Senza perderci in riassunti storici e dietrologie, possiamo dire che la 4a edizione di Dungeons & Dragons è stata la peggiore edizione del Gioco di Ruolo fantasy più longevo del mondo. Potrà anche esservi piaciuta, ma obiettivamente, è stata la meno amata, la meno giocata e tirando le somme, anche la meno longeva. Se è vero che la prima edizione ha segnato la nascita del Gioco di Ruolo come forma di intrattenimento (nonché ispirato qualsiasi cosa abbia a che fare con l'argomento fino a oggi), e se è altrettanto vero che la seconda edizione (Advanced Dungeons & Dragons), tra revisioni varie, è riuscita a trascinarsi appresso i giocatori di D&D per tutti gli anni '80 e '90, non meno successo ha avuto la terza edizione, che è nata nel 2000 e che nonostante l'annuncio della 4a edizione nel 2008, è sopravvissuta nella forma di Pathfinder fino a oggi (e chissà in futuro). Insomma ogni edizione di D&D ha dominato il campo del Gioco di Ruolo pen & paper per almeno un decennio. Ogni edizione, fino alla 4a edizione.
Nata nel 2008 e lanciata sul mercato con tutta la potenza di fuoco che una casa editrice come la Wizards poteva permettersi, la 4a edizione si è afflosciata nel giro un pochi anni (tre, per la precisione), dopo di che anche i più arditi collezionisti di manuali hanno intuito che non era il caso di gettare via altri soldi in volumi di regole supplementari del tutto inutili. Chi vuole giocare alla 4a edizione può farlo ancora e benissimo con i manuali usciti finora, ma intanto alla Wizards/Hasbro devono essere corsi ai ripari, perché non si vendeva più un manuale (e la 25edition, la casa che ha i diritti per la traduzione di D&D in Italia, ha smesso di tradurli già da tempo). Inevitabile la scelta che ne consegue: annunciare una 5a edizione di D&D. Dopo appena 4 anni dalla 4a. Probabilmente, se la 5a edizione sarà ben progettata e confezionata, la 4a edizione finirà nel dimenticatoio e della sua esistenza si smetterà di ricordare molto presto. Anzi forse ci si vergognerà pure di parlarne. Un po' come quei sequel terrificanti che nessuno vuole rivedere, Highlander 2 o Robocop 3. Meglio fare finta che non sia mai esistita. E magari, imparare dagli errori.
Monte Cook a Lucca 2010. Monte (che ha collaborato alla 3a edizione) è stato richiamato in casa Wizards per la 5a edizione (anche se non volevano che ce ne accorgessimo). |
La recente Guida del Giocatore di Pathfinder GdR, il gioco che sfrutta le regole della 3a ed. di Dungeons & Dragons |
Intanto pare che, per l'ennesima volta, la Wizards abbia millantato una "rivoluzione" del Gioco di Ruolo, tirando in ballo la solita fantascientifica implementazione del digitale. Già lo avevano detto con la terza edizione (uscirono un paio di programmini scemi, e fine) e poi con la 4a edizione (il famoso "tavolo virtuale" che non s'è visto da nessuna parte). L'unica cosa che finora sono riusciti a fare, grazie a enciclopedie virtuali e riviste digitali, è stato convincerci che non rinunceremo mai a dadi, carta, gomma da cancellare e matite. Ma anche qui, non ci resta che vedere cosa si inventeranno. In fondo, sarei molto felice di essere sorpreso.
2 commenti:
Lancio un'idea, ma ristampare i vecchi manuali di OD&D e di A&D da tempo fuori catalogo?
Penso che i giocatori di più antica data, come me ma soprattutto il mio fidanzato, amerebbero una simile iniziativa editoriale molto di più di qualsiasi "aggiornamento" istituzionale delle regole (anche perchè intorno al tavolo da gioco le HR sono sempre un diritto ed un dovere, a mio avviso).
Sono stato a Lucca a Novembre ed era PIENO ZEPPO di retro-cloni! Per capirci, si tratta di giochi di ruolo che sono semplicemente la ristampa di vecchie versioni di D&D (o di altri vecchi GdR).
Ad esempio se vi interessa giocare a OD&D, la "ristampa" non ufficiale si chiama LA MARCA DELL'EST ed è la prima edizione riscritta e corretta. Dategli un'occhiata (noi della Gilda l'abbiamo recensita qui: http://gildadeldragonero.blogspot.com/2011/11/la-marca-dellest-la-recensione.html).
Ufficialmente, nessuno ristamperà mai nulla. Alla Wizards ad esempio conviene sempre sfornare immondizia nuova a giocare sul marchio, piuttosto che riciclare roba vecchia. Hanno anche stampato la 4a edizione dentro scatole rosse identiche alla prima edizione, proprio per recuperare i vecchi nostalgici delle prime edizioni. Credo sia il massimo al quale possono spingersi.
Posta un commento