domenica, dicembre 18, 2005
lunedì, dicembre 12, 2005
Ridistribuzione delle ricchezze
Vi spiego in poche parole perchè "redistribuire la ricchezza" è un compito importantissimo di uno Stato avente libero mercato poichè, oltre ad avere una funzione sociale importante, ha anche una funzione economica necessaria per la continuità del sistema economico capitalistico.
Dando per scontato l'immediatezza nella comprensione che un sistema di libero mercato non regolamentato porta all'accumulazione della ricchezza in poche mani, generando una separazione netta fra chi detiene il capitale e chi lavora per pagare i propri debiti (trovandondosi in una situazione di fatto che potrei definire servitù), e dando quasi per scontato che tale fenomeno si verifica in ogni caso anche in presenza di un libero mercato MAL regolamentato mostrando unicamente tempi più lunghi, passo direttamente ad introdurvi un concetto altrettanto importante che potrebbe spiegare la situazione di stagnazione dell'economia italiana: la propensione al consumo.
La propensione al consumo esprime quanto, in percentuale, del proprio reddito un consumatore destina al consumo (il resto costituisce risparmio). Semplificando per fini espostitivi divido la società in 2 classi, poveri e ricchi, e attribuisco ai primi una propensione al consumo del 100% e ai secondi del 50%. Un sistema economico capitalistico che ha una propensione al consumo del 95% è un sistema economico che genera molta più ricchezza di un sistema economico avente un 50% di propensione al consumo. Questo perchè il risparmio, seppur necessario poichè fonte di credito necessario per l'investimento, rappresenta comunque reddito che non viene speso e reimmesso immediatamente e continuatamente nel sistema. E' difatti il consumo, la domanda, che muove l'offerta, la produzione, che a sua volta determina
l'occupazione ed i redditi da lavoro. Dovrebbe essere ora immediato comprendere come una società che ha una propensione al consumo del 100% ha una domanda che richiede piena occupazione e porta quindi a redditi da lavoro crescenti mentre una propensione al consumo del 50% si esprime con una domanda che presenta alti tassi di disoccupazione e redditi da lavoro decrescenti. La propensione al consumo è quindi un indice fondamentale per la crescita ed il benessere generale in un sistema capitalistico. Quando non vi è redistribuzione di ricchezza la propensione media al consumo di un paese si sposta verso il valore dei ricchi, il 50%, mentre quando la redistribuzione di ricchezza funziona si sposta verso il valore dei poveri, il 100%. Quando la propensione al consumo media si abbassa la domanda cala, l'offerta cala, l'occupazione e/o i redditi da lavoro calano. In Italia si sta a mio avviso verificando questo.
Cosa fare per rimediare?
Soluzione ipotetica 1 - Sarebbe spontaneo pensare che l'affermazione più tasse per i ricchi e meno tasse per i poveri porti ad una redistribuzione di ricchezza migliore. Questo è vero in parte e cmq solo in un'economia chiusa. In parte perchè, ad esempio, se un imprenditore realizza utili e lo Stato gli chiede poche tasse sarà incentivato ad investire maggiormente anzichè risparmiare. Solo in un'economia chiusa perchè se da una parte gli utili vengono tassati di meno l'imprenditore si muove lì. In Italia quindi accentuerebbe solamente la drammatica fuga dei capitali a danno unicamente dei poveri.
Soluzione ipotetica 2 - Tassa sulle rendite. Il discorso si fa complesso e non si può dare una definizione buona o cattiva. L'utilità generale
nell'alzarla dipende da molti fattori. Approfondirò il discorso in un
secondo momento.
Soluzione ipotetica 3 - Tassa sulle successioni. Questa è l'unica soluzione avente un'efficacia certa. Mentre può essere dannoso per l'economia tassare
troppo un ricco quando è in vita non lo è quando è morto. Ovviamente deve andare di pari passo con una tassa sulle donazioni. Purtroppo questo governo l'ha abolita, toccherà ristabilirla al più presto... l'ideale sarebbe vagliarla a sorpresa con un decreto, efficace da subito e con un'aliquota di almeno il 50% (se fossi io lo RE farei 75%, i primi 200.000 + 100.000 euro per ogni figlio esentasse).
Pieruz
Sono talmente d'accordo con Pieruz che ho postato il suo intervento sul mio blog. Naturalmente stesse identiche ipotesi (idee? proposte?) le ho sentite anche da tanti altri, Beppe Grillo ad esempio, o Daniele Luttazzi (che nell'ultimo spettacolo dedica una parte di monologo alla redistribuzione delle ricchezze). Ma sono COMICI.
Naturalmente questo governo è contro la redistribuzione delle ricchezze ed è invece per l'incentivazione dell'economia dei nababbi. Ha abolito la tassa di successione in tempi record (dopo neanche tre mesi di governo!) e poi si è concentrata nello sgravare tasse ai ricchi (alla faccia della costituzione che parla di gradualità dell'incisività fiscale, le percentuali più ridotte sono state quelle dei straricconi e la gradualità è stata ridotta da 5 a tre fasce).
Mi permetto solo una piccola nota. Dici che il sistema capitalistico perfetto ha il 95% di reinvestimento delle ricchezze. Naturalmente è una stima approssimativa, ma suppongo si basi sul fatto che il 5% di risparmio sia sufficiente a garantire un margine di "sicurezza economica" alle famiglie in caso di qualsiasi crisi. E' noto infatti che non si finisce sotto i ponti quando si ottiene 100 e si spende 100, bensì quando d'improvviso ci si trova a dover spendere 500 e non si ha un capitale da parte da cui attingere. Uno stato sociale che provveda completamente all'assistenza della persona in caso di qualsiasi tipo di calamità a questo punto è essenziale: se lo stato, nel momento in cui un terremoto mi spazza via casa (o se mi becco la sclerosi multipla, o se mio padre ha bisogno di cure all'estero) azzerasse le mie spese, io potrei vivere tranquillo reinvestendo anche tutto il mio stipendio. Purtroppo non è così. Se un terremoto ti spazza via casa tu vai a vivere in un silos per 20 anni sperando che la gente non si dimentichi di te perché lo stato lo farà subito dopo aver scattato le foto sul posto.
A questo punto altro che 5% di risparmio. L'italiano medio auspica di avere soldi per affrontare le sventure ben sapendo che sullo stato non può sperare, e quindi se può tende ad accumulare, e questo è un ulteriore ostacolo all'economia della redistribuzione.
Aggiungici poi che siccome ancora nessuno ha messo in piedi una legge sul risparmio degna di questo nome, la gente rischia di investire quei pochi soldi che ha (quel 5% insomma) in azioni o bond che poi vanno in fumo distruggendo ogni sogno per il domani. A capo della Banca d'Italia c'è un indagato per crimini, le più grandi aziende Italiane proseguono a emettere azioni pur avendo il 400% di debiti e le banche del Belpaese hanno i costi di gestione più alti d'Europa (e non di poco, 200 euro annui contro i 30).
Fine delle note a margine.
BGO
Dando per scontato l'immediatezza nella comprensione che un sistema di libero mercato non regolamentato porta all'accumulazione della ricchezza in poche mani, generando una separazione netta fra chi detiene il capitale e chi lavora per pagare i propri debiti (trovandondosi in una situazione di fatto che potrei definire servitù), e dando quasi per scontato che tale fenomeno si verifica in ogni caso anche in presenza di un libero mercato MAL regolamentato mostrando unicamente tempi più lunghi, passo direttamente ad introdurvi un concetto altrettanto importante che potrebbe spiegare la situazione di stagnazione dell'economia italiana: la propensione al consumo.
La propensione al consumo esprime quanto, in percentuale, del proprio reddito un consumatore destina al consumo (il resto costituisce risparmio). Semplificando per fini espostitivi divido la società in 2 classi, poveri e ricchi, e attribuisco ai primi una propensione al consumo del 100% e ai secondi del 50%. Un sistema economico capitalistico che ha una propensione al consumo del 95% è un sistema economico che genera molta più ricchezza di un sistema economico avente un 50% di propensione al consumo. Questo perchè il risparmio, seppur necessario poichè fonte di credito necessario per l'investimento, rappresenta comunque reddito che non viene speso e reimmesso immediatamente e continuatamente nel sistema. E' difatti il consumo, la domanda, che muove l'offerta, la produzione, che a sua volta determina
l'occupazione ed i redditi da lavoro. Dovrebbe essere ora immediato comprendere come una società che ha una propensione al consumo del 100% ha una domanda che richiede piena occupazione e porta quindi a redditi da lavoro crescenti mentre una propensione al consumo del 50% si esprime con una domanda che presenta alti tassi di disoccupazione e redditi da lavoro decrescenti. La propensione al consumo è quindi un indice fondamentale per la crescita ed il benessere generale in un sistema capitalistico. Quando non vi è redistribuzione di ricchezza la propensione media al consumo di un paese si sposta verso il valore dei ricchi, il 50%, mentre quando la redistribuzione di ricchezza funziona si sposta verso il valore dei poveri, il 100%. Quando la propensione al consumo media si abbassa la domanda cala, l'offerta cala, l'occupazione e/o i redditi da lavoro calano. In Italia si sta a mio avviso verificando questo.
Cosa fare per rimediare?
Soluzione ipotetica 1 - Sarebbe spontaneo pensare che l'affermazione più tasse per i ricchi e meno tasse per i poveri porti ad una redistribuzione di ricchezza migliore. Questo è vero in parte e cmq solo in un'economia chiusa. In parte perchè, ad esempio, se un imprenditore realizza utili e lo Stato gli chiede poche tasse sarà incentivato ad investire maggiormente anzichè risparmiare. Solo in un'economia chiusa perchè se da una parte gli utili vengono tassati di meno l'imprenditore si muove lì. In Italia quindi accentuerebbe solamente la drammatica fuga dei capitali a danno unicamente dei poveri.
Soluzione ipotetica 2 - Tassa sulle rendite. Il discorso si fa complesso e non si può dare una definizione buona o cattiva. L'utilità generale
nell'alzarla dipende da molti fattori. Approfondirò il discorso in un
secondo momento.
Soluzione ipotetica 3 - Tassa sulle successioni. Questa è l'unica soluzione avente un'efficacia certa. Mentre può essere dannoso per l'economia tassare
troppo un ricco quando è in vita non lo è quando è morto. Ovviamente deve andare di pari passo con una tassa sulle donazioni. Purtroppo questo governo l'ha abolita, toccherà ristabilirla al più presto... l'ideale sarebbe vagliarla a sorpresa con un decreto, efficace da subito e con un'aliquota di almeno il 50% (se fossi io lo RE farei 75%, i primi 200.000 + 100.000 euro per ogni figlio esentasse).
Pieruz
Sono talmente d'accordo con Pieruz che ho postato il suo intervento sul mio blog. Naturalmente stesse identiche ipotesi (idee? proposte?) le ho sentite anche da tanti altri, Beppe Grillo ad esempio, o Daniele Luttazzi (che nell'ultimo spettacolo dedica una parte di monologo alla redistribuzione delle ricchezze). Ma sono COMICI.
Naturalmente questo governo è contro la redistribuzione delle ricchezze ed è invece per l'incentivazione dell'economia dei nababbi. Ha abolito la tassa di successione in tempi record (dopo neanche tre mesi di governo!) e poi si è concentrata nello sgravare tasse ai ricchi (alla faccia della costituzione che parla di gradualità dell'incisività fiscale, le percentuali più ridotte sono state quelle dei straricconi e la gradualità è stata ridotta da 5 a tre fasce).
Mi permetto solo una piccola nota. Dici che il sistema capitalistico perfetto ha il 95% di reinvestimento delle ricchezze. Naturalmente è una stima approssimativa, ma suppongo si basi sul fatto che il 5% di risparmio sia sufficiente a garantire un margine di "sicurezza economica" alle famiglie in caso di qualsiasi crisi. E' noto infatti che non si finisce sotto i ponti quando si ottiene 100 e si spende 100, bensì quando d'improvviso ci si trova a dover spendere 500 e non si ha un capitale da parte da cui attingere. Uno stato sociale che provveda completamente all'assistenza della persona in caso di qualsiasi tipo di calamità a questo punto è essenziale: se lo stato, nel momento in cui un terremoto mi spazza via casa (o se mi becco la sclerosi multipla, o se mio padre ha bisogno di cure all'estero) azzerasse le mie spese, io potrei vivere tranquillo reinvestendo anche tutto il mio stipendio. Purtroppo non è così. Se un terremoto ti spazza via casa tu vai a vivere in un silos per 20 anni sperando che la gente non si dimentichi di te perché lo stato lo farà subito dopo aver scattato le foto sul posto.
A questo punto altro che 5% di risparmio. L'italiano medio auspica di avere soldi per affrontare le sventure ben sapendo che sullo stato non può sperare, e quindi se può tende ad accumulare, e questo è un ulteriore ostacolo all'economia della redistribuzione.
Aggiungici poi che siccome ancora nessuno ha messo in piedi una legge sul risparmio degna di questo nome, la gente rischia di investire quei pochi soldi che ha (quel 5% insomma) in azioni o bond che poi vanno in fumo distruggendo ogni sogno per il domani. A capo della Banca d'Italia c'è un indagato per crimini, le più grandi aziende Italiane proseguono a emettere azioni pur avendo il 400% di debiti e le banche del Belpaese hanno i costi di gestione più alti d'Europa (e non di poco, 200 euro annui contro i 30).
Fine delle note a margine.
BGO
mercoledì, dicembre 07, 2005
Parto per l'Inghilterra!
Domani pomeriggio parto per l'inghilterra.
In viaggio assieme a me ci saranno diversi amici, staremo via fino a domenica!
Al ritorno posterò qualche foto!
Ciao a tutti!
martedì, novembre 29, 2005
Chi è Berlusconi?
Se cercate sul sito Rai qualche puntata di Satyricon, scordatevela. La Rai non le ha mai messe online. Potete scaricare Vespa, Floris e anche Report, ma non Satyricon. Così, se avete perso la puntata in cui Luttazzi invitò Travaglio a parlare di Berlusconi, non la potrete mai più rivedere. Così come sarà impossibile per voi cercare di ottenere per via ufficiale l'ultima intervista di Paolo Borsellino prima di saltare in aria... O vedere in televisione i numerosi documentari sul nostro premier che vengono realizzati all'estero... anche se doppiati in italiano dalla tv svizzera!
Beh, ho deciso di aiutarvi.
Ho aggiunto qui a sinistra un piccolo banner intitolato "Chi è Silvio Berlusconi?".
Se ci cliccate sarete teletrasportati in una piccola "isola di libertà"... come tante ce ne sono ancora su internet, unico mezzo ancora veramente libero esistente. Su quest'isola troverete tutti i documenti che cercavate sul nostro attuale premier. Se non li passano in televisione un motivo ci sarà. Scopritelo.
Beh, ho deciso di aiutarvi.
Ho aggiunto qui a sinistra un piccolo banner intitolato "Chi è Silvio Berlusconi?".
Se ci cliccate sarete teletrasportati in una piccola "isola di libertà"... come tante ce ne sono ancora su internet, unico mezzo ancora veramente libero esistente. Su quest'isola troverete tutti i documenti che cercavate sul nostro attuale premier. Se non li passano in televisione un motivo ci sarà. Scopritelo.
martedì, novembre 22, 2005
I caduti di Nassiriya
Non sono d'accordo a trasformare in martire ogni caduto. Meno ancora a trasformarlo in eroe.
In Italia i caduti della seconda guerra mondiale sono stati tantissimi. Erano martiri? No. Erano eroi? Qualcuno.
C'è differenza tra caduto (o vittima), martire ed eroe. Tutti e tre possono essere onorati, a tutte e tre possono essere intitolate vie, piazze, viali e per tutti e tre possono essere costruiti monumenti.
Non esiste una città in Italia, credo, che non abbia in monumento ai caduti.
Tralasciando il discorso degli eroi, la differenza tra una vittima e un martire sta nel contesto della morte. Un martire è chi muore per mettere in luce un ideale che la società non riconosce o non considera. La sua morte illumina quell'ideale, e da allora si guarda quell'ideale con occhi nuovi. I martiri cristiani venivano trucidati perché credevano nel vangelo, che la società ripudiava. Allo stesso modo se un terrorista si ribella alla sua fazione e viene ucciso per questo, è un martire. Se un giudice denuncia la mafia che inquina il sistema di cui fa parte e con cui ha a che fare ogni giorno, e viene ucciso, è un martire. Se un carabiniere si ribellasse alla guerra che viene portata avanti violando la costituzione su cui ha giurato, e venisse ucciso, sarebbe un martire.
Ma un carabiniere che salta in aria mentre è in missione con il beneplacito del sistema, non è un martire... è una vittima. Lo è come lo sarebbe un pompiere che muore per il crollo di un palazzo in fiamme. O come lo sarebbe una guardia forestale che viene sbranata da un orso. O come una guardia giurata che viene uccisa da un rapinatore.
Un sindaco ha negato una via ai "Martiri di Nassiriya", l'ha intestata invece ad Arafat (premio nobel per la pace). Ha spiegato che non erano martiri ma caduti. Fossi stato in lui avrei semplicemente proposto la targa "Caduti di Nassiriya" anziché cambiare completamente l'intestazione. La sua colpa non è nelle motivazioni, ma in come ha agito in proposito, dando il via al solito caso inesistente.
In Italia i caduti della seconda guerra mondiale sono stati tantissimi. Erano martiri? No. Erano eroi? Qualcuno.
C'è differenza tra caduto (o vittima), martire ed eroe. Tutti e tre possono essere onorati, a tutte e tre possono essere intitolate vie, piazze, viali e per tutti e tre possono essere costruiti monumenti.
Non esiste una città in Italia, credo, che non abbia in monumento ai caduti.
Tralasciando il discorso degli eroi, la differenza tra una vittima e un martire sta nel contesto della morte. Un martire è chi muore per mettere in luce un ideale che la società non riconosce o non considera. La sua morte illumina quell'ideale, e da allora si guarda quell'ideale con occhi nuovi. I martiri cristiani venivano trucidati perché credevano nel vangelo, che la società ripudiava. Allo stesso modo se un terrorista si ribella alla sua fazione e viene ucciso per questo, è un martire. Se un giudice denuncia la mafia che inquina il sistema di cui fa parte e con cui ha a che fare ogni giorno, e viene ucciso, è un martire. Se un carabiniere si ribellasse alla guerra che viene portata avanti violando la costituzione su cui ha giurato, e venisse ucciso, sarebbe un martire.
Ma un carabiniere che salta in aria mentre è in missione con il beneplacito del sistema, non è un martire... è una vittima. Lo è come lo sarebbe un pompiere che muore per il crollo di un palazzo in fiamme. O come lo sarebbe una guardia forestale che viene sbranata da un orso. O come una guardia giurata che viene uccisa da un rapinatore.
Un sindaco ha negato una via ai "Martiri di Nassiriya", l'ha intestata invece ad Arafat (premio nobel per la pace). Ha spiegato che non erano martiri ma caduti. Fossi stato in lui avrei semplicemente proposto la targa "Caduti di Nassiriya" anziché cambiare completamente l'intestazione. La sua colpa non è nelle motivazioni, ma in come ha agito in proposito, dando il via al solito caso inesistente.
giovedì, novembre 17, 2005
Lord of War
Mercoledì sono stato alla prima del film Lord of War, il film di Andrew Niccol con Nicholas Cage che uscirà domani nelle sale. Alla promozione della pellicola è stata associata la campagna Controlarms, della quale sono un accanito sostenitore.
Il film è veramente molto bello e soprattutto, molto incisivo. Non sorprende che la produzione abbia fatto fatica a raccogliere i fondi, e che in USA sia stato molto osteggiato. La scena iniziale, ad esempio, tra un titolo e l'altro, mostra la storia di un proiettile, dalla sua nascita nella fabbrica al trasporto in una cassa verso un paese dell'Africa... dove sarà caricato in un fucile e finirà per spappolare il cervello a un ragazzino.
La storia è quella di Yuri Orloff, un venditore di armi privato che compra armi da chi ne ha troppe (regimi in declino, governi che ne hanno in eccedenza, territori di guerra dove sono rimaste ni magazzini e, naturalmente, dai paesi produttori) per rivenderle a chi ne fa richiesta: eserciti privati, mercenari, dittatori... Ovunque c'è un conflitto c'è guadagno. L'Africa è una miniera d'oro da questo punto di vista.
La trama non annoia eppure il film dice tutto ciò che c'è da sapere per odiare profondamente quello che tutti i giorni succede nel mondo. Armi vengono prodotte, armi vengono esportate e vendute, armi uccidono migliaia di persone mentre altre si arricchiscono sfruttando le necessità di proiettili nei paesi travolti dalle guerre senza fine.
"Le vere armi di distruzione di massa - dice Ethan Hawk, che impersona un agente dell'Interpol - non sono i missili nucleari. Quelli tendono a starsene immobili nei silos. Nove persone su dieci che vengono uccise lo sono da armi leggere."
Magari Niccol e Cage non hanno fatto ancora la foto per la petizione, ma di sicuro ci hanno messo la faccia. Il film non è antiamericano né vago... arriva dritto ad accusare chi ha le responsabilità in materia: i governi di quelle nazioni che producono ed esportano tonnellate di morte. Le stesse che che fanno parte dell'ONU. L'Italia è la seconda esportatrice e la quarta produttrice di armi. La nostra 185/90, nonostante i continui smantellamenti subiti in questi quindici anni, resta una delle leggi migliori nel mondo per quel che riguarda il controllo del commercio delle armi, ma è aggirabile ed offre grosse libertà alle esportazioni di armi leggere.
"E' tutto legale!" Spiega Cage alla moglie, quando lei scopre che vende armi.
"Forse è legale. Ma è sbagliato." Le risponde lei.
E grazie all'aiuto del "più grosso esportatore di armi al mondo", anche quando Yuri viene arrestato, torna velocemente in libertà. "Un male necessario" si definisce. E al poliziotto che lo aveva beccato, una promozione.
sabato, novembre 12, 2005
Moderatore
Da qualche giorno ho avuto l'incarico di gestire il sito di Extreme Fantasy e di svolgere le funzioni di moderatore per il relativo forum. E' un incarico che svolgo con tranquillità e gioia. Nel frattempo... avete comprato Nephandum?
martedì, novembre 01, 2005
Lucca Comics & Games 2005
Sabato e Domenica sono stato a Lucca per visitare la città (che non avevo mai visto) e la mostra dei fumetti più importante d'Italia, Lucca Comics & Games 2005. Assieme a Paola, Federico, Alessandra e Anna ci siamo infilati nella bolgia infernale della fiera: un'esposizione densa non solo di eventi ma anche (e soprattutto) di stand e di visitatori.
Durante la mostra la 25edition ha presentato Nephandum, un manuale-accessorio per D&D al quale ho collaborato anche io (http://www.extremefantasy.it). Ho conosciuto di persona gli autori del manuale e anche alcuni ragazzi del forum della casa editrice.
A Lucca Games c'erano tornei di giochi di carte, di giochi di ruolo, di wargames... e c'erano autori e disegnatori disposti a firmare le loro opere o discutere del più e del meno. Sul palco i gruppi cantavano canzoni di cartoni animati, mentre i visitatori sfoggiavano i costumi dei loro eroi preferiti (o semplicemente giravano vestiti come il loro personaggio di Dungeons & Dragons). Ho comperato Eberron, l'ultima ambientazione per D&D, e diversi DVD a buon prezzo.
Abbiamo anche visitato la cittadina. Non avevo mai visto Lucca ma è veramente uno splendore, e non solo per le chiese, ma anche semplicemente per la concezione del centro storico, circondato da mura e ancora saturo dell'atmosfera medievaleggiante di un tempo.
Peccato per le pizze surgelate vendute al doppio del prezzo di quelle fresche, ma credo che sia un problema comune a tutte le città turistiche, da Roma in sù.
Appena tornato ho anche aggiornato il mio sito (http://www.pauldeggan.it), ma credo che il prossimo anno tornerò a Lucca solo se avrò una motivazione buona almeno come quella di quest'anno.
venerdì, ottobre 28, 2005
Controlliamo le Armi
Ieri pomeriggio, assieme a Francesco, Ilaria, Lorena e Amaniele, sono stato ad una conferenza tenuta a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, sul tema del Controllo delle Armi. Il Clan del gruppo Scout di Bracciano ha sostenuto Controlarms partecipando a diverse inziative, tra le quali una raccolta firme a Bracciano e una presso l'ultima Marcia della Pace.
Sono intervenuti Padre Alex Zanotelli, Dino Barbato di Amnesty e Riccardo Troisi di Controlarms; in più era presente un esponente della giunta provinciale in assenza del presidente Gasbarra, che dopo aver rifiutato (per motivi tecnici, pare) la diponibilità per una mostra di foto su e contro la guerra, non si è presentato a dare spiegazioni.
Alex Zanotelli in mattinata era stato presente alla sentenza di condanna di Turi Vaccaro, un pacifista nonviolento che il 10 Agosto scorso, durante l'anniversario del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare, si era infilato in una base Nato e con un martelletto comprato ad Assisi aveva sabotato il sistema computerizzato di due caccia bombardieri, rendendoli inutilizzabili e causando danni per 5 milioni di euro. Turi era stato appena condannato a 6 mesi di prigione (probabilmente 18 vista la sua non possibilità di pagare 750 mila euro di sanzione addizionale). L'accusa aveva chiesto due milioni di euro di danni, la difesa l'assoluzione, in quanto "atto di legittima difesa contro l'illegalità delle armi nucleari".
Alex Zanotelli ha dipinto la situazione delle armi in maniera allarmante. L'industria delle armi Italiana ha fatturato +16% quest'anno, ed i dati sono in riferimento solo al mercato delle armi pesanti, perché dopo "l'alleggerimento" della legge 185 non è più obbligatorio riferire al ministero della vendita delle armi leggere. Riguardo queste ultime l'italia è al 1° posto in europa per le esportazioni.
In italia la spesa pro-capite in armi è di 470 euro all'anno (quella per la sanità 520 euro). Di fronte a certe cifre Zanotelli ha ribadito il suo disagio per il tremendo vuoto e per il silenzio dell'opinione pubblica, nonché, in quanto uomo di fede, anche per il mancato intervento della Chiesa su certi temi: "Dio ha impiegato 4.200 milioni di anni a creare questo mondo, con le armi attualmente esistenti l'uomo potrebbe distruggerlo in un pomeriggio. Se non è peccato questo!"
L'intervento di Dino Barbato è stato altrettanto allarmante. Il principale produttore di armi in Italia è ancora lo Stato, e la situazione sembra volersi aggravare ulteriormente. La politica attuale, di qualsiasi parte, è assolutamente omertosa nei confronti del mercato delle armi, e anzi è al varo un disegno di legge (presentato dalla Lega) che prevede l'uso di armi come legittima difesa non solo in caso di aggressione personale ma anche in caso di violazione di domicilio e tentato furto.
La motivazione più spesso addotta è che il commercio di armi è un mercato florido, che porta ricchezza e innovazione. Questo nonostante si tratti di strumenti di morte. Dice Barbato: con la stessa motivazione lo Stato potrebbe legalizzare la produzione di droghe pesanti, il mercato è ancora più florido e forse sono anche meno mortali.
Nonostante ciò, i sindacati a livello locale (soprattutto nelle zone dove le fabbriche di armi sono presenti in maniera rilevante) appoggiano quest'industria, spesso in contraddizione con se stessi a livello nazionale. Così, quando tutti gli economisti concordano che 25 miliardi di dollari risolverebbero una volta per tutte la crisi sanitaria mondiale, vengono spesi ogni anno 1.000 miliardi per comprare armi.
La legge 185 nonostante tutto è una buona legge, ma viene violata continuamente e non dai cittadini, ma dallo stato stesso, che attraverso accordi internazionali ne aggira i vincoli e può così investire nella ricerca e nella produzione di nuove armi (ad esempio l'accordo con Israele, votato da una grossa maggioranza in parlamento, nonostante Israele sia un paese dove i diritti umani vengono violati continuamente).
A Roma, la Simel di Colleferro produce Cluster-bombs, un nuovo tipo di arma che va a sostituire le mine antiuomo, rese illegali anche grazie alla campagna promossa da Amnesty qualche anno fa.
Moltissimi enti a livello locale aderiscono ad iniziative come Controlarms, ma quando si sale di livello la delusione è grande. Attraverso la foto-petizione, Controlarms chiede all'Italia di modificare la 185 in modo da comprendere le armi leggere e di finanziare la riconversione delle fabbriche di armi. La legge 185/90 è già una buona legge e lo sforzo sarebbe minimo. Ad esempio la legge prevede già la riconversione delle fabbriche di armi, ma non ci sono mai stati i finanziamenti. La riconversione è già avvenuta con successo per le fabbriche che producevano mine negli anni '80, le quali oggi producono autobus elettrici che fanno parte di un mercato in crescita.
Ma al momento di raccogliere le adesioni solo 101 parlamentari, tra tutta la camera e il senato, hanno firmato la sottoscrizione. Ci sono state adesioni-sorpresa da parte di parlamentari Leghisti e di AN, ma molte meno adesioni di quello che ci si aspettava da parte della sinistra.
Da notare che in Finanziaria sono stati programmati finanziamenti ancora maggiori per le spese militari, che l'80% dell'8 per mille donato allo stato viene utilizzato per finanziare la guerra, che si taglia la spesa sociale (di qualsiasi spesa sociale si tratti).
La Provincia di Roma si è impegnata a promuovere la campagna Controlarms con iniziative di grande richiamo. Nel frattempo i siti di riferimento sono:
http://www.disarmo.org/
http://www.controlarms.it/
http://www.controlarms.org/
...e naturalmente il Blog del nostro Clan! ;-)
www.clanantares.blogspot.com
giovedì, ottobre 20, 2005
E adesso paga!!!
Caso "Satyricon", chiesti da Berlusconi 20 mld di risarcimentoper aver "devastato l'immagine di politico e di imprenditore"
Luttazzi e Travaglio assolti "Berlusconi non fu diffamato"
Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali
di ALESSANDRA LONGO
ROMA - Condannato. Silvio Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di 20 miliardi di lire a quel diavolo di Marco Travaglio, colpevole, in associazione a delinquere con Daniele Luttazzi, di aver "letteralmente devastato - si legge nella querela - la sua immagine di politico e di imprenditore".
Ma il giudice ha deciso diversamente e ha condannato il capo del governo a pagare le spese legali nell'ordine di centomila euro. Ne dà notizia lo stesso Travaglio, molto sollevato all'idea di non dover versare a rate, per il resto dei suoi giorni, la cifra richiesta dagli avvocati del Cavaliere.
Era il 14 marzo del 2001, un mercoledì sera. Su Raidue andava in onda Satyricon. Luttazzi chiama Travaglio a parlare del suo libro, "L'odore dei soldi", scritto a quattro mani con Elio Veltri. Storia non autorizzata sulle origini delle fortune economiche di Berlusconi, sui segreti meccanismi finanziari che portarono alla nascita della Fininvest, sullo strano arrivo, ad Arcore, dello stalliere mafioso Vittorio Mangano. Minuti televisivi senza filtro. Luttazzi chiede, Travaglio risponde, con documenti e atti che ha usato per scrivere. Da dove ha preso Berlusconi i miliardi per cominciare? Perché ha ospitato un boss, poi condannato a due ergastoli, a casa sua? Perché la Rai ha sempre scansato l'ultima intervista di Paolo Borsellino, acquisita da chi indaga sulle stragi di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi? Intervista nella quale, spiega Travaglio, il magistrato parla dell'interesse della procura di Palermo per Berlusconi, Dell'Utri e Mangano?
"Ignobile attacco al capo dell'opposizione, libercolo diffamatorio": Berlusconi s'infuria, querela, fa querelare. Partono dieci cause che sarebbero in realtà cinque raddoppiate, una per la trasmissione e una per il libro, moltiplicate appunto per cinque. Querelano anche Giulio Tremonti, citato perché la sua legge avrebbe garantito 243 miliardi di sgravi a Mediaset, e Forza Italia, partito offeso del leader offeso. In tutto le richieste di risarcimento ammontano a 150 miliardi di vecchie lire.
Pochi giorni fa, in sordina, la decisione del giudice, a breve la motivazione della sentenza. Travaglio si dice "contento, molto contento": "Nel mio libro non dicevo niente di nuovo, mi sono limitato a riordinare documenti. Non abbiamo danneggiato nessuno perché non abbiamo mentito. Le querele sono partite solo per spaventarci. Io ho scritto acqua fresca rispetto a quel che si legge nella sentenza Dell'Utri dell'anno scorso. Berlusconi è stato condannato in sede civile, dovrà pagare le spese legali. E' un passaggio importante. Con questa, ho vinto tre cause su dieci. Me ne rimangono altre sette...".
(Repubblica.it, 20 ottobre 2005)
Luttazzi e Travaglio assolti "Berlusconi non fu diffamato"
Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali
di ALESSANDRA LONGO
ROMA - Condannato. Silvio Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di 20 miliardi di lire a quel diavolo di Marco Travaglio, colpevole, in associazione a delinquere con Daniele Luttazzi, di aver "letteralmente devastato - si legge nella querela - la sua immagine di politico e di imprenditore".
Ma il giudice ha deciso diversamente e ha condannato il capo del governo a pagare le spese legali nell'ordine di centomila euro. Ne dà notizia lo stesso Travaglio, molto sollevato all'idea di non dover versare a rate, per il resto dei suoi giorni, la cifra richiesta dagli avvocati del Cavaliere.
Era il 14 marzo del 2001, un mercoledì sera. Su Raidue andava in onda Satyricon. Luttazzi chiama Travaglio a parlare del suo libro, "L'odore dei soldi", scritto a quattro mani con Elio Veltri. Storia non autorizzata sulle origini delle fortune economiche di Berlusconi, sui segreti meccanismi finanziari che portarono alla nascita della Fininvest, sullo strano arrivo, ad Arcore, dello stalliere mafioso Vittorio Mangano. Minuti televisivi senza filtro. Luttazzi chiede, Travaglio risponde, con documenti e atti che ha usato per scrivere. Da dove ha preso Berlusconi i miliardi per cominciare? Perché ha ospitato un boss, poi condannato a due ergastoli, a casa sua? Perché la Rai ha sempre scansato l'ultima intervista di Paolo Borsellino, acquisita da chi indaga sulle stragi di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi? Intervista nella quale, spiega Travaglio, il magistrato parla dell'interesse della procura di Palermo per Berlusconi, Dell'Utri e Mangano?
"Ignobile attacco al capo dell'opposizione, libercolo diffamatorio": Berlusconi s'infuria, querela, fa querelare. Partono dieci cause che sarebbero in realtà cinque raddoppiate, una per la trasmissione e una per il libro, moltiplicate appunto per cinque. Querelano anche Giulio Tremonti, citato perché la sua legge avrebbe garantito 243 miliardi di sgravi a Mediaset, e Forza Italia, partito offeso del leader offeso. In tutto le richieste di risarcimento ammontano a 150 miliardi di vecchie lire.
Pochi giorni fa, in sordina, la decisione del giudice, a breve la motivazione della sentenza. Travaglio si dice "contento, molto contento": "Nel mio libro non dicevo niente di nuovo, mi sono limitato a riordinare documenti. Non abbiamo danneggiato nessuno perché non abbiamo mentito. Le querele sono partite solo per spaventarci. Io ho scritto acqua fresca rispetto a quel che si legge nella sentenza Dell'Utri dell'anno scorso. Berlusconi è stato condannato in sede civile, dovrà pagare le spese legali. E' un passaggio importante. Con questa, ho vinto tre cause su dieci. Me ne rimangono altre sette...".
(Repubblica.it, 20 ottobre 2005)
mercoledì, ottobre 05, 2005
La Fabbrica di Cioccolato
Anche questo film meritava di avere un post nel mio Blog. Non ho visto il film con Billy Wilder e ho letto il racconto quando ero alle media, ma credo che il film abbia valore in sé, dimostrando sia il talento -altamente visionario- del regista sia le capacità camaleontiche di Johnny Depp. Nonostante Tim Burton ogni tanto sforni film non all'altezza del suo talento, questa volta quello che ne è uscito è un vero gioiello. Spassosissime le canzoncine degli Oompa Loompa (e soprattutto le coreografie durante i loro numeri musicali).
mercoledì, settembre 28, 2005
Sito del Clan Antares
Mi sembrava giusto annunciare anche sul mio Blog che è ufficialmente online il sito del Clan Antares, Gruppo scout AGESCI di Bracciano. Si tratta di un blog che sarà aggiornato con tutto quello che i ragazzi del clan faranno o avranno intenzione di metterci. Lo potete trovare a questo indirizzo: http://clanantares.blogspot.com e ogni commento sarà graditissimo.
Aggiungerò presto un link permanente, per ora visitate e divertitevi!
Aggiungerò presto un link permanente, per ora visitate e divertitevi!
giovedì, settembre 22, 2005
Il Castello Errante di Howl
Questo film meritava di essere nominato nel mio Blog.
Il migliore tra quelli che ho visto di Miyazaki (meglio anche de La Principessa Mononoke). Peccato per il finale un po' troppo sbrigativo, ma è una leggerezza insignificante, si tratta di un vero capolavoro.
martedì, settembre 20, 2005
Cioccolato amaro
"Novantasette milioni di dollari. E' la cifra che cinque multinazionali dovranno sborsare per aver danneggiato in modo irreversibile 150 lavoratori nicaraguesi sottoposti agli effetti nocivi dei pesticidi usati nelle piantagioni delle banane (se l'aeroplano lo fai passare mentre le persone lavorano risparmi tempo e denaro ndBigio). Si tratta di Dole Food Company, Standard Fruit Company, Dow Chemical, Occidental Chemical corporation e Shell. Dai documenti interni delle compagnie è risultato inoltre che le sostanze impiegate (Nemagon e Fumazone) erano vietate dalla legge statunitense ma che le aziende hanno continuato a utilizzarle nonostante fossero consapevoli dei rischi. Pesanti accuse sono cadute anche sulla Nestlé, citata a giudizio negli USA con altre due compagnie, Archer Daniels Midland e Cargill, per traffico di minori, sfruttamento e lavoro forzato (ne abbiamo fatti di passi avanti rispetto al medioevo, eh? NdBigio). Secondo l'accusa Nestlé e le altre compagnie non potevano non sapere che le coltivazioni di cacao da loro usate schiavizzassero i bambini, specie dopo i ripetuti allarmi lanciati anni fa. La parte lesa è un gruppo di bambini del Mali rappresentativo dei migliaia di minori che dal 1996 al 2000 sono stati maltrattati e costretti a lavorare in condizioni disumane senza essere pagati." - Da Atlante, Il Riformista di Lunedì 19 Settembre
Di recente la giunta Marrazzo della Regione Lazio ha proposto un "codice etico" al quale dovrebbero aderire tutte le imprese del Lazio che delocalizzano lavoro all'estero. Fortemente critica tutta la destra, il centro e pure la finta sinistra. Il codice etico prevederebbe che non si possano sfruttare minori e che siano garantiti anche all'estero i diritti dei lavoratori. Il presidente della Confindustria del Lazio ha così ribattuto: "No ai moralismi, per noi conta il profitto." Il sunto è che secondo questo tipo le imprese non devono essere etiche, devono essere legali. Se non vengono fatte delle leggi adeguate, che colpa ne hanno le imprese? Quindi ad esempio se in Indonesia la legge non tutela i bambini, che me ne frega a me di farli lavorare 18 ore al giorno e sottopagarli? E' legale!
La soluzione sarebbe allora approvare leggi a livello regionale che lo impediscano, ma questo minerebbe alla "competitività" delle nostre imprese (non sfruttare i poveracci costa!) e quindi non se ne farà nulla.
lunedì, settembre 19, 2005
Paul e Leettel Evilvase
La febbre restò nel suo corpo per quindici giorni. La chiamavano il Male delle Nebbie, e la maggior parte degli avventurieri che attraversavano il Bosco finivano per ammalarsi.
Paul si sentiva debole, aveva sudori freddi e frequenti sogni lo accompagnavano durante l'incerto sonno. Una notte, durante il sonno, tornò ai tempi degli addestramenti nel tempio di Tyr, quando era ancora un giovane allievo e la sollevare la spada era un'enorme fatica. Gli apparve in sogno Leettel Evilvase, la maestra elfa che gli aveva insegnato a comprendere le antiche scritture e i versi dei saggi di Faerun. Leettel era morta. Era accaduto molto tempo dopo, Paul era già stato investito da diversi anni. Leettel si trovava nel cortile del tempio e stava leggendo alcune delle profezie di Alaundo agli allievi, quando d'improvviso cadde a terra. E non si rialzò mai più.
I sacerdoti del tempio parlarono per molti giorni di una maledizione, altri di sangue avvelenato e addirittura di una cospirazione. Paul invece ebbe l'ennesima conferma che gli dei non potevano assolutamente intervenire presso il Piano Materiale. Perché se avessero potuto, se le loro opere miracolose fossero realtà, se avessero il potere di sollevare i mari, dispensare morte e dirigere i venti, allora sarebbe giusto non solo ringraziarli se la sventura ci evita, ma anche maledirli quando essa ci coglie.
Invece i miracoli, quelli veri, sono quelli operati dai credenti grazie alla fede, cioè le opere. Tyr non compiva miracoli, si aspettava invece che i suoi paladini fossero il miracolo. Forse era questo l'ultimo insegnamento che aveva ricevuto da Leettel.
Si svegliò rompendo il sogno e nel buio raggiunse e strinse la l'elsa della sua spada.
La pioggia non gli avrebbe impedito, l'indomani, di ripartire.
martedì, settembre 13, 2005
Marcia della Pace
Domenica io e il clan del mio gruppo scout abbiamo partecipato alla Marcia della Pace come volontari per Controlarms. E' stato veramente un piacere notare che erano presenti numerosi gruppi scout AGESCI, alla faccia di chi dice (il sindaco di Assisi, ad esempio, di AN) che la marcia è "politicizzata". Yep!
martedì, settembre 06, 2005
Il pericolo
Il pericolo è di assistere ancora una volta alla supplenza del potere politico da parte di altri poteri presenti nel Paese: la stampa, la magistratura, poteri economico-finanziari ben identificati e , dulcis in fundo, comici aspiranti a maîtres à penser - Roberto Castelli, Ministro della Giustizia
Questa dichiarazione, rilasciata dal nostro ministro-ossimoro per eccellenza (cittadino padano e politico italiano, cattolico e celtico, contro i giudici e ministro della giustizia) mi preoccupa seriamente. Il fatto che il "potere politico" sia sottoposto alla magistratura è un pericolo??? E da quando? Il pericolo semmai è il contrario, e cioè che il potere politico assoggetti quello giudiziario, trasformando la democrazia in regime! Finché la legge sarà uguale per tutti (politici e cittadini) e finché i politici finiranno in carcere per le loro mascalzonate tanto quanto i cittadini, allora sì che si potrà dire di essere in un paese democratico.
Che i poteri economico-finanziari beni identificati guidino la politica quello è certo un pericolo. Uno di questi, ben identificato con nome e cognome, è il premier: Silvio Berlusconi. E' il suo premier, ed è anche l'uomo più ricco d'Italia. Sono contento che Castelli riconosca il pericolo, ma allora perché è nella coalizione con lui?
Che la stampa o i comici possano ridurre la politica a supplenza è una gran vaccata. La stampa in Italia non è libera visto che le televisioni ed i giornali sono tutti controllati da poteri economici e politici più o meno evidenti (siamo al 72° per libertà di stampa, ce lo siamo dimenticato?). In Italia c'è omertà di stampa, sottomissione, altro che pericolo. Gli unici che dicono le cose come stanno, visto che i giornalisti non possono o non vogliono, sono i comici! Rendetevi conto di dove siamo finiti.
E infine, il "potere" appartiene al POPOLO come sancisce la costituzione. Non ai politici. Il popolo lo esercita nelle forme sancite dalla legge, e quindi ci sarà democrazia non ci sarà pericolo. Non esiste il "potere politico", esiste la politica.
Questa dichiarazione, rilasciata dal nostro ministro-ossimoro per eccellenza (cittadino padano e politico italiano, cattolico e celtico, contro i giudici e ministro della giustizia) mi preoccupa seriamente. Il fatto che il "potere politico" sia sottoposto alla magistratura è un pericolo??? E da quando? Il pericolo semmai è il contrario, e cioè che il potere politico assoggetti quello giudiziario, trasformando la democrazia in regime! Finché la legge sarà uguale per tutti (politici e cittadini) e finché i politici finiranno in carcere per le loro mascalzonate tanto quanto i cittadini, allora sì che si potrà dire di essere in un paese democratico.
Che i poteri economico-finanziari beni identificati guidino la politica quello è certo un pericolo. Uno di questi, ben identificato con nome e cognome, è il premier: Silvio Berlusconi. E' il suo premier, ed è anche l'uomo più ricco d'Italia. Sono contento che Castelli riconosca il pericolo, ma allora perché è nella coalizione con lui?
Che la stampa o i comici possano ridurre la politica a supplenza è una gran vaccata. La stampa in Italia non è libera visto che le televisioni ed i giornali sono tutti controllati da poteri economici e politici più o meno evidenti (siamo al 72° per libertà di stampa, ce lo siamo dimenticato?). In Italia c'è omertà di stampa, sottomissione, altro che pericolo. Gli unici che dicono le cose come stanno, visto che i giornalisti non possono o non vogliono, sono i comici! Rendetevi conto di dove siamo finiti.
E infine, il "potere" appartiene al POPOLO come sancisce la costituzione. Non ai politici. Il popolo lo esercita nelle forme sancite dalla legge, e quindi ci sarà democrazia non ci sarà pericolo. Non esiste il "potere politico", esiste la politica.
sabato, settembre 03, 2005
Guida Galattica per Autostoppisti
Volevo segnalarvi questo film. L'ho visto la settimana scorsa e ne sono rimasto entusiasta, La distribuzione è stata crudelissima (in tutta Roma è stato proiettato in un solo cinema) ma sicuramente lo troverete fra qualche mese in DVD. Humour inglese e fantascienza non potevano miscelarsi meglio. Divertente, demenziale, a tratti esilarante, eppure intelligente fino all'ultimo. Consigliato.
domenica, agosto 28, 2005
Foto del Campo
Ho pensato che queste cinque foto meritassero di essere viste un po' da tutti. Ma era veramente un peccato ridurne la risoluzione, perciò le ho caricate sul server in modo che possiate scaricarle cliccando sui cinque link qui di seguito. Fatelo ora perché i link non resteranno attivi per molto tempo (le foto occupano spazio prezioso!).
Hannibal Mortadella
Pigreco all'opera
La Regina Elisabetta II
Amaniello e gli altri
Sherlock e la giornalista
sabato, agosto 27, 2005
giovedì, agosto 04, 2005
Pronto per il Campo
Sabato 6 Agosto partirò per il Campo di Gruppo Scout. La levataccia sarà di proporzioni epiche: treno alle 6.58 di mattina da Bracciano, seguirà viaggio in treno fino a Firenze e poi inizieremo la Route che ci avvicinerà, ogni giono un po' di più, a Le Valli, il posto dove saranno accampati il Reparto e dove il Branco comincerà le sue vacanze.
Il Blog non sarà aggiornato finché non tornerò. Naturalmente al ritorno avrò un sacco di foto da uploadare e forse aprirò un sito apposito.
Buone vacanze a tutti!
Il Blog non sarà aggiornato finché non tornerò. Naturalmente al ritorno avrò un sacco di foto da uploadare e forse aprirò un sito apposito.
Buone vacanze a tutti!
sabato, luglio 30, 2005
Politica? Quale politica?
Qualche giorno fa sono state rifinanziate le "missioni di pace" in Iraq. Quelle che si fanno con i mitra ed i mezzi blindati, chiaramente, che avevate capito? Berlusconi ha detto "resteremo in Iraq". Pensavo lui stesse ad Arcore questo fine settimana. Tra le altre idiozie si è vantato del suo pollice verde ("ho 800 cactus diversi nel io parco") ed ha concluso che "ha sconfitto il cancro e la calvizie: adesso tocca a Prodi". Poi è stata la sagra della sparata libera: il crollo dell'economia è colpa dell'euro (ormai a questa non ci crede neppure più mia nonna); l'Italia è ricca perché abbiamo tutti il televisore, il cellulare e la lavatrice; la sinistra è pessimista stiamo tutti bene.
Questo è l'articolo del Corriere della Sera, se volete leggerlo.
La riforma della legge elettorale preannunciata da Berlusoni merita una menzione a parte. A parte il principio su cui si basa che è completamente aberrante (in pratica gli spazi pubblicitari saranno proporzionati al successo elettorale di un partito alle precedenti elezioni, salvo una frazione che sarà spartita ugualmente per tutti)... La cosa migliore da fare è lasciarvela descrivere da Berlusoni stesso. In un qualsiasi paese civile questi sarebbero considerati i deliri di un pazzo paranoico, ma qui siamo in Italia...
«Metteremo difensori del voto in ogni seggio. Saranno veri esperti», ha spiegato Berlusconi, «come avvocati, notai, commercialisti che contrasteranno i professionisti della sinistra che sono in grado di aggiustare con un tratto di penna le cifre». Sembra scritto da Charlie Chaplin, invece era nero su bianco sul Corriere della Sera.
Prodi invece è partito per la campagna elettorale su un bel Tir arancione. A ottobre ci saranno le primarie, per dicidere che è "il più mejo" della coalizione. Il Tir è arancione per non confondere le idee agli elettori, che potrebbero pensare che Prodi è di sinistra. Suppongo a questo punto che Bertinotti stia facendo propaganda dentro una cinquecento rossa. Il punto è che tutti sanno quello che pensa Bertinotti, non c'è bisogno di andare in piazza ad ascoltarlo. Invece Prodi ha bisogno di dirlo: "Se vinco io ritireremo le truppe dall'Iraq!". Immagino la reazione degli elettori: "Ehi! Hai sentito? Ha detto che ritirerà le truppe! Pensavo fosse uno di destra, tipo D'Alema o Rutelli." Ha ribadito pure che lui è di sinistra ma cattolico, un accostamento che ormai fa scalpore, visto che i presunti cattolici ormai sono forcaioli, capitalisti e guerrafondai.
Follini infatti ha commentato: «Spiace che Prodi invochi oggi il ritiro delle truppe dall'Iraq: non è un argomento giusto e non mi pare nemmeno il giorno giusto». Non è un argomento giusto? Eh, già! Non va bene parlare di ritiro delle truppe quando si è in mezzo ai casini causati dall'invio delle truppe, è meglio toccare altri argomenti, tipo i cactus del proprio giardino.
Prodi ha citato anche De Gasperi. Citare De Gasperi ormai è da reazionari.
venerdì, luglio 29, 2005
La Terra dei Morti Viventi
Ieri sera sono andato al cinema a vedere l'ultimo film di George A. Romero, ovvero il quarto della sua serie di fortunati horror con protagonisti i morti viventi. Quest'ultimo si intitola La Terra dei Morti Viventi.
Il film ha una palese connotazione politica anti-capitalista. I cattivi non sembrano mai essere gli zombie, bensì gli ipocriti e cinici superpotenti della città, con le loro ricchezze e le loro mode, del tutto indifferenti nei confronti dei poveracci che si ammassano attorno ai loro ricchi palazzi, in moderne favelas protette da fiumi che impediscono ai morti viventi di raggiungere i vivi. Ma gli zombie si organizzano, imparano a coalizzarsi, a provare pietà e a vendicarsi, e così, mentre si assiste alla loro cruenta rivoluzione, non si può provare che simpatia nel vederli sbranare signore in abiti costosi sopra poltrone zebrate da 5.000 dollari. E le frasi pronunciate dal magnate-capo, signore dei quartieri più lussuosi e ricchi, somigliano terribilmente alle cazzate che spara George Bush nelle sue conferenze, quando parla di non-diritti degli immigrati e di polso duro contro i terroristi.
domenica, luglio 24, 2005
venerdì, luglio 22, 2005
Paul e il Picchio Muto
Paul legò Dorf nella stalla e lasciò due monete d'argento al ragazzo che si sarebbe occupato degli animali. "Trattalo bene" gli disse. Il ragazzo annuì vigorosamente ammirando le monete nel suo palmo.
Entrando nella locanda fu subito avvolto dall'odore di carne arrostita e ortaggi bolliti. L'aria ne era satura. Numerose persone dalle vesti umili e dai volti scavati dalla fatica sorseggiavano pinte di birra riunite attorno a vecchi tavolini di legno. I loro sguardi stanchi si rivolsero verso il paladino quando Paul fece il suo ingresso. L'armatura e le effigi gli garantivano di essere subito riconosciuto ovunque come un servitore della fede, anche se la sua armatura era sporca, i suoi stivali infangati e il suo volto provato dal lungo viaggio.
"Signore, vi sentite bene?" Chiese immediatamente il vecchio oste. Era un signore magro dalla pelle bruna e con lunghi capelli bianchi. Uno dei suoi occhi aveva perso la vista, la pupilla era ormai solo uno spettro grigio immerso nella sua iride sbiadita.
"Tutto bene, sono solo stanco.... non dormo da qualche giorno."
"Voi avete attraversato il bosco nebbioso, non è così?"
L'oste puntò il dito ossuto verso Paul. La risposta era abbastanza scontata. La locanda si trovava proprio al margine del bosco e all'inizio di una grossa vallata. Paul aveva letto l'insegna a stento, illuminata dal chiaro della luna: il Picchio Muto.
"Vorrei una stanza." Chiese il paladino.
L'oste si allontanò e tornò con una chiave.
"La seconda stanza a sinistra, se serve dell'acqua calda basta chiamare."
"Grazie." disse il Paladino. Ora aveva bisogno di dormire.
sabato, luglio 16, 2005
Lettera a un Religioso
Durante l'ultimo viaggio in treno ho terminato la lettura di Lettera a un Religioso, scritto da Simone Weil. L'avevo iniziato lo stesso giorno durante il viaggio di andata. L'ho finito durate quello di ritorno. E' un piccolo libro denso di riflessioni, una lettera scritta ad un prete per spiegare perché l'autrice si sentiva religiosa ma "al di fuori della Chiesa". La speranza era che il religioso al quale era indirizzata la lettera comprendesse le sue ragioni (senza la presunzione che qualcosa potesse cambiare). Ma dalla chiesa non venne mai risposta.
Si tratta di un libro particolare perchè non contiene risposte, solo domande. Eppure ritengo che, nel bene o nel male, mi sia servito molto leggerlo.
mercoledì, luglio 13, 2005
Paul e il mattino silenzioso
Il drago Slept restò a distanza quella notte. Forse il silenzio del bosco nebbioso aveva attenuato la sua fame, o forse si era distratto, ammaliato da qualche meraviglia nascosta tra gli alberi.
Paul si svegliò comunque dopo poche ore, abituato ormai a non dormire più di quanto non fosse strettamente necessario. Aveva fame, ma non poteva rischiare di addentrarsi nelle nebbie per cacciare, e la sua bisaccia era quasi vuota. Addentò un tozzo di pane nero, bevve un sorso d'acqua, quindi risistemò ogni cosa sulla schiena di Dorf.
Non riusciva ad individuare il sole. La foschia velava il giorno e le chiome degli alberi sembravano trattenerla al di sotto dei rami. Doveva raggiungere la fine del bosco, trovare del cibo per Dorf e chiedere indicazioni.
Non aveva più meta né missione.
domenica, luglio 10, 2005
La penso anche io così
"La scuola deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto ad uno specialista."
Albert Einstein - Pensieri di un uomo curioso
sabato, luglio 09, 2005
La Normalità del Terrorismo
Mi unisco all'incazzatura e all'ululato di dolore generale riguardo questa guerra infame che ci ha reso complici non solo dei migliaia di morti civili in Iraq, non solo dei centinaia di morti tra i soldati, ma anche della vita dei cittadini londinesi che sono stati dilaniati dalle bombe dei terroristi.
Fare guerra al terrorismo non vuol dire nulla. E' come dire fare guerra alla mafia, o fare guerra al traffico internazionale di stupefacenti. Il terrorismo si combatte con l'intelligence, con la politica, con la collaborazione, con lo spionaggio. E soprattutto non finanziandolo, non rifornendolo di armi, non appoggiandolo indirettamente, non alimentandone la furia omicida in maniera tanto palese quanto inutile.
Più che gli interessi del popolo, i capi di stato dovrebbero avere a cuore la VITA del popolo. Dichiarazioni insensate come quella di Blair "Non ci faremo intimorire" lasciano il tempo che trovano davanti al cittandino che raccoglie i pezzi della moglie a King Cross Station. Per appoggiare qusta politica guerrafondaia e anti-umanitaria abbiamo violato in pieno la nostra costituzione ed utilizzato il Ministero della Difesa per appoggiare guerre illecite. Il conto dei morti in Iraq ha raggiunto la spaventosa cifra di decine di volte i morti dell'attentato dell'11 settembre. Di quelle morti però non eravamo responsabili, non avevamo le mani sporche di sangue. Di quelle in Iraq sì, di ognuna di quelle. Le abbiamo volute noi, con orgoglio, con arroganza.
E le morti di Madrid e di Londra si aggiungono al totale delle vite umane che abbiamo contribuito, con la politica deficiente dei nostri governi, a causare. Di fronte alle prime pagine dei giornali di questi giorni provo vergogna, amarezza e senso di colpa. Prima ancora che tristezza.
Quella la provo in seguito, voltando pagina, leggendo di come le borse sono crollate, di come i nostri politici invitino alla "normalità", per non darle vinta ai terroristi. Qualche giorno fa Piero Fassino in TV ha espresso contrarietà al risalto mediatico che è stato dato all'attentato di Londra.
Ma è così che si uccide la verità, la realtà: con la normalità. Sopendo la notizia, sedando gli animi, cambiando canale o facendo finta che non stia accadendo nulla. Uscendo a comprare la trippa per la cena e a pagare le tasse, normalmente, mentre il mondo salta in aria per colpa nostra. Non sono d'accordo. la gente deve provare rabbia, deve provare rimorso per quello che abbiamo fatto, non deve cambiare canale, non deve pensare "chissenefrega".
Probabilmente, in tutta normalità, salterò in aria anche io. Fra qualche mese, su una metro a Roma. Berlusconi si dirà "vicino ai parenti delle vittime" e Fini aggiungerà "non gliela daremo vinta".
mercoledì, luglio 06, 2005
Che vergogna!
"L'Unione europea è un progetto politico, alto e nobile, non è riducibile quindi ad una semplice zona di libero scambio". Ha detto Ciampi, in nostro Presidente, presso il parlamento europeo a Strasburgo ieri. E, subito dopo: "Il confermato, giusto rigore del patto di stabilità non è di per sé garanzia di crescita, se perdura l'inerzia. I positivi effetti dell'euro continueranno a mantenersi con difficoltà, se mancherà una gestione coordinatrice sia dei bilanci nazionali, sia dell'orientamento delle politiche economiche degli stati. Dobbiamo pensare all'avvenire dell'Unione".
Più o meno in quel momento, Mario Borghezio, Matteo Salvini e Francesco Enrico Speroni si sono messi a gridare slogan contro l'euro aprendo una grossa bandiera della Padania. Il Parlamento ha applaudito la decisione del presidente di espellerli dall'aula. Ciampi ha continuato il suo discorso senza scomporsi, ma tradendo un'emozione certamente segnata dalla contestazione imprevista. Il Capo dello Stato ha concluso dicendo "viva l'Europa". - Da Repubblica.it
Non ci sono davvero parole per commentare la vergogna che si prova a leggere certe notizie. Avere la Lega al governo ed essere rappresentati da certi politici è qualcosa di terrificante ed inaudito, uno schifo che si unisce a tutte le altre schifezze per le quali dobbiamo ringraziare questo governo. Grazie.
domenica, luglio 03, 2005
No Software Patents
Ho aderito alla campagna per evitare che gli sviluppatori di sofware perdano il diritto di modificare e vendere il proprio software. In pratica l'Europa potrebbe da qui a poche ore decidere di adottare la normativa vigente in USA, che stabilisce che se vendo un software da me creato ad una compagnia, essa acquista i diritti anche su eventuali modifiche, aggiornamenti o integrazioni del codice del programma in altre applicazioni.
VUOI SAPERNE DI PIU'?
mercoledì, giugno 29, 2005
martedì, giugno 28, 2005
La Lezione di Zapatero
Ieri Pierferdinando Casini ha superato se stesso.
"Lo Stato deve essere laico e non laicista. E la legislazione spagnola su matrimonio ed adozioni gay è un esempio negativo per l'Italia."
Eh, già. Abbiamo bisogno di cercarli in Spagna i cattivi esempi di leggi, non ne abbiamo abbastanza. Che diceva il Vangelo a proposito di travi e pagliuzze?
Comunque così dice la terza carica dello stato, come riportato su La Stampa (di oggi 28 Giugno) a pagina 10. Ma evidentemente Casini, che stava in Spagna per incontrare i vescovi locali, non ha ben chiaro cosa significhi stato "laicista". Che io sappia uno stato "laicista" è uno stato che in qualche modo legisla favorendo i cittadini laici, o che premia un comportamento laico, o che spinge alla laicità i cittadini (che poi significa che li spinge a non divenire "curia"...). Lo stato non deve essere laicista? CERTO che non deve esserlo. Ma consentire ai gay di sposarsi non è una mossa laicista, perché NON DELEGITTIMA il matrimonio etero, lo concede anche agli omosessuali. Che poi oggigiorno sono gli unici che rompono le balle così tanto per sposarsi! Si tratta invece di una mossa pienamente laica, perché lo stato si pone in maniera assolutamente super-partes rispetto alla questione, garantendo pari diritti ad entrambe le tipologie di cittadini (omosessuali ed etero), visto che si tratta in entrambi i casi di onesti cittadini spagnoli.
La Stampa pubblica in prima pagina un articolo di Zapatero sulla questione, che in pratica anticipa ed abbatte ogni stronzata sparata da Casini.
Ve ne riporto uno stralcio:
"Come cittadino mi sento orgoglioso del fatto che il nostro paese sia un riferimento per l'uguaglianza e il rispetto. Come uomo aspiro a che il nostro Paese sia un esempio di convivenza con uguaglianza di diritti per tutti. Come premier del mio Paese debbo assumere la sfida di fare della Spagna un simbolo di pace e di tolleranza. [...]
La rivendicazione del diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso emana dallo spirito stesso della Costituzione. E' una proposta di riforma che non solo non va contro nessuno, ma della quale beneficierà tutta la società perché aggiunge senza togliere. La nuova legge implicherà un allargamento del diritto che ha ogni essere umano di scegliere liberamente il cammino della sua vita e la ricerca della propria felicità. E' il riconoscimento della pienezza come esseri umani, della dignità, dell'uguaglianza incondizionata. [...] - José Luis Zapatero, primo ministro spagnolo.
Voglio concludere con una famosa "perla" del nostro premier:
"Se [il centrosinistra] andasse al governo darebbe questo esito: miseria, terrore, morte. Così come avviene ovunque governi il comunismo. Non sarebbe lo Stato liberale che vogliamo noi." - Silvio Berlusconi, ANSA 16 Gennaio 2005
No, non sarebbe.
lunedì, giugno 27, 2005
Pisa città pendente
Durante il weekend sono stato a Pisa, ospite di Daniele e Anna. Ho visitato la cattedrale e il camposanto, ma non sono salito sulla torre pendente perché costava 15 euro (un furto) e non hanno accettato il mio compromesso di farmi salire per 2 euro solo 15 dei 300 scalini. Peccato.
Abbiamo cenato in una trattoria nei pressi della città che faceva prezzi modici e cibo squisito. Ho mangiato degli gnocchetti verdi alla crema di speck favolosi. A Pisa comunque costa tutto molto meno che a Roma (i prezzi sono più o meno quelli di Bracciano). Cittadina tranquilla di estate, nessuno per strada di giorno, circoli arci a volontà. Posto ameno.
domenica, giugno 26, 2005
mercoledì, giugno 22, 2005
Paul e il bosco senza fine
D'improvviso Paul sentì un dolore alla testa.
Non un dolore forte, anzi forse nemmeno un dolore. Come una fastidiosa sensazione che si propagava da una tempia all'altra, una scarica di avvertimento di qualcosa che non andava.
Tirò le briglie di Dorf per comunicare al cavallo di fermarsi.
Ebbe un giramento di testa, gli alberi vorticavano senza ribaltarsi, il silenzio del bosco nebbioso si fece per un attimo assordante. Si poggiò alla corteccia ruvida di un tronco.
Forse lo scontro con l'Assassino Bianco l'aveva stancato oltre misura. Aveva dormito poco e il drago Slept era da qualche parte lì intorno, immerso nella nebbia, in attesa del suo momento. O forse la stanchezza non c'entrava nulla, era il bosco. L'aria immobile, l'umidità perenne, la foschia che sembrava anestetizzare ogni senso.
Quanto mancava al margine del bosco? Era in cammino ormai da quasi un giorno, e per quanto non potesse esserne sicuro si fidava dell'orientamento di Dorf e del fatto che aveva percorso la distanza in linea il più possibile diretta.
Di nuovo un mancamento. Il paladino si sedette su una roccia circondata da cespugli umidi e coperta da grassi muschi. "Ho bisogno di riposare" Pensò.
Legò Dorf all'albero e slegò una coperta dalla sella, poi sfoderò la spada, la sua fidata lama. Si sedette alla base dell'albero coprendosi con la coperta e stringendo l'elsa.
Sprofondò in un sonno senza sogni.
lunedì, giugno 20, 2005
Paul e la meta perduta
Il bosco nebbioso scivolava attorno a Paul e a Dorf come un velo silenzioso sul quale erano disegnate ombre di alberi e di cespugli. Il sole del giorno splendeva spettrale oltre il muro impenetrabile di foschia, che impediva di vedere oltre dieci metri dal proprio naso.
Paul si sarebbe già perso se non fosse per gli incantesimi lanciati su Dorf. Era una cavalcatura speciale, dotata di poteri soprannaturali grazie alle magie infuse nel proprio corpo dai sacerdoti del tempio. Dorf sapeva che strada seguire, Paul si limitava a farsi guidare camminandogli a fianco, stringendo le briglie.
Il tempio lo voleva morto, il tempio lo voleva eroe. Il tempio lo disprezzava, per il tempio era indispensabile. Il tempio lo aveva istruito, il tempio lo rinnegava. I pensieri vorticavano turbinosi nella mente del paladino. Cosa si aspettavano da lui, ora? Devozione? Disprezzo? Indifferenza? Quella non l'avrebbe saputa dare.
Quando era un allievo si stupiva di come le azioni scaturite dalle migliori intenzioni potessero essere fraintese e ribaltate nei significati. Una volta gli ordinarono di colpire uno scudo attaccato ad un asta di legno, di colpirlo con la spada finché fosse caduto a terra. Gli altri allievi colpivano lo scudo ripetutamente e con forza, finché l'asta non si spezzava e lo scudo cadeva a terra. Paul pensò che si trattasse di una prova di strategia. Si avvicinò e con un sol colpo tagliò l'asta che reggeva lo scudo, facendola cadere.
Il diacono Kohlaas gli inflisse dieci giorni di isolamento e preghiera, rimproverandolo di non osare mai più prendersi gioco dei suoi maestri.
giovedì, giugno 16, 2005
mercoledì, giugno 15, 2005
Disordini mentali a sufficienza
Ho fatto un test online che indica la quantità di disordini mentali presenti nella propria personalità. Il risultato è questo:
Take Free Personality Disorder Test
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Personality Disorder Test Results
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martedì, giugno 14, 2005
Riflessione a referendum fallito
"Non ho combattuto per vincere, non ho vinto. Ho cercato soltanto di fare il mio dovere di vescovo e di ascoltare la mia coscienza di uomo e cristiano e di cittadino". Così il presidente della Cei il cardinale Camillo Ruini, intervistato dal Tg1: "Il risultato comunque è andato al di là di quello che era presumibile".
Volevo annoiarvi con una mia riflessione.
Alle urne è andato il 25% degli aventi diritto. Sono veramente pochini. Sinceramente mi aspettavo che nettamente a favore del "sì" ci fosse almeno tanta gente quanti quelli a favore dell'astensione. O almeno così sembrava: nella redazione de Il Foglio (giornale ultra-astensionista) si è fatta una indagine di voto e dei 50 circa giornalisti più del 50% andava a votare, nonostante la durissima linea editoriale adottata dal direttore Ferrara. Stessi risultati davano i sondaggi di Repubblica.it e di Yahoo, per citarne solo due.
Se per ipotesi supponiamo che gli "astensionisti attivi" siano tanti quanti i votanti sì, si arriva appena al 50% degli aventi diritto. Certo possiamo solo supporre, perché, visto che il meccanismo democratico è stato sabotato, non è possibile distinguere gli astensionisti fisiologici dai sabotatori.
Ma se astensionisti attivi e votanti sì insieme fanno 50% significa che il 50% degli elettori è astensionista fisiologico!
La cosa non mi stupirebbe affatto! Se ci pensate sono 10 ANNI che i referendum non raggiungono il quorum (ben 8 consultazioni). Secondo me la gente a cominciato a non crederci più. Mia sorella ieri ieri mattina mi ha detto "io a votare ci vado, ma il quorum non si raggiungerà, come al solito", e me lo ha detto prima di ogni pessimistica previsione.
Quello che temo è che tanta gente ai referendum non risponda a priori, cioè parta convinta che tanto non si raggiungerà il quorum e quindi se ne resti a casa (o vada al mare).
In pratica abbiamo talmente abituato l'elettore all'astensione (prima i comunisti, i radicali e i DS, poi la Chiesa), al sabotaggio del referendum, che nessuno ci crede più, ed ho paura che ci siano davvero il 50% di astensioni fisiologiche ormai, cioé che il quorum ai referendum non si raggiungerà mai più perché la gente ormai è sfiduciata. Hanno (abbiamo) demolito uno strumento di consultazione democratica.
Se è così o non è così comunque non lo sapremo mai, perché il sabotaggio rende pure impossibile conoscere la reale opinione del popolo al di là del raggiungimento del quorum. A questo punto mi chiedo se sia necessario intervenire per modificare lo strumento referendario. La prospettiva che abbiamo di fronte altrimenti è che tutti i referendum futuri, a causa di campagne antidemocratiche pro-astensione, falliscano, facendo spendere inutilmente milioni di euro allo stato.
venerdì, giugno 10, 2005
CONTROL ARMS
Questa iniziativa la proporrò in clan domani.
Però ho pensato: perché non proporla a tutti?
Amnesty ha lanciato una campagna alla quale hanno aderito numerose associazioni internazionali ed italiane (Pax Christi, Acli, Arci, Cisl, Un ponte per..., Rete Lilliput, Conferenza Missionari Italia, Beati Costruttori di pace...) per regolamentare e controllare il commercio delle armi nel mondo. La campagna si chiama CONTROL ARMS. il sito italiano che la promuove è: www.disarmo.org
Cosa bisogna fare per aderire? Semplice: spataflesciarsi una foto con in mano la scritta CONTROL ARMS o uno slogan, basta una macchinetta digitale o un cellulare che fa le foto. Poi si va sul sito internazionale della campagna: http://www.controlarms.org/million_faces/en/index.php/register ci si registra allegando la foto!
Niente di più facile. Sul sito italiano ci sono le foto di tutti coloro che hanno già aderito: tra i VIP ci sono Padre Zanotelli, Don Ciotti, Beppe Grillo, Savino Pezzotta (leader della Cisl), Walterino Veltroni, Fiorello e un mucchio di altri nomi internazionali.
PS La mia foto la potete vedere in basso nel menù!
mercoledì, giugno 08, 2005
Europarlamentari in Euro
Quanto pigliano gli europarlamentari d'Europa?
Ecco i loro stipendi annuali, senza contare tutte le agevolazioni e le gratuità offerte dallo stato in aggiunta.
Italia 144.084,36 euro
Austria 106.583,40 euro
Olanda 86.125,56 euro
Germania 84.108 euro
Irlanda 82.065,96 euro
Gran Bretagna 81.600 euro
Belgio 72.017,52 euro
Danimarca 69.264 euro
Grecia 68.575 euro
Lussemburgo 66.432,60 euro
Francia 62.779,44 euro
Finlandia 59.640 euro
Svezia 57.000 euro
Slovenia 50.400 euro
Cipro 48.960 euro
Portogallo 41.387,64 euro
Spagna 35.051,90 euro
Slovacchia 25.920 euro
Rep. Ceca 24.180 euro
Estonia 23.064 euro
Malta 15.768 euro
Lituania 14.196 euro
Lettonia 12.900 euro
Ungheria 9.132 euro
Polonia 7.369,70 euro
Uno stipendio più consono alla media nazionale (60.000 euro l'anno basterebbero e avanzerebbero, considerato che hanno TUTTO gratis, pure il ristorante) li aiuterebbe di certo a capire quanto "ricca e benestante" è l'Italia. La nostra classe politica è formata da persone che una volta salite al potere diventano RICCHE e quindi smettono di rappresentare il tenore di vita della nostra nazione. Lo stato dovrebbe garantire ai politici degli stipendi che permettano loro di lavorare per noi, non di arricchirsi con le nostre tasse! In questo modo si favorisce inoltre la scalata al potere per interessi economici altro che politici: il parlamento dovrebbe essere occupato da persone che hanno voglia di lavorare per il bene dei cittadini nonostante questo non garantisca loro una vita da nababbi. Non ho parole.
lunedì, giugno 06, 2005
Lidda che dorme
Questa è una foto del mio gatto che dorme. Si chiama Lidda ed è una gattina di due anni. Quando si appisola lo fa nelle pose più strane. Guardate qua.
domenica, giugno 05, 2005
Cambusiere in Branco
Approfittando della Festa della Repubblica, il Branco del mio gruppo scout ha organizzato un'uscita con pernotto (1-2 Giugno) per i lupetti. Sono stato coinvolto anche io, che non mi occupo dei lupetti quest'anno, perchè serviva una mano in cucina. I lupetti (bambini dagli 8 ai 10 anni) hanno messo a dura prova le energie dei capi, ma ci siamo divertiti.
Queste sono alcune foto. Lo scatto delle salsicce del pranzo di giovedì merita il pulitzer.
Queste sono alcune foto. Lo scatto delle salsicce del pranzo di giovedì merita il pulitzer.
lunedì, maggio 30, 2005
venerdì, maggio 27, 2005
Al Referendum voterò Sì
Il prossimo 12-13 Giugno si voterà per abrogare in parte la Legge 40, che riguarda la Fecondazione Medicalmente Assistita. Nonostante io sia Cattolico non raccoglierò l'invito della CEI ad astenersi ed andrò a votare, per tanti motivi anche cattolici che la Chiesa ha deciso di dimenticare. Datemi dell'eretico.
Se volete saperne di più su questo referendum vi riporto il link del Comitato per il Sì: http://www.comitatoreferendum.it/xml/hp.asp.
Buon voto.
martedì, maggio 24, 2005
Margherita Dolcevita
Stamattina ho finito di leggere l'ultimo libro di Stefano Benni, Margherita Dolcevita. Ironico fino alla fine, proprio come il precedente Achille pié veloce anche questo romanzo ha un finale piuttosto drammatico. Il Benni di Terra! è molto lontano, tuttavia non saprei dire quale dei due mi piace di più. Forse lo Stefano benni che c'è adesso è proprio quello che ci vuole, forse non è lui che è cambiato, ma il mondo attorno a noi, e allora bisogna montare lenti diverse per raccontare storie nuove.
Naturalmente lo consiglio a tutti.
domenica, maggio 22, 2005
Paul e la confessione dell'Assassino
Paul diede qualche minuto al suo assalitore per riprendersi.
Dalla ferita sulla gamba dell'assassino continuava a uscire sangue, e le vesti bianche del sicario ormai erano divenute simili ad un sudario.
Il paladino allora si avvicinò, e raccogliendo un poco di potere divino nel palmo della mani rimarginò la ferita. L'assassino aveva comunque perso molto sangue e la sua fronte (l'unica parte del corpo non avvolta nei drappi di stoffa bianca) era madida di sudore.
"Chi ti ha ingaggiato? Chi è che mi vuole morto?"
L'assassino roteò gli occhi, poi li strinse superando il dolore e si convinse a parlare:
"Nella stessa dimora dove riposa chi confida in te, ci sono persone che non tollerano la tua esistenza. Il tuo modo di agire e di pensare è pericoloso per loro... Ma puoi essere ancora utile ai loro scopi."
Paul si sedette su un tronco di un albero abbattuto dal vento. La nebbia perenne che avvolgeva gli alberi attorno alla radura sembrava sibilare parole incomprensibili.
"Io non ho altro scopo che servire il tempio. La mia cerca è per loro. Deve esserci un traditore tra i luminari del tempio, qualcuno che opera nell'ombra e che vuole distruggermi..."
L'assassino sorrise, scoprendo i denti macchiati di sangue.
"Presuntuoso... Sciocco... Pensi davvero di essere così importante da spingere i luminari a prendere la decisione di eliminarti? No... il loro agire è contro tutti coloro che hanno preso una strada diversa. Contro tutti coloro che si sono allontanati.
Non c'è nessun tradimento, le loro decisioni sono prese alla luce del sole, anche chi non le condivide non fa nulla per opporvisi, perchè la morale non è che un'ostacolo. Lo scopo dei luminari è la salvaguardia del codice. Esso può essere salvaguardato anche da iniziative contradditorie o addirittura in contrasto fra loro... Ciò che non è contro il tempio è a favore di esso."
Paul strinse l'impugnatura della spada bastarda.
"Tutto questo non ha senso... Sono un alleato... e nel contempo un nemico!"
"I nemici più pericolosi - sussurrò l'assassino bianco - sono proprio gli alleati."
Paul si alzò, rinfoderò la spada dietro la schiena e si allontanò velocemente. Afferrò le briglie di Dorf e si inoltrò nel bosco senza voltarsi. Dietro di sé lasciava un assassino e un futuro che doveva ancora sbocciare.
giovedì, maggio 19, 2005
Programmi Radio
La televisione la guardo poco e niente. Non è una presa di posizione, non mi interessa praticamente nulla di quello che passano in TV. I film che mi interessano li vedo al cinema o in DVD senza stacchi pubblicitari, scritte in sovrimpressione e censure. I varietà mi annoiano, i rality quelli sì che mi disgustano, il TG mi danno sui nervi... e poi già leggo troppi giornali.
L'unica cosa che mi dispiace perdermi sono le serie di telefilm, come Star Trek ad esempio... Ma non riesco a conciliare i miei impegni con la programmazione, quindi ci rinuncio a priori. Di tanto in tanto mi ricordo di Fazio, e mi vedo la sua trasmissione, Che Tempo che Fa, quando ceno a casa e l'orario coincide.
La radio invece riesco ad ascoltarla con più continuità. Viaggiando in auto oppure in treno (grazie al telefonino che opera anche come radio) la mattinata di Radio2 è quasi tutta mia. Comincio alle 8.45 con Il Ruggito del Coniglio, mentre sono ancora in ufficio e sto caricando gli ultimi pezzi. Tornando a casa, alle 10.30, c'è Condor di Luca Sofri e poi La TV che Balla con Giorgio Lauro e Flavia Cercato. Non riesco mai a seguire W Radio2 con Fiorello alle due meno un quarto ma spesso intercetto la replica alle 23.00...
Quello che la TV ha smesso di offrire, se non in spazi sacrificati, in quanto a qualità e interesse, lo trasmette la radio. Per le poche persone che lo sanno.
martedì, maggio 17, 2005
Passerotto addomesticato
.
Ero al Bar a prendere un cappuccio. Un passerotto entra nel bar. Immediatamente un signore di fianco a me comincia a dire: "Ma guarda! Entra nel Bar e non ha paura!". Poi prende delle molliche del suo cornetto e le tira all'uccellino, che con gran gioia si fa avanti e le becchetta.
"E' proprio addomesticato! - esclama contento il tipo - Appena gli tiri le molliche viene a prenderle!".
Suppongo che il passerotto, tornando al suo nido, abbia detto ai compagni:
"Quelli del Bar di fronte sono proprio ben addomesticati, appena entri dalla porta subito ti danno da mangiare!".
lunedì, maggio 16, 2005
Levada after Ratzinger
Mentre il nostro Papa se ne va in giro a baciare bambinelli, fare impazzire le folle e salutare le vecchiette, gli orsacchiotti di peluche di Benedetto XVI (Teddy-Pope) sono andati tutti esauriti. Se in futuro vorranno farlo santo, questo potrebbe essere il primo miracolo perché erano proprio brutti (tipo Coccolino ma con la veste da papa).
A Milano Tettamanzi chiede all'Italia di annullare il suo debito con i paesi del terzo mondo, visto che non ha rispettato nemmeno l'impegno di devolvere lo 0,7% del Pil alla cooperazione. Il tema del terzo mondo sta a cuore a Tettamanzi sin dal G8, quando prese le parti dei manifestanti poveracci che si presero le randellate della polizia e furono arrestati e umiliati senza motivo.
A Roma Ratzinger ha altro da fare, e elegge il nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (il dicastero che prima di diventare papa aveva guidato lui stesso): sceglie un tipino a posto, un certo Levada, 69 anni, Californiano, ultraconservatore, omofobo. Quando nella sua diocesi in Oregon furono scoperti due casi di pedofilia ai processi non si fece vedere (ma aderì alla linea di "tolleranza zero" per i preti sospettati). Se state pregando allo Spirito Santo per il papa, fate come me e chiedete un intervento anche per quest'altro soggetto.
A quando pare Giovanni Paolo II sarà fatto santo a tempo record. Qualcuno fa notare che per accertare (?) certi miracoli ci vuole tempo. La chiesa mette in testa a tutti quello operato dalla Madonna, che ha deviato il proiettile diretto al cuore del Papa durante il suo attentato... Sono sicuro che è stato grazie al Signore se il Papa non c'è rimasto secco, ma Maria versione Matrix non riesco a figurarmela. Poi segue una lista di guarigioni miracolose, tutte operate da Carol mentre era in vita... Solo che nessuno glielo ha mai detto che operava miracoli. Tenevano la lista nascosta, poi quando è morto l'hanno tirata fuori. Probabilmente se l'avesse saputo non si sarebbe nemmeno degnato di leggerla.
martedì, maggio 10, 2005
Niente crociate
Non ho ancora visto "Le Crociate", l'ultimo film di Ridley Scott. In realtà è stata una congiura. Tutti i miei amici ci sono andati una sera che non potevo. Ma non mi è dispiaciuto molto. La verità è che nemmeno Il Gladiatore (tanto osannato e premiato) mi aveva entusiasmato, per non parlare dei film successivi. I vari Troy e Alexander (che sembrerà strano mi è piaciuto) mi sembrano confezionati troppo bene per essere reali... Roma sembra il palazzo reale di Naboo, Babilonia sembra uscita da un film di Dungeons & Dragons, Brad Pitt nei panni di Achille era reale quanto un supereroe dei fumetti.
Sono tutti film che non ho disprezzato, anzi, mi sono divertito a vedere. Però danno l'idea che in USA i libri di storia li scriva Stan Lee e che siano illustrati da Todd McFarlane. Provo un po' di disagio quando esco dal cinema, come se avessi dovuto sacrificare parte della verità per potermi divertire, come se la storia come era veramente fosse troppo noiosa e si debba ricorrere per forza al compromesso. E quindi ecco le catapulte all'assalto di Gerusalemme e le balestre nel Colosseo.
Non voglio sembrare uno di quelli che se c'è una licenza di sceneggiatura di troppo "il film fa schifo", anche perché è tutto il contrario. Eppure lo scambio non mi sembra vantaggioso. Sicuramente vedrò anche quest'ultimo film de "il regista del Gladiatore" (ma Alien e Blade Runner?). Intanto aspetto Star Wars Episodio III, sembra che Spielberg vedendolo si sia messo a piangere... Pubblicità gratuita per l'amico Lucas?
domenica, maggio 08, 2005
Libertà di stampa... dove?
Cominciamo con l'articolo 21 della Costituzione Italiana. Esso dice:
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. [...]
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Non credo che il "buon costume" c'entri con il fotomontaggio del papa in divisa da naziskin che è stata pubblicata, con estrema ironia e strafottenza, da Indymedia, un sito di notizie di ultra-sinistra. Anche perché era su un sito internet, e non esposto in mezzo ad una piazza. Allora avrebbero dovuto denunciare anche tutti i giornali che hanno riportato la foto, anche in prima pagina. Invece no. Chiudono e sequestrano solo il sito, violando la costituzione e operando in maniera assolutamente inutile (indymedia si è temporaneamente trasferito su un altro indirizzo e la foto circola ovunque su internet).
Di sabato invece è anche la notizia della denuncia al Manifesto, che con ironia più acuta e assai meno dissacrante aveva messo in prima pagina la foto del neo-eletto papa Ratzinger con la scritta "il pastore tedesco". La magistratura di Treviso (ma non era comunista, la magistratura?) querela il giornale per "vilipendio alla religione". Non può procedere per "diffamazione" perché avrebbe bisogno del consenso del "diffamato", che di queste cazzate, con gran classe, se ne frega.
In simultanea l'inquisizione procede a processare anche Diario, la premiata rivista diretta da Enrico Deaglio, settimanale intellettuale di sinistra che nel suo speciale mensile ha pubblicato, in copertina, la foto di una Madonna con sopra scritto: "Fecondazione eterologa? Maria disse di sì". Era chiaramente una provocazione ben congeniata, ben motivata e supportata da innumerevoli articoli di cultura all'interno che parlano della figura di Maria negli apocrifi, della posizione delle altre chiese cristiane, del referendum. Ma ecco che scatta la furia del Torquemada di governo, Luca Volonté (Udc): "Quella copertina è blasfema! La magistratura proceda!". A seguire voci scandalizzate da tutta la destra e la sinistra cattolica.
Non sono d'accordo con l'accostamento nazista di Ratzinger (meno ancora con quello che c'è scritto sul sito a riguardo... fa sembrare le mie critiche all'attuale Papa le note a margine di Rosy Bindi)... Ma sequestrare i siti per le loro opinioni è repressione della libertà di espressione. Denunciare la satira e l'ironia, le provocazioni geniali e il sarcasmo... ci porterà dritti dritti ad un regime di televisione e stampa narcotizzata, dove i giornalisti non fanno comande scomode, non punzecchiano le persone, non stimolano alla riflessione... insomma non fanno i giornalisti. Che è proprio quello di cui l'Unione Europea ci ha già accusato.
A quando il bando sulle barzellette con San Pietro? La sapete tutti quella del salamino e dello spirio santo, no? BLASFEMI!
giovedì, maggio 05, 2005
Paul e l'assassino bianco
L'assassino scagliò il suo corpo contro Paul con la stessa rapidità alla quale avrebbe lanciato i suoi pugnali.
Paul ebbe appena il tempo di voltarsi, poi la sottile lama dell'assalitore si infiltrò tra le piastre della sua armatura e perforò la carne. Cadde all'indietro, sul letto di erba, e l'assassino lo sorvolò tirando via l'arma e femandosi al centro del circolo di pietre.
Tra i suoi piedi c'era il futuro, non ancora sbocciato, ma non sembrava curarsene. Indossava complicate vesti di lino bianche come la nebbia, e i suoi capelli erano scoloriti e chiari come la sua pelle. Estrasse un altro pugnale dalla cintura.
Paul sentì il calore del sangue scivolare lungo la gamba ed i vestiti appiccicarsi sulla pelle. Il dolore era insignificante rispetto all'entità della ferita. Recitò una breve formula di guarigione e sanò lo squarcio della pugnalata. L'assassino realizzò di dover colpire di nuovo e con maggiore dedizione.
"Cosa vuoi? Chi sei?" - Chiese Paul.
"Il lato oscuro della ragione. La conseguenza della conoscenza." - Rispose la figura spettrale.
"Che significa? Hai un nome?"
"Grael."
"Io non ti conosco. Sei stato inviato da qualcuno?"
L'assassino non rispose, scattò in avanti. Paul si rese conto di non aver nemmeno sfoderato l'arma. Deviò il primo colpo di pugnale con il bracciale dell'armatura, mentre con la mano sinistra riuscì ad afferrare il polso dell'avversario prima che potesse ferirlo. L'assassino si ribaltò su se stesso saltando in aria, e Paul non riuscì a mantenere la presa. Prima di voltarsi, però, sfilò la spada bastarda dal fodero sulla schiena.
"Dimmi perché vuoi uccidermi! Un uomo ha diritto di sapere perché muore!" - Insistette il paladino.
L'assassino si voltò con una capriola appena toccò terra e con un balzo gli era di nuovo addosso.
"Non ho rispetto delle vittime delle mie lame!" - Rispose. E con entrambi i pugnali mirò alla gola.
Paul capì che girare la spada sarebbe stato un movimento troppo lento. Colpì con il calcio dell'elsa, dritto nello stomaco. L'assassino mancò il suo colpo e il paladino gli affondò la lama nella gamba. Senza estrarla gli assestò un calcio sull'altra costringendolo a cadere a terra.
La lama di Paul uscì dalla ferita con gran dolore.
L'assassino era a terra, sconfitto.
mercoledì, maggio 04, 2005
KOF Maximum Impact
.
Sono sempre stato un accanito fan dei picchiaduro a incontri, sin da quando Street Fighter II lanciò il genere. La mia preferenza però è sempre andata alle serie sviluppata dalla SNK per Neo-Geo, credo principalmente per una questione di maggior carisma dei personaggi.
La serie di King of Fighters è sempre stata la mia preferita, tanto che nel 1994 comprai il Neo-Geo CD per poter giocare a casa con KOF'94, il primo della lunga serie. Sono passati dieci anni. Gli ultimi capitoli di King of Fighters me li sono persi, ai più recenti ho giocato con gli emulatori.
Nel 2004 in giappone, in occasione del decimo anniversario di KOF, la SNK-playmore ha deciso di fare il salto di qualità: passare dal vecchio 2D al 3D. Ne è uscito KOF Maximum Impact per Playstation 2. Avendo una PS2 non ho potuto fare a meno di comprarlo. Devo dire che non è un gioco eccelso, l'unica innovazione è la grafica tridimensionale perché la meccanica di gioco è più o meno quella dei KOF 2D, con qualche piccolo dettaglio in più (la possibilità di slittare avanti e dietro, le combo...).
...Ma per i fan della serie è un vero "must"! I personaggi hanno mantenuto inalterato il loro look (il mio preferito, Ralf, saltella nella versione 3D esattamente come faceva in quella 2D), le musiche sono molto orecchiabili le power moves sono rimaste le stesse! Alla fine, se uno è un fan, non è un male che certe cose siano rimaste le stesse. Peccato però che nello story-mode non si possa giocare 3 contro 3 come in tutti gli altri capitoli della serie...
Sono sempre stato un accanito fan dei picchiaduro a incontri, sin da quando Street Fighter II lanciò il genere. La mia preferenza però è sempre andata alle serie sviluppata dalla SNK per Neo-Geo, credo principalmente per una questione di maggior carisma dei personaggi.
La serie di King of Fighters è sempre stata la mia preferita, tanto che nel 1994 comprai il Neo-Geo CD per poter giocare a casa con KOF'94, il primo della lunga serie. Sono passati dieci anni. Gli ultimi capitoli di King of Fighters me li sono persi, ai più recenti ho giocato con gli emulatori.
Nel 2004 in giappone, in occasione del decimo anniversario di KOF, la SNK-playmore ha deciso di fare il salto di qualità: passare dal vecchio 2D al 3D. Ne è uscito KOF Maximum Impact per Playstation 2. Avendo una PS2 non ho potuto fare a meno di comprarlo. Devo dire che non è un gioco eccelso, l'unica innovazione è la grafica tridimensionale perché la meccanica di gioco è più o meno quella dei KOF 2D, con qualche piccolo dettaglio in più (la possibilità di slittare avanti e dietro, le combo...).
...Ma per i fan della serie è un vero "must"! I personaggi hanno mantenuto inalterato il loro look (il mio preferito, Ralf, saltella nella versione 3D esattamente come faceva in quella 2D), le musiche sono molto orecchiabili le power moves sono rimaste le stesse! Alla fine, se uno è un fan, non è un male che certe cose siano rimaste le stesse. Peccato però che nello story-mode non si possa giocare 3 contro 3 come in tutti gli altri capitoli della serie...
lunedì, maggio 02, 2005
Ieri la festa del lavoro
Secondo una recente indagine dell'Eurostat (La Repubblica di Sabato 30 Aprile) in Italia il lavoro non solo non garantisce la ricchezza -nessuno lo pretende- ma addirittura non tiene più lontana nemmeno la povertà. In-work poverty l'ha chiamata l'Eurostat, l'Italia già nel 2001 era al secondo posto in Europa in questa triste classifica. I dati dicono che il 13% degli occupati maschi pur lavorando viveva comunque in uno stato di povertà (reddito inferiore del 60% di quello della media nazionale). La media europea è 7%. Attendiamo con impazienza i dati relativi alle annate successive, sulle quali si farà sentire la devastante influenza della Legge Biagi.
In ogni caso di recente ho avuto la possibilità di rileggere e analizzare la nostra Costituzione (in una attività con i ragazzi del Clan durante il campetto). Riporto di seguito la prima comma dell'articolo 36:
Art. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
Capisco benissimo che questo "pezzo di cartaccia scritto dai comunisti" ormai 50 anni fa chi sta al governo (ora più di prima) lo ripudia e lo misconosce, mi chiedo comunque a che minchia serve una costituzione se poi uno fa le leggi che vuole e soprattutto come mai nessuno si assume le responsabilità per provvedimenti legislativi che hanno risultati nettamente opposti agli intenti della nostra Costituzione...
venerdì, aprile 29, 2005
Guggenheim al Quirinale
Ieri pomeriggio ho visitato la mostra Capolavori del Guggenheim presso le scuderie del quirinale di Roma. Si trattava di un'esposizione piuttosto varia, dagli impressionisti ai cubisti, da Monet a Warhol. I due estremi non mi sono dispiaciuti, è quello che ho trovato nel mezzo che mi ha lasciato perplesso... Ad esempio non tutti i Pollock mi hanno convinto, e certi astrattisti li trovo veramente ridicoli. L'arte moderna, se da un lato mi intriga e mi incuriosisce, dall'altro non riesco a prenderla troppo sul serio.
Comunque una bella mostra, ne valeva la pena.
martedì, aprile 26, 2005
sabato, aprile 23, 2005
Campetto della Liberazione
Non saprei come altrimenti chiamarlo, comunque oggi pomeriggio parto con il mio Clan alla volta di Bagnoregio (VT) dove, presso il convento dei frati minori di S. Francesco, trascorreremo questo week-end lungo... Il posto è ben spazioso, abbiamo una grande cucina tutta per noi e anche molto spazio per giocare all'aria aperta. Ho già avuto modo di andarci in occasione delle Piccole Orme di Marzo.
Durante questo campo il Noviziato salirà in Clan. Sono previste cerimonie solenni e feste. Durante il campo mi piacerebbe trovare il tempo di visitare Civita di Bagnoregio, la "città che muore". Speriamo di trovare quel paio di ore necessarie per raggiungerla e visitarla, magari lunedì...
venerdì, aprile 22, 2005
Celeborn è morto... Un problema da risolvere
Questa sera avrà luogo una nuova sessione della campagna La danza dell'Ottaedro di Ematite. Francesco non ci sarà per impegni scout, ma in ogni caso il suo personaggio, Celeborn, è morto ucciso dai ragni nella scorsa sessione (potete leggerla qui). Ho quindi la possibilità di sviluppare un minimo la storia senza che ci sia il problema del giocatore con personaggio defunto che si annoia... Devo però escogitare qualcosa per far tornare in vita Celeborn senza forzare la trama né creare l'effetto "deus ex machina" (il gruppo è troppo disastrato e di livello troppo basso per provvedere autonomamente a riportare in vita il compagno morto).
Credo che l'ambiente in cui si trovano (le foreste del Chult) offra degli spunti interessanti. Mi vengono in mente elfi selvaggi, treant guardiani della foresta e druidi primitivi... Se riuscissero a penetrare nel tempio Yuan-Ti nella sessione di oggi, forse potrebbero trovare qualcosa di utile anche lì...
giovedì, aprile 21, 2005
Paul e la custode del Bosco
La nebbia si diradò appena un po', e Paul risucì ad intravedere un prato privo di sottobosco e di alberi dalle alte chiome. La luce pallida del sole illuminava l'erba e sembrava che il giorno fosse sorto solo in quell'angolo di bosco. Si avvicinò con cautela, attirato dal tepore tenue del primo mattino.
Al centro della radura un cerchio di pietre sembrava indicare che il posto aveva (o aveva avuto, in passato) una qualche funzione sacra, o comunque un significato spirituale. Una figura silenziosa sedeva su una delle pietre, le nebbia nascondeva ancora molto del suo aspetto. Paul si avvicinò ancora, tirando la briglia di Dorf, e nel frattempo tentò di richiamare l'attenzione di quella strana apparizione.
Quando fu abbastanza vicino da sollevare il velo di nebbia che la nascondeva, il paladino si trovò di fronte una vecchina dai capelli bianchi, avvolta in una tunica lunga con sandali e cappuccio dello stesso colore. Dei ricami dorati contornavano le maniche ed una corda di seta le cingeva la vita. La vecchina sollevo gli occhi azzurri verso Paul, come a chiedergli di presentarsi. Il silenzio del bosco nebbioso assumeva un significato diverso in questo posto, come se si trattasse di rispettosa venerazione.
"Mi chiamo Paul, vengo da Est..."
La vecchina si voltò ed accarezzò una delle pietre più grandi, che si trovava di fianco a quella su cui sedeva. Il muschio verde cresceva grasso e folto su quelle rocce, grazie alla perenne umidità che contraddistingueva il luogo.
"Paul e vieni da Est. - Ripeté la vecchina con voce lenta e pacata - Sei solo di passaggio o eri diretto qui?"
"Non saprei... Dove mi trovo?"
"Qui nascerà il futuro."
"Il futuro?" Domandò Paul, che non comprendeva appieno quelle parole.
La vecchina allungò una mano, e con dita bianche e ossute indirizzò lo sguardo di Paul verso il centro del cerchio di pietre. Lì era nata una piccola piantina, e alla sommità della pianta spuntava un bulbo affusolato che presto si sarebbe aperto, sbocciando in un fiore. Attorno alla pianta sembrava concentrarsi tutta la luce della radura, come se la nebbia concedesse al sole di passare.
"Dovrò aspettare tanto per vedere il futuro?"
La vecchina sorrise. "Non devi aspettare. Quando tornerai lo vedrai."
Poi avvenne qualcosa di insolito. Una folata di vento. Ma il vento non smosse la nebbia, e scomparve tanto rapidamente quanto velocemente si era sollevato. La vecchina non c'era più.
Paul decise di sedersi qualche minuto prima di riprendere il viaggio.
mercoledì, aprile 20, 2005
Habemus Papam... e c'è poco da ridere.
Ieri è stato eletto papa Joseph Ratzinger con il nome di Benedetto XVI.
Per Roma giravano battute del tipo: "Il centrodestra ha perso in 11 regioni, ma almeno ha vinto in vaticano!"
Ratzinger è quello che (non ancora papa) scrisse un libro con Pera, il ministro che non manca mai di ricordare ad ogni Porta a Porta che Gesù disse "beati gli operatori di pace, non i pacifisti", che secondo Pera vuol dire che la pace si può raggiungere anche muovendo guerra. E' sicuramente quello che voleva dire Gesù Cristo, bravo Pera.
Ratzinger è quello che nell'omelia "pro eligendo papa" di due giorni fa disse che la Chiesa non deve farsi sbattere qua e à da riformismi e mode. Probabilmente per "mode" intendeva quelle promulgate dal fronte di idioti che trova cretino far venire i sensi di colpa ai ragazzi che hanno rapporti sessuali prima del matrimonio (il peggior modo per responsabilizzarli in materia), ad esempio.
Nel 1986 ratzinger ha espresso per conto del Vaticano una ferma denuncia dell'omosessualità e del matrimonio tra gay. Contro la "moda" di considerare l'uomo libero di amare come vuole.
Negli anni Novanta ha fatto pressione sui teologi - specie in Asia - che considerano le religioni non cristiane come parte del progetto di Dio per l'umanità. Contro la "moda" di pensare che c'è un unico Dio, indipendentemente dal nome con cui lo si chiama. Nel suo documento del 2000, "Dominus Iesus", ha addirittura criticato aspramente i protestanti, cosa che ha suscitato le proteste di anglicani, luterani e altri protestanti che per anni avevano avuto un dialogo ecumenico con Roma.
In un documento del 2004 ha denunciato il "femminismo radicale" che minerebbe la famiglia e oscurerebbe le differenze naturali tra uomo e donna. Contro la "moda" di emancipare la donna, che deve pensare alla famiglia e lasciar perdere le altre cazzate.
Naturalmente per Ratzinger è più importante farcire le omelie con elogi alla castità piuttosto che con condanne alla guerra. La Stampa di oggi titolava: "Se Bush vesse potuto votare, avrebbe eletto Ratzinger".
Probabilmente se Ratzinger avesse potuto votare, avrebbe eletto Bush.
Ratzinger avvicinerà i fedeli alla chiesa come l'AIDS avvinicinerebbe un cliente ad una prostituta. E' il peggior candidato tra quelli che potevano eleggere (tranne forse Ruini, ma quello sta sui coglioni a tutti pure agli amici cardinali). Preghiamo insieme che la provvidenza gli mandi in sogno Gesù a prenderlo a calci in culo, prima che le parrocchie si svuotino definitivamente.
martedì, aprile 19, 2005
Stasera Luttazzi!
Stasera andrò al teatro a vedermi Bollito Misto con Mostarda, l'ultimo spettacolo di Daniele Luttazzi. Lo spettacolo di oggi è messo in scena presso l'Auditorium di Roma (ma ora che regione, provincia e comune sono di centrosinistra sono sicuro che ricomincerà a trovare teatri disposti ad ospitarlo). A chi di voi non conosce questo comico consiglio una navigata sul suo sito ufficiale http://www.danieleluttazzi.it, dove troverete un Blog e alcune delle sue battute. Purtroppo il sito non viene aggiornato spesso, il che è un vero peccato.
sabato, aprile 16, 2005
Ecco di cosa hanno veramente bisogno i poveri!
GOVERNO: DECODER DIGITALE AI POVERI
Sottosegretario alle Comunicazioni: «E' nostra intenzione fornire il decoder interattivo gratuitamente alle famiglie disagiate»
ROMA - I decoder per il digitale terrestre potrebbero essere regalati dallo Stato a chi non se lo può permettere. E' questa la risposta data a un'interrogazione parlamentare dal sottosegretario alle Comunicazioni, Massimo Baldini. Il sottosegretario ha sottolineato che "particolare attenzione verrà dedicata alla situazione delle famiglie disagiate nei cui confronti è intenzione fornire il decoder interattivo gratuitamente". (Corriere della Sera, 16 aprile 2005)
Il governo taglia la scuola, la sanità, il volontariato, blocca i contratti, non ci manda in pensione però si preoccupa dei poveri! Quindi tra i tanti modi per aiutare i meno ricchi opta per l'opzione più intelligente ed utile, basata sulle REALI necessità delle fasce meno abbienti, cioè vedere la televisione digitale!!! Questa sì che è LOTTA AGLI SPRECHI...
venerdì, aprile 15, 2005
Paul nel bosco nebbioso
Il passo di Dorf si fece più incerto non appena la nebbia iniziò a scivolare tra le sue caviglie.
Era presto, appena l'alba, e il bosco nebbioso appariva quasi immobile.
Paul spinse il cavallo a proseguire, ma vide che zoppicava debolmente con la zampa destra. Da qualche giorno Dorf sembrava essersi ferito a quella zampa, ma Paul non aveva idea di come fosse accaduto. Nell'eventualità che il cavallo avesse rallentato per un dolore improvviso anziché per la paura, il paladino scese e si incamminò a piedi, tirando il destriero per le briglie.
Cosa stava cercando in quel bosco? Perché aveva abbandonato il tempio? Le domande risuonavano nella testa di Paul senza che alcun rumore disturbasse i suoi pensieri. Era ad un passo dal priorato, avrebbe potuto fare carriera come sacerdote di guerra, addestrare i novizi, occuparsi della politica del tempio... Invece aveva deciso di partire, di andare via, lontano. Una voce, forse. Quella di Lilith.
Molti avevano capito che sarebbe tornato, altri che aveva abbandonato il suo villaggio per sempre. Paul aveva lasciato credere ad ognuno quello che voleva e si era diretto ad ovest, verso le valli silenziose. Dopo quattro mesi di viaggio era giunto nel bosco nebbioso.
Da quando il drago Slept aveva preso a tormentarlo non sapeva più dove sarebbe terminato il suo viaggio. Prima, forse, si era sedimentata in lui una illusione. I continui scontri con Slept l'avevano lentamente spazzata via... Il drago era stato nel contempo il suo peggior nemico e la scossa che aveva distrutto un miraggio. Adesso vagava in cerca di quacosa che non avrebbe neppure saputo descrivere. Una reliquia, forse un ideale. Ne sentiva il richiamo, verso ovest, ma non capiva.
Tirò le briglie di Dorf e scomparve assieme a lui tra gli alberi immersi nella nebbia.
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