venerdì, giugno 10, 2011

Votare è una cosa seria!

4 commenti:

elan ha detto...

Bellissima iniziativa!
Sono davvero orgoglioso che la mia quota serva a questo, ma solo se chi ha votato al referendum ha messo 4 "sì", altrimenti la sua merenda deve essere avvelenata!

Unknown ha detto...

Che cosa carina *.*

Anonimo ha detto...

io non ci vado!

mò censura pure questa!
XD

Er Cafone

Bigio ha detto...

@Elan

A noi come Gilda non interessa tanto far passare l'importanza del SI quanto l'importanza di andare a votare ai referendum. L'astensione è una forma di boicottaggio di uno strumento democratico che fa leva sul fatto che un 20% fisiologico di non votanti (malati, impossibilitati, disinformati, pigri) si somma a chi non andrà a votare perché contrario alle abrogazioni proposte. Il risultato pratico è che se il 40% degli italiani è per il SI e il 30% per il NO, se questi ultimi anziché andare a votare si astengono, ottengono di far vincere la loro posizione ANCHE SE LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI LA PENSA DIVERSAMENTE DA LORO. Il risultato è palesemente antidemocratico. Vince la minoranza.

Quando i nostri padri costituzionalisti hanno inserito il cavillo del quorum al referendum abrogativo, l'hanno fatto per far sì che consultazioni che non interessano a nessuno non avessero valore (se non ci fosse il quorum, e gli interessati fossero anche solo 1% degli aventi diritto, deciderebbe comunque quell'1% e anche questo è antidemocratico). Non immaginavano che gli italiani sarebbero stati in grado di rigirare tale norma a svantaggio della consultazione stessa. Così come non immaginavano tante altre cose, l'abuso dell'immunità parlamentare, dei decreti legge, della fiducia in parlamento eccetera eccetera. Fatta la legge, trovato l'inganno, questa è l'Italia, un paese di paraculi.

Noi in Gilda facciamo la raccolta differenziata, ricicliamo la carta, abbiamo montato un miscelatore per risparmiare l'acqua. Sarebbe scemo poi dire che non ce ne frega niente se l'acqua finisce in mano alle aziende e se le bollette rincarano per garantire loro dei profitti. Ma il messaggio che ci interessa maggiormente diffondere è: ci siamo rotti il cazzo dei paraculi.