Piergiorgio Welby non ha avuto funerali religiosi. La cosa non mi ha sconvolto più di tanto. A Welby è stato negato il diritto di rifiutare le cure mediche e di morire naturalmente perché questa richiesta appariva agli occhi dei cattolici benpensanti e ipocriti (tra cui i vertici della curia) come una richiesta di suicidio. Welby era in realtà tenuto in vita a forza dalle macchine, contro quella "naturalità" che al Papa è tanto cara quando si tratta di fare figli. Non ha chiesto di essere ucciso, ha chiesto di smettere di ostinarsi a tenerlo in vita, in condizioni per lui inaccettabili. La stessa richiesta che ha fatto Giovanni Paolo II, rifiutando interventi medici che avrebbero prolungato la sua sosta in questo mondo per qualche ora in più, quando era prossimo alla morte. Il papa è padrone di scegliere come morire, e a quanto pare anche di scegliere come devono morire gli altri.
Ma che a Welby siano stati rifiutati i funerali religiosi è stata una scelta quasi ovvia.
Come sarebbe stato ovvio che fossero stati negati a Pinochet. Invece i dittatori assassini possono avere funerali religiosi in pompa magna, mentre i poveracci che alzano la voce sulla stupidità della Chiesa possono farne a meno.
Rifiutare i funerali religiosi a Welby e poi tacere su quelli di Pinochet è stata l'ennesima prova di quanto propagandistica e idiota sia la linea vaticana di fare politica. Esattamente come quando si difende la vita di cellule embrionali invece di denunciare il costante massacro di militari e civili in Iraq. O come quando si parla di amore e poi si distingue tra amore e amore.
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