La disturbante equazione tra amore e morte mi è rimbalzata nel cervello oggi, perché ad un certo punto avevo fame, ma non volevo far perdere tempo a nessuno, né spendere soldi. E ho rinunciato a mangiare, mettendo i miei bisogni in secondo piano. Ma prima o poi avrei dovuto mangiare, e mangiare significa "consumare" qualcosa, quindi disturbare, alterare, trasformare... interagire. E significa farlo per egoismo. Un egoismo buono, se vogliamo, un egoismo necessario, di cui nessuno può rimproverare l'altro, fintanto che nulla toglie al prossimo.
E qui il pensiero mi si è incasinato. Quand'è che si non toglie nulla al prossimo? Bevo acqua, imbottigliata chissà dove esaurendo sorgenti che vengono pagate una miseria, utilizzando plastica inquinante per le bottiglie, trasportate con mezzi inquinanti su e giù per il mondo, pagate mille volte il prezzo di un'acqua di rubinetto (per non parlare del fatto che sgorgava gratis), e la bottiglia dovrà essere gettata, differenziata, riciclata. Disturbo. Le persone pagate per fare tutto questo sono certamente pagate poco, probabilmente non in regola con le norme di sicurezza, assunte con contratto a termine. Disturbo. Potrei bere l'acqua del rubinetto di casa, e infatti così faccio quando sono a casa. E se posso bevo a una fontanella. Ma oggi stavo per prendere l'aereo e la mia sete è diventata disturbo. Non avrei disturbato nessuno se fossi stato sasso.
Insomma credo che la morale sia che vivere implica una sana dose di egoismo, e che la cosa importante è stare attenti a che non degeneri. Poi l'aereo è partito, e tutte queste riflessioni sono rimaste materiale per blog.
3 commenti:
L'uomo non è mai in completa armonia con tutto ciò che lo circonda, bensì in uno stato di precaria tolleranza. Sottoscrito in pieno tutto ciò che dici!
*sottoscrivo :P
Equilibrio. Ecco cosa serve. Equilibrio. :)
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