venerdì, luglio 22, 2011

Tutti i sassolini nella scarpa di oggi


Il Fatto Quotidiano ha pubblicato uno studio inedito sulla nostra classe politica, condotto da Antonio Merlo, direttore del dipartimento di economia dell'università della Pennsylvania. Lo studio attesta, proponendosi addirittura di dimostrarlo con tanto di equazioni matematiche, che la classe politica italiana è la più vecchia, la più privilegiata, quella che lavora meno e la più ignorante al mondo.

Ringrazio il professor Merlo per aver provato l'ovvio. E' un po' come quando Newton seduto sotto un pero (o era un melo?) fu colpito da un frutto che gli cadde in testa, e da allora si prodigò a dimostrare l'esistenza della forza di gravità. Così narra la leggenda. La nostra classe politica fa schifo ed è sotto gli occhi di tutti. Sono persone non qualificate (ministri senza titoli né competenze nei loro campi d'azione, poltrone ottenute per premio, ex-veline e attorucoli sbattuti nelle liste e poi eletti solo perché attiravano voti, graziati dall'alto per la loro devozione ai signori del partito). Sono persone attaccate alle poltrone a vita nonostante possano ottenere pensioni da nababbi e vitalizi con una facilità vergognosa. Sono persone ignoranti che danno sfoggio della loro cafonaggine ovunque e senza pudore, perché sanno che la volgarità è spettacolo e chi più ostenta più ottiene. Sono persone che dovrebbero provare schifo a ritirare ogni mese sei volte lo stipendio di un impiegato statale con 30 anni di anzianità, lavorando un quarto (e non giudichiamo per favore la qualità del lavoro). Tutto questo è sotto gli occhi di tutti. Una mela che ci cade in testa ogni giorno. E noi, come Newton, cerchiamo di spiegarci come cazzo è possibile. Poi arriva il signor Merlo e ce lo spiega con la matematica. Ma io l'equazione già la conoscevo: opportunismo più egoismo al quadrato fratto interessi personali.

Breve rassegna stampa delle ultime ore: Renata Polverini prende l'elicottero per raggiungere la Sagra del Peperoncino alla quale è stata invitata, spendendo una decina di migliaia di euro quando la sanità nel Lazio potrebbe beneficiare con la stessa somma di centinaia di rotoli di carta igienica nei cessi degli ospedali, visto che ormai non ne hanno più e la gente è costretta a pulirsi il culo con i fazzoletti che si porta da casa; ovviamente il giornalista che le chiede che cazzo sta facendo, viene insultato. In Svezia ci sono ministri che si sono dimessi per aver fatto qualche euro di spesa con la carta di credito dello stato: hanno chiesto scusa perché quelli sono soldi di tutti, capito Renata? Vaffanculo te e i tagli agli sprechi (altra notizia di pochi giorni fa, il premier ha acquistato per se stesso e per gli spostamenti dei parlamentari due elicotteri a 50 milioni di euro).

D'Alema, dopo tutto quello che sta succedendo in parlamento, ha avuto il coraggio di dire che il Fatto Quotidiano è essenzialmente un quotidiano fascista. Ora, a me non me ne frega un cazzo del Fatto Quotidiano e non mi interessa difenderlo, ma D'Alema ogni volta che apre bocca sembra volermi ricordare di quanto è coglione. Ovviamente baffetto si riferisce al fatto che i giornalisti del Fatto sono determinati e spietati, e che fanno di tutto pur di dimostrare le loro tesi, senza guardare minimamente in faccia chi viene screditato dai fatti, perché -questa è la differenza tra un giornale fascista e uno non fascista- qui sono i fatti che buttano nella merda i politici, e non le opinioni. Le campagne di diffamazione sono caratteristica di ben altra stampa. Quelli de Il Fatto semplicemente fanno i giornalisti, cosa alla quale D'Alema così come qualsiasi altro politico in Italia deve essere poco abituato. Ma d'altro canto stiamo parlando del tizio al quale Vespa telefonava per "confezionargli" la trasmissione su misura. E vaffanculo anche a D'Alema.

Poi ci prendono per il culo, ci fanno le pubblicità apposta. Pam una mela in testa. Pam un'altra mela. Piovono mele. Ma gli italiani niente, continuano a dormire. Sapete che quando riaprirà l'anno scolastico non ci saranno i soldi nemmeno per pagare i presidi?
E continuano a dire che l'Italia è in crisi, che bisogna tagliare gli sprechi, l'austerità. Intanto 15 miliardi di euro per fare la TAV, non si sa quanti miliardi per il Ponte (fantasma) di Messina, e finanziamenti gonfiati ovunque, corruzione, cinquemila auto blu, soldi alle scuole e alle cliniche private, soldi all'istante per salvare le banche, finanziamenti a fondo perduto per le aziende in crisi anche se sono in crisi da cinquant'anni e i loro manager intascano milioni di euro al mese per non salvarle, appalti regalati ad amici che presentano bilanci gonfiati, prescrizione e scudi fiscali per chi ha frodato il fisco e dovrebbe restituirci i soldi. Di proposte per tirare su i miliardi ne ho a bizzeffe, ne abbiamo tutti noi a partire dal taglio dei privilegi e degli stipendi ai politici, che -è vero- non serve a niente, ma cazzo quanto sarebbe d'esempio. Cazzo, quanto sarebbe d'esempio.


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