti d'armi. La comunità natale di Wally era un'alleanza di piccoli villaggi di umani che vivevano al confine nord del Canades, i quali erano riusciti a sviluppare una cultura di livello non indifferente.
Wally - Sì, tipo che avevamo le cheerleader durante i tornei di palla-traversa.
Baba Yaga - Wally quella non è cultura...
Wally - Come no? Non hai letto nulla sugli Stati Uniti? Qui le cheerleader sono delle specie di divinità che vengono adorate durante i riti di passaggio adolescenzial...
Time - Ok... possiamo tornare al discorso della sua infanzia? Mi stava dicendo che i primi sopravvissuti alla sua trasformazione riportarono ogni cosa ai saggi del suo villaggio.
Wally - Sì, e questi decisero molto magnanimamente di chiudermi in una cassaforte e gettarmi nella fossa più profonda dell'oceano.
Time - Ecco, qui mi sembra di scorgere i primi problemi di integrazione con la gente del suo villaggio.
Wally - In effetti.
Time - Immagino che non possa raccontarci come si è liberato e come è finita la storia.
Wally - No, purtroppo si tratta di "spoiler" come dite voi, e non posso parlarne. Ma qualcosa di come sono finite le cose è già stato rivelato, nel fumetto: il mio villaggio natale è stato sterminato.

Time - E per Baba Yaga invece, l'infanzia è stata difficile?
Baba Yaga - E' un periodo che non ricordo quasi per niente. L'adolescenza è stata molto più problematica, ma anch'essa è stata un periodo così breve della mia esistenza che il suo peso è ininfluente nel bilancio della mia vita, ora come ora.
Time - E come valuta il suo essere mezzo-demone, oggi?
Baba Yaga - Indiscutibilmente si tratta di un vantaggio, nel mio lavoro. I demoni non si fiderebbero di stringere patti o alleanze con un vivente qualsiasi, mentre sono abbastanza indulgenti nei confronti dei mezzi-demoni, ben sapendo che il retaggio demoniaco può essere difficilmente ignorato.
Time - Lei collabora con i demoni? ...o con i diavoli?
Baba Yaga - Sono la stessa cosa, la distinzione è stata introdotta in un manuale di uno stupido gioco di ruolo e da allora tutti pensano di applicarla alla realtà, ma la verità è che sono quasi sinonimi. E' la stessa differenza che c'è tra "uomo" e "umano". Riguardo alla mia collaborazione con gli inferi, diciamo che ci scambiamo favori. Ma l'inferno non è un posto che visito spesso... è piuttosto difficile riuscire a tornare indietro, una volta varcate le soglie di quel regno.
Wally - Raccontagli di quella volta che ci hai trascinato la...
Baba Yaga - Spoiler, Wally! ...e comunque sì, l'ultima volta che ho visitato gli inferi è stato per dovere, e non è stato così semplice fuggirne. I lettori del fumetto lo scopriranno quando arriveranno attorno alla striscia mille.
Time - E per lei, Wally, essere mezzo-demone si è rivelato un vantaggio?
Wally - Senza dubbio. Pensi che posso guidare la scopa senza casco.

Time - Mi sembra chiaro quindi che essere mezzo-demone, al di là delle difficoltà personali legate soprattutto alla gioventù e alla scoperta di tale condizione, rivela di essere più un vantaggio sociale che uno svantaggio. Sbaglio?
Baba Yaga -  Diciamo che è più facile che essere un mezzo-demone finisca per comportare dei vantaggi, ma tali vantaggi sono ben controbilanciati...
Time - ...da grandi responsabilità?
Baba Yaga - Ma non mi faccia ridere. Dall'invidia, dall'ignoranza e dalla stupidità della gente, che spesso si trasforma in odio per ciò che è diverso. Alla fine, i mezzo-demoni finiscono sempre per essere degli emarginati, delle persone costrette a esistere ai confini della cosiddetta società. Chi se ne frega delle responsabilità nei confronti di una società che ti emargina! Sapete, voi americani leggete troppi fumetti.
Time - Cosa bizzarra detta da un personaggio di un fumetto.
Baba Yaga - Io non sono il personaggio di un fumetto, ci lavoro solamente.
Wally - Ben detto, strega. Allora... chi paga la cena stasera?

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