Quindi da qualche tempo a questa parte sto seguendo con molto interesse la produzione della casa editrice americana che ha raccolto l'eredità di D&D 3.5 facendone il suo prodotto di punta con la linea Pathfinder, appunto.
In attesa che la Wyrd Edizioni traduca in italiano la Guida Avanzata del Giocatore (un manuale con un sacco di opzioni di gioco aggiuntive, tutte molto interessanti) sono andato a dare uno sguardo agli ultimi moduli in uscita, e ho notato con piacere che l'atmosfera si fa sempre più dark e horror, cioè si avvicina sempre di più al mio fantasy preferito: quello contaminato da fiumi di sangue e tematiche adulte. Anche perché -vale la pena dirlo- né io né i miei giocatori abbiamo più 14 anni, e quindi spaccare le porte a calci e trucidare goblin tanto per raccattare tesori non ci riempie più di molta soddisfazione.
Attingendo a piene mani da quello che in passato era Ravenloft per AD&D, alla Paizo hanno sfornato una serie di prodotti le cui tematiche sembrano essere davvero molto vicine a quelle del campaign setting ispirato all'avventura originale Spedizione a Castel Ravenloft di Tracy Hickman.
Ad esempio in Rule of Fear, di imminente uscita, vengono introdotte nuove regole per gestire le tematiche horror nelle proprie campagne. La copertina, in cui un vampiro simile al conte di Nosferatu fronteggia un paladino, rievoca il leggendario conte di Barovia (il castello sullo sfondo sembra richiamare Castel Ravenloft). Anche se l'aspetto sia del vampiro che del castello sono diversi, ho sorriso nel ricollegare i contenuti dei nuovi prodotti con quelli dei vecchi gloriosi moduli.
Ovviamente credo che si tratti solo di "omaggi" e che nessuno voglia rifare cose nuove riciclando cose vecchie. Ma trovo interessante che abbiano messo in cantiere un piccolo manuale apposta per accontentare quelli che, come me, trovano molto più interessante giocare il fantasy in salsa horror, con toni cupi, e il bagliore della salvezza che brilla lontano, stozzato dal buio.
Spero che all'altezza delle aspettative sia anche il prossimo Undead Revisited, che si propone di "ripresentare" alcuni nonmorti classici suggerendo nuove chiavi di gioco in cui presentarli. La stessa intenzione era stata già sperimentata in Classic Horror Revisited in cui gli autori offrivano ai Game Master nuove idee per giocare in chiave originale mostri che hanno le proprie origini nei classici dell'horror (come i vampiri, i licantropi e le mummie). In questo manuale, Undead Revisited, i nonmorti presi in considerazione sono un po' meno "classici" dal punto di vista della letteratura e del cinema, ma sono grandi successi di D&D, come ad esempio il divoratore, il bodak o la banshee. Attendo con impazienza di scoprire in che modo potrò giocarli di nuovo e ammazzare qualche personaggio tra sofferenze atroci e grida di paura (l'ultima volta che il gruppo si è trovato faccia a faccia con una banshee, in una mia campagna, due personaggi ci hanno lasciato le penne).
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