(le altre Questions le trovate tutte qui)
Credo che sia proprio così. L'universo trama per distruggerci e noi siamo qui, ostinati a voler in qualche modo sopravvivere. Il bello è che non mi sembra nemmeno che c'entri molto il cosiddetto "istinto di sopravvivenza" perché qualsiasi istinto presume una intelligenza. I sassi ce l'hanno l'istinto? No. Eppure stanno lì, ostinati anche loro, si oppongono all'essere sbriciolati, al cadere polverizzati, al logorio del tempo.
Insomma l'ostinazione è una cosa che va oltre la vita, è una caratteristica dell'universo. Ci sono due forze: quella distruttiva, che vorrebbe che tutto regredisse al nulla, e quella che si oppone, che consuma risorse per remare contro, che cerca di rallentare l'inevitabile. Purtroppo la forza distruttiva è assai più forte, direi inesorabile. Tutto quello che possiamo fare, sassi o esseri viventi, è lasciarci disgregare al ritmo che ci è concesso. Per un sasso saranno mille anni (alla fine è assai più bravo di noi), per noi poveri organismi umani non è nemmeno un secolo.
Presa consapevolezza del fatto che la macchina universale non vuole altre che torniate a disperdervi nell'oblio come particelle elementali, non vi sentite un tantino più spronati a fare qualcosa affinché, nel frattempo che il vostro corpo viene lentamente depauperato, possiate avere un esistenza felice? Vincerà lui, questo si sa. Quello che conta, una volta assodato chi vincerà per certo, è cosa si può fare prima che vinca.
Nessun commento:
Posta un commento